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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 21/02/2019, 21:12 
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Domanda attinente, ma non troppo.
Sul palstico in H0 del Museo ferroviario di Lecce, con alimentazione rigorosamente analogica, abbiamo una GTS della Piko che traina un treno di carri Eaos carichi di rottami, pure abbastanza pesante. Però è una macchina troppo veloce, va a una velocità giusta a circa 6 V, ma a quella tensione gli altri treni non vanno bene. Ha inoltre un volano molto generoso, per cui percorre oltre 30 cm quando si toglie tensione sui blocchi!
La potremmo rallentare con una cascata di diodi, ma vorrei trovare una soluzione più elegante ed efficace.
Se la dotassimo di un decoder programmato con una certa velocità massima, in modo che in analogico alla tensione che è buona per gli altri treni vada a quella velocità massima, pensate che sia una buona idea?
Magari si potrebbe anche impostare una certa curva di accelerazione per cui alla ripartenza dal blocco non darebbe strappi al convoglio di carri con rottami...

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salutoNi
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 22/02/2019, 0:49 
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massimo di giulio ha scritto:
Domanda attinente, ma non troppo.
Sul palstico in H0 del Museo ferroviario di Lecce, con alimentazione rigorosamente analogica, abbiamo una GTS della Piko che traina un treno di carri Eaos carichi di rottami, pure abbastanza pesante. Però è una macchina troppo veloce, va a una velocità giusta a circa 6 V, ma a quella tensione gli altri treni non vanno bene. Ha inoltre un volano molto generoso, per cui percorre oltre 30 cm quando si toglie tensione sui blocchi!
La potremmo rallentare con una cascata di diodi, ma vorrei trovare una soluzione più elegante ed efficace.
Se la dotassimo di un decoder programmato con una certa velocità massima, in modo che in analogico alla tensione che è buona per gli altri treni vada a quella velocità massima, pensate che sia una buona idea?
Magari si potrebbe anche impostare una certa curva di accelerazione per cui alla ripartenza dal blocco non darebbe strappi al convoglio di carri con rottami...
Sicuramente si può fare, è una buona soluzione, l'ho sperimentata con il FGV kato che era velocissimo, ora con il decoder posso decidere quando voglio a che velocità massima potrà andare in analogico!!!

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Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 23/02/2019, 19:47 
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Confermo quanto detto da Mario. Inoltre, dal momento che il decoder ha sempre un certo assorbimento di tensione per funzionare, dovreste notare già solo installandolo un lieve rallentamento della macchina.

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The tinier the train, the more concentrated the fun.


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 20/03/2020, 13:27 
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Riprendo questo argomento, partendo dal post di Francesco viewtopic.php?f=34&t=10028&p=156482#p156482

Francesco, con l'impianto che hai, chiunque avrebbe remore (soldi, tempo, complicazioni, affidabilità) a compiere il salto al digitale.
Avevo già detto Se uno ha un impianto analogico e si trova bene, si tenga quello
Ben diverso è il caso di chi inizia adesso o rimaneggia profondamente un plastico.
Purtroppo non hai colto l'occasione quando l'hai ampliato :( Avresti risparmiato soldi, complicazioni elettriche, trasformatori, sinottico, tempo e ottenuto un risultato migliore.

Iniziare oggi un plastico in analogico (ma mi pare che nesssuno lo faccia più), sarebbe come acquistare una macchina da scrivere invece di un PC.
Le ragioni possono essere quelle di sentire il ticchettio dei tasti, il bello del vintage, oppure (spesso) la paura del nuovo.
Non annovero assolutamente, tra le ragioni razionali, maggiori difficoltà teniche. Anzi !!!
E, sempre se uno inizia oggi, nemmeno i costi. Anzi !!!

Persino tu :lol: , quando è stato il momento (e sai a cosa ti riferisco), hai buttato il tuo vecchio Nokia con tasti, e acquistato uno smartphone più un PC portatile per collegarti in Skype
E non ricordo che ti sia lamentato della difficoltà di queste nuove "diavolerie".
Divertiti col tuo plastico. Ma quando lo rifarai, passa al digitale ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 20/03/2020, 16:38 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
Riprendo questo argomento, partendo dal post di Francesco viewtopic.php?f=34&t=10028&p=156482#p156482

Francesco, con l'impianto che hai, chiunque avrebbe remore (soldi, tempo, complicazioni, affidabilità) a compiere il salto al digitale.
Avevo già detto Se uno ha un impianto analogico e si trova bene, si tenga quello
Ben diverso è il caso di chi inizia adesso o rimaneggia profondamente un plastico.
Purtroppo non hai colto l'occasione quando l'hai ampliato :( Avresti risparmiato soldi, complicazioni elettriche, trasformatori, sinottico, tempo e ottenuto un risultato migliore.

