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Luca, prima rispondo alle tue domande, poi commenterò quanto hai detto a francesco (visto che non mi trova in accordo :D )

Si, alla partenza di uno schedule solitamente si accendono le luci e, per esempio, si avvia il motore (se hai una loco con il sonoro). In questo caso aggiungi anche gli altri comandi che vuoi far eseguire all'inizio dello schedule. Il tuo riferimento dell'immagine è corretto.

La funzione "reverse" inverte solo il verso (non la direzione) di marcia senza avviare la loco (equivale a pigiare sulla freccia nella "Train window").
I 6 secondi sono il tempo che ti serve per far agganciare la loco (che si muove verso i vagoni, cioè nel verso opposto rispetto a quello dell'itinerario da percorrere con il treno agganciato) prima della partenza.
Quindi in partenza la loco si muove all'indietro per 6 secondi, poi inverte il verso di marcia e poi la schedule viene terminata. Se inverti il verso prima dei 6 secondi la loco sta ferma (poi tu metterai i secondi che vanno bene alla tua operazione).
Ciao
Roberto


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Luca Ortenzi ha scritto:

Francesco amerei potermi esprimere in maniera più intelligibile, altro non fosse che per aiutare la discussione e condividere quante più informazioni possibile, ma l'interfaccia di TrainController è in inglese, e il modo migliore per fare comprendere il mio problema è di parlare in termini tecnici, forzatamente inglesi. Dispiace che altri si sentano esclusi, ma TC è una bestia a se, e solo un altro utente di TC può capire di cosa si tratta in ogni caso.

Sui software di gestione vedo che tutto è già stato esplicitato. Dopo avere enumerato i vantaggi, al punto che tu stesso li consideri, ti voglio mettere in guardia sui contro:

-Tieniti alla larga da Traincontroller. E' un sistema chiuso, sviluppato da un singolo genio bizzarro (il signor Freiwald) che non ha tra le sue priorità il rendere vita facile agli utenti. Ci sono millemila opzioni e in teoria infinite possibilità. In pratica però molte di queste sono incompatibili tra loro (vedi sopra) e bisogna andare avanti per tentativi. Ci sono tante opzioni 'facili', ma queste sono possibili anche con software molto più amichevoli e soprattutto più economici (alcuni addirittura sono gratuiti).

Direi che per usare software sofisticati bisogna minimo leggere il manuale, anche se io sfido altri software sull'avere un'interfaccia utente facile come quella di TC.
Poi, come già detto, la gratuità di alcuni softwares è apparente. Un solo esempio: RocRail è gratuito, ma a differenza di TrainController o di WinDigipet o di iTrain richiede 2 sensori di occupazione per blocco (non avendo la calibrazione delle velocità). Ora se sul plastico ci sono 40 blocchi serviranno 40 sensori di assorbimento in più rispetto a TC o a WDP o a iT, che ad un costo medio di 7,5€/cad assommano a 300€. Oltre al lavoro da fare. Questi soldi con i sw appena detti non vanno spesi.


-La gestione avanzata da software ha senso secondo me solo per gestire grandi tracciati con molti utenti che avrebbero difficoltà a cooperare, o piccoli impianti con un singolo utilizzatore che ami vedere il plastico muoversi 'da solo'. Che è una cosa divertente, ma in definitiva non prototipica, che a molti non piace.

Perché non è prototipica? Si può impostare anche una tabella oraria che ad una determinata ora fa partire il treno desiderato. Tutti i giorni oppure solo nei giorni feriali. E' solo una scelta dell'utilizzatore. Con la gestione via software ci si può godere i treni intanto che si muovono, senza rincorrere pilsanti e interruttori per commutare i deviatoi o il passaggio a livello. Con i segnali poi la gestione manuale si complica ulteriormente.

-Mettere in piedi un tracciato interamente gestibile da software implica una digitalizzazione totale di tutti i componenti, dai deviatoi alle luci, installare sensori di retroazione dappertutto complicando a dismisura l'impianto. E non tutto riesce bene. Io sono 6 mesi che cerco di gestire una piattaforma girevole in automatico e alla fine ho risolto mettendo 2 interruttori analogici.

