Angelo, tu che le hai viste che impressione hai avuto

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Ciao, GraziaNo

Buonasera (o buonanotte...) a tutti.
Ha recentemente visto la luce, finalmente, il modello della E 636 a marchio DANIfer.
Non amo pubblicizzare i miei prodotti, è una forma di pigrizia. così quando l'amico Alex, viste le foto della macchina, mi ha chiesto il permesso di postarle in questo forum, gliel'ho accordato aggiungendo alcune note sul modello.
La cosa ha generato polemiche di cui, a tutt'oggi, non comprendo la ragione. Il fatto è che non mi interessa nemmeno saperlo, e invito tutti a concentrarsi sull'analisi del modello.
Nei prossimi giorni posterò foto, diciamo così, ufficiali.

Anticipo qui alcune notizie riguardanti il lavoro.
Il disegno al computer (non chiedetemi il programma perché non lo so) è stato eseguito dall'amico modellista Cesidio Bonanni, ed è stata la sua prima esperienza in campo ferroviario.
Dal master del prototipo sono state ricavate le casse che sono in resina epossidica, materiale con sui sono costruiti tutti i miei lavori.
La verniciatura è eseguita ad aerografo con vernici nitro provenienti dai codici fs.
Numerosi sono i particolari fotoincisi e montati a mano: i corrimano, il REC maschio, le cornici dei finestrini delle cabine, trombe, fischi, condotte, ganci modellistico e realistico.
Le scritte, numerazione sul pancone e targhe, sono in decals.
Le livree sono castano/isabella e tutto isabella. Attualmente solo due numerazioni.
La motorizzazione è Lineamodel, che credo conosciate un po' tutti, così come i pantografi che possono essere 42 o 42 LR.
Devo ancora verificare la inscrivibilità nelle curve, considerando che la scaletta di accesso in cabina è solidale alla cassa.

Grazie a tutti per l'attenzione.

ciao Giuseppe,
innanzitutto benvenuto sul forum ASN
e come da regolamento sei invitato a presentarti
viewforum.php?f=54

Attendiamo le tue foto......poi sarai tempestato di domande

per la inscrivibilità nelle curve, il rimedio è semplicissimo



ciao, GraziaNo

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Ciao, GraziaNo

Ciao Graziano, se il rimedio di cui parli è l'amputazione della scaletta o la sua collocazione sul carrello, sappi che io non ce la farei mai!!! Nel modellismo come nella vita sono poco incline ad accettare certi compromessi. Comunque, una volta acquistato, ognuno fa ciò che vuole... ZAC!
Pensa che pure le ALe 803, senza il predellino che insiste sul carrello, girerebbe su curve tramviarie...

Per la scaletta si potrebbe pensare ad un incastro in modo da inserirla e toglierla al bisogno vetrinetta/plastico, anzi due tipi di scaletta una lunga regolare al vero per esposizione ed una corta da plastico.
Ovviamente non su questo modello già finito e pronto alla vendita ma per una prossima realizzazione.

nessuna amputazione
il rimedio sta nella progettazione del telaio
quando avrò tempo, posterò delle foto.

ciao, GraziaNo

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Ciao, GraziaNo

Per migliorare l'inscrivibilità in curva su moltissimi modelli c'è margine per assottigliare internamente la parte in resina che interferisce con la rotazione del carrello.
Proprio sulle Ale 803 di Danifer io ci lavorato quel tanto che è bastato per farle girare sulle curve da 28 cm, le più strette che ho sui miei moduli di cappio di ritorno.

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salutoNi
Massimo

Naturalmente meglio che amputare la scaletta è l'amputazione del carrello, come fatto da LoCo nei suoi modelli più recenti.

Comunque se si riesce ad assottigliare la scaletta, ed il carrello in corrispondenza della stessa, è senza dubbio meglio!


Christian

Potrebbe anche non risultare necessario ricorrere ad amputazioni varie...
Pino mi ha passato un filmato in cui si vede che il modello percorre senza problemi una curva strettina (20 cm di raggio...).
Eccovi la foto dell'ovalino...



E il video...

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

Un aggiornamento da Pino Borzellino, che mi ha mandato un po' di foto della sua splendida E. 636, da postarvi sul Forum.
Beh, niente male...

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

Peccato per il pantografi.... inguardabili. Addirittura due molle....
Anche il cavo rosso che corre sul tetto è sovradimensionato.

I pantografi sono Lineamodell, che coniugano estetica a robustezza.
Il cavo dell'alta tensione è effettivamente surdimensionato nei modelli in foto, ne ho montato un altro di spessore minore sugli altri.
Se mai dovessi trovare qualcosa di "guardabile" sui lavori altrui, abituati a farlo, vivrai più felice.
Giuseppe Borzellino

Aahahahahaahahah ahahah a! !!!

Secondo me è stupendo!

Anche per me è un modello artigianale fatto bene e con passione; tutti hanno diritto di critica ma fatte in queste forme risultano solo sgradevoli, poco educate e non costruttive.

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Daniele
.....perfida H0 non mi avrai mai!