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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 11:30 
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Giacomo, rispetto senza dubbi la tua scelta per l’analogico, ma, perdonami, leggendo il tuo commento la prima cosa che mi sembra trasparire è la tua poca conoscenza del funzionamento in digitale (o meglio in DCC) con anche qualche preconcetto. Lo si nota, ad esempio, quando parli dei sezionamenti: in DCC i sezionamenti non funzionano come in analogico per togliere tensione, ma servono per sapere dove sono i treni. Per far girare i treni come in analogico (anzi con più prestazioni) bastano davvero due fili.
Io non lo vedo come una moda ma come il naturale sviluppo (leggi progresso) di una modalità per giocare con i trenini.
Ma andiamo per gradi:

Luci:
- in analogico hai le luci bianche davanti e quelle rosse dietro, accese solo in marcia, senza possibilità di intervento. Le luci delle carrozze sono sempre accese.
- in DCC si possono avere le luci bianche davanti, le luci rosse dietro accese se la locomotiva è da sola, luci rosse dietro spente se la locomotiva traina dei rotabili, i terzi fari (dove presenti) attivabili separatamente, le luci in cabina anch'esse attivabili indipendentemente e volendo, anche un gancio elettromagnetico per sganciare (in qualsiasi punto) i rotabili trainati. Le luci delle carrozze, se si usano strips con decoder, si possono accendere e spegnere (comodo in stazione nascosta per limitare i consumi).

Movimento:
- in analogico le partenze e gli arresti non sono proprio realistici (anche riducendo la tensione di alimentazione al di sotto di qualche V la loco si arresta o non parte) e se si vuole introdurre qualche automatismo, per ovviare parzialmente a questi limiti servono schede elettroniche di non facile realizzazione.
In salita e in discesa bisogna compensare manualmente il rallentamento o l’accelerazione del treno. In funzionamento automatico l’effetto persiste.
- in DCC con l’aiuto di un paio di CV (la 3 e la 4) e con il controllo di carico si possono regolare le accelerazioni ed i rallentamenti a piacere. Con la gestione tramite sw si possono far dipendere le partenze e gli arresti dal peso del carico trainato.
- In salita e in discesa il controllo di carico mantiene la velocità impostata sia in manuale che in automatico.

Comando:
È vero che una persona non riesce a controllare più di uno o due convogli per volta, ma non c’è solo il controllo manuale e poi si può giocare anche in due o più.
- in analogico per un funzionamento indipendente di più di un paio di treni (anche usando la catenaria) servono alimentatori aggiuntivi con sezionamenti, cablaggi con pulsanti e commutatori da azionare di continuo (e questo satura la capacità di controllo di una persona).
Se si vogliono introdurre automatismi servono, come già detto, sono necessarie schede elettroniche costose e di non facile realizzazione.
- in DCC (in manuale) non servono alimentatori aggiuntivi, non servono sezionamenti, servono meno cablaggi e basta commutare i deviatoi per far girare almeno un paio di treni senza problemi. Così bastano due fili, che tramite le rotaie inviano i comandi e la potenza.
I sezionamenti servono per la gestione automatica, ad esempio tramite software, col il quale si possono far girare quanti treni ne accetta il plastico senza rischi di collisioni.

Suoni:
I suoni sono disponibili sia in analogico che in digitale. La differenza è che in DCC si ha la possibilità di azionare i suoni (quelli caricati sul decoder) a piacimento e, secondo me che non sono un ex ferroviere, soprattutto con le vaporiere, il risultato non è male. Concordo poi sulla distanza da quelli reali, ma vanno visti considerando la scala e le dimensioni dei diffusori sonori che in riproduzione non fanno miracoli (i toni bassi, per ora, sono quasi assenti).
Poi se i suoni non piacciono basta usare decoders non sonori.

Compatibilità:
I decoders a norma NEM sono compatibili con tutte le centrali a norma NEM e le prime righe della NEM 004 lo stabilisce chiaramente. Tutti i miei decoders (ESU e Zimo) non sono della marca delle due centrali che uso e funzionano perfettamente, rispondendo sempre a tutti i comandi.
Concludo dicendo che giocare con i treni in DCC è certamente meno semplice che farlo in analogico, perché bisogna leggere, studiare ed imparare come usarlo. Ma qui per me scatta la voglia di andare sempre più avanti e non limitare il gioco al convoglio che gira, parte e si ferma.

