Da quando ho unito tutti i moduli (
http://maxdg.altervista.org/plastici/sinotticomoduli.html) ad oggi ho dovuto risolvere, spero definitivamente, tutta una serie di problemi che sono sorti negli anni (e uno addirittura c'è sempre stato ma non si era mai manifestato).
- modifica dei circuiti elettronici di arrivo al segnale rosso e di ripartenza gradualePrima, l'arrivo al segnale a rosso avveniva facendo erogare al circuito elettronico di gestione della sezione una tensione ridotta, ma la velocità di avvicinamento non era la stessa per tutte le motrici: alcune arrivavano abbastanza bene al pedale di arresto, altre si fermavano appena all'inzio del tratto sezionato. Ora ho lasciato invariata la funzione di ripartenza graduale quando scatta il verde, ma ho inserito in serie al relè del pedale di arresto una serie di 4 diodi (caduta di tensione di circa 2,8 V indipendente dall'assorbimento). In antiparallelo vi è un diodo che garantisce la marcia in retromarcia. Questa combinazione di diodi dovrebbe poter realizzare la frenata ABC nel caso di uso in digitale. Ricordo che, con il rosso, appena l'inizio del convoglio intercetta il pedale di arresto un relè toglie del tutto la tensione al sezionamento, garantendo comunque la fermata al punto giusto, cia in digitale che in analogico.
Resta il piccolo problema che, con il verde, il circuito elettronico eroga comunque una tensione al binario un po' minore di quella in piena linea, e quindi si nota una improvvisa accelerazione all'uscita dalla sezione. Prima o poi inventerò un circuito che non dia questo problema, per ora me lo tengo così perchè comunque l'effetto di accelerazione con partenza da vermo quando scatta il verde è molto gradevole.
- problemi di comando di tre scambi su NardòBanalmente, dopo ore di indagine, mi sono accorto che gli spinotti provenienti da Arduino per comandare tre scambi adiacenti alla rimessa erano infilati sfalsati, per cui uno spinotto non comandava niente, e uno scambio era sconnesso e non riceveva comandi.
- mancata alimentazione tronchini esterni modulo depositoDal binario 4 si stacca una coppia di tronchini, che hanno sempre funzionato bene. Dopo il montaggio di tutto l'ambaradam erano assolutamente disalimentati. Anche qui, dopo ore di indagine, ho scoperto che, banalmente, il filo che collega la rotaia non sezionata era collegato su un morsetto (7) di un connettore del tutto isolato, invece che su quello giusto (6). Probabilmente in tutti questi anni la rotaia faceva contatto con quella corrispondente dell'altro modulo e prenndeva corrente da lì, non trovo altre spiegazioni logiche.
- riparazione segnali danneggiatiPoco da dire, a forza di urti accidentali le cuffie di alcuni segnali si sono dissaldate dal palo, interrompendo il ritorno dela corrente verso il negativo, e quindi con luci spente. La riparazione è stata laboriosa e delicata.
- problema di corto circuiti inspiegabili sull'alimentatore lato NardòQuesa è stata l'anomalia più strana. Vista la lunghezza dell'impianto, per alimentare una metà ho messo in un altro contenitore tre regolatori (linea Interna, linea Esterna e linea di Manovra) sempre a PWM ma usando circuiti comprati in Cina, molto pratici, oltre allo stabilizzatore a 12V (collegato ai pin 9 e 10 del connettore ASN per i blocchi e i segnali) e una uscita in alternata per i vari motori degli scambi (alcuni Conrad, altri PECO gestiti a scarica capacitiva, altri con servo gestiti da Arduino). Come mia abitudine, il contenitore è dotato di protezione contro i corto circuiti, segnalati dall'accensione di un LED rosso lampeggiante e riattivabile premendo un pulsante. Per evitare l'intervento in caso di corti istantantanei (ad esempio una ruota che su uno scambio tocca ago e contrago), vi è nel circuito un condensatore che ritarda l'intervento di alcuni decimi di secondo. Purtroppo ne ho calcolato male il valore ed era troppo basso, per cui l'ho dovuto cambiare.
Tuttavia, in alcune situazioni, all'entrata o all'uscita di un convoglio sul modulo di cappio con fascio di ricovero (
http://maxdg.altervista.org/plastici/cappiofascio1.htm), la protezione continuava a scattare. Alla fine ho capito che avevo messo una briglia superflua tra il modulo del cappio e il modulo (indicato come elemento "C") che si collegherà (tra qualche mese...) allo "storico" tracciato di ambientazione svizzera (
http://maxdg.altervista.org/plastici/svizz1.htm).
- chiarezza nella posizione dei commutatori di vari sezionamenti sul modulo stazione+depositoNel'uso "ASN" con marcia solo sui due binari di linea interna ed esterna, è bene che gli altri binari sezionati siano disalimentati per evitare incidenti. Perciò avevo indicato con un pallino la posizione "normale" dei vari interruttori sul pannello sinottico di comando, che garantisce questa sicurezza. Ora ho tracciato sul pannello una lineetta parallela al binario per indicare lo stato di "marcia" ed una ortogonale per indicare lo stato di "fermo".
- salto del blocco interno sulla Stazione da alcuni treniSul binario interno (n.2) capitava spesso che un treno un po' più veloce degli altri, arrivando al segnale rosso, rallentasse sì, ma non tanto da fermarsi al pedale, o meglio se ha in composizione carrozze illuminate queste facessero ponte con il precedente tratto alimentato prima della sezione, facendo proseguire la motrice. Il problema si manifestava invariabilmente con il VT11 TEE della Roco in composizione di 7 pezzi, con mio grande rammarico perchè è veramente un bel treno.
E' bastato collegare il breve precedente tratto alimentato prima della sezione con la sezione stessa (ottenendo così una sezione più lunga) e lasciare in posizione aperta il relativo interruttore sul pannello sinottico per risolvere in modo immediato il problema.
Ho scritto questo post per tenere memoria di come ho risolto questi problemi, il che potrebbe essere di aiuto ad altri in casi analoghi.