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Il problema è il seguente:
Avendo a disposizione spazio ridotto per una stazione nascosta, occorrerebbe essere in grado di fermare in automatico i treni con una certa precisione che quantificherei in uno o due cm (per riuscire sfruttare al max lo spazio disponibile ed alloggiare convogli di una certa lunghezza).

Ora, rilevare la posizione non pare un gran problema (reed o barriere ottiche): basterebbe togliere la corrente quando la posizione è raggiunta ma...

Ma c'è il problema dell'inerzia: in dcc quella programmata per avere stop realistici, e per il resto anche i volani o la presenza di condensatori (ad esempio quelli per evitare il flickering delle luci delle carrozze).

Come risolvere per garantire uno stop preciso? un fermaruota meccanico? altro? Qualche idea/esperienza in proposito?


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MessaggioInviato: 12/03/2019, 0:26 
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non mi intendo di elettricità e DCC o affini...però provo ad andare per logica (e se dico una boiata fermatemi :lol: :lol: :lol: :lol: ).
se si mettesse una resistenza a metà binario per ridurre tensione in modo da rallentare il convoglio in modo che arrivi allo stop con la minor velocità (e quindi inerzia) possibile? in analogico penso sia fattibile...in DCC onestamente non so :|

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ciao a tutti da Teo


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MessaggioInviato: 12/03/2019, 0:57 
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Matteo Mariani ha scritto:
non mi intendo di elettricità e DCC o affini...però provo ad andare per logica (e se dico una boiata fermatemi :lol: :lol: :lol: :lol: ).
se si mettesse una resistenza a metà binario per ridurre tensione in modo da rallentare il convoglio in modo che arrivi allo stop con la minor velocità (e quindi inerzia) possibile? in analogico penso sia fattibile...in DCC onestamente non so :|

esatto, abbiamo giusto sviluppato un topic sulle resistenze, basterebbe individuarne una che mediamente faccia ragionevolmente rallentare ogni macchina prima dell'ultimo sezionamento di stop.
In digitale, avete passato il comando al sw, in realtà il treno non lo comandate più ... andrebbe risolto introducendo nel sw stesso una feature di fermata di emergenza ....

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Qualsiasi artificio si adotti, l'inerzia che , peraltro, varia notevolmente da loco a loco, non si annulla totalmente e 2 o 3 cm sono veramente pochi, anche a voler ridurre in maniera draconiana la tensione; c'è da tener presente, poi, che quella tensione, a meno di non ricorre a una tensione più alta controllata dal comando di ripartenza, sarà quella che vede la locomotiva nella fase di riavvio e l'attrito di primo distacco non perdona. Direi che un minimo di compromesso sono una decina di centimetri. - Francesco

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MessaggioInviato: 12/03/2019, 2:44 
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confesso di non sapere quanta forza d'inerzia trasferisca un volano, perché ho tutte macchine d'epoca o comunque sprovviste di volano, ma supponiamo che il volano possa allungare di altri venti centimetri il movimento stoppato da forte velocità.
Io farei una tratta di questa lunghezza, o più lunga se serve, alimentata separatamente con un minimo di energia calcolata per far avanzare la loco più restia a muoversi con la minima tensione. Tratta abbastanza lunga perché possa al contempo esaurire l'energia del volano immagazzinata quando il treno era in velocità.
Poi, di seguito, un trattino di arrivo la cui lunghezza è da testare, (ma penso che possa consistere nei due centimetri richiesti), sezionato e sprovvisto del tutto di energia in direzione di arrivo, e con una contro pendenza del 5% (non più per non introdurre problemi di meccanica sulla motrice).
Le loco meno sensibili si fermeranno subito, le altre, con velocità diverse già ridotte al minimo, dubito che possano proseguire per inerzia per oltre due centimetri ... ma si può aggiungere per scrupolo dei veri respingenti molleggiati :)

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MessaggioInviato: 12/03/2019, 10:02 
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Se non ho capito male usi il digitale.

Da inesperto ipotizzo...
Prima un tratto con rallentamento ABC e poi interruzione di corrente, potrebbe funzionare?

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Riducendo la scala, aumenta lo spettacolo.


