Visto che non riesco a modificare il post pregresso, continuo qui il tutorial su come migliorare la meccanica LM.
Si tratta ora di realizzare il circuito elettrico, dalle ruote al motore.
La finalità cui risponde quanto di seguito descritto è quella di realizzare un circuito elettrico funzionale al successivo esercizio della macchina sul plastico per anni e anni, e alla sua comoda, facile e semplice manutenzione.
Onde evitare, ogni volta che sarà necessario intervenire per la manutenzione, di dover scollare i prendicorrente dal corpo di ottone dei carrelli LM per poter smontare i carrelli esterni, con il rischio di compromettere i prendicorrente o comunque di dover rifare l'isolamento elettrico da un lato, e di dover reincollare poi tutti i prendicorrente, isolati o meno (cosa non sempre facile, una volta montato e verniciato il modello), la soluzione è quella di avvitarli, in modo poi da toglierli e rimetterli quante volte si vuole semplicemente con un cacciavite, senza rischiare di rovinarli.
Come fare?
Per il lato non isolato è relativamente facile, per quello isolato elettricamente, un po'meno, ecco come:
Tutto sta nel mantenere il prendicorrente isolato sia dal corpo del carrello in ottone, sia dalla vite M1 che lo tiene avvitato al corpo in ottone del carrello.
Per ottenere l'isolamento elettrico del prendicorrente dal corpo in ottone del carrello LM, nonostante il suo fissaggio con una vite M1 anch'essa di ottone , il lavoro da fare è concettualmente semplice, un po' più difficile da realizzare, vista la precisione necessaria.
Occorre innanzitutto alesare con una lima tonda a coda di topo o con un alesatore il foro più in basso presente sul prendicorrente fornito da LM; occorre essere delicati per evitare che il prendicorrente si incarti sulla lima o sull'alesatore.
dalla foto qui sotto si nota come il prendicorrente di destra abbia il foro inferiore allargato come descritto.
Allegato:
Prendicorrente LM fornito e modificato - 1.JPG [ 34.81 KiB | Osservato 1763 volte ]
Il passo successivo è incollare con la colla ciano acrilica una striscia di plasticard da 0,25 mm sotto al gambo del prendicorrente , come da foto qui sotto:
Allegato:
Modifica prendicorrente - 2.JPG [ 48.48 KiB | Osservato 1760 volte ]
Il passo successivo è realizzare un foro da 0,5 mm sul plasticard, esattamente al centro del foro allargato del prendicorrente:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 3.JPG [ 37.12 KiB | Osservato 1759 volte ]
Passo successivo: si allarga il foro a 1 mm:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 4.JPG [ 31.8 KiB | Osservato 1758 volte ]
Passo successivo: si gira il prendicorrente e si incolla un'altra striscia di plasticard da 0,25 mm dall'altro lato; a questo punto il gambo del prendicorrente è chiuso a sandwich fra due strisce di plasticard isolante, con il foro-guida da un lato:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 5.JPG [ 34.37 KiB | Osservato 1757 volte ]
Ora, appena incollata la seconda striscia, con una pinza a becchi piatti si schiaccia il gambo: in questo modo il plasticard si espande isolando completamente il metallo del gambo, anche all'interno del foro:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 6.JPG [ 33.19 KiB | Osservato 1755 volte ]
Non resta che forare con punta da 1 mm il foro già presente da un lato, realizzando un foro passante, e tagliare/limare via il plasticard in eccesso rispetto alle dimensioni del gambo:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 7.JPG [ 62.63 KiB | Osservato 1753 volte ]
A questo punto, sul corpo del carrello LM si realizza su ogni lato un foro filettato M1, esattamente alla mezzeria fra i fori degli assi delle due ruote del carrello, per poterci avvitare i prendicorrente; da un lato quello isolato, realizzato come descritto, dall'altro quello d'origine visto all'inizio nella foto comparativa, in quanto non è necessario sia elettricamente isolato dal corpo in ottone del carrello.
Nella foto qui sotto si vede il prendicorrente isolato avvitato sul corpo del carrello; dalle verifiche che ho eseguito col tester, tutti i prendicorrente modificati in modo da essere elettricamente isolati sia dal corpo in metallo del carrello sia dalla vite M1 di fissaggio ad esso hanno dimostrato il perfetto isolamento elettrico, soprattutto dalla vite M1, pur avendo giocato su una distanza di 1-2 decimi di millimentro.
E' mia opinione che LM abbia fatto un bel progetto con il prendicorrente, perché ha già il foro predisposto e aprendo sul corpo del carrello un foro filettato M1 esattamente alla mezzeria fra i fori degli assi delle due ruote del carrello, le lamelle vanno a cadere proprio ad una altezza che è in perfetta corrispondenza delle facce interne delle due ruote:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 8.JPG [ 64.54 KiB | Osservato 1750 volte ]
Nelle tre foto qui sotto, dopo aver saldato i fili di contatto alla faccia posteriore dei due prendicorrente (uno isolato e uno no), si vede il risultato finale; da notare, nella vista dall'alto del carrello, che il fatto di aver saldato sopra al carrello originario LM (opportunamente spianato) un profilato di ottone 5 x 1,4 non è stato casuale: il carrello è largo 6 mm, mentre il profilato 5, quindi rimane uno spazio di 0,5 mm da ogni lato; questo spazio è essenziale in quanto permette di saldare i fili dal lato posteriore delle lamelle anziché dal lato anteriore, in questo modo i fili non intralciano la libera rotazione delle ruote (sono trattenuti distanti dalle lamelle stesse) e contribuiscono a mantenere le lamelle (dal lato isolato) staccate rispetto al corpo in ottone del carrello, garantendo l'isolamento elettrico.
