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 Oggetto del messaggio: Come collegare un voltmetro digitale
MessaggioInviato: 09/03/2023, 11:58 
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Ciao a tutti.

ho collegato in paralleleo all'alimentazione analogica del plastico tre voltmetrri digitali, di quelli piccolini 2,4 x 1 cm con due fili nero e rosso.

Per un po' sono andati bene, poi qualcuno ha cominciato a fumare ed è morto. Probabilmente in coincidenza con uno sviamento ed un momentaneo corto. Ho rimontato il tutto, interponendo per comodità un ponte di diodi, per non dover commutare con un interruttore la polarità quando inverto la marcia. Per un po' tutto bene, poi uno brucia e un'altro quasi, nel senso che misura solo dopo i 7 volt.

Le specifiche del fabbricante dicono che misurano da 3 a 30 V, ed assorbono < 30 mA

Nella mia immaginazione ingenua ho pensato che potrei interporre, come si fa con i led una resistenza per diminuire il carico. Ho fatto delle prove con una resistenza da 560 Ohm. Misurando l'uscita del trasformatore con un led in parallelo su un filo usando il tester leggo i canonici 14 volt. Se la misuro con il led digitale ne leggo solo circa 5,9. Siccome io con questo ho esaurito le mie nozioni di elettronica chiedo a chi sa, e ce ne sono tanti fra voi:

Perchè la diversità delle letture ?

Come si montano in sicurezza questi voltmetri ?

Grazie in anticipo, ciao

Ugo


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Potresti mandare una foto, sia del voltmetro, sia dei collegamenti?


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La resistenza da 560 ohm inserita in serie ti introduce una caduta di tensione di diversi volt.
Non va bene e comunque non serve.
Bene l'uso del ponte di diodi, ma ti introduce comunque una caduta di tensione di 1,4 volt.
Tieni conto che i soliti regolatori analogici producono una tensione pulsante, e quindi la lettura può essere ballerina come è capitato a me.
Io ho risolto con il ponte di diodi e con un condensatore da 47 microfarad, 25 volt, messo in uscita, vale a dire in parallelo al voltmetro digitale.

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Ciao Roberto.

IL voltmetro è questo:
https://www.amazon.it/GTIWUNG-Voltmetro ... hdGY&psc=1.

Il collegamento attuale è nascosto nello scatolotto del quadro di comando. Lo aprirò solo al momento della sostituzione dei pezzi perchè è un lavoro lunghetto, e rimango senza tren per tutto il tempo che è aperto--- :D

Ti posso spiegare meglio così: Attacco il tester ai poli del trasformatore al massimo e leggo 14 V. Attacco il voltmetro digitale e leggo 14 Volt. Inserisco su un polo, tra trasformatore e tester una resistenza da 560 Ohm e leggo 14 volt se inserisco il voltmetro leggo 5 e qualcosa. Questo è il primo punto. Perchè ?

Ti allego uno schizzo d cui mi scuso per la rozzezza di come mi ricordo di aver collegato il tutto


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ugo pfeiffer ha scritto:
Inserisco su un polo, tra trasformatore e tester una resistenza da 560 Ohm e leggo 14 volt. Perchè ?
Perché il tester, alias voltmetro analogico, è uno strumento passivo vale a dire non richiede energia come vuole il voltmetro digitale per accendere i led. Per muovere la lancetta basta una corrente microscopica. E' il prezzo che si paga per la comodità di leggere un numero invece che interpretare la posizione di un ago su una scala.

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Massimo


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Quei voltmetri purtroppo non li conosco... Non ho un'idea precisa del perché possano morire così da un momento all'altro.
Sulla differenza di letture, concordo con Massimo.
Essendo due cavi, il collegamento è banale: positivo (rosso) al positivo e negativo (nero) al negativo.
Riguardo la moria, posso solo sparare qualche ipotesi. Magari non gli piace essere alimentato a tensione inversa (negativo su positivo e viceversa), cosa che potresti risolvere interponendo dei diodi di protezione, sia sul positivo che sua negativo. Riguardo la conseguente caduta di tensione, vedo che c'è una resistenza variabile di regolazione, potresti compensare con quella.
Oppure non gli piace l'alimentazione pulsata di alcuni alimentatori modellistici (il MSF di Fleischmann, ad esempio).
Potresti spiattellare le "pulsazioni" con un condensatore, come ha già suggerito Massimo.
Altra ipotesi sono dei picchi che vadano oltre il massimo consentito... Ma ne dubito, dato che significherebbe andare oltre i 30V.
Al momento, non ho altre idee.


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Io li conosco e li apprezzo, ma... anche a me ne è fumato uno...
Oltre quelli a due fili (in genere solo rosso e nero), che non si accendono (e quindi non danno misura) con meno di 3-3,5V, ci sono quelli a tre fili (preferibilissimi e allo stesso prezzo, irrisorio) che hanno un rosso e un nero per l'alimentazione e un giallo (o bianco) per "sentire" la tensione da misurare.
Ottimi in alimentatori variabili da banco, che hanno sicuramente disponibilità di tensioni di alimentazione per accenderlo a più di 3V mentre si usa il terzo filo per leggere la tensione di uscita.
Se proprio non si ha accesso a una tensione "a monte" dell'uscita, basta collegare fra loro il filo rosso e il giallo (o bianco) e si trasformano in quelli di cui stiamo dibattendo.

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Grazie Roberto e Massimo per l'aiuto.

