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E no, giuro e lo trovate già nei post della mia Z di agosto, non sto seguendo la moda... ero partito prima :lol:
Quindi beccatevi, dopo la Z, il Vespasiano '900, in anteprima contemporanea a FB.
Note tecniche.
Sottotetto e sottobase in metallo, per maggiori garanzie di indeformabilità.
Spine acciaio e incollaggio per unire ben calibrati i singoli pezzi.
Le parti separate favoriscono la verniciatura, ma ho fatto questa scelta anche per poter condividere i vassoi per la Z in ALTISSIMA risoluzione, altrimenti i "picchi" di tempo macchina, con realtive conseguenze economiche, mi ammazzavano :lol:

Cmq questo è il primo pezzo in 0.
Molto probabile che il secondo sarà la staccionata FS. Pilastrini in stampa 3D, pannelli, isolati a incastro come al vero, colati in gesso ceramico.


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Liberando dai supporti i pezzi col disco della fresetta (e con estrema cautela), e provvedendo poi alla pulizia generale (in corso), ho avuto un'idea che mi aiuta di certo a contenere l'impegno.
In pratica, sia il basamento che i due "orinatoi" veri e propri, non li monterò, ma li userò per crearmi un master, ricavarci uno stampo, e colare i pezzi a gesso ceramico.
Il vantaggio non è solo economico, ma anche pratico, perché non dovrò curarmi di rinsaldare col metallo il sottobase, visto che i gesso ceramico oltre ad essere robusto non si bananizza di certo.
Resteranno in 3D da stampare le due pareti e il tetto.
Ciò mi rallenta i lavori al momento, ma me li facilita poi con le tirature.
Certo che lavorare in 0 è tutt'altra cosa rispetto alla delicatezza della Z...

ps. noterete che in foto non son presenti le parti superiori delle due colonne laterali, che a mio avviso dovevano esserci nel progetto originario, eliminate poi in fabbrica o successivamente per facilitare il montaggio, o più ancora, in seguito perché ammalorate. Come il rosone centrale che ha ceduto.
Io comunque le ho fatte, perché le colonne monche secondo me mal si addicono allo stile rigoroso dell'epoca del progetto, e mi servono a rendere il modello più robusto.


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MessaggioInviato: 29/10/2022, 21:04 
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aggiustamenti di tecnica nel Vespasiano "grande".
In stampa 3D resteranno solo le pareti e il tetto, difficili da riprodurre a stampo.
Il tetto qui lo vedete a rovescio, con lastrina metallica di rinforzo anti-rischio banana.
Invece, sia per i costi, che per ottimizzare i processi di pulitura (che sulla stampa 3D son delicati e pesanti), i "pisciatoi" interni passatemi il termine, saranno in gesso ceramico (qui in attesa nel loro stampo ricavato dal 3D usato come master su gomma liquida siliconica).
La base, invece, deve essere robusta.
In 3D costa, va rinforzata in metallo, e va pulita, e non è granché robusta.
Ergo ho usato la base 3D come master per creare un secondo master in piombo.
Perché, magari direte, non usare il 3D addirittura come master?
Per un motivo squisitamente tecnico.
Quando imprimo l'orma del master nella terra speciale tra due valve, poi le valve vanno aperte, per estrarre il master medesimo.
Ma non si può estrarlo né con pinzette né tanto meno a mano, perché basta nulla per rovinare l'impronta nella speciale terra refrattaria. Un angolino che cede e bisogna rifare tutto.
Il master si estrae quindi rovesciando delicatamente la valva e lasciandolo ricadere dando qualche leggero colpettino alla conchiglia.
Ma se è resina 3D, col cavolo che cade. E' troppo ampio e leggero e il grasso della terra refrattaria lo trattiene, anche se lo abbiamo prima cosparso di talco.
Allora bisognerebbe stuzzicarlo piano piano con spilli, ma il rischio che uscendo schianti un dettaglio nella terra è enorme.
Per questo, invece, un master in piombo,e credetemi ho fatto una fatica bestia a prepararlo duplicando l'originale a stampa 3D, è molto più pesante, e se ne esce molto più facilmente dallo stampo rovesciato e colpettato.

ps. su questo lato vedete lo scotto della fusione, i canaletti di sfiato, opposti a quello di colata. Li lascio già sul master per non smuovere la terra successivamente con una spatolina per crearli. Praticamente me li trovo già fatti senza rischiare il modello. E posso anche allungarli stando alla larga dalle parti sensibili.

ps2 il master, si vedrà poco da verniciato, ma mi è piaciuto bocciardarlo :lol:


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MessaggioInviato: 29/10/2022, 21:55 
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pronti! se qualcuno vuol favorire .... :lol:


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grazie Antonio, col master di base "pesante" ne ho già sfornati due con relativa facilità.
Invece si sbaglia sempre :lol: potevo di risparmiarmi di bocciardarlo ... non è che la superficie rugosa faccia meglio all'estrazione :lol:
Maledetto vizio di veder subito certi effetti... va bocciardato solo il prodotto finale... che tanto sul bordo ci vuole poco

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ed ecco in dettaglio le tecniche adottate per alcune parti del vespasiano in scala 0. per risparmiare sulla stampa 3D ma senza perderci troppo tempo al confronto, perché anche il 3D va pulito e sistemato!
In alto, master 3D orinatoio, a fianco in centro, stampo al silicone bicomponente, a destra, i prodotti in gesso ceramico, che escono praticamente già perfetti. Quello più a destra è grigino perché ancora molto umido, appena uscito di stampo. Io nello stampo li lascio per sicurezza tre ore e non la mezz'ora che dicono. Poi, dopo altri due giorni, sono perfettamente asciutti e relativamente robusti come statuine del presepio.
Ma gli orinatoi son comunque protetti al centro del vespasiano.
Sotto, il basamento.
Master 3D a sinistra, master in piombo, o meglio lega bassofondente per soldatini, al centro, bello robusto e pesante, e al sicuro da "bananizzazioni" impreviste. A destra una base pronta, sfornata dalla terra refrattaria compressa sul master. La superficie ruvida, che non funzionerebbe con altri soggetti, qui la trovo opportuna, a rappresentare il cemento usurato.
Le pareti e il tetto restano invece comunque affidati ai miei prodi stampatori 3D in alta risoluzione. Su quelli non conviene clonare, troppo dettagliati e quindi ad alto tasso di fallimento in fase di formatura.


