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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 02/05/2021, 22:37 
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gianni tamborrino ha scritto:
(...)
Tuttavia, da quel che capisco, questo meraviglioso rapporto di 1.33 che piazzerebbe la scala TT esattamente e intelligentemente fra la H0 e la N mi pare più frutto del caso che di un ragionamento da fini pensatori (...)

antonio rampini ha scritto:
Leggevo come la scala TT nasca negli Usa, con la scala 1:120 che era (anni '30) la scala utilizzata da ingegneri e architetti per le riduzioni prototipali.
Il titolare dell'azienda era appunto un ingegnere, e pare gli dovesse sembrare normale iniziare un'avventura imprenditoriale con quella scala...

Mi riferivo al rapporto relativo di circa 1.33 tra H0/TT e TT/N
Intendevo dire esattamente quello che scrivi: che il rapporto 1/120 non fu definito a tavolino come riduzione calcolata a tavolino rispetto all'H0 ma rispondeva a criteri propri e, casualmente, risulta essere in rapporto di circa 1.33 (meglio: 1.38) con H0 e con N.

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 02/05/2021, 22:40 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
Loco in Z esistono DCC?
Ho guardato su Märklin e non mi sembra (nelle descrizioni non vedo né DCC né digitale)
Ne vedo solo una su Modeltrainstuff.


La Maerklin no, non credo abbia macchine digitali, io non uso digitale e non so dire cosa usino, ma parecchi zetisti il decoder ce lo mettono.

su YT trovi parecchia roba, scrivendo decoder spur z
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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 02/05/2021, 23:34 
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gianni tamborrino ha scritto:
(...)
Mi riferivo al rapporto relativo di circa 1.33 tra H0/TT e TT/N
Intendevo dire esattamente quello che scrivi: che il rapporto 1/120 non fu definito a tavolino come riduzione calcolata a tavolino rispetto all'H0 ma rispondeva a criteri propri e, casualmente, risulta essere in rapporto di circa 1.33 (meglio: 1.38) con H0 e con N.

Esattamente, ti davo ragione, scelta casuale, sì...

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Antonio

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 03/05/2021, 16:21 
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In tanti anni di modellismo la scala Z la ho sempre vista più come una scala adatta a modelli da lasciare esposti, o da far circolare in appositi circuitini dimostrativi, dove la compenente d'interesse principale non è tanto il dettaglio dei modelli, la qualità della loro marcia, o la realizzazione dei plastici, quanto strettamente il fatto che un oggetto così piccolo possa comunque muoversi e riprodurre qualcosa di reale.
Questo però funzionava (forse, per me nemmeno più di tanto vista la scarsa diffusione della scala stessa) in passato, soprattutto quando ero bambino, negli anni 90, dove andando alle fiere coi miei genitori, e venendo dalla N, mi fermavo a bocca aperta con mia madre a guardare quei piccoli trenini Marklin che nonostante le dimensioni esigue, erano appunto trenini.
Adesso, covid a parte, i ragazzini vanno molto meno spesso alle fiere, ancora meno si emozionano per queste cose, e dall'altra parte i costi di questo hobby, di qualunque scala si parli, sono molto proibitivi. Ciò a mio avviso ha fatto si che venissero ancora maggiormente mostrati i limiti della scala Z: chi li acquistava prima lo faceva più come "gioiellini" che come veri modelli con cui giocare, e chiaramente quando c'è crisi, questi sono i primi acquisti a saltare. Che differenza c'è con la scala N in questo? Che almeno in scala N ci sono modelli accessibili per tutte le tasche, con cui si può sia giocare, sia fare esposizione da vetrina, sia divertisi ad elaborare i rotabili, che farci dei bei plastici. Con la Z, purtroppo, a parte stupirsi per le piccole dimensioni, e tutto il discorso fatto prima, secondo me dei pregi delle scale maggiori se ne hanno a disposizione pochi, e di contro ci si porta dietro tutti i problemi, ulteriormente amplificati dalla scala ridotta.
Per questo a mio avviso la scala Z avrà sempre poco seguito, è come una nicchia di un mercato già di nicchia, in un settore ancora più di nicchia.