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MessaggioInviato: 12/03/2019, 10:26 
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Marco,
la soluzione che può funzionare sia in analogico che in digitale è basata su arduino e sensori di distanza ultrasonici.
In pratica sul tratto in cui vuoi controllare la fermata, devi creare un sezionamento e piazzare i sensori di distanza in modo che leggano la distanza della locomotiva dal punto di fermata.
Arduino allora può implementare un controllo del veicolo sul sezionamento in maniera da ridurre la distanza letta dal sensore al valore richiesto dalla fermata.
Ciò è molto facile nel caso analogico (basta un semplice controllo PI). guarda il blog di Staging automation with Arduino
Nel caso del DCC la faccenda si complica abbastanza perchè l'arduino in carica della fermata non sa quale è il codice della locomotiva che deve fermare. Quindi credo che l'unico generico modo di fermare il treno è di usare un controllo bang-bang.
Vale a dire che arduino può connettere e disconnettere la tratta sezionata dalla linea come comando del controllore bang-bang. Quando la tratta è connessa alla linea la loco riceve il comando DCC di movimento e quindi avanza. Quando viene disconnessa tende a fermarsi.
Il controllore bang-bang stima la velocita di decelerazione della loco (sulla base di misure consecutive della distanza) e decide se e quanto disconnettere/connettere la tratta alla linea. La precisione del controllo bang-bang non comparabile a quella di un controllo PI ma credo che sia possibile su una tratta di una 30 di centimetri ottenere un precisione di fermata di un paio di centimetri (con un treno che viaggia a velocità moderata).
I problemi di questo approccio soneo:
- l'alimentazione viene interrotta quindi luci o altro sul treno si spengono
- è probabile che il treno si muova a scatti nella tratta di decelerazione.
Quindi direi che è un approccio implementabile solo su una stazione nascosta.
È un bel progettino, avessi tempo lo farei.
Ciao
G.


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MessaggioInviato: 12/03/2019, 15:13 
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Gianfranco,ottimo, unico problema l'inerzia variabile in funzione della locomotiva che il sistema non conosce.
Tieni presente che agendo sull'alimentazione agisci fino a che questa esiste, poi dovresti azionare un freno che non hai. - Francesco

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festina lente


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MessaggioInviato: 17/03/2019, 13:34 
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Marco, mi sembra di capire che ti riferisci ad un impianto digitale e quindi non puoi intervenire sulla tensione per rallentare le loco. Ecco alcune soluzioni.

Software di controllo su PC
Con WinDigipet (che uso) si ottengono precisioni di fermata di +/- 2 cm (non 2 cm totali!), avendo preventivamente calibrato la loco con l'apposita funzione su 15 velocità.
Traincontroller offre la stessa funzionalità. Per entrambi è sufficiente che il binario di sosta sia un'unica sezione.
RocRail, che non conosco bene, mi sembra richieda una sezione di rallentamento e una di fermata; calcola automaticamente la frenatura fino a velocità minima nella sezione di rallentamento e poi ferma approximately la loco nella posizione desiderata. Non mi sembra abbia una funzione di calibrazione della loco, ma potrei sbagliarmi, e quindi il punto di fermata potrebbe essere meno preciso.
PRO: Funziona con tutti i tipi di decoder
CONTRO: WinDigipet e TrainController hanno un costo (per TrainController è sufficiente la versione Silver, per Windigipet credo sia suficiente la Small, ma verificare). RocRail è gratuito ma va verificata la precisione di fermata. Tutti richiedono un feedback almeno per le sezioni di partenza e di arrivo, e quindi va aggiunto il costo per i moduli di retroazione.
NEUTRAL: La guida non avviene più tramite Control Station ma tramite PC, in modo completamnete manuale o selezionando un itinerario da...a

Frenata ABC
I migliori decoder supportano una frenatura automatica quando la loco giunge su una sezione con alimentazione asimmetrica.
La frenatura generalmente avviene secondo l'impostazione di CV4, ma ESU LokPilot V4 aggiunge la CV254 per avere una constant brake distance.
Se la frenatatura avviene solo in base a CV4, occorre adattarsi a tenere questo setting anche per le parti in vista, mentre la frenatura su distanza costante permette di settare il valore che si vuole per la CV4. Entrambi i metodi richiedono prove manuali per il setting corretto.
PRO: Nessun costo, se i decoder supportano già questa funzione. E' sufficiente una sezione unica per frenatura e fermata.
CONTRO: Non tutti i decodre supportano questa funzione. ESU LokPilot V4, 8 poli o NEXT 18 sì, Fleischmann sound pure (no costant brake distance ma via CV4), Lenz (che ha inventato la frenatura ABC) suppongo di sì, come anche Zimo (controllare quali tipi supportano cosa). ESU LokPilot Standard (8 poli o NEXT 12), Minitrix e Digitrax (quelli per Kato) non la supportano.

