Rolando Caleffi ha scritto:
sandro preda ha scritto:
l'Arlecchino che vedi è il mio ed è opera di Cestaro, meccanicamente non andava bene ed è stato rimotorizzato da Graziano, che ha fatto un lavoro splendido e che ringrazio ancora.
Grazie Sandro!
Complimenti anche a te per l'organizzazione dell'evento bolognese.
Non sarebbe possibile trovare qualche riferimento fotografico della meccanica di trazione realizzata
da Graziano?

Potrebbe essere utile per chi ama rielaborare i modelli Delprado.
Magari esiste già qualche post nel vecchio Forum o sui bollettini ASN?

Ciao,
Rolando Caleffi
una prima impressione del modello che Sandro mi ha passato:
Il terzo mezzo che abbiamo provato sul plastico di Mario, trattasi
di un convoglio "storico" in tutti i sensi, sia reale che nel
modellismo, è: ETR 250 Arlecchino, prodotto anni fa.
Realizzato in ottone fotoinciso, non è della stessa qualità delle
ultime riproduzioni in ottone, ma allora non esisteva il PC e
tutto il disegno era realizzato in china su carta da lucido,
penso realizzato in scala 160x4, in modo di avere un disegno
particolareggiato, fotografato e ritoccato, poi ridotto in scala
esatta, mediante fotocamera (era una grossa macchina fotografica
allora in uso nelle fotoincise)
Purtroppo questo modello risente dell'età e ha dei grossi problemi
di meccanica e di circolabilità sui raggi un po' stretti.
Penso che rendere isostatico l'appoggio delle 2 casse poggianti
sul carrello centrale qualcosa migliori, in più la sostituzione
dei 2 motori (1 per ogni semiunità) possa migliorare questo storico
modello.
Come obiettivo, sempre che riesco è di portare l'Arlecchino a
Stoccarda.
la prima meccanica:
Il modello unito come al vero da un carrello comune,
tra la vettura pilota/panoramica e la carrozza motrice/passeggeri,
mentre l'altra semiunità ha anche il bagagliaio nella 2a vettura.
era pronto ad essere provata sul mio plastico.
Provato prima al tavolo, la 2a semiunità il motore non dava segni
di vita mentre il motore dell'altra funzionava.
Alla prima curva non volle sterzare, deragliava e stava diritto,
riprovai ma inutilmente, anche nell'altro senso deragliava.
Tolte le carrozzerie in ottone, vidi il telaio: realizzato in
lastrina di ottone di 1 mm, l'unione delle 2 carrozze era
con una vite fissata al centro del carrello comune,
decisi di rendere isostatico l'appoggio delle casse al carrello
in comune, limando l'appoggio dei telai dall'esterno verso il
centro come una larga V e il vertice era sul foro passavite.
Rimisi la carcassa sui binari e vidi che funzionava discretamente,
montate poi le casse la situazione peggiorò: le casse pur pesando
parecchio spostavano in alto il baricentro del mezzo, creando
ondeggiamenti perdendo contatto elettrico ed aderenza, allora
aggiunsi sotto le casse 1 lastra di piombo di 2 mm. tra la
pilota e il carrello centrale, nell'altra unità motrice una
di 4 mm. nel frattempo avevo sostituito il motore con uno
un po' piu potente del roco originale, funzionò per una mezzoretta
abbastanza bene poi cominciò ad andare a scatti: le lamelle
prendicorrente solo sul carrello centrale strisciavano sui
cerchioni e si sporcavano facilmente: smontai tutto e saldai
delle lamelle che strisciavano sui bordini, per maggiore
sicurezza aggiunsi le prese di corrente anche sul carrello
anteriore, e funzionò bene per ore.
Visto il risultato pensai di ripetere le modifiche anche sull'altra
semiunità, ma non fu così, dopo capii perchè il motore si era fuso.
Messo sui binari sentii uno strano rumore alternato, e in curva
dove lo sforzo di trazione è maggiore questi si bloccava di colpo,
la vite senza fine s'incastrava nell'ingranaggio sottostante, provai
ad alzare il motore, ad abbassarlo, ma il risultato non cambiava,
finchè non si piegò l'albero motore; allora smontai il carrello
e mi accorsi che l'ingranaggio causa di questi accidenti/incidenti
aveva il perno decentrato, decisione drastica: sostituzione del
carrello motore, per fortuna trovai un carrello della lima
compatibile che risolse tutti i problemi.
Ora questo convoglio, un po' rumoroso, gira anche sul mio plastico
che ha raggi tranviari di 22 cm. e spero di aver soddisfatto
l'amico emiliano che mi aveva dato questo convoglio da restaurare.
La seconda meccanica, quella di Bologna
Provato poi sul mio mini plastico casalingo, sull'antico impianto di
Pinerate e sul plasico modulare di Carlo Maldifassi a Bereguardo,
il suo movimento non mi soddisfaceva e.....smontai o meglio scollai
tutto,; ma un pò di esperienza con questo treno che mi aveva fatto
perdere del sonno, l'avevo fatta, cambiai tutti i carrelli, compresi
quelli folli, usai i vecchi Mehano/Model Power, economicissimi
e col pregio di avere il perno decentrato, forse la chiave di volta!
Il risultato, pare, da quello che ho letto funzioni discretamente.
Conclusione:
a distanza di 3 anni e con qualche esperienza in piu, forse funzionerebbe
ancora meglio, se gli montavo 2 motori per ogni carrello motore,
cosa del tutto fattibile in un prossimo futuro, ho dei carrelli di scorta,
nel caso ci fosserò delle rotture causate dll'usura, ma di motorizzarne un'
altro, proprio NO, decisamente stressante fare un lavoro del genere,
anche se sono i lavori che ti fanno crescere.
ciao