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Salve

Ho guardato su Youtube diversi tutorials su come modificare i deviatoi Peco. Per chi non li conoscesse, da originali questi scambi alimentano il cuore e gli aghi tramite contatto con le controrotaie. Tutto quindi ha la stessa polarita' della controrotaia contro cui si appoggiano gli aghi. Un sistema semplice che ha un paio di controindicazioni: il contatto tra ago e controrotaia deve essere elettricamente perfetto. Se si introducono giochi o semplicemente sporco, aghi e cuore rimangono senza alimentazione.

La soluzione e' semplice: alimentare aghi e cuore con un dispositivo che cambi polarita' a seconda della direzione del deviatoio. Dato che il mio tracciato sara' completamente coperto di sensori di retroazione (cio' comporta alimentare il deviatoio con un circuito a se) il cablaggio diventa un pelino complicato. Ma lo posso fare.

Il problema e' che sul web si raccomanda una seconda modifica al deviatoio, molto piu' invasiva. E cioe' l'alimentazione degli aghi con dei "jumpers" (cavetti?) che le colleghino alle corrispettive controrotaie, isolandoli al contempo dal cuore. Questo comporta praticare un taglio nelle traversine (da sotto) per passare i cavetti, saldarli, e poi sezionare gli aghi stessi per isolarli dal cuore.

Tutto questo ha un solo scopo: mantenere ciascun ago alla stessa polarita' della controrotaia che ha 'davanti'. In questo modo, se si verifica un deragliamento, il carrello non causera' corto circuito collegando controrotaia e ago a polarita' opposte.

La prima modifica e' facile, basta fare una saldatura e aggiungere un filo. La seconda e' per me molto piu' difficile (i codice 55 sono annegati nella plastica e si fa un bel pasticcio per aggiungere i jumpers). Oltretutto dovrei ripetere il lavoro 45 volte (tanti sono i deviatoi previsti). D'altronde non mi va di avere una mina vagante in un punto del plastico difficile da raggiungere.

Che cosa raccomandereste?

Fare solo la prima modifica?
Fare entrambe le modifiche nei punti "difficili"?
Fare entrambe le modifiche su tutti i deviatoi?


Grazie


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MessaggioInviato: 28/01/2022, 8:49 
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Ciao Luca,
io consiglirei di fare entrambe le modifiche su tutti i devatoi come faccio anch'io.
Costa nulla e con un po' di routine non si prende più di 5 minuti per ogni scambio ma da soddisfazione per tanti anni.

Importante da sapere è il fatto che senza la modifica il cuore intereo è alimentato dalle rotaie esterne passando gli aghi ed anche la snoda tra aghi e cuore, che con un po' di tempo con movimento e corrosione non permette un contatto al 100%, allore rimane il cuore senza tensione.

Per modificare gli scambi non usare il Dremel! Il dremel non si può mettere in un angolo rettacolare ai profili a causa del spessore del strumento e poi si riscaldono ad una temperatura che fa danni alle traversine. Allora consiglirei di usare un seghetto da traforo con una lama per metallo che permette un lavoro abbastanza preciso.

Saluti,
Markus


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MessaggioInviato: 28/01/2022, 10:12 
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Luca Ortenzi ha scritto:
Salve

Ho guardato su Youtube diversi tutorials su come modificare i deviatoi Peco. Per chi non li conoscesse, da originali questi scambi alimentano il cuore e gli aghi tramite contatto con le controrotaie. Tutto quindi ha la stessa polarita' della controrotaia contro cui si appoggiano gli aghi. Un sistema semplice che ha un paio di controindicazioni: il contatto tra ago e controrotaia deve essere elettricamente perfetto. Se si introducono giochi o semplicemente sporco, aghi e cuore rimangono senza alimentazione.

La soluzione e' semplice: alimentare aghi e cuore con un dispositivo che cambi polarita' a seconda della direzione del deviatoio. Dato che il mio tracciato sara' completamente coperto di sensori di retroazione (cio' comporta alimentare il deviatoio con un circuito a se) il cablaggio diventa un pelino complicato. Ma lo posso fare.

Il problema e' che sul web si raccomanda una seconda modifica al deviatoio, molto piu' invasiva. E cioe' l'alimentazione degli aghi con dei "jumpers" (cavetti?) che le colleghino alle corrispettive controrotaie, isolandoli al contempo dal cuore. Questo comporta praticare un taglio nelle traversine (da sotto) per passare i cavetti, saldarli, e poi sezionare gli aghi stessi per isolarli dal cuore.

Tutto questo ha un solo scopo: mantenere ciascun ago alla stessa polarita' della controrotaia che ha 'davanti'. In questo modo, se si verifica un deragliamento, il carrello non causera' corto circuito collegando controrotaia e ago a polarita' opposte.