Ovviamente la gestione in DCC deve prevedere decoders per tutti gli apparati che si muovono o cambiano aspetto. Direi che l'impiantistica è inferiore a tutti i fili che servono in analogico per comandare più treni in movimento (con i blocchi) e con tutti i fili per i devitoi da commutare con i pulsanti.

-Tutto deve funzionare in maniera perfetta. Basta un deragliamento o un sensore che non scatta e tutto va a carte48.

Questo vale per qualsiasi modalità! Incluso l'analogico.

Lavoro a questo tracciato da quasi 3 anni e la maggior parte di questo tempo è stata dedicata a far funzionare l'automazione. Alla lunga, stanca, perchè si perde molto tempo a studiare ed imprecare, e poco a giocare.

Il tempo per studiare ed imparare direi che è ben speso

Ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione.

Il digitale non è un punto di arrivo ma solo un altro modo di operare un plastico. Non è intrinsecamente migliore o più intelligente. Un'occhiata molto parziale al lato B del mio plastichino rende l'idea di quanto sia facile ritrovarsi con qualcosa che in teoria si dovrebbe gestire da solo ma in pratica richiede 100 volte più attenzione di un tracciato analogico

Migliore o intelligente non significa nulla. Rispetto a cosa poi? Sicuramente è più (molto più) performante.

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MessaggioInviato: 03/12/2023, 14:52 
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Luca Ortenzi ha scritto:
Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Interessantissimo. Non conoscevo questo programma ne sapevo fosse possibile questo tipo di programmazione di itinerari, per singolo veicolo. Conoscevo e usavo solo i programmi di itinerari, ma comuni a tutti i treni. Grazie, mi sa che uno di questi giorni acquisterò il programma, se non altro per studiarne le possibilità.
Ancora grazie. - Francesco


Francesco amerei potermi esprimere in maniera più intelligibile, altro non fosse che per aiutare la discussione e condividere quante più informazioni possibile, ma l'interfaccia di TrainController è in inglese, e il modo migliore per fare comprendere il mio problema è di parlare in termini tecnici, forzatamente inglesi. Dispiace che altri si sentano esclusi, ma TC è una bestia a se, e solo un altro utente di TC può capire di cosa si tratta in ogni caso.

Sui software di gestione vedo che tutto è già stato esplicitato. Dopo avere enumerato i vantaggi, al punto che tu stesso li consideri, ti voglio mettere in guardia sui contro:

-Tieniti alla larga da Traincontroller. E' un sistema chiuso, sviluppato da un singolo genio bizzarro (il signor Freiwald) che non ha tra le sue priorità il rendere vita facile agli utenti. Ci sono millemila opzioni e in teoria infinite possibilità. In pratica però molte di queste sono incompatibili tra loro (vedi sopra) e bisogna andare avanti per tentativi. Ci sono tante opzioni 'facili', ma queste sono possibili anche con software molto più amichevoli e soprattutto più economici (alcuni addirittura sono gratuiti).

-La gestione avanzata da software ha senso secondo me solo per gestire grandi tracciati con molti utenti che avrebbero difficoltà a cooperare, o piccoli impianti con un singolo utilizzatore che ami vedere il plastico muoversi 'da solo'. Che è una cosa divertente, ma in definitiva non prototipica, che a molti non piace.

-Mettere in piedi un tracciato interamente gestibile da software implica una digitalizzazione totale di tutti i componenti, dai deviatoi alle luci, installare sensori di retroazione dappertutto complicando a dismisura l'impianto. E non tutto riesce bene. Io sono 6 mesi che cerco di gestire una piattaforma girevole in automatico e alla fine ho risolto mettendo 2 interruttori analogici.

-Tutto deve funzionare in maniera perfetta. Basta un deragliamento o un sensore che non scatta e tutto va a carte48.

Lavoro a questo tracciato da quasi 3 anni e la maggior parte di questo tempo è stata dedicata a far funzionare l'automazione. Alla lunga, stanca, perchè si perde molto tempo a studiare ed imprecare, e poco a giocare.

Ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione.

