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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 22/01/2018, 13:30 
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Grazie è che conosco poco la Uhlenbrock e mi ricordavo che era un booster ma non sapevo della funzione per cappi :oops:


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 22/01/2018, 15:20 
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Io ho usato il digitrax AR1.

Siccome anche io non posso farne a meno, ma con cognizione di causa, la racchetta di ritorno è forse il "problema" in cui il digitale lo risolve vincendo 3 a 0 sull'analogico!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 22/01/2018, 20:15 
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Earidaie.... :lol: :lol: :lol: , qui siamo sempre in analogico e di racchette ne ho due , niente di elettronico , tutto completamente manuale e semplicissimo : :D
racchetta isolata in entrambe le rotaie e rami, dal trasformatore i 2 fili vanno ad alimentare la racchetta e tra racchetta e trasformatore vi è un semplicissimo interruttore invertitore di Fleischmann :o
Posso entrare dal ramo che voglio lasciando l' invertitore in posizione favorevole all'entrata desiderata, il treno percorre circa tre quarti della racchetta, porto l'invertitore al centro togliendo così corrente e il treno si ferma, inverto poi la tensione del trasformatore, ridò corrente tramite l'invertitore in posizione favorevole all'uscita , il treno riparte e è girato :shock:
Una delle due racchette è anche un cappio / triangolo e posso girare un treno di 180 gradi come voglio, manovrando sul cappio o sul triangolo o su entrambi , tutto sempre rigorosamente facendo lo smanettone come piace a me :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: 3 pari palla al centro riparte il gioco :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Un' abbraccio, ciao falco :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 22/01/2018, 20:53 
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Possiamo dire che i due sistemi soddisfano al 50% noi appassionati in base alle proprie conoscenze.
Ma alla luce dei nuovi alimentatori/regolatori ( con alimentatore switching ) che devo dire molto deficitari nella componentistica meccanica il digitale vince per un piccolo punto.
Fermo restando che continuino ad essere prodotti i classici trasformatori grandi della Fleischmann ( Trix non li ha più in catalogo, Titan non viene più distribuita come marchio a se stante. Tutti i tre alimentatori in oggetto erano prodotti dalla titan ) molto adatti al analogico


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 23/01/2018, 12:51 
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Ciao Falco, non dico che sia complicato gestire una racchetta in analogico, il fatto è che devi sempre ricordarti di allineare la polarità in ingresso (1-0), devi fermare il treno (2-0), e se il cappio fosse nascosto devi sapere quando fermarlo per invertire la polarità (3-0).
Quanto scritto sopra è un problema? assolutamente no!

Quello che non capisco è l'ostilità nei confronti di qualcosa che non si ha provato o che si conosce poco, continuando a voler confondere "digitale" con "automatizzato".
Se io volessi controllare un plastico di medie dimensioni tutto in manuale (girando la manopola del multimaus come quella di un trasformatore) posso veramente collegare solo 2 fili e via, senza neanche un sezionamento, avendo tutti i treni con possibilità di marcia o arresto indipendente.

PS: ho scritto medie dimensioni solo perchè una centrale mediamente ha booster in gradi di erogare correnti di 3 - 5 A, pertanto per grandi impianti servono più booster e quindi almeno una coppia di sezionamenti!


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 23/01/2018, 20:31 
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:P :P :P Ciao Christian, la mia non è ostilità ci mancherebbe, è solo che ho fatto le mie valutazioni e , vale solo per me, non ho voglia di avere a che fare con centrali, decoder, binari di programmazione e altra roba elettronica, tutto quì :D
Come sai qui è tutto rigorosamente manuale e nulla è automatizzato, per me è divertente smanettare e a volte cappello anche qualche comando, ma fa parte del gioco :oops:
Non voglio avere 10 locomotive e dal multi mouse continuare a cambiare indirizzi per dare i comandi alla locomotiva desiderata, mi trovo meglio con il plastico sezionato in 11 zone e 11 trasformatori , poi ogni zona ha i suoi sezionamenti interni. :)
Così facendo ho 11 locomotive da muovere subito e in totale più di 45 sparse qua e la :o
Come specifichi poi Tu correttamente , su un plastico come il mio quanti BOOSTER (amplificatori di potenza ) e quante coppie di sezionamenti dovrei avere :?:
Quanto mi costerebbe andando in crescendo digitalizzare 45 motrici, 120 scambi e tutto il resto :?:

Devi calcolare Christian che sono 35 anni che gioco così e sinceramente alle porte dei miei 60 anni non ho voglia di rimettermi in gioco e ti dirò di più , non centra neanche l'età perché quanti a 60 anni passano dall'analogico al digitale , sono Io che ho fatto delle scelte e fino a quando le scelte fatte mi soddisfano procedo così :P
Concludendo la decisione è mia personale, non ho mai detto a nessuno di non fare il digitale e non è detto che anche Io prima o poi ci ripenserò, ma c'è anche il lato economico :!: :!: :!:
Di soldi in tanti anni ne ho spesi , forse è giunta l'ora di darmi una regolata , almeno per un po' :lol: :lol: :lol: ;)
Ti ho risposto perché un 3 a zero mi pareva esagerato , facciamo 3 a due :?: :?: :?:
Ciao un salutone e a presto, ciao Falco :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Ultima modifica di Francesco Falcone il 23/01/2018, 21:13, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 23/01/2018, 20:43 
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Christian Corradi ha scritto:
Se io volessi controllare un plastico di medie dimensioni tutto in manuale (girando la manopola del multimaus come quella di un trasformatore) posso veramente collegare solo 2 fili e via, senza neanche un sezionamento, avendo tutti i treni con possibilità di marcia o arresto indipendente.

ma siamo sicuri sicuri ? se non mi va una loco so dove mettere le mani o dove ho mancato di manutenzione, ma se io guardo il numero di post nel forum in cui leggo (su digitale) la mia loco non vuol saperne di andare, oppure va e si ferma, non ho idea di come mai, mi si rizzano i capelli. E ancor di più quando parte il treno delle risposte che spaziano dalla necessaria conoscenza del tedesco, a tutte le possibili ipotesi e alla fine alla necessità di rispedirla a far visionare da servizi specializzati.

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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
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:P :P :P Ciò che dice Giovanni è una cosa corretta , per non parlare poi di quando iniziano a parlare di sigle dei decoder, le varie funzioni che hanno , i vari tipi, i vari costi , dopo inizia il ballo delle Cv , imposta la cv così , modifica la cv cosà , azzera, resetta ecc. ecc. ecc e alla fine tutto per far andare un trenino qualche ora .............:shock:
Resto per correttezza possibilista ma sempre un Falco molto perplesso :oops: :oops: :oops: :oops: :oops: :oops:

p.s..: sarà poi questione di abitudine, ma dato che ho provato alcune volte, avere in mano un multimouse per guidare la locomotiva e guidarla con il trasformatore e la sua manetta è completamente differente :?:
Con il trasformatore mi sento nella locomotiva , con il multimouse mi sento lontano, distaccato, boh :!:


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 24/01/2018, 3:48 
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Concordando con il Falco che comandare con una manopola analogica è tutta un'altra cosa, mi permetto di segnalare che esistono centrali digitali come la ESU ECOS che ha due manopole di comando analogiche (che trasducono in digitale) che permettono di avere sempre in gestione diretta due loco. Inoltre la presenza di un sinottico digitale, indispensabile per plastici con molti deviatori, che evita la costruzione di complessi e costosi sinottici analogici. Naturalmente i fili vanno certo sempre tirati dai decoder ai deviatori, ma se non si vuole automatizzare la circolazione il discorso è semplice.

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Saluti cari.

Vittorio

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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 24/01/2018, 5:09 
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Vittorio Peruzzi ha scritto:
Concordando con il Falco che comandare con una manopola analogica è tutta un'altra cosa, mi permetto di segnalare che esistono centrali digitali come la ESU ECOS che ha due manopole di comando analogiche (che trasducono in digitale) che permettono di avere sempre in gestione diretta due loco. Inoltre la presenza di un sinottico digitale, indispensabile per plastici con molti deviatori, che evita la costruzione di complessi e costosi sinottici analogici. Naturalmente i fili vanno certo sempre tirati dai decoder ai deviatori, ma se non si vuole automatizzare la circolazione il discorso è semplice.