La prima modifica e' facile, basta fare una saldatura e aggiungere un filo. La seconda e' per me molto piu' difficile (i codice 55 sono annegati nella plastica e si fa un bel pasticcio per aggiungere i jumpers). Oltretutto dovrei ripetere il lavoro 45 volte (tanti sono i deviatoi previsti). D'altronde non mi va di avere una mina vagante in un punto del plastico difficile da raggiungere.

Che cosa raccomandereste?

Fare solo la prima modifica?
Fare entrambe le modifiche nei punti "difficili"?
Fare entrambe le modifiche su tutti i deviatoi?


Grazie


Da qualche anno sono in commercio i deviatoi tipo Unifrog, che sono già cablati come se avessi fatto questo intervento. Chi inizia ora è fortunato :D

https://peco-uk.com/blogs/news/unifrog- ... e-turnouts

Al momento sono disponibili con raggio medio

Ricordo, visto che molti non lo sanno, che tutto il materiale Peco N è disponibile, salvo momentanee indisponibilità del produttore, presso Pirata Models.


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MessaggioInviato: 28/01/2022, 13:00 
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Purtroppo ho gia' acquistato tutto il materiale. Indietro non si torna

Markus... tu ci metti 5 minuti io il primo l'ho fatto in 2 ore e mezza :D . Buona l'idea del traforo


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MessaggioInviato: 28/01/2022, 13:25 
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Da oltre 6 anni sul mio plastico sono montati 21 scambi Peco normali e 5 inglesi cod.55.

E' vero, saltuariamente, anzi direi molto raramente qualche scambio manifesta la mancanza di polarità di un ago.
Ci si accorge di ciò al primo passaggio di una loco che si ferma proprio lì.
Premesso che tutti i miei scambi sono facilmente accessibili, io uso una "penna" con punta in fibre di vetro per pulire l'interno della rotaia sul punto di appoggio. Idem vale per l'ago. Intervento di circa 10 secondi e nessun'altra complicazione, ne fili e cablaggi. Solo un po' di pazienza se capita. E, se capita, succede solo con gli scambi semplici e mai con gli inglesi.

Ciao a tutti. Dario.


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MessaggioInviato: 31/01/2022, 14:57 
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dario gremoli ha scritto:
Da oltre 6 anni sul mio plastico sono montati 21 scambi Peco normali e 5 inglesi cod.55.

E' vero, saltuariamente, anzi direi molto raramente qualche scambio manifesta la mancanza di polarità di un ago.
Ci si accorge di ciò al primo passaggio di una loco che si ferma proprio lì.
Premesso che tutti i miei scambi sono facilmente accessibili, io uso una "penna" con punta in fibre di vetro per pulire l'interno della rotaia sul punto di appoggio. Idem vale per l'ago. Intervento di circa 10 secondi e nessun'altra complicazione, ne fili e cablaggi. Solo un po' di pazienza se capita. E, se capita, succede solo con gli scambi semplici e mai con gli inglesi.

Ciao a tutti. Dario.


Buono a sapersi.. nel mio plastico ci sono piu' della meta' di deviatoi in posti nascosti o poco accessibili. Tutti questi li convertiro' appieno.

Quelli "a vista" e bene accessibili li lascero' invece senza alcuna modifica.


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MessaggioInviato: 14/02/2022, 20:27 
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Un aggiornamento e un avvertimento. Pensateci 2 volte prima di fare la connessione tra aghi e controrotaie.

Io l'ho fatta per evitare corto circuiti in caso di scarrellamento che metta in contatto ago e controrotaia "distante" (che sono a polarita' inversa nei deviatoi non modificati). E sono incappato in un problema assai piu' grave.

Se avete presente la forma di un electrofrog Peco 55, la distanza tra un ago (in posizione aperta, intesa non a contatto con la controrotaia) e' di circa 3 mm. Per innescare un corto e' necessario fare ponte su questa distanza.

Ora, seguite il percorso degli aghi all'indietro, in direzione del cuore. Gli aghi prima si avvicinano a un punto (una specie di clessidra) e poi si riaprono ad abbracciare il cuore prima di terminare. In ambo i punti la distanza tra aghi e controrotaie e' inferiore ai 3 mm sicuramente. In un deviatoio modificato uno degli aghi e' sempre a polarita' opposta rispetto all'altro (ovviamente) e al cuore. Quindi si hanno DUE punti di possibile corto, e a distanze inferiori a quelle del singolo ago opposto alla controrotaia (parliamo di 1.5 mm contro 3).