Iniziare oggi un plastico in analogico (ma mi pare che nesssuno lo faccia più), sarebbe come acquistare una macchina da scrivere invece di un PC.
Le ragioni possono essere quelle di sentire il ticchettio dei tasti, il bello del vintage, oppure (spesso) la paura del nuovo.
Non annovero assolutamente, tra le ragioni razionali, maggiori difficoltà teniche. Anzi !!!
E, sempre se uno inizia oggi, nemmeno i costi. Anzi !!!

Persino tu :lol: , quando è stato il momento (e sai a cosa ti riferisco), hai buttato il tuo vecchio Nokia con tasti, e acquistato uno smartphone più un PC portatile per collegarti in Skype
E non ricordo che ti sia lamentato della difficoltà di queste nuove "diavolerie".
Divertiti col tuo plastico. Ma quando lo rifarai, passa al digitale ;)



Concordo al 100%. Cominciai il plastico nel 2003 e poi l'ho accantonato per mancanza di tempo e spazio (per chi vuole vederlo le foto sono nel sito ASN).
Era analogico,
Se ora, o prima o poi, ci dovessi rimettere le mani la prima modifica sarebbe quella di rifarlo in digitale.
Non ci sono dubbi.
Poi farei come dice Vittorio, scanchererei attorno a quelle diavolerie elettroniche ma alla fine ci salterei fuori.
Un saluto.
Mauro


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 20/03/2020, 16:46 
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mauro porcelli ha scritto:
... scanchererei attorno a quelle diavolerie elettroniche ma alla fine ci salterei fuori.

E alla fine, riguardo alle difficoltà, diresti "tutto qui"? :D ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 21/03/2020, 4:21 
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:D Ciao Vittorio, da quanto leggo mi pare che ti confondi, ma andiamo per gradi :

appurato che con l'impianto che ho non avrei mai optato per un passaggio al digitale, quando ho fatto l'ampliamento ho fatto delle riflessioni e ho deciso di continuare con l' analogico, quindi non è che ho perso l'occasione ma ho deciso che non volevo avere a che fare con centraline decoder ecc. ecc. , inoltre a me piace il comando sinottico tradizionale, di contro non mi piace il tracciato visto su uno schermo :!: :!: :!: , quindi ribadisco che ho riflettuto , ho deciso e sono contento della mia decisione :P :P :P
Chiaramente se uno inizia ora è normale vada verso il digitale, ma Io dopo 50 anni devo dire che sono verso la fine e infatti salvo cose particolari con il 2020 dirò stop all'acquisto di nuovi rotabili, dato che ne ho a sufficienza e il plastico è quasi al limite della sua capienza :o :o :o ; tantomeno ho intenzione di rifarlo, così è e così resta, anche perché Vittorio NON siamo eterni :!: :!: :!: :!:

Per quanto riguarda la storia con Cinzia e l'essere collegati con Skype ti dico com'è la cosa realmente :
prima di tutto il mio cellulare Nokia a tasti è qui vicino a me , vivo , vegeto , perfettamente funzionante con le sue 3 batterie intercambiabili e..... me lo tengo ben stretto, inoltre ti assicuro che NON voglio assolutamente uno smarthphone, mi è bastato un mese in montagna quello di Cinzia per stressarmi........ :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Il PC portatile si collegava tramite una chiavetta che ho utilizzato solo nel mese di Aprile 2019 quando ero in Liguria e che da allora è bloccata in Tim e dorme nella scatola , ora grazie al virus questo Aprile 2020 niente Mare , quindi la chiavetta dormirà ancora a lungo...... :lol: :lol: :lol: :lol:
Il pc portatile l'ho usato in montagna dove ho il WI. FI. e da Ottobre 2019 è nella sua borsa inutilizzato, lo tiro fuori una volta al mese per tenergli cariche le batterie , per il resto dorme beatamente dato che qui uso il pc fisso :oops: :oops: :oops: :oops:
Il pc fisso lo uso mediamente un'ora al giorno dato che mi rompo e magari ora un po' di più dato che non si può uscire, di contro me ne sto molto volentieri con le Falcon bahn o a fare altre cose ;) ;) ;)
Sono irrecuperabile lo so , ma come a te piace il pc e la tecnologia moderna , Io al limite se mi serve la uso , ma il meno possibile :P :P :P :P :P :P :P
Un' abbraccione dal vecchio Falco :mrgreen: :lol: :mrgreen: :lol: :mrgreen: :lol: :mrgreen: :lol: e un salutone dal Nokia a tastini :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops:CIAOOOOOOOOOOOOO :!: :!: :!: :!: :!:


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 13:30 
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Riprendo da viewtopic.php?f=50&t=10912&p=171932#p171931
Sia analogico che digitale funzionano con due fili.
Se si vogliono comandare più loco sullo stesso plastico, in analogico occorre iniziare a sezionare, portare i fili ai sezionamenti, creare un pannello di comando con interruttori e, possibilmente, LED per conoscere le zone alimentate o meno.
In digitale niente di tutto questo: basta un lokmaus e scegliere quale loco muovere.
E' che non hanno ancora inventato un sistema per dire "adesso si deve muovere la loco rossa con le strisce bianche", e quindi bisogna digitare un numero corrispondente alla loco, come si compone un numero di telefono per scegliere con chi parlare.
Più semplice tirare fili e installare interruttori e LED su un pannello o digitare un numero?
Certo, prima di avere il telefono non serviva imparare a digitare il numero, se si voleva parlare con qualcuno si andava di persona e si chiedeva di lui...

"ma il digitale dà sempre problemi"
Se sbaglio a comporre il numero di telefono e risponde un'altra persona o nessuno, è un problema del telefono o mio?
So benissimo che prima di dare la colpa a noi stessi bisogna che ci sia un'evidenza eclatante ed incontrovertibile, ma la stragrande parte dei problemi che leggo relativi al digitale sono dovuti agli utenti.
Il problema descritto nel link è un po' più subdolo, perchè magari alcune centrali non supportano quel "numero di telefono" oppure occorre abilitarlo, nè più ne meno che se escludessi dal telefono le chiamate internazionali e poi mi lamentassi che non riesco a chiamare all'estero.

Giancarlo Adami continua a ripetere nei suoi post che "2 fili ok, 3 fili crisi nera", e infatti il suo plastico funziona con i "famosi" 2 fili e non mi sembra sia ogni giorno a chiedere per problemi alle loco.
Ammette, appunto, che purtroppo è il mio handicap quello di non volerci capire una mazza con l'elettrico. E probabilmente in analogico avrebbe avuto molti più problemi "elettrici".

Si paragonano alcune "facilità" dell'analogico (dò corrente e la loco va, tolgo corrente e la loco si ferma) con le "difficoltà" del digitale (scrivere alcune CV, leggere il manuale), tralasciando il viceversa.
Nessuno è obbligato ad avere a che fare con CV e manuali, ma volendo confrontare bisogna considerare tutto, non dando per scontato quello che non è (cioè le conoscenze/abilità in analogico).
Ammesso che proprio si vogliano paragonare le due cose...
E' come paragonare bici e moto perchè entrambe vanno su due ruote e sostenere che la bici è più semplice e dà meno problemi :roll: :lol:

Finisco con una filippica, che ho recentemente fatto con l'amico Amedeo Fabroni, riguardante gli automatismi e "aiuti" che a volte le centrali forniscono.
Z21 permette di settare l'indirizzo della loco in un campo denominato appunto così, senza bisogno di sapere che l'indirizzo è in CV1 (se corto) e che potrebbe esistere contemporaneamente anche un indirizzo lungo.
Ecos, se cerchiamo di immettere un indirizzo che già esiste, avverte e propone un indirizzo (default 1000, modificabile, che è un indirizzo lungo, e quindi disabilita quello scritto in CV1)
Ecco: ritengo che questo genere di aiuti, magari molto apprezzati dagli utenti, siano il modo migliore per incasinare gli utenti stessi appena c'è un problema.
Costa poi così tanta fatica cerebrale imparare che il "numero di telefono" della nostra loco sta in una casella detta CV1?
E' difficile trovarla e scriverla, come è difficile trovare la rubrica sul cellulare e scrivere un numero (e non parlo di smartphone ma di qualsiasi cellulare anni '90)?
L'utente che accetta passivamente il suggerimento di Ecos e si trova la loco con indirizzo 1000, poi se lo ricorda? e non è che andrà a leggere la CV1 e dirà "perchè non funziona con la CV1 = 23 che ho impostato?".
Non sarebbe meglio limitarsi a dire "guarda che questo indirizzo c'è già, o ne metti uno nuovo o sovrascivi questo" (che già complica le idee a chi non legge, e ne ho una in casa ...)
Amedeo non sapeva che gli indirizzi decoder si impostano in modo assolutamente identico agli indirizzi loco, perchè era abituato a farseli impostare automaticamente e consecutivamente da Z21, e quindi temeva di dover riconnettere alcuni moduli per far prendere gli indirizzi corretti ai nuovi Switchpilot.
Settava velocità e finecorsa dei servo con i pulsanti; comodo finchè accedi con il braccio ai pulsanti e contemporaneamente vedi il movimento degli aghi degli scambi, ma se il plastico è più profondo di 80 cm? Si portano vicino al bordo gli Switchpilot per potervi accedere, dovendo prolungare la terna di fili che va ad ogni servo, invece di porre lo switchpilot vicino ai servo e usare le CV?
Attendiamo un suo parere in merito, avendo provato sia automatismo prima che intenzionalità poi.

Io leggo i manuali e aborro wizard e installazioni automatiche. Non ho mai problemi col digitale.
A leggere i manuali ci ho messo moooolto meno tempo di quello che avrei dovuto impiegare per un impianto simile (128 sezioni) in analogico. E tralascio le funzioni in più. Ma questo vale per me.

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 14:29 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
"ma il digitale dà sempre problemi"
Giancarlo Adami continua a ripetere nei suoi post che "2 fili ok, 3 fili crisi nera", e infatti il suo plastico funziona con i "famosi" 2 fili e non mi sembra sia ogni giorno a chiedere per problemi alle loco.
Ma ammette, appunto, che purtroppo è il mio handicap quello di non volerci capire una mazza con l'elettrico.
E probabilmente in analogico avrebbe avuto molti più problemi "elettrici".

E' come paragonare bici e moto perchè entrambe hanno due ruote e sostenere che la bici è più semplice :roll: :lol:

Costa poi così tanta fatica cerebrale imparare che il "numero di telefono" della nostra loco sta in una casella detta CV1?

Ciao Vittorio, mi sono sparato tutta la tua "Filippica" per via endovena :lol: :lol: :lol: come giustamente hai scritto sulla mia "ignoranza" in campo elettrico/elettronico, ho acquistato un set Fleischmann nel 2007 prima di partire per il Canada ed ho sacramentato non poco nel cercare di capire come si potessero indirizzare le loco, ma fatta una me le sono fatte tutte e venti ( anche se per qualcuno sono poche) con una semplicità estrema, oltre ad aver montao i relativi decoder (non a tutte perché quando c'è il PCB io vado in crisi per il solito discorso dei 2 fili :lol: :lol: :lol: ) non oso pensare quello che avrei dovuto patire nel caso non avessi seguito il consiglio del venditore (Rail Ship di Via Vodice) che mi consigliò per l'appunto il DCC, visto a che punto mi trovo attualmente con il mio plastico tra scambi commerciali ed autocostruiti e relativi sezionamenti che per ovvie ragioni non sono stato costretto a fare, in poche parole con 2 fili io ci gioco e mi diverto (a parte quelli per il collegamento degli scambi e dei segnali che lì sono 3 però sono colorati :lol: :lol: :lol: ).