Il digitale non è un punto di arrivo ma solo un altro modo di operare un plastico. Non è intrinsecamente migliore o più intelligente. Un'occhiata molto parziale al lato B del mio plastichino rende l'idea di quanto sia facile ritrovarsi con qualcosa che in teoria si dovrebbe gestire da solo ma in pratica richiede 100 volte più attenzione di un tracciato analogico:


Poche volte mi è capitato di leggere qualcosa di così condivisibile, logico, chiaro e definitivo. Praticamente quanto conti di fare è quello che faccio nei miei circuiti (plastici?) da una trentina di anni. - Francesco

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MessaggioInviato: 03/12/2023, 17:51 
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Roberto Macchi ha scritto:
Luca Ortenzi ha scritto:
Il DCC è sicuramente un vantaggio senza controindicazioni, e li non tornero mai ind

Perché non è prototipica? Si può impostare anche una tabella oraria che ad una determinata ora fa partire il treno desiderato. Tutti i giorni oppure solo nei giorni feriali. E' solo una scelta dell'utilizzatore. Con la gestione via software ci si può godere i treni intanto che si muovono, senza rincorrere pilsanti e interruttori per commutare i deviatoi o il passaggio a livello. Con i segnali poi la gestione manuale si complica ulteriormente.

[i]Sono stato credo tra i primi a utilizzare JMRI, e l'automazione per me è stata una vera gioia da imparare. Ma questo non esclude che ci siano altri modi di godere dell'hobby. Ho un amico in GB che ha messo insieme un impianto gigantesco e lo opera in analogico. Certo ci vogliono almeno 3-4 persone che di comune accordo discutono la tabella oraria e il roster delle manovre, e poi eseguno tutto manualmente ( deviatoi sono a tiretto) coordinandosi a voce. Ho partecipato a una di queste sessioni e mi sono immensamente divertito. Questo intendo col dire che il digitale è una fantastica opzione a chi (come me) deve operare un plastico complesso da solo, ma non necessariamente per altri.

Per te e me operare i deviatoi e i segnali è una perdita di tempo. Per altri è parte essenziale del modellismo e mai vorrebbero un PC farlo in vece loro.
[/i]

-Mettere in piedi un tracciato interamente gestibile da software implica una digitalizzazione totale di tutti i componenti, dai deviatoi alle luci, installare sensori di retroazione dappertutto complicando a dismisura l'impianto. E non tutto riesce bene. Io sono 6 mesi che cerco di gestire una piattaforma girevole in automatico e alla fine ho risolto mettendo 2 interruttori analogici.

Ovviamente la gestione in DCC deve prevedere decoders per tutti gli apparati che si muovono o cambiano aspetto. Direi che l'impiantistica è inferiore a tutti i fili che servono in analogico per comandare più treni in movimento (con i blocchi) e con tutti i fili per i devitoi da commutare con i pulsanti.

Il DCC ha certamente semplificato le cose. Ma i sensori di retroazione, i deviatoi motorizzati con cuore polarizzato, i network di retroazione, gli accessori digitali e gli stessi software di gestione hanno i loro pro e contro e sicuramente non semplificanole cose (non parlo solo di cablaggi).

-Tutto deve funzionare in maniera perfetta. Basta un deragliamento o un sensore che non scatta e tutto va a carte48.

Questo vale per qualsiasi modalità! Incluso l'analogico.

Non puoi confrontare i problemi elettrici con quelli collegati all'elettronica o al software... Per i primi è sufficiente un manuale da elettricista e un tester, coi secondi per chi come me non è ingegnere elettronico si può facilmente andare ai matti. L'ultima perla è la stazione digitale (la DR5000) che di tanto in tanto va in blocco, presumo (e posso solo presumere) per l'eccessivo numero di comandi che il PC le invia. Potrei comperare una stazione più costosa, ma se poi viene fuori che il problema è Traincontroller, o il PC su cui gira? Ognuno di questi 3 elementi ha costi di svariate centinaia di Euri non è che posso cambiare a caso per prova..

Lavoro a questo tracciato da quasi 3 anni e la maggior parte di questo tempo è stata dedicata a far funzionare l'automazione. Alla lunga, stanca, perchè si perde molto tempo a studiare ed imprecare, e poco a giocare.

Il tempo per studiare ed imparare direi che è ben speso

Si ma anche il tempo ben speso finisce e non ti lascia opportunità di fare altro. A me piacerebbe confrontarmi con l'autocostruzione di modelli ma l'automazione finora ha assorbito tutto il mio tempo. Non rimpiango nulla ma credo in verità di avere un pochino esagerato

Ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione.