Provando il tracciato con deviatoi modificati, tutte le loco e i vagoni "corti" passano senza problemi. Ma una volta che si passa a grosse loco articolate con carrelli flottanti e vagoni lunghi (i cui timoni vengono tirati lateralmente sulle curve-incluse quelle insite nei deviatoi), cominciano i dolori dato che quasi inevitabilmente una ruota fa ponte tra cuore e ago (o tra ago e ago) mandando tutto in corto.

Tutto questo accade senza alcun deragliamento, e con rotabili nuovi e in perfetto ordine. E' sufficiente che un carrello impegni il deviatoio in posizione non perfettamente allineata.

Mi domando se questo sia un problema gia' notato o se in qualche modo riguardi solo me, ma imparate dai miei errori e fate qualche prova prima di modificare e montare i deviatoi. Ora io mi trovo a dover sfasciare tutto e buttare via 8 deviatoi e 2 settimane di lavoro per reinstallare quelli non modificati.

Una possibile alternativa sarebbe di installare ruote di plastica ai rotabili critici ma in ogni caso si tratta di una pezza.


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MessaggioInviato: 14/02/2022, 20:45 
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Ho fatto le tue stesse misurazioni e mi pare vero il contrario.

Ago e controrotaia nel punto più stretto poco più di 1,5mm.

Invece prima del cuore, in corrispondenza del sezionamento del cuore con il dremel, 3mm.

Inoltre in un deviatoio modificato ago e controrotaia immediatamente vicina sono costantemente alla stessa polarità, anche quando non sono a contatto tra di loro


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Scusate ma non capisco, riferendomi ai cuori polarizzati direttamente.
Peco non consiglia di tagliare gli aghi, e se fosse necessario perché non li tagliano loro? (dato che prevedono l'alimentazione diretta del cuore)
Siamo a livello di truffa per cui viene venduto qualcosa di inadatto allo scopo? Progettisti incapaci, che nemmeno provano i loro prodotti?
Amedeo Fabroni, Mario Malinverno Christian Corradi, Andrea Nasso non tagliano gli aghi e non hanno corti.
Fortunati?

Io non uso Peco, ma per favore rispondete all'ultima domanda, e spiegatemi, semmai dovessi usare Peco, perché non dovrei seguire le istruzioni (attenzione all'ovvia conclusioni a seconda delle risposte...)


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Anche io uso PECO e non taglio gli aghi.
Se i progettisti hanno deciso da tanti anni che l'alimentazione deve arrivare dal contatto tra ago e rotaia mi devo fidare di loro.
Infatti, a patto di non far arrugginire o ossidare pesantemente le punte degli aghi, il contatto funziona bene nel 99% dei casi.
Le rarissime volte che non funziona, nemmeno dopo una accurata pulizia, basta flettere un pochino l'estremità dell'ago e contrastarla maggiormente sulla rotaia.

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salutoNi
Massimo


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massimo di giulio ha scritto:
Anche io uso PECO e non taglio gli aghi.
Se i progettisti hanno deciso da tanti anni che l'alimentazione deve arrivare dal contatto tra ago e rotaia mi devo fidare di loro.
Infatti, a patto di non far arrugginire o ossidare pesantemente le punte degli aghi, il contatto funziona bene nel 99% dei casi.
Le rarissime volte che non funziona, nemmeno dopo una accurata pulizia, basta flettere un pochino l'estremità dell'ago e contrastarla maggiormente sulla rotaia.


Applausi a scena aperta :) :) - Francesco

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Massimo, è abbastanza evidente che se polarizzi il cuore tramite aghi non tagli gli aghi.
Ma qui stanno discutendo di polarizzazione diretta del cuore e se polarizzare gli aghi dal cuore o dalle rotaie, tramite taglio aghi.
Anche questa modalità di polarizzazione diretta del cuore è prevista da Peco, ma senza taglio aghi, e sono curioso di ricevere risposte alle domande poste, che mi sembrano poche e chiare.


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La mia esperienza: sul mio plastico di porta Genova non ho fatto modifiche ho solo tolto le mollette il lavoro degli aghi lo fa l'astina del Conrad che commuta contemporaneamente la polarità del cuore. Mai nessun problema di corto.
Sul nostro plastico modulare di Pavia, dove gli aghi sono mossi da servo ho tagliato, come da consigli vari, i cuori e gli aghi pensando che potrebbero arrivare anche vecchie macchine con ruote magari di spessore tale da toccare contemporaneamente rotaia e ago adiacente. Anche qui tolto le mollette il servo comanda un nicro switch che commuta la polarità di cuore e aghi adiacenti con la stessa polarità. Mai nessun problema di corto.
Deduzione: sul proprio plastico si può rischiare, sul modulare meglio essere più prudenti.