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 9.JPG [ 93.52 KiB | Osservato 1747 volte ]
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 10.JPG [ 62.57 KiB | Osservato 1747 volte ]
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 11.JPG [ 67.31 KiB | Osservato 1747 volte ]
Veniamo alla parte finale del lavoro:
nelle prossime foto si può notare l'ultimo accorgimento che ho progettato: sempre allo scopo di poter facilmente manutenere la macchina e la sua motorizzazione se e quando necessario, da una piastra di vetronite ricoperta di rame, di quelle comuni per l'elettronica, ho tagliato due profilati larghi 2 mm e lunghi quanto la parte superiore della motorizzazione, e che ho fissato con delle viti M1 dopo aver filettato le due torrette superiori della motorizzazione.
Questi due profilati di vetronite, oltre a servire per la agevole saldatura/dissaldatura di tutti i fili su di essi, senza dover più intervenire sulle saldature in corrispondenza degli elettrodi del motore (in posizione alquanto difficile, una volta montato), né su quelle in corrispondenza delle lamelle prendicorrente (grazie al loro fissaggio con viti M1, sempre reversibile), svolgono un'altra funzione fondamentale: tengono "pressato" il motore contro il telaio in modo davvero efficace, in quanto questo altrimenti sarebbe libero di "sollevarsi", in quanto LM lo fornisce semplicemente "ad incastro" fra le due alette di ottone laterali, ma non è fissato in alcun modo al telaio; né (ho verificato) i due fori presenti su una testata di esso sono filettati, quindi utili al fissaggio dello stesso al telaio mediante una staffa da realizzare allo scopo.
Allegato:
Collegamenti elettrici 1.JPG [ 101.53 KiB | Osservato 1734 volte ]
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Collegamenti elettrici 2.JPG [ 58.2 KiB | Osservato 1734 volte ]
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Collegamenti elettrici 3.JPG [ 99.99 KiB | Osservato 1734 volte ]
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Collegamenti elettrici 4.JPG [ 63.09 KiB | Osservato 1734 volte ]
Test finale:
L'esito del test finale è stato un successo: nessun cortocircuito, segno che gli isolamenti sono stati realizzati bene, nessuna esitazione di marcia, segno che i prendicorrente fanno il loro dovere e i contatti del circuito elettrico sono eccellenti, nessuna delle ruote dei carrelli si blocca, tutte ruotano liberamente appena montate senza nemmeno una goccia d'olio, segno che le modifiche apportate alla corsa (aumentata) del perno dei carrelli esterni e il maggior gioco sono stati efficaci nel permettere ai carrelli di rimanere saldamente appoggiati sui binari, anche grazie al loro maggior peso, più che raddoppiato, e senza l'uso di alcuna molla (eliminate tutte: sono anzi dannose, perché tolgono aderenza al carrello centrale che è motore).
Unico neo: manca una sufficiente demoltiplica nella cascata di ingranaggi: in scala questo E626 corre a 300 km/h alla massima velocità.
Se mi viene in mente altro lo aggiungo.
Fine del tutorial sulla modifica alla motorizzazione LM.
Grazie
Sergio Pauluzzi
P.S.: grazie a Marco Camatarri che mi ha inviato delle foto, preciso che la motorizzazione che ho modificato è quella che avevo acquistato nel 2012, quindi fra le prime, quelle con i carrelli esterni più corti.
Ho visto dalle foto che mi ha inviato Marco che quelle attuali hanno i carrelli un po' più lunghi anteriormente, e superiormente (dove sono le sedi delle molle) il profilo rialzato è un po' più lungo rispetto ai miei, quindi i nuovi carrelli sono sicuramente un po' più pesanti rispetto ai primi.
Tuttavia posteriormente sono della stessa lunghezza, frontalmente non hanno la traversa che permette l'avvitamento dei respingenti e che regge i frontali dei carrelli fotoincisi di Mario, e inferiormente sono gli stessi.
Se avete la pazienza di leggere le modifiche da me apportate vi renderete conto che ho ottenuto dei carrelli dal corpo in ottone più lungo, più spesso sia sopra che sotto, più lungo ancora frontalmente ed in più con la aggiunta della traversa per i respingenti, con un ulteriore guadagno di peso.
Non so se nelle nuova versione della motorizzazione Linea Model abbia ridotto la...velocità che ho riscontrato sulla mia motorizzazione, del 2012; spero di sì; appena ho l'occasione glielo chiedo.
Con ciò ringrazio Linea Model per questa motorizzazione democratica (nel senso che è disponibile per tutti senza difficoltà), che mi ha dato lo spunto per migliorarla ulteriormente, con ulteriori benefici per la stabilità di marcia, per l'aderenza e per la forza di trazione.
Se il buon Vincenzo Pisano vorrà fare tesoro di questi suggerimenti e modifiche, sarò ben contento di fornirgli le misure, ecc... e sarà certamente un gioco per lui realizzarli grazie ai macchinari a controllo numerico di cui dispone; io ahimè ho solo mie mani che sono...a controllo manuale!