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MessaggioInviato: 22/10/2010, 23:21 
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La conoscenza della tecnica incisoria dell'acquaforte mi é stata utile per rimediare a dei pezzi fotoincisi in cui la linea di piega non era stata eseguita.
Magari sarà un procedimento già noto, ma spiego come si procede perché potrebbe essere utile a qualche ferromodellista che non lo conosce.
La mia poca esperienza nella preparazione di lastre fotoincise mi aveva portato a disegnare, in alcuni condizionatori d’aria, delle linee di piega troppo sottili con il risultato che ricevuta la lastra queste righe mancavano.
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Ho provato a piegarne uno lo stesso ma con risultati non all'altezza. Allora ho voluto provare a rimediare usando la tecnica che ben conosco per la realizzazione di incisioni e che somiglia un po' a quella della fotoincisione.
Si deve prendere della lacca di asfalto (acquistabile nei negozi di belle arti) e stenderla, con un pennello morbido e pulito, sul pezzo che si vuole modificare, dopo averlo ben sgrassato e lasciato asciugare (attenzione a non toccarlo più con le mani dopo la sgrassatura).
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condizionatore04.jpg [ 302.43 KiB | Osservato 3797 volte ]

Quando la lacca sarà asciutta si deve passare anche sul lato opposto e sui bordi. Una volta coperto totalmente il pezzo e ben asciutto, si tracciano le linee mancanti con una punta di metallo. Io ne ho usata una apposita, ma qualunque va bene, anche un chiodo. Si deve fare attenzione che il metallo sia scoperto dalla lacca con regolarità.
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condizionatore06.jpg [ 315.28 KiB | Osservato 3797 volte ]

Ora si prende un recipiente di plastica (vaschette tipo sviluppo fotografico sono l'ideale), o vetro, o ceramica. Nel mio caso, essendo piccoli pezzi é bastato un piatto di plastica, e si mettono i pezzi sul fondo, si versa sopra del cloruro ferrico (acquistabile pronto nei negozi di elettronica o in grani da sciogliere in acqua nei negozi di belle arti) e si lascia agire per il tempo necessario. Questo dipende dallo spessore che si vuole incidere e dalla temperatura ( un po' caldo agisce più velocemente).
Allegato:
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condizionatore08.jpg [ 205.81 KiB | Osservato 3797 volte ]

Se non si ha l'esperienza che permette di andare "a occhio" si devono fare delle prove per vedere i tempi di azione della morsura. Io l'ho lasciata agire per 30 minuti.
Un controllo si può fare scoprendo con un pennellino bagnato di trementina una piccola parte e vedendo quanto ha inciso il sale.
Se non a sufficienza si deve rimettere la lacca nella parte scoperta, ripassare la punta e rimettere a bagno.
Quando si é ottenuta l'incisione dello spessore desiderato si ripulisce il pezzo con la trementina e sarà pronto per essere piegato.
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Allegato:
condizionatore12.jpg
condizionatore12.jpg [ 266.59 KiB | Osservato 3797 volte ]

Naturalmente, questo metodo, può essere usato anche per piegare lamiere o creare decori su superfici metalliche.
Teoricamente potrebbe essere usato anche per la creazione di piccoli pezzi.
Ciao
Giuseppe

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MessaggioInviato: 22/10/2010, 23:28 
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Che bella lezione Giuseppe!!
Molto interessante e utile, quante volte mi sono trovato in quei frangenti, senza soluzione.
Grazie

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Saluti
Mario
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MessaggioInviato: 22/10/2010, 23:35 
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E anche questa sera ne ho imparata un altra :P ;)
grazie Giueppe
salutoni
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MessaggioInviato: 22/10/2010, 23:38 
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Si può usare una soluzione più pulita... copio da un forum di elettronica:

L'alternativa è una soluzione in parti uguali di acido cloridrico al 14-15% e acqua ossigenata a 36 volumi.
L'acido cloridrico al 15% altro non è che l'acido muriatico usato per pulire i pavimenti reperibile in tutti i supermercati per meno di 1 Euro al litro, l'acqua ossigenata a 36 volumi la trovi o nei negozi di vernici/ferramenta o in farmacia, nel primo caso non è purissima ma ve bene lo stesso e costa di meno.
I due liquidi vanno miscelati in parti uguali, bastano 50 ml di ciascuno per incidere un pcb (circuito stampato) da 100x80 mm, il tempo è variabile tra 2 minuti e 6 minuti a seconda della quantità di rame da asportare.
La soluzione è praticamente innocua, vanno prese solamente le stesse precauzioni che si usano per l'acido muriatico, cioè guanti in lattice, non respirare a pieni polmoni sulla vaschetta e tenere aperta la finestra.
Per l'incisione basta che la temperatura della soluzione sia a 20°, ciò la normale temperatura ambiente anche in inverno.
Se l'incisione avviene troppo lentamente, magari perché l'acqua ossigenata non è purissima, basta aggiungere un 30-50% in più di acqua ossigenata.
Attenzione che potreste trovare l'acqua ossigenata a 60-80-100+ Volumi, meglio non usarla perché è molto reattiva e pericolosa.


Se non erro col tempo perde effetto la soluzione e per rigenerarla basta aggiungere l'acqua ossigenata, invece il cloruro ferrico va smaltito...

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MessaggioInviato: 23/10/2010, 0:40 
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Grande Giuseppe, di questa tecnica ne avevo parlato con l'amico e socio Michele Siviero e pensavamo di utilizzarla in qualche modo ma i ricordi erano vaghi e nebulosi .................per fortuna che c'è FORUM ASN grazie


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MessaggioInviato: 23/10/2010, 11:52 
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cristian cicognani ha scritto:
Con il cloruro ferrico mi torna in mente quando facevo i circuiti elettronici....
Si può usare una soluzione più pulita... copio da un forum di elettronica:

L'alternativa è una soluzione in parti uguali di acido cloridrico al 14-15% e acqua ossigenata a 36 volumi.
L'acido cloridrico al 15% altro non è che l'acido muriatico usato per pulire i pavimenti reperibile in tutti i supermercati per meno di 1 Euro al litro, l'acqua ossigenata a 36 volumi la trovi o nei negozi di vernici/ferramenta o in farmacia, nel primo caso non è purissima ma ve bene lo stesso e costa di meno.
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La soluzione è praticamente innocua, vanno prese solamente le stesse precauzioni che si usano per l'acido muriatico, cioè guanti in lattice, non respirare a pieni polmoni sulla vaschetta e tenere aperta la finestra.
Per l'incisione basta che la temperatura della soluzione sia a 20°, ciò la normale temperatura ambiente anche in inverno.
Se l'incisione avviene troppo lentamente, magari perché l'acqua ossigenata non è purissima, basta aggiungere un 30-50% in più di acqua ossigenata.
Attenzione che potreste trovare l'acqua ossigenata a 60-80-100+ Volumi, meglio non usarla perché è molto reattiva e pericolosa.


Se non erro col tempo perde effetto la soluzione e per rigenerarla basta aggiungere l'acqua ossigenata, invece il cloruro ferrico va smaltito...

Io ho cercato di dare indicazioni semplici, senza problemi, facili da usare.
Poi le morsure utilizzabili sono tante, la migliore in assoluto, e quella che uso per le mie incisioni, è l’acido nitrico diluito in varie proporzioni a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Però non tutte sono pratiche e prive di rischi.
Io ho indicato il sistema più semplice e più facilmente controllabile.
Tieni presente che con gli acidi e con morsure veloci si rischia di bucare la lastrina (noi usiamo spessori di pochi decimi, nell'acquaforte si usano lastre di 2 o 3 mm.).
Per i circuiti stampati questo pericolo non c’è, infatti, li, lo scopo è proprio quello di bucare il rame e una volta bucato l’azione dell’acido si ferma al supporto che non viene intaccato.
Una morsura più lenta permette un controllo maggiore.
Non sono neppure voluto scendere in particolari che potrebbero complicare le cose.
Per esempio la morsura agisce meglio dal basso verso l’alto e quindi il pezzo andrebbe messo nella vaschetta capovolto, ma così facendo, la reazione chimica può formare delle piccole bollicine d’aria al contato del metallo che fermano in quei punti la corrosione con il risultato di avere una incisione irregolare. Si può ovviare a questo passando frequentemente un pennellino morbido che tolga le bollicine, ma devi ogni volta girare i pezzi e rigirarli dopo.
Un altro mordente pratico è il solfato di rame(comune verderame) in cristalli da sciogliere nell’acqua e reperibile dai venditori di prodotti per agricoltura, ma è difficile dosarne la quantità giusta per chi non lo fa abitualmente.
Quindi, io ritengo che il sistema da consigliare sia uno che non comporti rischi, sia facile da usare e con prodotti che si possono trovare già pronti all’uso.
Ciao
Giuseppe