Roberto: Il mio ponte di diodi mi pare consistente col tuo suggerimento a proposito di evitare le inversioni di polarità.

Massimo: Il mio tester è digitale e usa uno schermino uguale a quello del voltmetro, ma forse nel suo caso la corrente richiesta è comunque trascurabile perchè lui ha una sua alimentazione interna. O ho scritto una castroneria ?

Infine dove metto il condensatore ? Penso fra ponte di diodi e voltmetro digitale; o no ?.

Infine, interessante la nota sui voltmetri a tre fili. Non ho capito bene dove mettere il terzo, se non lo si vuole accomunare al rosso. Cosa significa una tensione "a monte dell'uscita" ? .

Grazie ancora; questi vostri interventi sono la ragione del nostro forum.

Ciao, a presto

Ugo


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Certo Ugo, un tester digitale (detto normalmente DMM Digital Multi Meter) ha la sua pila che gli dà energia.
Tra uscita del ponte di diodi (+ e -) e fili di alimentazione del voltmetro (rosso e nero) non c'è altro (se togli la resistenza da 560 ohm!) e quindi il condensatore (che sarà elettrolitico e quindi con un + e un - ben indicati) può andare il un solo modo (tra + col rosso e - col nero).

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Ciao Ugo, semplificati la vira. Esistono volmetri e volmetriamperometri digitali che puoi collegare direttamente sull'uscita verso i binari e ti danno la lettura inserendo il segno (-) in funzione della polarità. Li riconosci perché in genere vengono presentati con la precisazione "x cifre e mezzo" Praticamente sostituiscono i vecchi analogici "0 al centro". Evidentemente in questo caso non hai bisogno nè di ponti nè di diodi. Ricorda che esistono i condensatori non polarizzati: costano poco di più e sono in po' più grossi, ma in molti casi sono risolutivi. - Francesco

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Certo Francesco, ma questi sono dei voltmetri veramente simpatici e compattissimi, ottimi per un uso stabile, meglio se su pannello. Così il DMM ti resta a disposizione. E con questi non ci sono pile da cambiare!

Io ne ho messo uno di circa 5x2x3 cm, doppio display anche con funzione di amperometro da 10 A f.s., in un alimentatore stabilizzato che ho realizzato per il mio laboratorio in Università.
Allegato:
Voltamperometro.jpg
Voltamperometro.jpg [ 34.27 KiB | Osservato 337 volte ]

Poi uno con solo voltmetro sul tracciato di prova analogico (quello che dicevo integrato con ponte di diodi e condensatore).
Allegato:
mini-voltmetro-digitale-25-30v.jpg
mini-voltmetro-digitale-25-30v.jpg [ 29.53 KiB | Osservato 337 volte ]
Uno sempre piccolo come il precedente ma a tre fili in un altro alimentatore regolabile da banco del mio laboratorio casalingo (in questo caso il rosso è collegato al positivo a monte del circuito elettronico stabilizzatore, quindi a circa 20V fissi, il giallo all'uscita regolabile da 0 a 20 - così chiarisco a Ugo).

Ancora uno più grosso al circuito a batteria ricaricabile che alimenta le luci della mia bacheca dei modelli.
Allegato:
Voltmetro grande.jpg
Voltmetro grande.jpg [ 39.53 KiB | Osservato 337 volte ]

Si trovano di diversi colori e costano solo qualche euro online dalla Cina (un po' di più alle Fiere, l'ultimo che ho mostrato l'ho comprato all'ultima Verona per 5,5 €, circa il doppio che online, ma l'ho avuto subito senza aspettare quindici giorni).

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Ancora grazie.
Francesco: oramai i ponti di diodi sono installati e saldati, devo solo cambiare i voltmetri, aggiungendo i condensatori, che ho già in casa, ma grazie lo stesso.
Massimo: ho quasi capito la tua spiegazione su dove mettere il terzo filo; ma nel mio caso, dove ho tasformatori Fleischmann che vano diretti alla linea... non credo di poterlo attaccare al 220 V :lol: :lol: :lol:

Ma non importa ! ho capito il da farsi; vi terrò agiornato sui risultati

Ciao

Ugo


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Esatto Massimo anche se quelli che hai postato non mi sembrano adatti per essere usati ove sia possibile l'inversione della polarità come nel caso della linea che alimenta i binari all'uscita di un alimentatore classico. Per quello che ne so quelli adatti dovrebbero avere l'indicazione della mezza cifra, in pratica funzionano come dei tester stabilmente collegati. - Francesco

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Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace!
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Oppure un bello strumento analogico con zero centrale!
Questo dovrebbe dare ben pochi problemi.

Il vantaggio di uno strumento analogico é che dà sempre il valore efficace, anche in presenza di impulsi. Alla vista molto immediato.

Allegato:
Immagine.png
Immagine.png [ 144.92 KiB | Osservato 310 volte ]


Trovato su AliExpress al link:
https://it.aliexpress.com/item/1005004577673871.html?spm=a2g0o.ppclist.product.12.2474d5dcd5dctI&pdp_npi=2%40dis%21EUR%21%E2%82%AC%2016%2C58%21%E2%82%AC%2016%2C58%21%21%21%21%21%40211b58ee16784002542376412e48e6%2112000031183231480%21btf&_t=pvid%3A56bb476d-068e-4dbd-aff4-a2650652009a&afTraceInfo=1005004577673871__pc__pcBridgePPC__xxxxxx__1678400254&gatewayAdapt=glo2ita

Ciao Massimo

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