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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 03/05/2021, 17:02 
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antonio rampini ha scritto:
gianni tamborrino ha scritto:
(...)
Mi riferivo al rapporto relativo di circa 1.33 tra H0/TT e TT/N
Intendevo dire esattamente quello che scrivi: che il rapporto 1/120 non fu definito a tavolino come riduzione calcolata a tavolino rispetto all'H0 ma rispondeva a criteri propri e, casualmente, risulta essere in rapporto di circa 1.33 (meglio: 1.38) con H0 e con N.

Esattamente, ti davo ragione, scelta casuale, sì...


A questo punto, data per assodata la data di nascita della TT, data la costanza del rapporto fra questa e la N e fra la N e la Z si potrebbe ipotizzare che il rapporto fra la H0 e la TT sia stato adottato come metro, anche perché la riduzione al 220% non trova riferimenti giustificativi. Sarebbe stata molto più immediata ed intuitiva una riduzione di 1:200 come per la N di 1:150 (inglese, giapponese ecc.). - Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 03/05/2021, 17:13 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
la riduzione al 220% non trova riferimenti giustificativi. Sarebbe stata molto più immediata ed intuitiva una riduzione di 1:200 come per la N di 1:150 (inglese, giapponese ecc.).


Non trova riferimento giustificativo il fatto che non si voglia accettare quello che la Maerklin sosteneva fin dal principio, di voler fare il più piccolo treno funzionante, e sia riuscita con la scala 1/220 a far ottimi motori.
Non perdo tempo a fotografare i vecchi depliant con foto in mano, in una noce, intorno al cappello da ferroviere... proprio per indicare un mondo lillipuziano il PIU' POSSIBILE.
E visto che ci è riuscita con la scala 1/220 non capisco perché mai avrebbe dovuto abbassare l'asticella e avvicinarsi (questa volta si), ad una scala 160. Per cosa, per creare un duplicato più striminzito?
Altra cosa che non capisco è l'ostinarsi addirittura a dare "suggerimenti" su cose che non si praticano e il cui funzionamento e pregi si conoscono per sentito dire.

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
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Giovanni Seregni ha scritto:
Francesco Arone di Valentino ha scritto:
la riduzione al 220% non trova riferimenti giustificativi. Sarebbe stata molto più immediata ed intuitiva una riduzione di 1:200 come per la N di 1:150 (inglese, giapponese ecc.).


Non trova riferimento giustificativo il fatto che non si voglia accettare quello che la Maerklin sosteneva fin dal principio, di voler fare il più piccolo treno funzionante, e sia riuscita con la scala 1/220 a far ottimi motori.
Non perdo tempo a fotografare i vecchi depliant con foto in mano, in una noce, intorno al cappello da ferroviere... proprio per indicare un mondo lillipuziano il PIU' POSSIBILE.
E visto che ci è riuscita con la scala 1/220 non capisco perché mai avrebbe dovuto abbassare l'asticella e avvicinarsi (questa volta si), ad una scala 160. Per cosa, per creare un duplicato più striminzito?
Altra cosa che non capisco è l'ostinarsi addirittura a dare "suggerimenti" su cose che non si praticano e il cui funzionamento e pregi si conoscono per sentito dire.

Riguardo al motivo per cui Marklin non ha scelto N, fortunatamente esiste una testimonianza diretta, di cui porto la versione tradotta, presa dal blog di Marco Ronchetti:

“Märklin in scala N esiste già da oltre 4 anni. Ma voi non li potete acquistare. Già nel 1964 abbiamo sviluppato la scala N per la produzione in serie. Avevamo immaginato che, dato il risparmio di spazio che offre, i giovani e i vecchi appassionati di ferromodellismo della Germania occidentale sarebbero stati interessati a questa piccola ferrovia elettrica. Ma se, come accade a noi, si deve produrre in grandi quantità, non si possono prendere decisioni basate solo sulle proprie ipotesi. Pertanto, abbiamo commissionato uno studio ad uno dei principali istituti di ricerche di mercato per determinare a fondo il parere dei tedeschi. Il risultato è stato chiaro: la stragrande maggioranza dei potenziali consumatori, ma anche coloro che hanno già un modello di treno, rifiutano categoricamente un treno Märklin così fortemente ridotto, pur riconoscendo il vantaggio di risparmiare spazio. Le ragioni sono essenzialmente profondamente psicologiche. Né i giovani né gli adulti vedono in queste miniature una ferrovia, nè riescono ad associare i modelli ai ‘Giganti del binario’: si potrebbe dire che un trenino così piccolo li lascia ‘freddi’. Questa avversione emotiva si è poi intensificata considerevolmente quando agli intervistati è stato detto che una ferrovia Märklin N avrebbe costi quasi uguali a quella dell’H0 che è grande il doppio. Beh, noi aspettiamo ed osserviamo come evolverà il pensiero del consumatore. Il Märklin in scala N è ancora in cassaforte.”


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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 03/05/2021, 20:29 
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Beh, diciamo che poi avrebbe realizzato un'inversione a U, da "la stragrande maggioranza dei nostri clienti rifiuta un treno così piccolo" (riferito alla N) all'introduzione della Z, otto anni dopo :D

Mi sembrano i classici sondaggi che (fatti o non fatti) possono essere utilizzati commercialmente per giustificare una posizione.

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
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Il motivo per cui Märklin scelse 1:220 per la scala Z è documentato nel libro "25 anni di Mini-club"

Märklin aveva prototipato modelli in scala N per 4 anni, tuttavia scelse di non entrare nel mercato
Immagine
Immagino che i prototipi Märklin fatti in scala N valgano moltissimo al giorno d'oggi.

Comunque secondo il libro, Märklin sperimentò con diversi rapporti di scala fino a 1:250 che risultò il limite della loro tecnologia produttiva.
Scelsero la scala 1:220 perchè era quella che dava la capacità di trazione migliore differenziandosi dalla concorrenza.
È da notare che a queit empi Arnold produceva ancora la Arnold Rapido 200 che era in 1:160 tranne che per la lunghezza che era 1:200 (una sorta di precursore dei Bandai shorty)

Lungi da me voler convincere chiunque dei benefici della scala Z in questo forum (è come cercar di convertire al Milan gli avventori di un bar sport dell'Inter).
Però la differenza di scala non va vista in misura lineare.
la scala Z è 8/11 = 07272... della N in lunghezza
ma è 64/121= 0.52 in area (quindi un plastico in Z dello stesso soggetto prende la metà di uno in N)
ed è 512/1331=0.38 in volume. per il 3D fa una bella differenza. A me la stampa di un modello in Z costa meno del 40% di uno in N.


Ciao
G.


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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
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grazie Luca
l'avevo infatti scritto, ma c'è chi ama scrivere piuttosto che leggere ...

Giovanni Seregni ha scritto:
In questo contesto esaminiamo la Maerklin, che non fece una alternativa alla N, come crede chi la Z non la pratica, ma fece il massimo sfoggio della sua tecnologia. Fece dei prototipi in scala N ma non li commercializzò mai.



grazie Gianfranco, avevo postato addirittura le immagini affiancate in Z ed N del mio plastico "piccolo" per valutare l'ingombro .... ma serve poco.. è giusto, è una inter e milan :lol:
La differenza però :twisted: è che gli zetisti la N non la attaccano :lol:
anzi, parecchi curano entrambe le scale

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
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Ma figurati Giovanni, a me la Z è più che simpatica :lol: ma è simpatico anche scherzarci sopra :mrgreen:
(e sai che bazzico lo scartamento ridotto, ergo di Z ne vedo tanta)

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 Oggetto del messaggio: Re: confronto tra scale
MessaggioInviato: 03/05/2021, 21:43 
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Massiii... un po' di leggerezza :D

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