Ho il massimo rispetto per chi ha scelto e gioca con l’analogico. Ognuno è libero divertirsi come crede. Quello che non capisco è la ritrosia ad ammettere che il digitale è un passo avanti.


Ultima modifica di Roberto Macchi il 10/11/2023, 12:06, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 11:46 
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Mario e Gianfranco, in effetti un po' state dando ragione a me, il digitale è ottimo (anzi direi forse indispensabile) se sull'impianto si può operarare in diverse persone contemporaneamente, ognuno si manda il suo convoglio e vai... ripeto per l'ennesima volta, io non sono contro il digitale "a priori" e non dico che non ci si possa "giocare", dico solo che il ritenerlo assolutamente indispensabile SEMPRE E COMUNQUE TOUT COURT mi pare una moda. Ci si può divertire e giocare, su impianti piccoli, su cui operiamo da soli (come penso sia la maggioranza dei casi) anche con l'analogico. Che poi sia più complicato l'analogico rispetto al digitale è un non senso, i due sistemi hanno ognuno le sue particolarità, e c'è chi può essere in difficoltà con due semplici fili elettrici e due sezionamenti, e chi riesce a smanettare con le numerosissime (e lasciatemelo dire certe volte esagerate) CV del digitale. Come ho detto più volte ognuno deve sentirsi libero di scegliere, senza che si debbano sentire esagerazioni in un senso o nell'altro (Donato non sono idiozie... sono idee personali).
Roberto, per carità, il digitale lo conosco poco è vero, ma ormai leggendo sia le riviste che i forum modellistici (non solo questo di ASN) secondo me una certa idea ci si può fare, e sempre secondo me, non sono sempre rose e fiori come descrivi tu... leggo in continuazione di problemi vari e assortiti che molti hanno. Poi è ovvio che anche in analogico i problemi ci siano e come, mai detto di no. Ripeto, è una scelta. Io personalmente, pur essendo tecnico elettronico e programmatore fin dal 1979, francamente per il modellismo al momento preferisco la semplicità (forse apparente e basta) dell'analogico... a parte che non avendo ancora un impianto fisso forse mi manca qualche riferimento... comunque scusa ma devo dirlo... io per sezionamenti intendo i tratti non alimentati che mi pare siano necessari anche in digitale per essere sicuri che un treno funzionante in automatico si fermi, vedi nelle stazioni ombra... non è così? Se non lo è allora scusami davvero non ci ho capito niente...

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 11:54 
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donato cassano ha scritto:
Io con i treni in digitale mi diverto tantissimo, come anche mi diverto tantissimo a leggere simili idiozie.


E' molto semplice: mi diverto anche con il digitale, quando funziona.
Mi incazzo con le cv e quando bruciano i decoder.
I costi maggiori del digitale, a mio avviso, non soddisfano le migliorie di esercizio.
Le rogne di programmazione non mi divertono.
Sono un chimico, sono abituato alla scienza esatta laddove le provette non si devono spegnere e riaccendere per farle funzionare.

Ergo preferisco l'analogico. Punto e basta.
E le idiozie tientele per te anche se ti diverti tantissimo.

Ciao, Dario.


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 11:54 
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mario mancastroppa ha scritto:

Marione


Ciao Mario.
Il pensiero degli altri va sempre rispettato.
Però non spostare l’argomento. In questo caso non si parla di pensiero, ma di prestazioni oggettive di un sistema che non hanno nulla a che fare con le scelte di ognuno di noi.
Tu vuoi giocare con i tuoi trenini in analogico? Benissimo. Non ho nulla da dire, è una tua scelta.
Vuol dire che per te è sufficiente l’analogico. Ti basta così. Benissimo.
Ma le prestazioni del digitale restano.
Non ho capito poi cosa intendi tu per gioco. Mi spiace solo che ti perdi una fetta di possibilità per aumentare questo tuo divertimento.
Negli anni ‘70 io avevo un plastico in analogico (ovviamente), ma oggi non mi divertirei più con le poche funzionalità messe a disposizione da questa tecnologia.
Roberto


