Ciao a tutti,
mostro ora, dopo un lunghissimo lavoro, il mio nuovo locomotore da manovra,il 214 interamente in fotoincisione di ottone e alpacca , con fusioni in ottone e meccanica fresata C.A.D. ad hoc!
Iniziai a lavorare a questo modello molti anni fa, immediatamente dopo l'ultima versione del 216 che feci, e come questo, inizialmente era strutturato per utilizzare il Kof di Arnold come motorizzazione, una soluzione relativamente economica che permetteva di avvicinarsi moltissimo alla misura di interasse richiesta ( il kof ha un interasse lievemente maggiore rispetto al "vero" 216, circa mezzo millimetro....un'inezia.... nel caso del 214 , invece , sarebbe stato lievemente corto, un mezzo millimetro abbondante in direzione opposta...).
Col passare dei mesi , e poi degli anni , mi accorsi che , nonostante il modello del 216 piacque molto, i locomotori che venivano completati non erano così numerosi.... è vero che probabilmente in molti non diffondono le foto delle proprie realizzazioni....ma non ero soddisfatto.
Ho provato ad analizzare quindi i possibili motivi che hanno contribuito a questo risultato.
Una serie di difficoltà erano intrinseche al modello,per quanto concerne la realizzazione della scocca, il locomotore è piccolo e quindi ha delle parti dove vanno eseguite delle saldature ravvicinate ( come i panconi) da cui il pericolo di fare pasticci ma a questo non c'è scampo, sono particolari necessari da riportare.
Un altro punto "dolente"potevano essere le boccole, le costruzioni a "sandwich" pongono difficoltà a molti, se non si ha il pieno controllo verranno tutte simili tra loro ma differenti.
Ora: a questo posi rimedio facendo fare delle fusioni in ottone dei particolari; vennero molto bene e piacquero a tutti.....
Restava poi il telaio, spessorato anch'esso a sandwich e con dei punti di appoggio alla motorizzazione.....particolari!( chi lo ha fatto sà!).
Questa soluzione all'epoca mi sembrò la migliore per lasciare inalterato il gancio a uncino posteriore originale, creando pero' una situazione complicata per "chiudere" il mezzo in cui servono almeno 11 dita!
E per finire in bellezza (!) il motore originale del kof andava sostituito ( non ci stà proprio...) con un altro per niente economico....
Insomma, una costruzione della scocca un pò complicata per dimensione e per i sandwich da realizzare, una motorizzazione da cannibalizzare su cui intervenire pesantemente e un motore da sostituire....
La voglia di replicare l'esperienza del 216 era tanta e sviluppai il modello quasi completamente su una base Arnold ma l'insuccesso nei montaggi dei kit consegnati mi frenò..... volevo vederli finiti quei kit, non mi bastava averli distribuiti...
Ho cercato di coinvolgere diversi artigiani noti ma ho notato poca disponibiltà ( se non a chiacchiere) e ZERO serietà.... e qui mi fermo.
Abbandonai il progetto completo all'80% per circa 6 anni....
Poi più o meno un anno fà lo ripresi per completarlo, perlomeno per me.
Considerando sempre la base kof adottai diversi stratagemmi costruttivi e strutturali "inusuali" in tutti i kit che ho montato, l'esperienza in altri campi che ho avuto nel frattempo con costruzioni fotoincise mi ha fatto affrontare i "problemi" in modo diverso, ho "destrutturato" il lavoro di progettazione precedente, molto "classico", ed ho cercato soluzioni diverse per quelle fasi della costruzione più problematiche che si incontravano, l'obbiettivo era quello di bypassare le fasi critiche dove allineamenti,connessioni o pieghe potevano generare "incomprensioni", sviluppando una "dinamica di montaggio" precisa e il più sicura possibile.
In particolare , è decisamente originale a mio avviso la struttura delle ringhiere sulle estremità, solidali ai panconi,passando "attraverso" il calpestabile, in questo modo le altezze NON possono essere differenti e quelle anteriori "scattano" nei fori predisposti a riceverle creando una struttura a "c" SOLIDISSIMA, a prova di dodicenne!
Questo era anche un'altro obiettivo che mi sono prefissato: non volevo creare un modello delicato ma uno solido e facilmente maneggiabile.
Con una particolare sequenza di montaggio che ho sviluppato ( non esagero, ho costruito più di 20 prototipi negli anni....) il tutto viene saldato ( o incollato, a scelta) dall'interno risultando invisibile ed è, a mio avviso , semplice.
Un'altra caratteristica necessaria era quella di avere un sistema di accoppiamento tra cabina, telaio e motorizzazione tramite viti M1, per permettere un'agevole verniciatura delle parti separate , un montaggio perfetto e un'eventuale possibilità di smontare il mezzo per un qualsiasi motivo.
Un mezzo "professionale".
Questo era particolarmente complesso e non stò qui a descrivere i vari tentativi che feci, risultati "non perfettamente replicabili" e quindi scartati....
Finchè un giorno (....sembra l'inizio di una favola!) .....in un modo incredibile che , devo dirlo, mi sorprese , il Sig. Pisano di Lineamodel si appassionò al mio progetto e volle partecipare costruendo una motorizzazione ad hoc per me!
Non potevo chiedere di meglio.
