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 Oggetto del messaggio: Plastico sia digitale che analogico?
MessaggioInviato: 06/04/2019, 9:00 
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Vari modellisti hanno un parco macchine parzialmente digitale e parzialmente analogico. Non volendo, per varie ragioni, digitalizzare tutto, e non volendo rinunciare al digitale per le macchine che lo hanno, scelgono allora di farsi un plastico nel quale l'alimentazione possa essere scelta nell'uno o nell'altro modo.
Avendo lo stesso problema, mi è venuta i mente una possibile soluzione. Non essendo brevissima da descrivere, l'ho documentata qui:

https://scalaenne.wordpress.com/2019/04 ... -entrambi/

Mi piacerebbe avere dei pareri in merito.


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 10:47 
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se non sbaglio Dario ha fatto il doppio sistema sul suo plastico ma non saprei come descrivertelo :lol:

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ciao a tutti da Teo


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 11:45 
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:D Ciao Marco, molto interessante il tuo metodo.

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Ciao.
Piero
Chiunque ha qualche cosa da insegnare, tutti hanno tanto da imparare!!
Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace!
Se non sai taci, è meglio!


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 11:50 
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Anch'io ho le due alimentazioni con una semplice deviatore ma è interessante la seconda soluzione con i decoder!

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Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 12:40 
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Mi è stato segnalato che ci potrebbe essere un problema con i corto-circuiti che rischiano di "friggere" il decoder.

Alcuni decoder (tipo ad esempio il LENZ 10231-02) dichiarano una protezione dai corti, ma va verificato. In alternativa si potrebbe pensare di inserire tra decoder e la linea con un circuitino di protezione, ma certo le cose si complicano un pochino. Come dicevo, è da verificare.

Per inciso, ovviamente meglio usare dei decoder H0 visto che l'ingombro non è un problema, e che tipicamente hanno potenza maggiore e costo inferiore di quelli miniaturizzati per la N.


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 15:25 
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non ne ho mai capito la necessità
di avere in contemporanea sia digitale che analogico, tranne che per aggiunte tipo miniere o vai e vieni.
io per il progetto del mio picccolo plastico ci ho pensato molto ... e ho scelto solo il dcc.
certo il mio parco loco è praticamente inesistente .... :lol:

l'unica possibile soluzione che trovavo per averli entrambi era : o la rinuncia alla retroazione s88, al rocrail e avere la gestione dei deviatori a pulsantiera , o due sezioni separate (dove però le loco analogiche non possono transitare sul tracciato dcc).

ma poi che senso avere il digitale e utilizzarlo al minimo delle sue possibilità ? certo sui piccoli plastici
è comunque bello usarlo anche senza retroazione e pc.

il mio pensiero e progetto è l'utilizzo di un programma tipo rocrail e giocarci insieme...

al momento ho il tracciato in sviluppo ,che alimento o con il multimaus o in analogico ma i deviatori li utilizzo a mano :lol:


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 15:52 
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Il mio va contemporaneamente in analogico e digitale oppure solo analogico o solo digitale.

https://www.youtube.com/watch?v=TVkJ3-mWbMM

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Potrei realizzare il plastico più bello del mondo
ma quel sapore di quando giocavo con i Lima sul pavimento non tornerà mai più...

atlanticsoldat


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MessaggioInviato: 06/04/2019, 19:39 
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Ciao Marco.. La tua è una soluzione decisamente elegante ma finisco col preferire la vecchia soluzione, peraltro da me adottata sin dai tempi dello FMZ, della doppia alimentazione in commutazione che, peraltro, consente di alimentare in analogico gli scambi controllati da pedali con una notevole semplificazione e, sopratutto, risparmio.
Nel vecchio impianto in FMZ locomotive in continua ne usavo due comandandone una attraverso la linea aerea, ma non credo sia molto praticabile perché bisognerebbe essere un polipo. Le usavo rarissimamente e solo per aver detto "bravo" - Francesco

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festina lente


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MessaggioInviato: 14/04/2019, 21:24 
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Capisco che chi ha un parco macchine imponente e non può o vuole digitare tutte le locomotive la soluzione mista può far viaggiare tutti i rotabili, al netto delle complicazioni tecniche circuitali, però da digitalista ormai da tre lustri, non riesco a capire come si possa tornare, anche temporaneamente, all'analogico, considerato che non vedo molta attrattiva nel vecchio sistema. Anche solo una cosa banale come le luci della macchina, che in analogico si accendono solo dando tensione e con l'intensità in funzione della tensione applicata, mentre in digitale le luci sono sempre accese, oppure il controllo di carico che permette alla locomotiva di fare un tratto in discesa a velocità costante senza accelerare....In analogico vedo solo miriadi di sezionamenti, commutazioni e alimentazioni a go-go.
E' solo un mio pensiero, ci mancherebbe.... :D


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MessaggioInviato: 13/05/2019, 22:06 
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Sono d'accordo con te, Pino. Quando lo provi non riesci più a tornare indietro ... pardon all'analogico.
Io avevo già un plastico bivalente. Ora cambiando locale ho smontato il precedente plastico per farne uno nuovo sempre bivalente. Ma ad esempio gli scambi li sto digitalizzando ed i sezionamenti li sto riducendo. Difficile tornare indietro. Preferisco impegnarmi a digitalizzare il parco loco come sto già facendo da tempo.