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 15:34 
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Mi sembra che il mio punto di vista venga interpretato male. Io NON sono contro il digitale (ripeto armeggio con computer ed elettronica dal 1979), sono contro il digitale a TUTTI I COSTI. Mi sembra di vedere, da un po' di tempo, che chiunque voglia partire con un plastico, anche di 1 m per 50 cm, se non adotta il digitale non può fare niente... e questo secondo me, è un po' voler seguire per forza una moda (per carità, liberissimi, non c'è niente di male). Siccome se gestisco il plastico da solo, per forza di cose più di una locomotiva per volta non posso comandare, la differenza tra analogico e digitale si riduce al controllo della velocità più dolce, alle frenate e partenze lineari e non brusche, e al fatto delle luci sempre accese (ed eventualmente dei rumori...)... anzi, col digitale si deve stare attenti noi ai segnali (realistico certo ma più impegnativo) per fermare il treno, se non sono stati predisposti i blocchi, come per l'analogico, quindi alla fin fine anche questa differenza si riduce e di molto...
Partendo dal presupposto che ognuno è libero di fare come ritiene meglio, dico solo che una disamina delle esigenze e possibilità del plastico potrebbe portare a prendere decisioni diverse, evitando alla fine anche un certo costo maggiore (ragazzi giratela come volete ma il digitale costa di più, magari poco, ma di più...) a fronte di un divertimento uguale...
Quindi, se una persona ha un plastico di 1 m per 50 cm e lo vuol gestire in digitale liberissimo, non sono certo io che posso impedirglielo, e ovviamente manco mai mi sognerei di farlo, solo che per me sceglierei altrimenti... tutto qui.
Poi scusatemi tanto, ma mi pare che la tanto sbandierata standardizzazione del digitale sia una pia illusione... esistono degli "standard", non ho mai veramente capito se sono uno (standard effettivo) o più (standard per modo di dire), ma in realtà mi pare che di standard ci sia ben poco se poi ogni produttore decide per conto suo caratteristiche e prestazioni dei suoi decoder, centraline e quant'altro... io per "standard" intenderei che prendo una locomotiva, di qualsivoglia marca, ci infilo dentro un qualsivoglia decoder (ovviamente adatto alle caratteristiche della macchina) e poi la comando con qualsivoglia centralina DCC... beh questo francamente non mi pare sia proprio quello che accade in realtà (a meno che io non ci abbia capito davvero un'emerita mazza...)...

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Giacomo - Siena - free climber modellista


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 16:16 
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Vorrei aggiungere una postilla che mi sono scordato nella precedente discussione :roll: :roll: :roll: al segnale rosso il mio treno si ferma se voglio, facendolo rallentare tramite il comando delle manopole della centralina oppure (però in questo caso mi farà una frenata brusca) agendo sullo scambio tramite pulsantiera dove ho collegato i cavetti del segnale (per me semaforo :lol: :lol: :lol:) e questo semplicemente perché nei tratti di binario dove gestisco le coincidenze uso gli scambi "pensanti" ai quali ho tolto le famose mollettine, in questo modo fermo un treno mentre quello in arrivo viene instradato nel binario parallelo e quando avrà terminato il suo transito riaprirò lo scambio dando il verde al segnale consentendone il suo movimento, non ho blocchi e tanto meno sezionamenti ma solo i famosi 2 fili :lol: :lol: :lol:

Giancarlo

p.s.in ultima analisi, giustamente ognuno è liberissimo di gestirsi il proprio plastico come meglio crede ;) ;) ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 16:36 
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Giacomo Spinelli ha scritto:
Scusate l'OT, ma quando leggo questi post mi viene da sorridere pensando a coloro che ancora affermano che il digitale è più semplice... "due fili e via..."... come no?
Beh, Giacomo, io ho risposto alla tua considerazione, rimanendo solo sul tema della semplicità, senza allargare il discorso e andare sul meglio/peggio.
Riguardo al costo, forse spendi meno in analogico se tieni solo una/due loco sul tracciato (quindi pochissimi sezionamenti) e un solo trafo, ma se inizi a sezionare e a dover costruire un pannello di comando, spendi di più che con un lokmaus.
Giacomo Spinelli ha scritto:
la differenza tra analogico e digitale si riduce al controllo della velocità più dolce, alle frenate e partenze lineari e non brusche, e al fatto delle luci sempre accese (ed eventualmente dei rumori...)... anzi, col digitale si deve stare attenti noi ai segnali (realistico certo ma più impegnativo) per fermare il treno, se non sono stati predisposti i blocchi, come per l'analogico, quindi alla fin fine anche questa differenza si riduce e di molto..
Per me queste diferenze non sono poco, anzi direi che, per me, il solo fatto che le loco non si fermino di colpo e partano con dolcezza vale già la differenza.

In digitale togliere corrente a una sezione per fermare un treno mi sembra come avere un PC, scrivere un'email, poi stamparla e spedirla per posta ordinaria.
Tutti i decoder decenti supportano la frenatura ABC, di cui ha parlato Roberto Bravin viewtopic.php?f=50&t=10564&p=165595&hilit=frenata+abc#p165595
e si può quindi fermare un treno o farlo proseguire semplicemente utilizzando diodi o bypassandoli (sul decoder basta abilitare una CV).
Giancarlo Adami è esentato in quanto ha dichiarato la sua ignoranza elettrica, ma gli altri che "in analogico è tutto semplice" no.