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MessaggioInviato: 15/11/2022, 10:34 
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sto ultimando la preparazione finale dei pezzi, da preverniciare, poii l'invecchiamento a montaggio finito.
Solito problema della stampa 3D, che mi capita spesso da vari servizi ed è un rebus, la non perfetta stabilità dimensionale, che, su alcuni pezzi si e altri no, a volte si e a volte no, può verificarsi prima del montaggio col pezzo lasciato "in magazzino". A cose verniciate e montate grazie a dio non mi è mai successo, perché diventano collaborativi tra loro i pezzi.
Vedete il muro principale in versione semplice ed in versione "trattatata".
Dopo la stampa risultava leggermente concavo (è il pezzo più difficile ed ho dovuto pure farlo stampare in piano come lo vedete per una ragione di prezzi, è ad altissima definizione: 25 um).
E quindi più lungo di almeno 1 mm !!! I pezzi si erano stesi subito dopo la stampa.
Anche con varie prove su altri pezzi, lasciando cristallizzare il tutto anche per un mese mantenendo i supporti non serve a un accidente.
Ma io ho il mio sistema :)
Bene, a distanza di tre giorni il pezzo "corretto" con tuffo in acqua bollente e ripristino del piano, perché rimesso in forma col caldo "controllato" fino a "mano che si scotta", è rimasto ancora "giusto".
Il termometro è il dito. Se cominciate a non poter toccare l'acqua significa che la temperatura è giusta, e basta immergere tre secondi.
Fortunatamente ho previsto pernini in acciaio in corrispondenza dei pilastri, sia sulla base in piombo che nella copertura (rinforzata comunque dalla sua sottostante placca metallica).
Non so quanto autonomamente durerà perfettamente calibrato, ma tre giorni mi sono già ampiamente sufficienti per il bloccaggio definitivo.
Già coi perni semplicemente puntati sulla base si regge perfettamente in piedi.
Gli orinatoi, in gesso ceramico, saranno interni e ben protetti e fanno anche da nervatura interna, perché saranno incollati a base e pareti.
Per cui direi che mi sento "al sicuro" di non far figuracce anche col passare del tempo. E' più laborioso finirli, ma non voglio sorprese ...

PS. io credo che la stabilità dimensionale perfetta dipenda dalla temperatura di stampa e dall'umidità dell'aria. Con Protolabs non mi era MAI successo (Soglioline e altro), ma da anni questo servizio è inavvicinabile .... ora siamo a circa il quadruplo di prezzo rispetto ai comuni servizi.


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MessaggioInviato: 22/11/2022, 22:53 
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fondo grigio tamiya, spruzzatina bianco, lavaggio tempera acrilica
giuro non ho idea di quanti passaggi serviranno ancora.
Domani cmq questo lo fisso col satinato Talken.
Lumeggiando raso col bianco a spruzzo spero di non perdere questo tono di grigio, perché non è né troppo freddo né troppo caldo, per il cemento.


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Direi che il bianco a velo mi soddisfa ... "forse" un lavaggio grigio leggero leggero sul modello finale, ma devo andarci piano. Comunque fisso sempre tutto, e l'eventuale lavaggio sarà acrilico a (molta) acqua.
Invece il bianco dovrà essere maggiore sulle pareti, come si fede nella foto dell'originale.
Certo che lavorare in 0, rispetto alla N, e soprattutto alla Z, è una passeggiata


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fine montaggio con sottotinte di base, ora si passa ai lavaggi a olio e ombreggiature spry bianche.
Niente di facile e comodo, la stampa 3D in quanto a stabilità dimensionale è ancora molto indietro, e meno male che avevo previsto dei pernetti d'acciaio per le colonne.


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MessaggioInviato: 02/01/2023, 2:33 
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Qualche post fa avevo parlato della deformazione che interviene sulla SLA dopo una decina di giorni circa, e avevo pubblicato dopo un aggiustamento previa immersione in acqua bollente. Aggiustamento che pare resistere nel tempo.
Il problema diventa avvertibile su dimensioni consistenti, e sopratutto se si vuol comporre parti stampate separatamente, ma si ripete costantemente sempre, anche se su parti autonome non è troppo avvertibile.
Mi è capitato tra l'altro con vari fornitori, e non riusciamo a venirne a capo. Ho provato di tutto, anche a lasciar cristallizzare il modello sui suoi supporti una settimana, ma niente da fare, coinvolge anche il supporto principale sul vassoio.
Allora, in attesa di capire come risolvere, o piuttosto di un miglioramento delle resine, ho sviluppato un filtro con un algoritmo di prepiegatura inversa per lavorare l'STL in controtendenza, e per ora ho valutato a occhio la correzione, vedremo che succede. Se qualcuno fosse interessato posso fornigli il filtro, basta caricare il proprio STL curando di avere l'origine 0,0,0 al centro del modello, e il risultato nel risalvarlo è quello che vedete nel test.


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