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Ciao a tutti,

è possibile "monitorare" in maniera dinamica (o anche solo individuare a richiesta) la posizione dei vagoni merci e passeggeri sul plastico??

Mi riferisco ai "grandi plastici"...

.. non sono riuscito a trovare alcunché su internet...

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Gas


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ciao Gaspare
se ho ben interpretato la tua richiesta penso ti stia riferendo a ciò che nella realtà si chiama "circuito di binario"
qui trovi tutte le informazioni ;)
https://www.rfi.it/it/Sicurezza-e-tecno ... nario.html

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ciao a tutti da Teo


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Ciao Gaspare,
mi viene in mente il sistema Games On Track, funziona con un transduttore (più transduttori) inseriti in un vagone / carrozza, che vengono riconosciuti da un GPS...

http://www.gamesontrack.co.uk/pages/webside.asp?articleGuid=64556

Penso che si potrebbe fare la stessa cosa con un tag Rfid, dovresti prevedere però sensori/lettori posizionati sull'impianto.

Qui potrebbe darci una mano anche Max...

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Un salutoNe,
Antonio

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MessaggioInviato: 25/02/2021, 21:33 
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Ciao Matteo grazie per la risposta; mi riferivo però a quanto suggeriva Antonio.

Poniamo ad esempio di voler capire dove si trova il carro “x” (ad es. un carro chiuso) sul plastico (un grande plastico ripeto).... O di voler recuperare la carrozza ristorante “y”.. magari al fine di costruire la composizione desiderata del tal treno..

L’argomento mi affascina....

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Gas


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MessaggioInviato: 25/02/2021, 22:53 
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la localizzazione di oggetti in ambienti è un soggetto comune a tanti settori.
Io me ne sono occupato professionalmente.
Esistono grosso modo due metodi, attivo e passivo.
Nel metodo attivo ciascuno degli 'elementi' cercati (in questo caso i vagoni) è equipaggiato con transponder RFID. I transponder rispondono con un segnale radio (pong) quando vengono interrogati da un altro segnale radio (ping). il pong viene ricevuto da delle antenne che sono spazialmente distribuite e tramite una triangolazione sul segnale ricevuto dalle antenne, viene determinata la posizione dell'oggetto. Nel sistema che abbiamo sperimentato i transponder si alimentano con la stessa energia del ping (il cosiddetto energy harvesting, quindi sono senza batterie) e consentono di determinare la posizione con 2cm di risoluzione in un cubo di 30m di lato anche se sono all'interno di scatole/armadi.
I transponder non sono degli ordinari RFID (che non avrebbero abbastanza potenza) ma hanno una risposta spread-spectrum che consente un correlating receiver di riconoscerly anche se emettono picowatt di potenza.
Siccome ciascun transponder risponde con un codice suo è possibile avere contemporaneamente la posizione di centinaia di oggetti.
Insomma questo metodo non solo mostrerebbe dove sono i modelli sul plastico, ma anche dove sono nel resto della casa...

Il metodo passivo fa affidamento sulla tracciatura degli oggetti, ammesso che siano visibili. Il metodo usato nelle competizioni di robotica, che sarebbe applicabile anche nei plastici, usa delle telecamere appese sul soffitto. Nel metodo più semplici ogni oggetto che deve essere tracciato è provvisto di una marchio particolare (una specie di QRcode) che è unico e può essere facilmente interpretato dalla telecamera. Ovviamente questo metodo non è interessante per il modellismo (i marchi altererebbero l'aspetto dei modelli). È vero che sarebbe possibile usare marchi invisibili nella banda visibile ma attivi nella banda UV-A , ma questo porterebbe ad usare telecamere piuttosto costose.
Esistono metodi più sofisticati che invece fanno a meno dei marchi ma semplicemente utilizzano la forma/colore degli elementi per riconoscerli e determinare la loro posizione. Il problema di questi metodi è che non potrebbero riconoscere la differenza tra due carri/carrozze dello stesso tipo.


In ogni caso se uno volesse fare un sistema semplice mischiando il passivo e l'attivo, sarebbe possibile distribuire sul plastico delle antenne RFID che misurino il passaggio dei carri su di essi. I tag RFID costano meno di 50 centesimi l'uno e per pochi euro esistono i sensori per arduino/Ras.PI.


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Incredibile... grazie Gianfranco!

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Gas


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Gianfranco Visentin ha scritto:
la localizzazione di oggetti in ambienti è un soggetto comune a tanti settori

In ogni caso se uno volesse fare un sistema semplice mischiando il passivo e l'attivo, sarebbe possibile distribuire sul plastico delle antenne RFID che misurino il passaggio dei carri su di essi. I tag RFID costano meno di 50 centesimi l'uno e per pochi euro esistono i sensori per arduino/Ras.PI.