Il digitale non è un punto di arrivo ma solo un altro modo di operare un plastico. Non è intrinsecamente migliore o più intelligente. Un'occhiata molto parziale al lato B del mio plastichino rende l'idea di quanto sia facile ritrovarsi con qualcosa che in teoria si dovrebbe gestire da solo ma in pratica richiede 100 volte più attenzione di un tracciato analogico

Migliore o intelligente non significa nulla. Rispetto a cosa poi? Sicuramente è più (molto più) performante.

[i]Anche performante non significa nulla, dato che parliamo di un hobby di per se inutile, che ha come unico vantaggio intangibile quello del divertimento, che ognuno deriva come preferisce.

Il senso del mio discorso non è di sminuire l'automazione ma di ricordare che non è senza costi e per molti tra noi non è utile nè necessaria. [/i]


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Roberto Macchi ha scritto:
Francesco, grazie per il "giovani", anche se la C.I. dice un'altra cosa (sono del 1953).

Luca, ho provato con il comando Short Move, ma non ci sono riuscito.
Però se tu vuoi agganciare i vagoni facendo retrocedere la loco, pur rimanendo nello stesso blocco, si può fare con due schedules. Il primo (AAA_1) nella direzione di aggancio, limitato dal tempo (che ti regoli in funzione di quanto deve retrocedere e della velocità - io ho messo 6 sec) e il secondo (AAA_2) che viene poi lanciato dopo il termine del primo nel verso opposto.
Ti allego la lista dei comandi lanciati in partenza.
Ciao

Non sapete cosa vi perdete con il controllo tramite sw !!!


Roberto perdona la mia ottusità, ma non sono ancora riuscito a realizzare il tuo suggerimento. Forse si tratta di intendersi su come sono costruite le schedules AAA_1 e AAA_2.

Rimanendo col mio esempietto di 2 blocchi, la AAA_1 va dal blocco 2 (quello della stazione dove agganciare i vagoni) al blocco 1 (la destinazione finale. Il verso del movimento va dunque da destra a sinistra, come da immagine sotto. Questa schedule ha una lista di inizio identica a quella che hai postato. La schedule AAA_2 è uguale alla AAA_1 ma senza la lista di funzioni iniziali.

Quando faccio partire la AAA_1, la loco si muove come al solito da destra a sinistra, senza alcun ritardo e senza effettuare il reverse.

In questo tracciato, quali blocchi di partenza e arrivo avresti specificato per AAA_1 e AAA_2?

Ancora grazie....


Allegati:
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TC2.png [ 1.95 MiB | Osservato 181 volte ]
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Scusa, probabilmente ho dato per scontato alcune cose.
Provo a rispiegarlo con l'esempio di una loco, nello stesso blocco dei carri, riferito ad un plastico e non a due bocchi.

Nella prima immagine vedi lo schedule AAA_2 che è l'itinerario che deve fare il convoglio con i carri agganciati.
Allegato:
AAA_2.jpg
AAA_2.jpg [ 22.47 KiB | Osservato 163 volte ]

Mentre in questa immagine vedi lo schema dello schedule AAA_1 che fai partire per far retrocedere di quanti centimetri ti servono per agganciare i carri e poi si arresta per cambiare verso.
Allegato:
AAA_1.jpg
AAA_1.jpg [ 21.37 KiB | Osservato 163 volte ]

Quindi lo schedule da lanciare è AAA_1 dove la loco:
- accende le luci
- parte da dx verso sx andando verso i carri (per 5 sec)
- emette un fischio (che dura un secondo)
- inverte il verso di marcia
- termina lo schedule AAA_1
- la loco resta ferma per 3 sec
E parte lo schedule AAA_2

Comunque le prestazioni sono oggettive, mentre dire che è migliore è soggettivo.