Più che d'accordo con Vittorio, ha detto bene.
Ho letto tutto il 3D e vorrei dire anche la mia se mi è concesso.
Leggo 11 trasformatori con 11 tratte, ma che scherziamo? Non veniamo a dire che non è complicato l'analogico se si vuole avere alcune loco sui binari. Falco, quanti chilometri di cavi hai sul tuo plastico? Se uno ha un ovale e una loco va benissimo il trafo, ma se iniziamo ad avere 50/100 metri di binari e magari una stazione nascosta dove parcheggiare i convogli che possono essere anche 100, davvero con due fili si fa tutto. E' ovvio che se poi uno vuole automatizzare tutto progettando itinerari con segnali e deviatoi che funzionano come nella realtà, occorre sicuramente una centrale digitale e un PC.
Comunque io gestisco il mio plastico in digitale con una Esu Ecos non con due ma con quattro fili perchè gli altri comandano i deviatoi tramite il sinotico creato sulla Ecos e con un semplice touch muovo quello che voglio, per non parlare del controllo che la centrale ha sui motori delle loco, in analogico non partirete mai a passo d'uomo, in digitale le loco si muovono in maniera quasi impercettibile se uno lo vuole, luci sempre accese, sonoro, ganci elettronici ecc ecc. Le racchette? Ci si dimentica di averle, (io ne ho due)
Su dai, ma di cosa stiamo parlando.......è come se, non avendolo mai provato, diciamo che il cambio meccanico è meglio dell'automatico, la tecnologia va avanti anche se, spesso, non ci piace. Altro esempio, gli smartphone, io li odio e mio figlio mi dice che è perchè non lo so usare e alla fine ha ragione, ma io gli rispondo che un telefono deve telefonare e basta, ma in cuor mio so di dire una cazzata.........lo ammetto, sono di un'altra generazione.
Lo so, una cosa che non si conosce fa paura, ma non arrampichiamoci sui vetri per giustificare un sistema vecchio e obsoleto.
Il costo, è vero, è importante soprattutto per i decoder, ma uno al mese si arriva a digitalizzare tutto con calma. Con il costo di 11 trafo, magari Fleischmann, sapete quanti decoder e centrali compro?
Poi, per carità, ognuno fa come gli pare!

Senza nessuna polemica, solo per fare quattro chiacchere.
Saluti digitali :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 24/01/2018, 5:41 
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perché obsoleto? è un sistema diverso, quante cime e vele servono per andare a vela in confronto ai due morsetti per attaccare un mercury a una barca? son due modi diversi di fare andare i treni, poi questa cosa dei due fili è insostenibile, l'esistenza stessa di questo topic lo dimostra.

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Dovevo rispondere Francesco F. per delle carrozze....ho sbagliato topic. Scusate

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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
MessaggioInviato: 24/01/2018, 10:22 
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Ciao,

Cita:
... una stazione nascosta dove parcheggiare i convogli che possono essere anche 100 ...


Se si posseggono cento treni (CENTO! :shock: ), lo spazio necessario a farli andare e - se posso permettermi - "fondi di bilancio" sufficienti e probabile che le cose cambino anche in caso di passaggio "tardivo" - ovvero venendo da un cospicua base analogica - al digitale.

Da ultimo - va bene che è tempo libero, però ... - quanto tempo occorre per mettere in opera tutta questa iradiddio, sicuri che ci voglia tanto tempo in meno di quelli che occorrono al Falco?!?! Nel computo va, ovviamente, inclusa la fase di apprendimento ...

Mi piacerebbe avere altri effetti sul plastico (es.: sonori e non solo strettamente ferroviari) ma oltre venti anni spesi nei CED mi hanno fatto maturare l'idea che dall'informatica (ludica) ... ... ... ALLA LARGA!

Cita:
... per non parlare poi di quando iniziano a parlare di sigle dei decoder, le varie funzioni che hanno , i vari tipi, i vari costi , dopo inizia il ballo delle Cv , imposta la cv così , modifica la cv cosà , azzera, resetta ecc. ecc. ecc ...


Ecco, APPUNTO!!! :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Francesco

PS: Comunque, PACE E TRENI!!!

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Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
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:mrgreen: Quello che leggo mi ricorda tanto le dispute Nikon o Canon, Apple o Windows ?? :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Racchetta di ritorno in DIGITALE
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Il grossissimo vantaggio del digitale é nel cablaggio. In teoria basterebbero i binari. Per il resto, fatto salvo il funzionamento in automatico di un numero indefinito di convogli, comandare da una pulsantiera o da una tastiera non comporta grosse differenze. In analogico, per gli impianti più complessi sono necessari più trasformatori, ma, per il digitale gli stessi impianti richiedono più unità di potenza, per cui..... Sono stato sempre favorevole al digitale, anche se con alcune limitazioni dato che nella mia vita di modellista, molti automatismi, anche sofisticati, sono riuscito a realizzarli con componenti di elettrotecnica, senza disturbare l'elettronica. In definitiva i due sistemi sono simili, nelle loro differenze, a un tornio tradizionale e uno a controllo numerico: entrambi sono in grado di fare le stesse cose ma, nel primo caso, occorre un operatore molto abile, nel secondo basta un elaboratore. Scelte, opportunità, convenienza. - Francesco

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