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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 24/03/2025, 20:08 
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Costruisco alimentatori in PWM da tantissimi anni, per sfruttare la possibilità di avere una buona coppia anche a velocità bassissime..
I primi erano basati su un classico NE555 usato come oscillatore a duty cycle regolabile, che però, dovendo comunque oscillare, andava da pochi percento a quasi il 100% di d.c.
Anche al minimo i motori ronzavano.
La frequenza l'ho sempre tenuta a pochissime centinaia di Hz, valutando che dopotutto i classici trafo con raddrizzatore a doppia semionda fornivano ai motori una frequenza di 100 Hz che di certo non li danneggia.
Poi sono passato a un circuito simile a quello descritto nel link postato qualche messaggio fa, che confrontando una tensione regolabile con una doppia rampa permette liberamente, appunto, di andare da un po' sotto il minimo della rampa (e quindi tensione di uscita assolutamente zero) a un po' sopra del massimo (e quindi tensione assolutamente costante pari al massimo fornibile). Anche in questo caso mi sono tenuto su frequenze tra 150 e 300 Hz.
So che i PWM contenuti nei decoder vanno da qualche kHz alla decina di kHz, non fosse altro perché i decoder non possono ospitare i condensatori abbastanza grossi necessari per andare a basse frequenze...
Poi ho scoperto gli alimentatori a PWM cinesi, basati sempre su NE555 e che hanno in uscita un MOSFET anche da 20-50A, praticamente indistruttibili senza scaldare, e li ho adottati. Essi hanno frequenza, a seconda dei tipi, di circa 14-25 kHz, avendo un condensatore di timing di poche centinaia di pF.
Questa frequenza così alta ha avuto l'effetto, con una automotrice in H0 dotata evidentemente di belle bobine di filtraggio, di livellare la tensione sul binario al valore massimo: vista all'oscilloscopio l'onda modulata aveva la fase "off" che non riusciva a scendere subito a zero!
Ho risolto mettendo in parallelo al condensatore originale un altro da 18 nF (per avere circa 500 Hz) o anche 100 nF (per 125Hz).
E devo dire che mi trovo benissimo e in tanti tanti anni non ho MAI danneggiato un motore, anche di macchine digitali messe sull'alimentazione PWM analogica.

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salutoNi
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 24/03/2025, 22:33 
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Grazie a tutti per le risposte! Ora direi che il quadro è chiaro.

Piccola divagazione OT: per testare se un vecchio Lokmaus2 con relativa centralina e alimentatore funzioni, non avendo per ora loco digitalizzate, visto che dispongo di vari decoder Digitrax DZ125 comprati decenni fa ma intonsi, stavo valutando (come fatto da altri, leggo, per pilotare in analogico i modelli dei tram di Milano pur partendo da una base DCC) di collegare semplicemente un decoder all'uscita del lokmaus (fili rosso/nero, come se prendesse corrente dalle rotaie) e collegare poi al binario la coppia grigio/arancio. In teoria, il risultato dovrebbe essere un normalissimo pilotaggio in analogico, indistinguibile da un trafo analogico. Confermate? O ci sono rischi che non vedo? Grazie!
ciao
Enrico


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 25/03/2025, 12:01 
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Sì, alcuni lo fanno per avere un controllo di marcia come se avessero un alimentatore PWM, perdendo ovviamente le possibilità di controllo del carico e di avere parametri diversi per le varie loco che arrivano su quel binario, ma non si rompe niente.

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Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
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Massimo, mi risulta che a partire dai LokPilot V4 o LokSound V4 di ESU venga mantenuto anche in analogico il controllo di carico.


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 25/03/2025, 15:20 
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Enrico Denti ha scritto:
Piccola divagazione OT: per testare se un vecchio Lokmaus2 con relativa centralina e alimentatore funzioni, non avendo per ora loco digitalizzate, visto che dispongo di vari decoder Digitrax DZ125 comprati decenni fa ma intonsi, stavo valutando (come fatto da altri, leggo, per pilotare in analogico i modelli dei tram di Milano pur partendo da una base DCC) di collegare semplicemente un decoder all'uscita del lokmaus (fili rosso/nero, come se prendesse corrente dalle rotaie) e collegare poi al binario la coppia grigio/arancio. In teoria, il risultato dovrebbe essere un normalissimo pilotaggio in analogico, indistinguibile da un trafo analogico. Confermate? O ci sono rischi che non vedo? Grazie!
ciao
Enrico


Anni fa mi era venuta la stessa idea, che proposi qui:
https://scalaenne.wordpress.com/2019/04 ... -entrambi/

Mi fu obiettato che vi era un problema in caso di corto circuiti sui binari. L'argomento usato era il seguente: " la teoria è buona ma ha una grossa falla: La gestione dei corti. Fino a che alimenti i binari in digitale il problema non sussiste in quanto i corti sono gestiti dalla centralina nel modo corretto ma quando commuti in analogico la gestione corti operata dalla centralina, per ovvi motivi, non è più disponibile sui binari ed i decoder non hanno a bordo una protezione tale da garantirti la certezza di un intervento delle sicurezze (sempre e comunque molto labili rispetto a quelle della centralina) prima che si fondano i finali che al posto del motore devono gestire i binari. "
Fidandomi (chi aveva obiettato aveva una lunga esperienza con il digitale, che io non ho) non approfondii e non procedetti oltre.