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 12:20 
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Per quanto riguarda prestazioni e le complicazioni, entrambi i sistemi hanno le loro possibilità e difficoltà tecniche, diverse tra loro come è naturale che sia.
L'analogico è stato il primo sistema con cui sono nati i trenini (c'era solo quello...) e le difficoltà per ottenere un funzionamento un minimo realistico su impianti grandi e gestiti da più persone erano parecchie, ma comunque si riusciva a superarle (anche senza schede elettroniche che magari non erano ancora disponibili...), poi è nato il digitale (o meglio è stato applicato anche al fermodellismo come a tanti altri campi), con i suoi (anche lui) pro e contro e, mi spiace un po' dirlo, ha fatto come per i telefonini, prima nessuno li aveva e ora se non hai il modello più recente sei un nulla... moda ragazzi, pura e semplice moda... che poi un sistema o l'altro sia "più" giusto non si può dire, bisogna vedere le inclinazioni, i desiderata e le possibilità di ognuno. Sarà deformazione "professionale" ma mi viene sempre da applicare una regola che io ritengo "d'oro", che ho imparato in decenni di lavoro di vendita e assistenza... quando qualcuno ti chiede "E' meglio questo oggetto o quest'altro?" la risposta giusta è sempre "Dipende da cosa deve fare e da come vuole farlo"... anche dal prezzo ovviamente, ma quello a volte è un sistema di scelta che può rivelarsi un errore... quando vendevo e assistevo le macchine per ufficio succedeva spesso che un cliente, dopo averci fatto le sue richieste sulle prestazioni che avrebbe voluto e aver sentito il prezzo sbottasse (magari anche giustamente) "ma costa troppo"... beh se chiedi certe cose il prezzo è quello, se poi vuoi, giustamente magari, spendere meno devi sapere che dovrai accontentarti di prestazioni minori. E questo l'ho trovato applicabile a tutti i campi... quindi si deve tenere conto che se scegli l'analogico avrai certe prestazioni con certe complicazioni e costi, se vai di digitale avrai altre prestazioni con altre complicazioni e altri costi... tutto qui.
Se vuoi andare a 200 kmh in autostrada devi capire che una 500 non ti basta, magari ci vuole se non un Ferrari, almeno una BMW grossa (marche prese a caso...) con i relativi costi superiori...

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 10/11/2023, 21:53 
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Giacomo Spinelli ha scritto:
Mario e Gianfranco, in effetti un po' state dando ragione a me,...


Caro Giacomo qui non si tratta di ragione o torto. Ci sono delle considerazioni oggettive e ci sono delle opinioni (che ovviamente non sono mai oggettive).
Le opinioni vanno sempre rispettate, ma considerazioni non oggettive vanno confutate.

Il digitale può fare moltissimo, ma per chi vuole giocare semplicemente, non è necessario spingersi in alcuna programmazione di CV o altro, e si ha il vantaggio della enorme semplicità.
Siccome con i due esempi precedenti ho fatto trarre le conclusioni sbagliate (che riassumo con "il digitale è solo superiore nel caso di utenti multipli") faccio un esempio ipotetico..

Il signor G, novello pensionato che ha sempre sognato un plastico, ma mai avuto il tempo di farlo, finalmente compra uno start set, le sue sognate locomotive (1,2,3,4,5...) ed un fracco di binari e scambi manuali e spinto dall'entusiasmo mette tutto su una tavola creando un classico doppio ovale con raccordi e tronchini.
Una volta che G attacca l'alimentatore, scopre la dura realtà che non riuscirà mai a mettere le sue locomotive allo stesso momento sul circuito a meno che di vederle tutte muoversi insieme come delle processionarie, o a meno di cominciare a capire dove e come mettere i famosi sezionamenti (che richiederanno più dispositivi di controllo, più cavi e quindi anche molte escursioni sotto la tavola, non molto gradite dalla malandata schiena del signor G.).
Nell'analogico il singolo alimentatore e i due fili non bastano mai, nel digitale possono bastare.