Allegati:
Operations.jpg
Operations.jpg [ 25.21 KiB | Osservato 163 volte ]


Ultima modifica di Roberto Macchi il 04/12/2023, 0:49, modificato 2 volte in totale.
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:oops: Luca scrive :
ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione :o
Aggiungo io : non è che il troppo stroppia come dice il saggio :?: :?: :?:

Confermando ciò che ho dichiarato precedentemente e essendo però fermamente convinto che ognuno di Noi DEVE giocare come più gli aggrada e più gli è congeniale, vorrei capire il gusto di impegnarsi profondamente, perché non è cosa per tutti,per poi alla fine vedere i treni che vanno da soli comandati dal computer che esegue i programmi che gli sono stati inseriti :roll: :roll: :roll:
A mio parere sia che si operi in digitale , sia che si operi in analogico, ma sono Io che devo far andare i treni, di contro se li fa andare il PC io che faccio, mi metto in poltrona a vederli andare :?: :?: :?:
Risottolineando che se a VOi piace è giusto sia così, ma per me sarebbe impossibile , anche perché qui in anni non esiste MAI una sequenza di movimenti uguale all'altra , ma è la mia fantasia che una volta accesi i trasformatori muove i treni come mi gira in quel momento, mentre un pc alla fine , completato il programma ricomincia..... :|
Forse bisognerebbe rivedere i termini utilizzati, definendo giocare con i trenini il mio modo il giocare, mentre giocare a programmare un pc per poi fargli muovere i treni il vostro modo di giocare, tanto per distinguere i due modi di operatività enormemente differenti, ciao Francesco. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


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Francesco Falcone ha scritto:
:oops: Luca scrive :
ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione :o
Aggiungo io : non è che il troppo stroppia come dice il saggio :?: :?: :?:

Confermando ciò che ho dichiarato precedentemente e essendo però fermamente convinto che ognuno di Noi DEVE giocare come più gli aggrada e più gli è congeniale, vorrei capire il gusto di impegnarsi profondamente, perché non è cosa per tutti,per poi alla fine vedere i treni che vanno da soli comandati dal computer che esegue i programmi che gli sono stati inseriti :roll: :roll: :roll:
A mio parere sia che si operi in digitale , sia che si operi in analogico, ma sono Io che devo far andare i treni, di contro se li fa andare il PC io che faccio, mi metto in poltrona a vederli andare :?: :?: :?:
Risottolineando che se a VOi piace è giusto sia così, ma per me sarebbe impossibile , anche perché qui in anni non esiste MAI una sequenza di movimenti uguale all'altra , ma è la mia fantasia che una volta accesi i trasformatori muove i treni come mi gira in quel momento, mentre un pc alla fine , completato il programma ricomincia..... :|
Forse bisognerebbe rivedere i termini utilizzati, definendo giocare con i trenini il mio modo il giocare, mentre giocare a programmare un pc per poi fargli muovere i treni il vostro modo di giocare, tanto per distinguere i due modi di operatività enormemente differenti, ciao Francesco. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Ma chi è il saggio che dice ste banalità (per non dire altro)?

Nella seconda parte del tuo intervento è valido solo l'inizio. Ognuno si diverte come vuole.
Restando il fatto che il DCC è meno semplice dell'analogico (sia da capire sia da implementare).
Altrimenti anch'io potrei dire che vanno rivisti i termini: giocare con i trenini è come faccio io cioè goderseli mentre si muovono, rallentano e si fermano con le luci accese, danno la precedenza, fischiano e così via, mentre il tuo modo è giocare a far ruotare una manopola e continuare a pigiare bottoni.
Ciao


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[quote="Francesco Falcone"]:oops: Luca scrive :
ho già deciso che il mio prossimo plastico avrà solo il minimo di digitale, quanto basta per controllare treni e deviatoi. Niente sensori di retroazione niente software di gestione :o
Aggiungo io : non è che il troppo stroppia come dice il saggio :?: :?: :?:

Francesco questo è stato certamente il mio caso, ma forse mi sono espresso con troppa forza. La mia stanchezza più che dal software deriva dai tanti problemi dovuti ad errori concettuali nel mio plastico, dove volevo realizzare TUTTO quello che avevo in mente da anni. Questo ha comportato scelte cervellotiche, eccessive e in definitiva poco adatte allo scopo finale che è quello del divertimento.

Traincontroller mi da dei problemi, ma è solo la ciliegina su una torta troppo farcita, che ho mal cucinato io. Quanto alla definizione di gioco, la tua definizione mi pare appropriata. Chi sceglie la gestione automatica deriva sicuramente un certo grado di soddisfazione nel realizzarla, un pò come chi realizza certi capolavori a partire da una lastrina di ottone per poi metterli in vetrina e guardarli. Ma non è solo passione per la tecnologia, una componente ludica c'e' eccome.