Dalla risposta di Massimo mi pare di capire che invece la cosa sia regolarmente fatta da alcuni. Quindi mi avevano detto una scemenza?

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Quando un pagliaccio entra in una reggia non diventa re: è la reggia che diventa un circo.
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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
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marco ronchetti ha scritto:
Enrico Denti ha scritto:
Piccola divagazione OT: per testare se un vecchio Lokmaus2 con relativa centralina e alimentatore funzioni, non avendo per ora loco digitalizzate, visto che dispongo di vari decoder Digitrax DZ125 comprati decenni fa ma intonsi, stavo valutando (come fatto da altri, leggo, per pilotare in analogico i modelli dei tram di Milano pur partendo da una base DCC) di collegare semplicemente un decoder all'uscita del lokmaus (fili rosso/nero, come se prendesse corrente dalle rotaie) e collegare poi al binario la coppia grigio/arancio. In teoria, il risultato dovrebbe essere un normalissimo pilotaggio in analogico, indistinguibile da un trafo analogico. Confermate? O ci sono rischi che non vedo? Grazie!
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Enrico


Anni fa mi era venuta la stessa idea, che proposi qui:
https://scalaenne.wordpress.com/2019/04 ... -entrambi/

Mi fu obiettato che vi era un problema in caso di corto circuiti sui binari. L'argomento usato era il seguente: " la teoria è buona ma ha una grossa falla: La gestione dei corti. Fino a che alimenti i binari in digitale il problema non sussiste in quanto i corti sono gestiti dalla centralina nel modo corretto ma quando commuti in analogico la gestione corti operata dalla centralina, per ovvi motivi, non è più disponibile sui binari ed i decoder non hanno a bordo una protezione tale da garantirti la certezza di un intervento delle sicurezze (sempre e comunque molto labili rispetto a quelle della centralina) prima che si fondano i finali che al posto del motore devono gestire i binari. "
Fidandomi (chi aveva obiettato aveva una lunga esperienza con il digitale, che io non ho) non approfondii e non procedetti oltre.

Dalla risposta di Massimo mi pare di capire che invece la cosa sia regolarmente fatta da alcuni. Quindi mi avevano detto una scemenza?


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 25/03/2025, 20:57 
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Scusate, ma forse non avete letto bene la questione posta da Enrico.
Lui ha detto di voler pilotare in digitale un decoder che invece di essere dentro una locomotiva è fuori, con le uscite motore connesse alle rotaie, sulle quali mettere una loco normale senza decoder.

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salutoNi
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 25/03/2025, 22:29 
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Grazie a tutti per gli interventi, provo a riassumere:
- in astratto si può fare e c'è chi lo fa, con alcuni benefici
- esiste però il problema del corto fra i binari, equivalente a chiudere i fili grigio/arancio del decoder in corto fra loro, o se preferite a un motore in corto: chiaro che in tale situazione il decoder verrà chiamato a erogare una corrente molto più alta di quella nominale, e molto probabilmente friggerà rapidamente, a meno che non abbia in sé una protezione.

A tale riguardo, sono andato a leggermi il datasheet del DZ125 che possiedo https://www.digitrax.com/media/apps/products/mobile-decoders/dz125/documents/Spec%20Sheet%20DZ125_2.pdf o più comodamente online qui https://www.digitrax.com/products/retired/mobile-decoders/dz125/

Nel PDF c'è una frase che sembrerebbe indicare la presenza di una protezione: "FX3 - decoders have motor isolation protection. If the decoder senses that the motor is not isolated, it will not run the motor. In this case, you will be able to control the loco’s functions but the motor will not work"
La frase è più sintetica, ma forse più chiara, nella pagina online, che testualmente recita: "Motor Isolation Protection prevents damage to your decoder."

Sembrerebbe quindi che, nel caso specifico, il decoder disponga di adeguata protezione per evitare di friggersi nei casi evidenziati di possibile corto sui binari. Che ne pensate?


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 Oggetto del messaggio: Re: DCC e PWM
MessaggioInviato: 26/03/2025, 0:30 
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Enrico, secondo me la protezione che ha il tuo decoder è a salvaguardia della situazione con il motore che ha uno dei due poli collegato al telaio e poi ad unadelle due rotaie, tipo le vecchie Fleischmann o le vecchie Rivarossi. Parla di isolation (come spiegato a pag. 20 del manuale del decoder), non di overcurrent o short circuit.
Quindi starei attento. Il corto circuito è una situazione diversa.


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