Per un caso di gioco così semplice, ovale multi binario con qualsiasi complicazione di tronchini e raccordi, il DCC fa tutto quello che G vorrebbe e solo con due fili.
Giacomo Spinelli ha scritto:
Che poi sia più complicato l'analogico rispetto al digitale è un non senso,....

Vista la tabella di sotto, cosa è più semplice?
Allegato:
analogVsDCC.png
analogVsDCC.png [ 49.64 KiB | Osservato 349 volte ]



Il digitale è oggettivamente superiore all'analogico, perché tutto quello che si può fare in analogico (con acrobazie da elettricista e con limitazioni all'uso) si può fare in DCC semplicemente e senza limitazioni.
Purtroppo la superiorità è anche nel costo, e credo che quest'ultimo sia l'unica cosa in cui l'analogico abbia un vantaggio sul digitale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 11/11/2023, 21:16 
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Roberto Macchi ha scritto:
Movimento:
- in analogico le partenze e gli arresti non sono proprio realistici (anche riducendo la tensione di alimentazione al di sotto di qualche V la loco si arresta o non parte) e se si vuole introdurre qualche automatismo, per ovviare parzialmente a questi limiti servono schede elettroniche di non facile realizzazione.
In salita e in discesa bisogna compensare manualmente il rallentamento o l’accelerazione del treno. In funzionamento automatico l’effetto persiste.
- in DCC con l’aiuto di un paio di CV (la 3 e la 4) e con il controllo di carico si possono regolare le accelerazioni ed i rallentamenti a piacere. Con la gestione tramite sw si possono far dipendere le partenze e gli arresti dal peso del carico trainato.
- In salita e in discesa il controllo di carico mantiene la velocità impostata sia in manuale che in automatico.


Mi sembra sterile continuare un confronto che in fondo non ha ragione di essere. Voglio intervenire però un'ultima volta per ricordare che:

1) Chi scrive ha una preparazione tecnica che gli consente, seppure entro certi limiti dovuti al fatto di essersi sempre occupato d'altro, di costruire e programmare un
elaboratore.
2) Di essersi sempre occupato del digitale, al punto di avere nel parco locomotive due modelli Trix e.m.s. con relativa.....diciamo centralina.

Ciò posto, seppure condizionando il tutto a una buona conoscenza dell'elettrotecnica e qualche nozione di elettronica, 40 anni fa si faceva un po' tutto sui plastici, compresa la marcia di tre o più treni in marcia contemporanea su una direttrice mediante un certo numero di relais bi stabili (Uno per ogni treno più uno in totale. Quello che mi ha più attratto nel digitale è stato il comando scambi la cui circuitazione risulta notevolmente semplificata, anche se il voler far comandare uno scambio dal treno significa complicarsi la vita in digitale contro un semplice filo in analogico. Circa il rallentamento, posto la figura di un "aggeggino" della FL che i più vecchi ricorderanno. Si tratta solo di una resistenza variabile azionabile con un ditino. Per la stragrande maggioranza : C.V. ........"Carneade , chi era costui? - Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 11/11/2023, 21:25 
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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
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:P Perfettamente d'accordo con Cristian che colgo l'occasione per salutare e idem con Valentino, salutoni ad entrambi , appena reduce da una bella giocata ferroviaria di 4 ore con il mio plastico in analogico :!: :!: :!:
in settimana è venuto a trovarmi Vittorio Vegetti che ha potuto vedere come anche in analogico faccio muovere i treni senza problemi e abbiamo passato assieme tre piacevoli ore, grazie Vittorio per la visita ;) ;) ;)
Ora io ho sia l'analogico che il digitale , anche se lo uso solo su una delle 10 aree alimentate dai relativi trasformatori analogici e non posso dire che sia brutto , dato che ha i suoi pro e i suoi contro come tutte le cose, però sinceramente , anche per l'abitudine da 50 anni, preferisco l'analogico :)
Ogni tanto metto in campo le sei locomotive digitali con i relativi treni e passo qualche ora , belli i suoni, le luci comandate e tutto il resto, ma dopo un po mi rompo di continuare a schiacciare i tasti dei due multi mouse e sento il bisogno di ritornare ai vecchi e cari trasformatori :roll: :roll: :roll:
Salutandovi caramente tutti , auguro buon divertimento in ogni modo Voi giochiate, basta che vi divertite e passate ore liete in un mondo che non pare proprio stia andando molto bene........... :cry: :cry: :cry: Francesco :D :) ;) :o :shock: 8-) :P :mrgreen:
P.s. : di quelle resistenze variabili ne ho una ventina sparse nel plastico, comodissime. :idea: :idea: :idea: :idea: :idea:


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Francesco Arone di Valentino ha scritto:

Ciò posto, seppure condizionando il tutto a una buona conoscenza dell'elettrotecnica e qualche nozione di elettronica, 40 anni fa si faceva un po' tutto sui plastici, compresa la marcia di tre o più treni in marcia contemporanea su una direttrice mediante un certo numero di relais bi stabili (Uno per ogni treno più uno in totale. Quello che mi ha più attratto nel digitale è stato il comando scambi la cui circuitazione risulta notevolmente semplificata, anche se il voler far comandare uno scambio dal treno significa complicarsi la vita in digitale contro un semplice filo in analogico. Circa il rallentamento, posto la figura di un "aggeggino" della FL che i più vecchi ricorderanno. Si tratta solo di una resistenza variabile azionabile con un ditino. Per la stragrande maggioranza : C.V. ........"Carneade , chi era costui? - Francesco


Francesco, 40 anni fa, come ho già detto si usava il tubo catodico e la qualità del segnale TV era (vista con gli occhi di oggi) scarsa. Poi ovviamente 40 anni fa si usava la tecnologia disponibile a quei tempi ed i relé elettromeccanici erano degli ottimi dispositivi.
Non capisco però perché fai comandare i deviatoi dal treno. Scusa, mi spieghi come funziona?

Uno dei grossi vantaggi del digitale che non ho menzionato è la possibilità del controllo tramite il calcolatore con un software dedicato (e qui evitiamo di dire che è il calcolatore che gioca - è lo stesso discorso dei decoders). La potenza di calcolo di un calcolatore è esuberante e il suo impiego costituisce un vero salto in avanti per la gestione (in automatico, in semi-automatico o in manuale) di un plastico.
Io imposto l'itinerario e il software predispone via via i deviatoi ed i segnali per soddisfare il tragitto preimpostato, rispettando le precedenze e rallentando/accelerando quando richiesto in funzione della massa trainata. I miei treni non comandano nulla.

I potenziometri, ottimi qualche decina di anni fa, per chi oggi usa il digitale sono superati. In analogico rallentano (a gradino - senza regolazione con il ditino) tutte le loco che passano in quel tratto allo stesso modo. Locomotive che poi (sempre a gradino) riaccelerano uscendo dal tratto a tensione ridotta.
Per usare il digitale ed impostare le poche CV auspicabili non serve leggere i Promessi Sposi, ma informarsi su come funziona il DCC e leggere i manuali dei decoders.
Buona domenica


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Roberto, d'accordo con te che le possibilità di comando attraverso un PC siano molte (e mi solleticano non poco la fantasia, dopotutto coi computer ci lavoro dal '79... come detto più volte), in quanto praticamente si fà quello che succede nella realtà, si imdica un itinerario e il software pensa a predisporre itinerari e segnalamento di conseguenza, poi basta dare il via al convoglio e tutto parte... ma a me un po', francamente, solletica pure il sistema più antico, in cui erano le persone a spostare, con leve e tiranti, i vari componenti di un itinerario (quindi comando manuale di scambi, segnali ecc. ecc.), ma so che questo in pratica si può fare in ogni caso...
una cosa su cui non sono pienamente d'accordo è la tua affermazione "che non è il computer che gioca"... se fai andare tutto l'impianto in automatico è proprio il PC che gioca, l'uomo guarda e basta... per fiere ed esposizioni niente da dire, ma che soddisfazione può dare su un impianto casalingo? Ti metti in poltrona e guardi i tuoi treni muoversi, partire e fermarsi, in modo pienamente realistico certamente, ma anche ben poco soddisfacente... allora tanto vale andare in stazione, mettersi a sedere su una panchina e guardarsi i treni veri, o mettersi davanti all tv e guardare un filmato che sono cose piacevoli, ma comandare il plastico, nel quale ho speso ore e ore di lavoro, con le mie manine (attraverso PC, centraline o interruttori che sia) penso sia molto più gratificante che vederselo funzionare senza muovere un dito...
Però ovviamente ognuno è libero di divertirsi come crede coi propri trenini (basta appunto divertirsi...)