_________________
Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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Io vado sul sicuro e voglio il massimo dell'affidabilità; modificando lo scambio questa aumenta.
Inoltre le mie macchine sul mio plastico vanno piano facendo avanti e dietro e non in tondo a velocità supersoniche.

Resta chiaro che la modifica non è necessaria ma a mio avviso solo consigliata (fortemente, a mio modesto parere), tant'è vero che Peco ha iniziato a venderli già modificati, leggasi Unifrog.


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MessaggioInviato: 15/02/2022, 10:03 
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Alcuni fatti.
1) Anche nel caso di polarizzazione solo tramite aghi, se le ruote non sono a norma provocano corto.
Mi sembrerebbe logico mettere a norma lo scartamento invece di modificare gli scambi.
Se il problema non è marginale, ne consegue che i progettisti Peco hanno fatto un errore progettuale, dato che anche senza polarizzazione diretta, ma così come nasce, provoca corti.
E i già citati modellisti, tra quelli che conosco, più Massimo dG, che avrebbe lo stesso problema e che invece non hanno mai corti, sono "fortunati" non avendo nessun rotabile che crea problemi.

2) Sulle istruzioni per Electrofrog H0 "per una maggiore affidabilità" si consiglia di tagliare i ponticelli già predisposti sotto scambio che unicono il cuore agli aghi e poi saldare ogni ago alla rispettiva controrotaia.
Sulle istruzioni per Electrofrog N niente di questo e nessuna predisposizione: suppongo che i modellisti che tagliano abbiano pensato di applicare la stessa soluzione H0 anche in N.
Ma quindi Peco si è dimenticata di mettere i ponticelli e di consigliare la modifica in N?

3)
donato cassano ha scritto:
tant'è vero che Peco ha iniziato a venderli già modificati, leggasi Unifrog.
Esatto. Tagliando gli aghi si riconduce un Electrofrog ad un Unifrog.
La tua affermazione equivale, ancora una volta, a dire che gli Electrofrog sono poco affidabili, che Peco se n'è resa conto e ha messo sul mercato un nuovo prodotto. Però non ritira il vecchio ...

4) Fleischmann e Minitrix producono scambi con cuore polarizzato con meccanismo interno, ottenendo lo stesso effetto di un Peco con switch+solenoide, ma non hanno problemi di corti, e nessuno si sente di consigliare modifiche.
Quindi, ancora una volta, i progettisti Peco hanno fatto uno scambio inaffidabile e posto poi rimedio con Unifrog?

5) La modfica con taglio aghi è necessaria se il cambio polarità non avviene in sincronia con lo spostamento degli aghi.
Ma questo è un problema che si crea il modellista stesso, non usando i dispositivi corretti: switch+solenoidi Peco oppure SwitchPilot Extension oppure motori lenti con switch interno (Conrad, Tillig, Cobalt...)
E' evidente che Peco non consiglia soluzioni per questi errori utente.

Quindi, fin qui vedo solo problemi autocreati dagli utenti (5), o errori di progettazione Peco (1,2,3,4), e una certa fortuna per i modellisti che hanno dichiarato di non avere problemi.

donato cassano ha scritto:
Resta chiaro che la modifica non è necessaria ma a mio avviso solo consigliata (fortemente, a mio modesto parere)
Molti di noi ricorderanno l'asticella che alcuni mettevano sulle vecchie 500, per tenere aperto il cofano posteriore e migliorare il raffreddamento.
Anche quella era disconosciuta da Fiat ma consigliate da ricambisti.
Peccato che l'aria non doveva "entrare" nel cofano dall'alto, ma venire risucchiata dal basso per effetto Venturi (il flusso laminare d'aria lungo il cofano aumentava la pressione dinamica, diminuendo quella statica). Aprendo il cofano si creava turbolenza che vanificava completamente questo effetto.
Fuor di metafora: ritieni di essere più preparato dei progettisti Peco? o, ancora una volta, dichiari che la progettazione è errata?
Tanto per sapere da chi arriva il consiglio (e sia detto senza offesa, davvero, Dio me ne scampi, ma né più né meno di come lo chiederei a chi mi desse un consiglio su come modificare una struttura di casa mia) quali titoli hai per consigliare "fortemente" una modifica non prevista da Peco?
E se ti basi sull'esperienza (diversa da quella dei modellisti sopraccitati, che non hanno MAI corti), attenzione Quelli che s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. [Leonardo da Vinci]

Insomma, so che pochi leggono le istruzioni, ma il consiglio molto forte che darei io è: attenetevi alle istruzioni !
Lasciate ai progettisti il loro compito. Se poi sbagliano, come nel caso del Coccodrillo-ciofeca-Jaegerndorfer, ditelo chiaramente, non magnificatelo, e sconsigliatelo ad altri.


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