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Giacomo Spinelli ha scritto:
Scusate l'OT, ma quando leggo questi post mi viene da sorridere pensando a coloro che ancora affermano che il digitale è più semplice... "due fili e via..."... come no?


Da utente di entrambi i mondi, ti posso dire:
se la questione è far muovere avanti e indietro una loco o su un anello... allora si, l'analogico è più semplice, o meglio, più istintivo, perchè non serve leggere il manuale, basta attaccare i due fili e dare corrente.
Inizia ad aggiungere una seconda loco e già le cose si complicano, e parecchio, per l'analogico e ne emergono i limiti... invece per il digitale non cambia nulla.
Aggiungi un secondo binario, deviatoi, tronchini, stazione, una seconda linea... con l'analogico vien fuori una matassa infinita di fili, sezioni, pulsanti, ecc ecc...

L'unico "scoglio" del digitale è che non è così istintivo come l'analogico E va letto il manuale (che, per un controllo basico simil analogico, si riduce a mezza paginetta e due figure). Insomma, fondamentalmente va vinta la pigrizia.

Non inizio nemmeno ad elencare i vantaggi che porta con sè il digitale, primo perchè sarebbe troppo lungo, secondo sarebbe ridondante, visto che se ne è già parlato in abbondanza.

Giacomo Spinelli ha scritto:
Mi sembra che il mio punto di vista venga interpretato male. Io NON sono contro il digitale (ripeto armeggio con computer ed elettronica dal 1979), sono contro il digitale a TUTTI I COSTI. Mi sembra di vedere, da un po' di tempo, che chiunque voglia partire con un plastico, anche di 1 m per 50 cm, se non adotta il digitale non può fare niente... e questo secondo me, è un po' voler seguire per forza una moda (per carità, liberissimi, non c'è niente di male). Siccome se gestisco il plastico da solo, per forza di cose più di una locomotiva per volta non posso comandare, la differenza tra analogico e digitale si riduce al controllo della velocità più dolce, alle frenate e partenze lineari e non brusche, e al fatto delle luci sempre accese (ed eventualmente dei rumori...)... anzi, col digitale si deve stare attenti noi ai segnali (realistico certo ma più impegnativo) per fermare il treno, se non sono stati predisposti i blocchi, come per l'analogico, quindi alla fin fine anche questa differenza si riduce e di molto...
Partendo dal presupposto che ognuno è libero di fare come ritiene meglio, dico solo che una disamina delle esigenze e possibilità del plastico potrebbe portare a prendere decisioni diverse, evitando alla fine anche un certo costo maggiore (ragazzi giratela come volete ma il digitale costa di più, magari poco, ma di più...) a fronte di un divertimento uguale...
Quindi, se una persona ha un plastico di 1 m per 50 cm e lo vuol gestire in digitale liberissimo, non sono certo io che posso impedirglielo, e ovviamente manco mai mi sognerei di farlo, solo che per me sceglierei altrimenti... tutto qui.
Poi scusatemi tanto, ma mi pare che la tanto sbandierata standardizzazione del digitale sia una pia illusione... esistono degli "standard", non ho mai veramente capito se sono uno (standard effettivo) o più (standard per modo di dire), ma in realtà mi pare che di standard ci sia ben poco se poi ogni produttore decide per conto suo caratteristiche e prestazioni dei suoi decoder, centraline e quant'altro... io per "standard" intenderei che prendo una locomotiva, di qualsivoglia marca, ci infilo dentro un qualsivoglia decoder (ovviamente adatto alle caratteristiche della macchina) e poi la comando con qualsivoglia centralina DCC... beh questo francamente non mi pare sia proprio quello che accade in realtà (a meno che io non ci abbia capito davvero un'emerita mazza...)...