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MessaggioInviato: 23/10/2010, 21:31 
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Giuseppe Risso ha scritto:
Io ho cercato di dare indicazioni semplici, senza problemi, facili da usare.
Poi le morsure utilizzabili sono tante, la migliore in assoluto, e quella che uso per le mie incisioni, è l’acido nitrico diluito in varie proporzioni a seconda dell’effetto che si vuole ottenere.
Però non tutte sono pratiche e prive di rischi.
Io ho indicato il sistema più semplice e più facilmente controllabile.
Tieni presente che con gli acidi e con morsure veloci si rischia di bucare la lastrina (noi usiamo spessori di pochi decimi, nell'acquaforte si usano lastre di 2 o 3 mm.).
Per i circuiti stampati questo pericolo non c’è, infatti, li, lo scopo è proprio quello di bucare il rame e una volta bucato l’azione dell’acido si ferma al supporto che non viene intaccato.
Una morsura più lenta permette un controllo maggiore.
Non sono neppure voluto scendere in particolari che potrebbero complicare le cose.
Per esempio la morsura agisce meglio dal basso verso l’alto e quindi il pezzo andrebbe messo nella vaschetta capovolto, ma così facendo, la reazione chimica può formare delle piccole bollicine d’aria al contato del metallo che fermano in quei punti la corrosione con il risultato di avere una incisione irregolare. Si può ovviare a questo passando frequentemente un pennellino morbido che tolga le bollicine, ma devi ogni volta girare i pezzi e rigirarli dopo.
Un altro mordente pratico è il solfato di rame(comune verderame) in cristalli da sciogliere nell’acqua e reperibile dai venditori di prodotti per agricoltura, ma è difficile dosarne la quantità giusta per chi non lo fa abitualmente.
Quindi, io ritengo che il sistema da consigliare sia uno che non comporti rischi, sia facile da usare e con prodotti che si possono trovare già pronti all’uso.
Ciao
Giuseppe

Interessante Giuseppe.... ricordo bene l'effetto delle bolle nelle piste che passavano tra due piedini degli integrati :) :)
Comunque io sono per approfondire anche le varie tecniche segnalando dalla più facile e meno pericolosa alla più difficile e magari più pericolosa, almeno per avere una idea di cosa sono e cosa fanno gli acidi....
In effetti il cloruro ferrico è "forse" il meno pericoloso e più facile da reperire (negozi elettronica), però qualche nozione in più non dispiace a nessuno ;)

Ad esempio esiste anche il fotoresist da spruzzare sulle basette che si potrebbe usare al posto della lacca... però un po più brigoso visto che va esposto a luce ultravioletta per farlo asciugare e renderlo non corrosibile agli acidi.... però penso che la lacca sia migliore per l'applicazione ai bordi, confermi?

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Nei negozi di elettronica vendono anche uno speciale pennarello blu resistente all'acido ("pennarello per circuiti stampati"), che si usa per disegnare sul rame le piste dei circuiti stampati più o meno a mano libera. Lo uso spesso quando devo fare un circuito da non ripetere in più esemplari, per cui non vale la pena fare il disegno al cad elettronico, stampare la pellicola, impressionare e sviluppare il fotoresist ecc.
Io lo uso anche per ritoccare eventuali evidenti graffi sul fotoresist che dovessi notare prima dell'immersione nel cloruro ferrico.
Ovviamente non va bene per ampie superfici, ma per l'intervento illustrato da Giuseppe va più che bene, e soprattutto asciuga in un attimo.
Inoltre il lato del metallo che non va intaccato può essere protetto con del normale nastro adesivo da pacchi (ma forse va bene anche quello trasparente).

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E' vero Massimo.. io utilizzavo anche normali pennarelli indelebili tipo questi:
http://www.stabilo.com/pages-com/produc ... manent.php

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massimo di giulio ha scritto:
...Inoltre il lato del metallo che non va intaccato può essere protetto con del normale nastro adesivo da pacchi (ma forse va bene anche quello trasparente).

Verissimo, infatti nelle lastrine per incisione uso quel sistema, ma a volte un po' di acido penetra e macchia la lastra sul retro. Li non é un problema, ma nel mio caso il retro sarebbe stato...il davanti e non ho voluto correre rischi.
Ciao
Giuseppe

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Questa volta intervengo come chimico e non come modellista.

La spiega riguarda l'uso di acido cloridrico e acqua ossigenata o cloruro ferrico.