Inizio' una fitta corrispondenza che portò,dopo due prototipi e diverse correzioni ad una motorizzazione eccellente, massiccia, con un minimo strepitoso ed una velocità massima in scala!!!
Il sig. Pisano nel ridisegnarla ha adottato anche lui un espediente particolare ( in questo "gioco" ci dovevamo aggrappare a tutto....tre decimi valgono oro!): la vsf calettata sul motore è di modulo 0.3 anzichè 0.4 come al solito e il primo ingranaggio doppio su cui poggia è un "doppio modulo" da 0.3/0.4 ( personalmente mai vsto prima) che già lui demoltiplica.
Inoltre il motore "punta" sul retro del mezzo.
A questo punto mi sono ributtato nella mia parte di lavoro.
Ho optato per la realizzazione di diversi particolari in fusione ( le boccole, le due diverse bombole laterali,le 3 prese d'aria sul cofano e il comignolo), necessarie per un montaggio più rapido e preciso ( e per non farvele costruire da zero!)
Le fotoincisioni sono state divise per essere realizzate in due metalli , ottone per le parti che vanno piegate con curve ( come il tetto e il cofano) e alpacca per le altre, questo sempre per eseguire al meglio il lavoro e per far si che sia il più solido possibile.
Ho disegnato il set di decals e le ho fatte stampare da due diversi fornitori , scegliendo quello che mi dava il risultato migliore.
Infine ho realizzato una accurata descrizione della sequenza di montaggio ,una nomenclatura delle parti e uno schema del mezzo.
Qui qualche foto del modello assemblato con una mano di primer, per far risaltare i particolari, il tetto e il comignolo dello scarico sono solo appoggiati ma il complesso principale cabina/telaio/motorizzazione sono serrate con le tre viti M1.
Al modello in foto mancano le cornici interne dei finestrini , i respingenti e i tubi sui panconi.
Allegato:
214 trequarti dx top small.jpg [ 749.3 KiB | Osservato 3759 volte ]
Allegato:
214 laterale dx top small.jpg [ 827.16 KiB | Osservato 3759 volte ]
Allegato:
214 fronte sx top small.jpg [ 815.51 KiB | Osservato 3759 volte ]
Allegato:
214 fronte top small.jpg [ 746.58 KiB | Osservato 3759 volte ]
Allegato:
214 retro small.jpg [ 778.7 KiB | Osservato 3759 volte ]
Come potete vedere abbiamo la cabina completamente libera da circa un mm sotto il bordo dei finestrini ( dalla foto dal retro attraverso la finestra bassa centrale si vede la testa della vsf)
Le bombole laterali sono di due misure diverse tra loro e dalle foto potete intuire le soluzioni adottate per le ringhiere di estremità.
Il telaio della motorizzazione ha le 4 ruote, tutte con trazione e senza anelli di aderenza, che captano corrente ,e presenta due sbalzi nelle estremità sottostanti dove poter fissare,avvitandola, una "T" che contiene il gancio a uncino a norma, per poterlo posizionare solo sul retro o su entrambe le estremità.(non presente in queste foto)
Ha una "culla" in cui il motore scivola dentro perfettamente e che aumenta il peso del telaio, massiccio e con un baricentro basso.
Il motore è un coreless 5 poli 12 volt da 8x15 mm e presenta la vsf GIA' CALETTATA SU DI ESSO.
I dettagli della scocca erano ovviamente il mio obiettivo,ho dovuto fare realizzare delle fotoincisioni differenziate per avere dei "gradini" variabili, qui abbiamo dei panconi dettagliati e solidi essendo in alpacca, a cui dovremo , dopo avere dipinto il complesso del calpestabile in nero opaco, solo dipingere in rosso segnale la parte alta del pancone e in giallo ringhiere e ganci.
Ho realizzato una mia versione del "gancio modellistico", tutti quelli che ho assemblato di altri kit erano perlopiù complicatissimi e fragili, il mio è un pezzo unico, si piega guardandolo e scatta anche lui in una sede del gancio sul pancone.
Lo ho mostrato a valenti modellisti ed è stra-piaciuto...!
Una delle parti che mi ha dato più filo da torcere sono state le ringhiere della cabina, mi sono dovuto "inventare" una piega nuova e ho fatto mille correzioni per farle scattare in sede in tutti i punti di ancoraggio ma il risultato e veramente solido.
Le tre viti fissano il tutto e sono posizionate una all'estremità interna del cofano e le altre due nel retro dell'interno della cabina.
Ora ho un locomotore solido, affidabile , fedele e in grado di spingere e trainare molto più peso dell'originale! e tutto MADE IN ITALY!
Ora....vista la tiratura limitata del mezzo ho a disposizione un piccolo quantitativo di kits che comprenderanno:
-lastre in fotoincisione di ottone e alpacca
-4 respingenti microtorniti (benno)
-viti e dadi M1
-fusioni in ottone dei particolari di boccole, prese d'aria sul cofano e comignolo
-motorizzazione in ottone fresato MONTATA,BRUNITA E TESTATA o DA MONTARE
-un micro-tubetto in ottone 1.3/1.1 per realizzare i fanali
-decals
-istruzioni STAMPATE
Insomma, tutto quello che serve per completarlo ad eccezione di attrezzatura e vernici.
Chi è interessato ai kit per cortesia mi contatti tramite messaggio privato.
Ciao e grazie per l'attenzione!