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Giacomo, tra le modalità per giocare con l'uso del calcolatore non c'è solo l'automatica (ottimo per prove e dimostrazioni), ma c'è anche la semi-automatica e questo viene incontro al fatto che, da soli, diventa difficile controllare più di un paio si treni.
In semi-automatico il calcolatore gestisce alcune linee, mentre tu puoi manovrare e muovere un'altra (o altre) locomotiva o treno per gestire un altro itinerario o fare manovre. L'importante è che devi rispettare i segnali: se è rosso bisogna fermarsi, probabilmente dare precedenza ed aspettare l'apertura del segnale per continuare.
Poi c'è anche la manuale che lascia all'operatore la gestione del plastico con però le sicurezze offerte dal software.


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Gianfranco Visentin ha scritto:
mario mancastroppa ha scritto:
Col digitale NON giochi più.... avrai tremila possibilità in più di gestire i tuoi modelli, ma non giochi più.... e non porto il discorso su eventuali guasti ....


Non so da cosa derivi questa tua affermazione che sicuramente avrai motivi per fare.

Però visto l'assolutezza di tale affermazione mi sento di dover dare un opinione esattamente contraria.

A me il digitale ha consentito di giocare, subito e semplicemente, come non avrei maii fatto in analogico.
Ti do due esempi.

Quando le mie figlie erano piccole si metteva insieme per terra un circuito con una ventina di metri di binari con tronchini e raccordi, si attaccavano giusto i due fili della centrale e poi ciascuno aveva un suo treno da fare girare evitando di scontrarsi con gli altri. Gli scambi andavano a mano e ciascuno impostava il suo percorso seguendo il treno e controllandolo.
Questo sarebbe stato impossibile con l'analogico.

Due fine settimana fa ero a Fìrenze ed ho avuto l'occasione di consegnare un trenino in scala Z ad un signore che non conoscevo. Ci siamo dati appuntamento da Scuderi in piazza duomo (il gran caffe vicino al battistero). Li, su un tavolino dei salottini all'interno ho allestito il circuito con la stazione digitale nascosta che ho fatto vedere a Novegro e a Montesilvano per far fare dei giri di prova al trenino.
Giacché ho messo anche una Aln668 ed un D342 per dimostrare la bellezza del controllo DCC. Con tre trenini e gli scambi che si potevano muovere comandati dal telefonino è stato divertente fare qualche manovra. Essendo domenica si è formato un nugolo di bambini che guardava.

Per me il DCC è questo: giusto 2 fili e controllo assoluto. Non ho la flotta di locomotive digitali che Roberto ha (le mie sono poche decine) ma non ho mai perso un secondo a cambiare CV o altre sofisticazioni (luci suoni e chissacchè)
Messo il decoder e programmato l'indirizzo le locomotive girano e ti diverti subito.



è vero, ma basta cominciare dalle cose semplici , tipo fare un modello ... ad esempio i pezzi ....,


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 03/04/2024, 11:43 
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Visto che la diatriba continua, ora sui 'manualetti', rispolvero questa discussione per dire che:
- nelle decine di decoder che ho installato (TAMS, Digitrax, D&H, Rokuhan) io non ho MAI, neanche una singola volta, letto i manuali per l'installazione e programmazione
- ho saldato i terminali (i colori dei fili sono standard), messa la loco sui binario di programmazione e premuto i pulsanti di programmazione dell'identificativo e giocato. Basta, niente più