Praticamente la stessa cosa perchè il cloruro ferrico, che è in soluzione acquosa, crea, per un fenomeno che si chiama idrolisi,
acido cloridrico la cui concentrazione dipende da quella iniziale del cloruro ferrico in acqua. La corrosione avviene quindi in entrambi i casi per via dell'acido cloridrico coadiuvato dalla soluzione di cloruri o di acqua ossigenata.
La velocità di corrosione dipende quindi dalle rispettive concentrazioni di HCl o di FeCl3 di partenza.
Personalmente preferisco l'uso di acido perchè più pulito, meno inquinante e trasparente. Quest'ultima qualità permette di controllare meglio visivamente il procedere dell'operazione.
Qualora si voglia partire piano basta mettere meno acido ed eventualmente aggiungerne un po' nel corso dell'operazione.
In entrambi i casi mi raccomando, guanti e finestra aperta e soprattutto attenzione agli occhi, uno schizzo di entrambe le soluzioni non perdona.
Dopo il risciacquo abbondante in acqua, per essere sicuri, un passaggio in una soluzione circa 2% di bicarbonato di sodio rende sicuro lo stop della corrosione.
Il bicarbonato serve poi a neutralizzare la soluzione residua prima dello scarico e, comunque serve da avere a portata di mano per lavarsi subito in caso di contatto con la pelle e gli occhi.

Buon lavoro a tutti. Dario.


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dario gremoli ha scritto:
Questa volta intervengo come chimico e non come modellista.

La spiega riguarda l'uso di acido cloridrico e acqua ossigenata o cloruro ferrico.

Praticamente la stessa cosa perchè il cloruro ferrico, che è in soluzione acquosa, crea, per un fenomeno che si chiama idrolisi,
acido cloridrico la cui concentrazione dipende da quella iniziale del cloruro ferrico in acqua. La corrosione avviene quindi in entrambi i casi per via dell'acido cloridrico coadiuvato dalla soluzione di cloruri o di acqua ossigenata.
La velocità di corrosione dipende quindi dalle rispettive concentrazioni di HCl o di FeCl3 di partenza.
Personalmente preferisco l'uso di acido perchè più pulito, meno inquinante e trasparente. Quest'ultima qualità permette di controllare meglio visivamente il procedere dell'operazione.
Qualora si voglia partire piano basta mettere meno acido ed eventualmente aggiungerne un po' nel corso dell'operazione.
In entrambi i casi mi raccomando, guanti e finestra aperta e soprattutto attenzione agli occhi, uno schizzo di entrambe le soluzioni non perdona.
Dopo il risciacquo abbondante in acqua, per essere sicuri, un passaggio in una soluzione circa 2% di bicarbonato di sodio rende sicuro lo stop della corrosione.
Il bicarbonato serve poi a neutralizzare la soluzione residua prima dello scarico e, comunque serve da avere a portata di mano per lavarsi subito in caso di contatto con la pelle e gli occhi.

Buon lavoro a tutti. Dario.

Da Dario il Chimico.
Ma non era ricercato dalle forze della coalizione in Iraq?!?!?! :shock: :shock: :shock:
ciao
Claudio

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Ciao
Claudio

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E da chimico aggiungo che il bicarbonato crea la cosiddetta soluzione tampone ovvero una soluzione che diventa "insensibile" all'aggiunta di ulteriore acido poiché mantiene costante il Ph della soluzione. E' per questo motivo che quando uno ha "l'acidità di stomaco" prende un pò di acqua e bicarbonato.
Saluti e ottimo post.
Nino


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MessaggioInviato: 09/02/2011, 19:35 
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....QUANTI CHIMICI!!!!
...ma l'effetto del bicarbonato come inibitore dell'aumento del ph....potrebbe rendermi piu' stabile il ph dell'acquario marino?!??? :D ;) sarebbe una rivoluzione! i tamponi da acquari costano una cifra e fan poco....( mo mi sgridate.....!!!)

Marco


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Marco Camatarri ha scritto:
....QUANTI CHIMICI!!!!
...ma l'effetto del bicarbonato come inibitore dell'aumento del ph....potrebbe rendermi piu' stabile il ph dell'acquario marino?!??? :D ;) sarebbe una rivoluzione! i tamponi da acquari costano una cifra e fan poco....( mo mi sgridate.....!!!)

Marco

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Non è che poi fai fuori tutti gli abitanti.. una strage di massa ;)

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