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MessaggioInviato: 03/01/2015, 23:55 
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Ciao,

Vorrei nel tempo raccontare qui l'evoluzione (spero sino al completamento) del mio plastico, e dunque:

Dopo tanti anni una cosa mi è chiara: un (buon) plastico inizia con la progettazione, preparando la partenza per l’Africa mi è stata subito chiara la sua antitesi: NON potevo progettare nulla, NON sapevo cosa avrei trovato laggiù e dovevo quindi partire, dall’Italia, con le “scorte”: ho riempito quattro scatoloni di materiale ENNE e li ho infilati nel container deciso, pur obtorto collo, ad adattarmi alla situazione che avrei trovato laggiù.

Il nostro container (40 piedi) pesava – come da documenti di navigazione – sei tonnellate (!!!) e conteneva, praticamente, casa nostra: mobili, suppellettili, piatti, stoviglie, bicchieri, elettrodomestici, due piccole moto sino ad un Mitsubishi Pajero sette posti (che, da solo, pesa due tonnellate): le scatole dei miei trenini erano, quindi, una inezia ... ;) .

Noi siamo partiti in aereo, il container è andato via nave (tre mesi complicazioni doganali incluse …) quindi in loco svolgendo le altre incombenze, ho avuto agio di ragionare (anche) sul plastico.

Vista la situazione i punti cardine sono stati due: trazione analogica e semplicità (di progetto e realizzazione), niente voli pindarici. L’ossatura, almeno iniziale, sarebbe quindi stata kit Kato V11 (una sorta di “doppio ovale” schiacciato con curve lievemente rialzate all’esterno) e poi ... largo agli Shinkansen, finalmente!

Infine, concludendo: un giorno, sperabilmente, il plastico tornerà a Roma con me quindi la solidità (di trasporto) era/è requisito fondamentale (il legno è una delle poche cose disponibili in abbondanza ed a prezzi relativamente contenuti) in fase di realizzazione del "mobile contenitore". Ho optato quindi per una sorta di “scatolone” privo del lato frontale su cui, al momento opportuno, monterò una sorta di “L” rovesciata per chiudere il tutto, sei gambe completano la struttura (mt 270x0,90) che, essendo realizzato in legno “pieno”, pesa come una esagerazione (domandare ai tre personaggi che si sono incaricati del suo posizionamento!!!). Le gambe sono amovibili e – in caso – sacrificabili lasciandole qui.

ULTIMO PUNTO: la realizzazione del tutto - e parlo del solo tavolo!!! - ha richiesto un tempo infinito (o se preferite un … ... ... tempo africano): ordinato ai primi di aprile il tavolo è stato disponibile, dopo infinite sollecitazioni, verso fine luglio!

Francesco


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Commento file: E la nave (porta container) va ...
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Commento file: Il tavolo (ed il consueto bailamme)
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Francesco Z.

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MessaggioInviato: 04/01/2015, 8:52 
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Ciao Francesco,
intanto auguri per l'inizio lavori, secondo per il legno forse dovrai pensare ad una eventuale trattamento anti insetti per l'eventuale rientro in modo da evitare spiacevoli sorpresine ;)
Specialmente doganali,normalmente molto severe con le essenze non stagionate causa infestazioni precedenti di lumache rosse,zanzare tigre,papataci vari che depositano le larve nel legno.
Roby


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MessaggioInviato: 04/01/2015, 13:13 
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Ciao Roberto,

Fatto (almeno secondo la cultura locale): legno trattato contro gli insetti (in specie le termiti, notoriamente ghiotte di legno, che da queste parti sono un autentico flagello) dopo di che - a titolo personale e per maggior sicurezza - lo ho, letteralmente, "annegato" di insetticida; e lasciato due giorni sotto una tettoia ad asciugare.

Da ultimo (melius abundare quam deficere ...) ho applicato (su quanto fatto dall'artigiano) un ulteriore strato di "mordente", spero sia sufficiente anche perché, di altro, non saprei davvero che fare! ;)

Francesco

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Francesco Z.

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MessaggioInviato: 04/01/2015, 18:25 
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Mi sembra una bella protezione,al massimo una affumigatura (forse già fatta con l'insetticida) e una mano di trasparente.
Ciao Roby


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MessaggioInviato: 04/01/2015, 19:01 
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Ciao,

Procediamo! Come detto la mia idea – la sogno dal lontano 2008 quando mio fratello mi porto il primo convoglio al suo ritorno dal Giappone! - era quella di realizzare (ambientandolo al meglio possibile) un “anello da velocità“ su cui lanciare gli Shinkansen il che mi porta subito alla prima deroga: al vero questi treni impegnano solo linee su viadotto che io, per i noti fatti, non posso permettermi di realizzare.