Esistono diversi standard di RFID, comunque ci sono i lettori multi protocollo tipo questo

Immagineche sono più costosi (9€ invece che meno di 5)
I tag se si comprano a centinaia in Cina costano come dicevo sotto i 50ct.

La maggioranza dei tag sono di dimensioni superiori ai 20mm di diametro (consentono di avere una antenna più grande e quindi funzionare a distanza più grande dal lettore).
Tuttavia ne esistono di molto piccoli
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(5x5 mm) anche se le dimensioni si pagano, il prezzo triplica.


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La localizzazione dei treni sui plastici è una idea a cui ho pensato l'ultima volta che sono andato a Stoccarda, per sapere dove fosse in un certo momento un dato convoglio.
Però pensavo a minimoduli GPS tipo quelli che sono nei cellulari, e a una comunicazione Wifi o BT con una centralina di rilevamento.
Questa soluzione mi par decisamente simpatica.

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salutoNi
Massimo


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Io avevo provato, però qualche anno fa, ad usare dei Tag piccolissimi e un lettore RFID in associazione con il riconoscimento fatto tramite JMRI.
Devo sinceramente dire che, almeno in scala N, i risultati non sono stati soddisfacenti come affidabilità.
Anzitutto la distanza tra tag e lettore era abbastanza critica, e inoltre influenzata dalla velocità con cui il carro ci passa sopra (questo passo poi è veramente critico) , poi occorre dotare tutti i carri di un TAG, il che dipende dalla meccanica del carro e talvolta non è semplice o "invisibile" .
Poi occorre fare un database dei carri-Tag sul PC e ... non ultimo... trovare il sistema di avere MOLTI lettori in giro e identificarli come posizione ....
Insomma ... un lavoraccio , almeno per quello che poteva servirmi al tempo!

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Enzo Fortuna
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enzo fortuna ha scritto:
... e inoltre influenzata dalla velocità con cui il carro ci passa sopra (questo passo poi è veramente critico) ,

I vecchi tag lavoravano a frequenze basse (centinaia di kHz) e la velocità aveva una certa influenza. Oggi ci sono tag nelle decine di MHz e quindi sono meno sensibili alla velocità.
I lettori si una volta erano costosi e difficili da integrare. Oggi sono economici e quasi tutti basati su bus I2C e quindi basta avere solo due fili che vanno in giro per il plastico.

Sul disturbo di taggare tutti i carri, non c'è stato un miglioramento ma con tag da 5x5 mm ora è possibile appendere i tag con una bandella a C sotto un assale, così da garantire invisibilità ed estrema vicinanza al piano del binario.
Un vantaggio addizionale è che il tag ed il relativo lettore possono funzionare anche come sensore di passaggio che non solo informa del passaggio di un treno, ma anche di quale treno.

Ciao
G.


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Gianfranco Visentin ha scritto:
(...)
Un vantaggio addizionale è che il tag ed il relativo lettore possono funzionare anche come sensore di passaggio che non solo informa del passaggio di un treno, ma anche di quale treno.
Ciao
G.

Esattamente...

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Un salutoNe,
Antonio

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Era un po' che pensavo a RFID come soluzione per quello che io considero il "problema del digitale". Il digitale è perfetto quando i treni sono a vista, lo è meno quando ci sono ampie sezioni nascoste, e peggio ancora se in quelle sezioni nascoste voglio fermare dei treni (tipo stazione nascosta, appunto). Idem quando si vuole fare automazione - lo si può fare, certo, ma a quel punto è il software che deve tracciare la posizione del treno. Non ne ho esperienza diretta e so di plastici che funzionano meravigliosamente pilotati da computer (vero V.V.?) ma ho l'impressione che se si perde la posizione (ad esempio se il treno deraglia e lo si riposiziona altrove) sia un bel casino.

Ma se il rilevamento di posizione è mappato sull'ID della motrice (perché in una tabellina segniamo la corrispondenza tra RFID e l'indirizzo del decoder) si aprono un mare di possibilità.

Più che su ogni vagone lo vedrei quindi utile sulla motrice - e magari anche sulla carrozza di coda, sia per fare i treni reversibili, sia per il controllo di spezzamento convoglio o di binario liberato.

Il primo dubbio era sulla dimensione del trasponder (ma Gianfranco ha chiarito la cosa, e aggiungere 1 Euro al costo decoder che ne richiede 20 o 30 non è un problema). Altri dubbi sono sia sull'ingombro dei sensori, che sulla precisione del rilevamento: per eventuali falsi positivi in caso di sensibilità troppo alta (transiti sul binario parallelo?) o per il mancato rilevamento (sensibilità troppo bassa) .

Un po' di sperimentazione pratica ci starebbe bene...


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