A me non sembra che venga imposto il digitale, almeno, non ho questa sensazione. La questione è che il digitale porta con sè talmente tanti "pro" che... beh, è molto probabile che venga consigliato ad uno che parte da zero.
Sicuramente costa di più, quindi se uno vuole risparmiare a tutti i costi e costi del che costi... è meglio andare sull'usato, analogico, di qualche decade fa.
Però, secondo me, una volta visto un esercizio digitale fatto con tutti i crismi e le varie possibilità che il sistema offre... è molto probabile che l'analogico venga messo da parte.
1m x 50... dipende da cosa c'è sopra. Se è un semplice anello con magari binario di sorpasso, beh, cambia poco. Ma se è invece un diorama di una stazione/scalo incentrato sulle manovre, beh, anche il digitale potrebbe avere la sua ragion d'essere.

Riguardo gli standard: all'introduzione del digitale, i produttori, ovviamente, hanno tirato fuori i loro sistemi proprietari: FMZ, selectrix, maerklin-motorola, dcc, ecc ecc.
Insomma, un mezzo casino... ma è roba del passato. FMZ è stato cassato tempo fa da fleischmann stessa, maerklin-motorola è autoesplicativo, selectrix ha un piede nella fossa... lo standard attuale (in N) è il DCC. Ogni produttore, da anni a questa parte, quando tira fuori una loco digitale, la fa compatibile DCC. Ogni centralina DCC, sarà in grado di far muovere quella specifica loco.
Quindi funziona come hai descritto. Prendi, oggi, una qualunque loco analogica, di qualunque marca, ci schiaffi dentro un qualunque decoder DCC (esu, zimo, d&h, lenz, laisdcc, uhlenbrock, digitrack, kuehn) e qualunque centralina dcc sarà in grado (come minimo) di muoverla e di accendere/spegnere le luci.
E ti dirò di più: le loco predisposte per il digitale, hanno attacchi standard (in N sono fondamentalmente due: NEM 651 a 6 pin e NEXT 18 a 18 connettori) e negli ultimi tempi, sono stati standardizzate anche le dimensioni dei decoder e dello spazio da lasciare libero vicino al relativo attacco, in modo da non dover modificare nulla della loco: togli la scocca, rimuovi il connettore analogico, inserisci il decoder, chiudi tutto, metti su binario di programmazione (per assegnare un nuovo indirizzo, dato che da nuove sono tutte su indirizzo 3) e poi la devi solo usare.
Direi che, riguardo la standardizzazione, siamo già su ottimi livelli, non credi? Insomma, a meno di non mettere il culo davanti ai calci, di problemi causati dalla "non standardizzazione" non ce ne sono.

Inoltre, aggiungo, con il digitale si possono fare cose molto carine, come la frenatura ABC che ha nominato Vittorio e con la quale ho fatto qualche esperimento. Una cosa del genere, in analogico, è improponibile.
Elettricamente basta interporre 5 diodi tra l'alimentazione e una rotaia, economicamente, il tutto si riduce all'acquisto di 5 diodi per ogni sezione, roba di pochi €cent. Ovviamente non è perfetto, come ho sottolineato in quel thread.


Ultima modifica di roberto bravin il 03/04/2021, 16:53, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 16:52 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
(sul decoder basta abilitare una CV).
Giancarlo Adami è esentato in quanto ha dichiarato la sua ignoranza elettrica, ma gli altri che "in analogico è tutto semplice" no.


Giancarlo Adami ha anche scritto però che il treno lo fa rallentare se ne ha voglia usando l'apposita "manopolina" poi fa scattare lo scambio ed il segnale passa dal verde al rosso, poi quando l'altro treno è transitato riapre lo scambio ed il segnale passa dal rosso al verde dando progressivamente velocità al treno sempre con l'apposita "manopolina" :D :D :D , ho solo detto che posso interrompere la linea agendo sugli scambi, so che c'è la possibilità di far rallentare i treni tramite indirizzo solo che non ho ancora avuto modo di gestire per esteso le potenzialità di una centralina , magari applicandomi un pochino potrò anch'io un giorno provare a capirci qualcosa di più anche grazie alle informazioni/risposte che mi vorrete dare nel caso i miei "Neutroni" non dessero conferma delle loro capacità ricettive.

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Analogico o digitale?
MessaggioInviato: 03/04/2021, 17:18 
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Giancarlo, ho letto.
Tu li rallenti manualmente, ma volendo si possono far rallentare automaticamente in base al segnale.
Però bisogna cablare diodi e relè e quindi per questo ti "esentavo" dal farlo. ;)
Certo, se imparassi a farlo, miglioreresti il funzionamento e suppongo anche la soddisfazione.

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