Decido di concedermi tale licenza poetica e proseguire, inizio le prove della galleria ed incoccio un altro problema: non riesco a trovare legno leggero (e/o altri materiali) per realizzare la struttura di sostegno. Mi arrangio con polistirolo (non è disponibile quello “pressato” e quello che ho “pallina” a più non posso, cemento il tutto con una mano di colla vinilica) e cartone da imballo (essendo quello fornito dallo spedizioniere internazionale che si è occupato del trasporto va alla grande e tiene, per fortuna).

Posiziono la galleria (i portali sono Noch - credo! – in origine previsti per le linee ICE, ma sono plausibili) e la stazione (in realtà i marciapiedi e le pensiline, manca il FV, che avevo già autocostruito a Roma) e qui arriva al prima mazzata (confermando, per altro, un sospetto che già avevo): stante le dimensioni uno Shinkansen dovrebbe parcheggiare a “tappe” (leggi un pezzo alla volta), impensabile!

Rettifico il tiro e opto per una linea tradizionale: in fondo potranno viaggiarci il Super-Cargo MD250, il Sunrise Express e i treni locali (DMU: Diesel Multiple Unit, unità multiple a trazione diesel. In genere sono due “pezzi” motrice e rimorchiata insomma sono una sorta di “doppia littorina” del Sol levante. Poi, con un po (molta) di fantasia, i “Bullet Train” andranno lo stesso, non faranno soste alla mia stazione ...

Le mazzate sin qui prese non sono state poche ma sono, comunque, contento di riuscire a d avanzare … ad maiora!!!

Francesco


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Commento file: Prima prova galleria e rilievi
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Commento file: Dettaglio portale (in origine ICE)
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004_galleria dettaglio portale (ICE).JPG [ 72.58 KiB | Osservato 2485 volte ]
Commento file: Prova stazione
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MessaggioInviato: 04/01/2015, 19:11 
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Ciao,

Posiziono i binari (è facile il kit prevede due opzioni, se non è zuppa è ... pan bagnato). Riesco ad evitare (a me non piacciono) tratti paralleli al bordo ma per la sporcatura mi limito ad un lavaggio fatto con acqua ed acrilico nero ed una successiva passata di trasparente (spray) opaco. Meglio di niente ... ;)

A questo punto, prima di procedere oltre: la prima parte del mio blog sarà veloce perché fa riferimento ad attività già svolte in seguito, temo, ci saranno rallentamenti (che spero di mantenere in limiti "fisiologici")

Francesco


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Commento file: I binari in campo lungo
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Commento file: Lavaggio binari
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MessaggioInviato: 05/01/2015, 23:14 
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Procediamo ...

Ho realizzato un tempietto shintoista stampandolo su cartoncino e assemblandolo con colla e forbici. I sakura (i ciliegi giapponesi la cui fioritura stagionale, hanami, è uno degli spettacoli naturalistici migliori che il Giappone possa offrire) spesso sono posizionati accanto a tali templi e sono realizzati molto grossolanamente con della lana di vetro tinta con smalto per unghie (mia moglie ringrazia ...): al prossimo rientro in Italia mi industrierò per cercare qualcosa di più plausibile. Il tempietto è (forse) leggermente fuori scala (ed un pò alto) ma lo ritengo plausibile.

La galleria ha iniziato a prendere forma e colore (portarla a compimento in maniera dignitosa sarà una bega - per i noti motivi - ma ne parlerò dopo).

Sul alto opposto (mentre l'erba inizia a crescere ...) ho posizionato un lungo ponte con il compito di "spezzare" la monotonia del fondo (il cielo è un pò troppo scuro ed uniforme). Anche qui: stampa e poi forbici, cartoncino e colla ... "a manetta", ;)

Francesco


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Commento file: Tempio shintoista
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Commento file: Tempio shintoista in posizione
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Commento file: Il ponte: in Giappone si circola a sinistra
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MessaggioInviato: 06/01/2015, 16:38 
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Ciao,

La prima fabbrica (kit greenmax) ha iniziato la sua attività. I muri di contenimento (dietro) che ho cercato di realizzare sono risultati inguardabili per cui, col passare del tempo, sono stai ricoperti dalla rigogliosa vegetazione della zona.

L'insediamento della seconda fabbrica (la palazzina uffici, presente pure nell'altra, è un kit Kato) invece è un pò indietro ... :o :o :o evidentemente anche in Giappone esiste il ... ritardo!!! :shock: :shock: :shock:

Il binario (Fleishmann) che si intravede è uno degli estremi di una linea PaP (ad "Y") che collegherà le due fabbriche e, sull'altro tronco porterà (in caso) i lavoratori a fine orario alla stazione (ferroviaria) principale.