Per esempio: a me piacciono i treni e mi piace osservarli (sono nato praticamente dentro uno scalo merci). Per me vedere un treno che arriva, manovra, e riparte senza che io debba fare nulla mi dona un piacere ben superiore a quello di operare manopole e levette, che da bambino non avevo. Letteralmente mi porta indietro nel tempo, una sensazione che credo molti comprenderanno.

Riassumendo (per l'ultima volta) affermo che l'automazione ha possibilità infinite senza dubbio. Che poi ad alcuni interessino o meno, ci sta, e bisogna sempre mantenere un minimo di razionalità senza innamorarsi della tecnologia in se e per se. Ma il merito non si discute. Per dirne una assolutamente a caso: ho smesso di comperare locomotive col decoder sonoro (soldi buttati in scala N, vista la scarsissima acustica delle casse) e adesso il mio plastico ha una magnifica colonna sonora (che mi sono disegnato io) comandata proprio da TrainController.

Spero di non darti un dispiacere, ma il mio prossimo plastico sarà in scala HO. :oops:


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Roberto Macchi ha scritto:
Scusa, probabilmente ho dato per scontato alcune cose.
Provo a rispiegarlo con l'esempio di una loco, nello stesso blocco dei carri, riferito ad un plastico e non a due bocchi.

Nella prima immagine vedi lo schedule AAA_2 che è l'itinerario che deve fare il convoglio con i carri agganciati.
Allegato:
AAA_2.jpg

Mentre in questa immagine vedi lo schema dello schedule AAA_1 che fai partire per far retrocedere di quanti centimetri ti servono per agganciare i carri e poi si arresta per cambiare verso.
Allegato:
AAA_1.jpg

Quindi lo schedule da lanciare è AAA_1 dove la loco:
- accende le luci
- parte da dx verso sx andando verso i carri (per 5 sec)
- emette un fischio (che dura un secondo)
- inverte il verso di marcia
- termina lo schedule AAA_1
- la loco resta ferma per 3 sec
E parte lo schedule AAA_2

Comunque le prestazioni sono oggettive, mentre dire che è migliore è soggettivo.


Funziona tutto perfettamente e sto usando il tuo metodo anche per sganciare i vagoni al termine della corsa. :)

Grazie moltissime!

PS: che stazione di comando usi?


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Luca, io uso una PIKO SmartControl con un booster di Oscilloscopio.it per la trazione.
Il mio plastico è descritto (incluso l'impianto elettrico e la gestione con TC) sui tre volumi "PETENNE".


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:P Caro Luca ho sempre sostenuto che tutti i treni sono belli e lo sono in qualsiasi scala essi siano, quindi buon divertimento con la scala H0 che ho avuto per 10 anni, poi per motivi principalmente di spazio , sono passato alla N ;)
Chiarissima la Tua gentile spiegazione che comprendo alla perfezione, altrettanto vale per lo scritto di Roberto, morale a ognuno il suo modo di giocare, l'importante è divertirsi, buon tutto Francesco :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


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Roberto Macchi ha scritto:
Luca, io uso una PIKO SmartControl con un booster di Oscilloscopio.it per la trazione.
Il mio plastico è descritto (incluso l'impianto elettrico e la gestione con TC) sui tre volumi "PETENNE".


La Piko non mi entusiasma a occhio meglio la mia Digikejis.

Petenne invece è una bellissima sorpresa :shock: . Ora so cosa usare come manuale per il mio prossimo plastico.


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Ti ringrazio per l'apprezzamento di PETENNE.
La PIKO che ho io è identica alla ESU Cab Control (in effetti è costruita da ESU).
Il throttle funziona in wi-fi.


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Roberto Macchi ha scritto:
Ti ringrazio per l'apprezzamento di PETENNE.
La PIKO che ho io è identica alla ESU Cab Control (in effetti è costruita da ESU).
Il throttle funziona in wi-fi.


Ah questa è diversa da ciò che ho trovato su google.. sembra già più interessante.

Quel che cerco in realtà non è tanto la stazione (non mi servono prestazioni o opzioni multiple) quanto un comando (throttle) che sia un pò più sofisticato del pur ottimo Multimaus. Quel che mostri sembra adeguato.

Suppongo permetta la possibilità di collegare un PC per la gestione.. giusto? (domanda superflua ma troppo critica per lasciarla alle supposizioni) ;)


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