Questo problema dei manualetti non l'ho mai avuto.
Certo si può fare molto di piu, adattare le velocità la curva di progressione, le luci, i suoni e tutte le altre cose che il digitale consente.
Magari la loco sarà troppo veloce o troppo lenta, ma così come in una loco analogica non mi metto a cambiare gli avvolgimenti di un motore per rendere la velocità e coppia più consoni, non mi sono mai messo a giocare con le CV.
Il fatto che possa controllare la loco indipendentemente sul plastico/circuito senza dover fare tutte le complicazioni di sezionamenti diversi trasformatori e cablaggi, mi soddisfa già pienamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale Differenze
MessaggioInviato: 03/04/2024, 14:40 
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Mia moglie usa l'auto, compresi apparati "evoluti" (non erano presenti sulla vecchia 500 con cui ha iniziato a guidare) come il condizionatore, il cambio automatico, lo start/stop, l'accensione automatica delle luci e altro, senza aver letto una sola pagina del manuale (oltre 350 pagine, avete mai notato come sono lunghi?).
Certo non sa come sbloccare il cambio automatico se la batteria è esaurita, o come aprire la portiera se il telecomando non funziona, non sa nemmeno la coppia di serraggio delle viti ruota, e va subito dal meccanico appena appare una spia luminosa sul cruscotto.
Ma a cosa serve scrivere tutte 'ste robe? Potrebbero togliere queste informazioni inutili e darci un manualetto da 2 pagine. Che comunque nessuno leggerebbe!
D'altra parte io e mia moglie usiamo l'auto non per lavoro e quindi dovremmo metterci anche a studiare come usarla?

All'Università qualche professore diceva che bisogna leggere i manuali non tanto per ricordarsi come si usa una certa funzionalità, ma per sapere che esiste una certa funzionalità, altrimenti non la useremo mai. Quando ci si presenterà l'occasione di usarla o avremo un problema, almeno sapremo che esiste una soluzione.
Ma se a me non interessa usare queste nuove diavolerie perché mi dovrei leggere manuali enciclopedici?
E se qualcosa non funziona, non vorrete mica che perda il mio tempo a cercare il motivo (potrei avere sbagliato qualcosa e odio quando qualcuno, o peggio un libretto, me lo fa notare) telefono a qualche amico, chiedo su qualche forum, o vado dal negoziante.
[ndr per chi non avesse inteso, sto ironizzando]

Concordo con Gianfranco: se si devono solo muovere le locomotive, basta scrivere la CV1 (alcuni se la fanno scrivere dal negoziante) e imparare a richiamarla sul multimaus.
Tutto il resto è fumo per dimostrare che il DCC è difficile.
Anche aprire una loco per cambiare i carboncini o una vecchia lampadina (quindi loco analogiche) può essere difficile per chi non l'ha mai fatto.
Riguardo alle spesso citate "dimensioni" dei manuali, ho provato a ridurre ii manuali originali di Roco Z21 e ESU Ecos alla sola parte necessaria per capire come funzionano per muovere le loco.
Z21 da 77 pagine (comprese altre lingue, ma questo viene sottaciuto da chi cita le dimensioni) a 19 paginette e con figure.
Ecos da 52 a 11. Ho tolto la gestione di accessori elettrici, il disegno di layout, il collegamento a PC perché sono funzioni che in analogico non esistono.
O si vuole fare un paragone di lunghezza manuali dimenticando, come puntualizza Roberto, che si tratta di funzionalità in più che però non vengono tenute in conto?
In entrambi i casi si tratta di mezz'ora di lettura.
Se questo è il motivo per cui uno rinuncia ad indubbi (o ne stiamo ancora a discutere?) vantaggi del DCC, allora mi ritiro ...

Tempo fa sono stato a vedere il plastico analogico del Falco (Francesco Falcone): mi sono divertito e non mi è mai passato per la testa di consigliare a un analogico di passare al digitale.
Però Falco stesso ha scritto che se iniziasse adesso userebbe DCC e che progetta per un nuovo tracciato (non plastico) H0 di usare DCC.
E anche se ha appena scritto che qualcosa bisogna studiare, ho notato che ne sa di più, di DCC, di molti altri, senza doverlo nemmeno utilizzare sul suo plastico.
Apprezzo l'onestà intellettuale.

Quando si è passati dalla candela alla lampadina qualcuno ha dovuto imparare come accendere quella lampadina, come cambiarla, cosa fare se scatta un interruttore, e poi potrebbero esserci vari problemi per cui la lampadina non si accende.
Il lume di candela si usa ancora se si vuole creare una certa atmosfera. Ecco, nulla da dire !

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