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Il meglio deve ancora venire!

Giovanni Biallo


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MessaggioInviato: 14/05/2019, 5:59 
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Io, con il mio piccolo plastico, ho iniziato in analogico, o voluto poi provare il digitale e si è aperto un nuovo mondo, il mondo che da bambino (tanti tanti anni fa) sognavo.


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MessaggioInviato: 14/05/2019, 13:03 
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Marco, una piccola precisazione riguardante il tuo articolo, nella parte dove parli del digitale evoluto con automazione controllata da computer.
Per sapere quale loco stia occupando un determinato binario, non serve avere un feedback che riporti l'indirizzo del decoder, dato che, essendo il software stesso che invia lì il treno, sa anche quale treno vi è giunto.
Infatti né WinDigipet, né TrainController, e per quel che so, nemmeno RocRail richiedono un feedback che riporti l'indirizzo decoder.
Inoltre l'indirizzo decoder può essere letto solo se il decoder supporta RailCom, così come deve supportarlo anche il modulo di retroazione e la centrale.

Pino Sorce ha scritto:
Capisco che chi ha un parco macchine imponente e non può o vuole digitare tutte le locomotive la soluzione mista può far viaggiare tutti i rotabili

Anch'io vedo utilità per la soluzione mista solo in caso di parco con decine di macchine, dove la spesa assoluta per digitalizzare potrebbe essere considerevole.
Oppure nel caso di moduli che possono essere utilizzati in digitale a casa e in analogico inseriti in un modulare.
Vedo solo complicazioni e nessuna utilità per chi ha poche macchine e un plastico che usa solo a casa.

Nel merito, la soluzione ideata da Marco è innovativa, elegante e fa risparmiare un po' di spazio, a fronte di qualche incognita.
Ma se si possiedono poche macchine (supponiamo 10), tra le quali alcune già digitali (supponiamo 3 o 4), invece di utilizzare i decoder (2 nell'esempio) per alimentare i sezionamenti si installano sulle rimanenti analogiche, si vendono gli alimentatori analogici e si acquistano decoder (2 nell'esempio), e a questo punto quante macchine rimarrannno da digitalizzare?
Nell'esempio quindi a fronte di una spesa di 60-90 € si avrà un impianto solo digitale con macchine tutte digitali, senza nessuna complicazione circuitale e innegabili vantaggi di gestione.

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MessaggioInviato: 14/05/2019, 23:23 
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Grazie Vittorio, hai ragione: il software può ricordarsi quale treno sta dove. Non sono familiare con quei programmi, ma mi sa che mi hai fatti venir voglia di studiare Rocrail, visto che è open source e che gira su Mac.

Quanto alla digitalizzazione, nel mio caso ho accumulato in un decennio oltre 40 motrici FS, di cui le digitali sono non più di 5, e oltre 15 motrici nel "parco" svizzero (anche qui, solo un paio sono digitali). A parte la spesa considerevole, varie sarebbero difficili da digitalizzare, o perchè molto piccole (come la D 218) e perchè molto vecchie (come le articolate CLM).

Sto quindi fantasticando di un possibile plastico basato su soluzioni ibride (oltretutto avrebbe stazioni nascoste, quindi di difficile gestione in digitale, che va benissimo "a vista" o con controllo da computer, come giustamente osservi).

Come al solito questa è la parte più divertente: ad esempio mi sto studiando un po' di soluzioni con Arduino (so di reinventare l'acqua calda, ma tanto è solo un divertissement).


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MessaggioInviato: 15/05/2019, 13:20 
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Caro Marco,
per me il digitale è l'unica che vale intraprendere. Grazie ai decoder Cinesi non è neanche una via costosa.
10 euro a decoder valgono sicuramente tutti i vantaggi che il DCC offre.
(tutto quello che puoi fare in analogico lo puoi fare in DCC, non viceversa però).

Non c'è locomotiva in N, per quanto piccola, che non si possa digitalizzare. Esiste un decoder che potrebbe addirittura andare nella mia draisina Fiat500!
Certo ci sono alcune loco che sono più difficili di altre, ma tutte sono fattibili.
E con un metodo strutturato (che sopratutto verifichi la presenza di corti e gli assorbimenti PRIMA di montare il decoder) non si rischia neanche di friggere niente.

Se vuoi sperimentare con arduino ti puoi costruire una intera centrale di controllo con pochissimo. Ci sono vari progetti, te ne cito uno in Italiano A21 centrale digitale ethernet/Wifi...a 27 euro! che emula totalmente la Z21 Roco. Ma anche solo sfogliando Trainelectronics se ne trovano altri.


Ciao


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