Discussione superinteressante, e ricchissima di spunti e suggerimenti preziosi, grazie a tutti.

Visto che a un certo punto si fa un accenno ai problemi che possono insorgere con i reed (magnete in coda, presenza di ganci magnetici, influenza del magnete presente nel motore...), menziono che una possibile soluzione della questione era affrontata qui:
https://scalaenne.wordpress.com/2020/07 ... e-sensori/

Altre note collegate discutono poi di corollari:
https://scalaenne.wordpress.com/2021/03 ... versibili/
https://scalaenne.wordpress.com/2020/11 ... onfluenze/
https://scalaenne.wordpress.com/2020/04 ... -plastico/

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Quando un pagliaccio entra in una reggia non diventa re: è la reggia che diventa un circo.
(antico proverbio mediorientale)

Con una resistenza tra asse/ruota, come hai fatto tu e non era riuscito a me, non c'è nessun attrito, nemmeno minimo, e l'affidabilità del feedback è ancora più certa, dato che non si basa sul contatto resistenza/asse e si può avere feedback da ogni asse invece che ogni due (utile se le ruote non sono perfettamente pulite).
Inoltre la segnalazione di inizio/fine binario occupato è più precisa.
Ad esempio se seziono la rotaia destra e la ruota conduttiva è a destra/avanti su un carro a due assi e mi muovo all'indietro, il carro verrà rilevato solo quando la ruota conduttiva arriva sul tratto sezionato, quindi avrebbe un ritardo di rilevazione pari alla distanza tra gli assi.
Questo non accade se il singolo asse è già resistivo da solo.
Per quanto detto sopra, attenzione: nel caso di carrozze illuminate, se si prende alimentazione con uguale polarità dai due assi di ciascun carrello, in un verso di marcia si avrà un ritardo di rilevazione (o ritardo di rilascio rilevazione) quasi pari alla lunghezza della carrozza.
La soluzione, con maggiore complessità, è prendere alimentazione con polarità diversa per ciascun asse e per ciascun carrello.
Dipende dalla precisione che si vuole ottenere, l'importante è saperlo.

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Uno potrebbe usare assali giapponesi (kato/tomytec) che hanno le due ruote interamente metalliche inclusi i coni terminali ed il semi assale.

L'asse è invece fatto di un tubo plastica isolante.
Facendo due buchini nel tubo di plastica ad altezza opportuna uno potrebbe mettere i terminali di una resistenza (10k 1/8 W) , non ci sarebbe neanche bisogno di incollare o saldare perchè la resistenza sarebbe bloccata dai semi assali

Mi permetto segnalare un uso molto semplice del modulo con sensori di assorbimento, se un utente ha bisogno solo di avere riscontro, su un sinottico, dell'occupazione di binario. Situazione molto frequente nelle stazioni nascoste dove serve essenzialmente individuare i binari liberi e quelli occupati.
In questo senso non servono relé esterni ma basta sfruttare le uscite dei led che normalmente equipaggiano il modulo.
Ponendo in comune le uscite dei poli positivi, si collegano le uscite dei poli negativi a ciascun led; in questo modo, con 5 fii elettrici per modulo, si potrà riportare su un sinottico l'accensione dei led che altrimenti avverrebbe sul circuito stampato stesso.
A tal proposito, al posto dei led, sul circuito stampato ci saranno quindi delle spinette di collegamento, adatte ai cavetti normalmente usati per le breadboard e Arduino.
Di seguito un esempio schematico.

Uno ancora più semplice: due contatti reed collegati a due diodi di colore diverso. L'ingresso del treno(+magnetino) agisce su il primo, il secondo reed viene comandato in uscita e fa spegnere un led e accendere l'altro. Al limite per semplificare ulteriormente, si può usare un solo led acceso/spento. - Francesco

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festina lente