Tale linea, che è risultata un aggiunta strada facendo, mi sta causando qualche difficoltà: ad esempio vorrei tener fermi due "convogli" sui due rami divergenti della "Y" ma non ho - non essendo prevista non mi sono approvvigionato! - i due interruttori e (posso dire ovviamente?) qui due "micro-interruttori" a 12 V sono comuni come la possibilità di incontrare un elefante bianco a Piazza del Popolo ... :lol:

Francesco


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Commento file: La prima fabbrica è in atività
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Commento file: la seconda lo sarà ...
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Scusa la franchezza Francesco ma mi ero dimenticato di quanto sia difficile leggere i tuoi testi dato l'uso continuo che fai delle parentesi e di altri segni che non siano la semplice punteggiatura :shock:
Non sarebbe meglio sostituirle con le virgole? Salvo casi eccezionali non ne vedo proprio la necessità.
Scusa ancora e spero di continuare a rileggerti. :D :D :D

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Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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Mario,

Hai ragione! Me lo dicesti tempo addietro ma lo ho dimenticato: nel mentre è successo di tutto! Cercherò di prestare più attenzione: reprimenda più che accettata! ;)

Francesco

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Francesco Z.

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Ciao,

Nel frattempo è arrivata la corrente elettrica o meglio la centrale elettrica: serve la fabbrica in funzione, quella che arriverà e lo stesso sarà per il costruendo centro abitato.

Ho deciso di chiamare la città ed il circondario del mio plastico: Mangarahara.

In realtà Mangarahara è un fiume del Madagascar in cui vive un ciclide, ovvero un pesce, tra i più minacciati di estinzione del mondo. I ciclidi sono, forse, la mia più grande passione. Li allevo da decenni,

Ad ogni buon conto visto che è tutto inventato: località, paesaggio, ambientazione, strade, case e tutto il resto posso permettermi di inventare alche il nome, senza contare che il medesimo si può anche immaginare essere foneticamente giapponese.

Francesco

PS: il kit è Tomix.


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Commento file: La centrale elettrica è posizionata sotto il ponte.
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Ultima modifica di Francesco Zezza il 06/01/2015, 19:05, modificato 1 volta in totale.
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Ciao,

OT: Scusate ... :oops:

Questo è il Mangarahara Cichlid (Ptychochromis insolitus) del Madagascar.

Francesco

FOTO: Scientific American, http://www.scientificamerican.com.


Allegati:
Commento file: Mangarahara Cichlid (Ptychochromis insolitus)
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Per gli interruttori quelli da elettricista o automobilistici penso che li trovi in loco.
Roby


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Roberto,

Probabilmente si! Ma il punto è un altro: per come il tutto è stato pensato NON posso far passare fili di alcun genere sotto il piano di appoggio ragione per cui, come i treni dei bimbi, i fili dell'alimentazione escono accanto al binario stesso, mascherati per il meglio che mi è possibile.

Stanti così le cose non posso usare due "orrori" come gli interruttori da auto. Ho realizzato i sezionamenti dovuti ma i fili sono, ora, senza interruzione quando avrò i due microinterruttori provvederò a rendere operativi i sezionamenti stessi.

Quando, e se, tornerò in Italia farò passare i fili sotto il piano ed il problema sarà risolto. Tutto sommato non è grave: in una prima fase marcerà, sulla linea secondaria, UN convoglio. Successivamente saranno due; penso ad un tram e ad una piccola loco con uno/due, parimenti piccoli, carri merce che faccia servizio free-lance fra le due fabbriche. Mi pare plausibile ... ;-)

Francesco.

PS: se guardi bene la prima fabbrica vedi una strisciolina marrone che esce da sotto l'asfalto: quelli sono i due fili principali di alimentazione, quindi come funzionino i due binari sezionati, e posti all'opposto, è ovvio.

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Francesco Z.

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Ciao,

A Magarahara la vita va avanti: la stazione secondaria (sul retro del plastico) ha preso forma e verrà usata, in alternativa alla strada, dal personale che deve raggiungere la centrale elettrica. La stazione piccola non ha, ancora, un suo nome e non so se lo avrà, vedremo ...

Anche il centro abitato comincia a prendere forma, le strade sono, al momento, decisamente deficitarie ma si lavora alacremente ... il palazzo centrale più alto e quello con gli angolari blu sono autocostruiti: il primo con pezzi di risulta il secondo dopo una elaborazione grafica (con MS paint) di un file che ho scaricato in rete. Io ne sono soddisfatto ...

L'ultima foto è per gli "informatici", quale io sono stato per venti anni, sino a ...: NOT available on the APP Store. ;)

Francesco.

PS: le scorte che ho portato dall'Italia (e qui ringrazio Andrea Quatrini per avermi rifornito) stanno finendo ... :(


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Commento file: Stazione secondaria presso la centrale elettrica
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14_DSC_0002_centrale elettrica e stazione secondaria.JPG [ 133.55 KiB | Osservato 2287 volte ]
Commento file: La città cresce ...
15_DSC_0038_la città cresce.JPG
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Commento file: NOT available on the APP Store
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