Metodo semi-manuale (anche in analogico).
Fin qui ho citato esperienza personale (Windigipet e decoder) o di altri modellisti che conosco e usano la frenatura ABC. Adesso invece suggerimenti teorici (e tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare...)
Se metti un rilevatore di presenza tradizionale (reed o barriera ottica) della loco verso fine binario, puoi eccitare un relè bistabile che toglie alimentazione al binario stesso e magari con un secondo contatto attiva un LED e/o un cicalino che ti avverte che la loco è arrivata e ferma. A quel punto riattivi manualmente l'alimentazione e guidi manualmente la loco fino a fine binario.
Se la stazione nascosta è comunque visibile (ad es. sottopiano) la guidi a vista diretta, se non è visibile acquisti una webcam wifi e guidi la loco controllando su cellulare la posizione.
PRO: Costo bassissimo
CONTRO: Intervento manuale. Fermata tramite disalimentazione (a me personalmente non piace in digitale). Qualche complicazione.
Se usi trazioni multiple con loco in coda, devi togliere alimentazione anche al tratto precedente (almeno agli scambi di ingresso, se sono sufficienti a contenere la coda del treno più lungo) altrimenti la loco davanti si ferma ma quella dietro continua a spingere. Dato che avrai più binari di stazione nascosta, dovrai usare relè almeno DPDT dove il primo polo toglie alimentazione al binario stesso, mentre collegando in serie tutti i secondi poli dei relè togli alimentazione al tratto precedente.
Se vuoi azionare un LED e/o cicalino ti serve un terzo polo, che attiva un LED per ciascun binario, oppure un LED unico per tutti i binari (collegando in parallelo gli omologhi sugli altri relé).
Se il rilevatore di presenza è un reed, nessun problema, perchè la loco lo supererà per inerzia e il sistema si riarma. Se invece usi una barriera ottica, devi prevedere un meccanismo di esclusione fino a che il treno non abbia lasciato la stazione nascosta. Un interruttore manuale per ogni binario, che però bisogna ricordarsi di riportare in posizione normale quando il treno ha lasciato la stazione, oppure un pulsante che tramite un relé bistabile disattiva il sistema di rilevamento, e un rilevatore di presenza in uscita dalla stazione nascosta che lo riarmi automaticamente (come per i blocchi in analogico). Ma il sistema di riarmo automatico deve "sapere" quale rilevatore riarmare. Meglio un reed...

Considerazioni generali
Il binario di stazione nascosta tra gli scambi deve tenere conto della tolleranza di fermata (diciamo 2 cm con guida manuale, 4 cm in automatico) + la distanza della traversina limite dallo scambio (dipende dallo scambio ma direi 2 cm per sicurezza, in ingresso e uscita), e quindi in automatico il treno deve essere almeno 8 cm più corto del binario (io ho fatto così, ma sono avvantaggiato dal fatto che non tutti i treni hanno lunghezza limite e gli altri si fermano a metà binario, incrementando la tolleranza), in manuale almeno 6 cm.
In automatico occorre prevedere un sistema di blocco uscite dalla stazione nascosta, almeno per gli scambi interessati, nel caso una loco vada "lunga". A me succede con una frequenza di pochi per mille, ma la rilevazione di occupazione degli scambi in uscita evita incidenti.
Il metodo semi-manuale potrebbe essere portato a completamente automatico in analogico, magari fornendo una tensione molto ridotta (il relé invece di togliere alimentazione devia su una resistenza) che faccia avanzare lentamente la loco fino ad un altro sensore che poi disalimenta completamente con un altro relé. Ma qui il mare diventa oceano...

Non mi è chiaro se la stazione nascosta già ce l'hai o se la devi realizzare. In tal caso qualche accorgimento, se applicabile, può aumentare la lunghezza utile.

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MessaggioInviato: 17/03/2019, 23:04 
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Grazie a tutti per i preziosi e stimolanti consigli.
No, il plastico non esiste ancora, è nel mondo delle ipotesi e dei progetti e per questo mi servivano le indicazioni richieste. Idealmente dovrebbe essere in doppia alimentazione - non tutte le motrici saranno digitali, ma quelle che lo sono sarebbe bello sfruttarle come tali - solo nella zona visibile però, per cui penso che la zona di stazione nascosta (essenziale per movimentare qualcosa che dovrebbe essere poco più di un ovalino) l'alimentazione sarà probabilmente solo analogica. Vedremo... intanto grazie ancora.


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MessaggioInviato: 01/10/2019, 1:44 
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Salve a tutti... ritorno dopo 2 anni sabbatici, e ho riesumato il progetto di un plastico a totale automazione.

Una delle difficolta' che ho incontrato in sede concettuale e' lo sganciamento di vagoni e motrici in fasi di manovra anche complesse (con convogli merci che sganciano/riagganciano 2-3 vagoni negli scali commerciali, o motrici che si riposizionano alla testa di convogli passeggeri nelle stazioni di termine).

Dopo aver scartato sganciatori meccanici e a magneti permanenti, ho finalmente trovato la soluzione sufficientemente robusta, usando magneti Kadee per scala Ho3 e alimentati da rele' azionati con decoder statici via DCC, che agiscono su ganci Dapol. L'automazione si raggiunge usando blocchi di feedback digitali. Il tutto controllato da JMRI.

E qui mi riallaccio al topic. Perche' posso usare blocchi multipli per fare arrestare il convoglio al disopra dello sganciatore (che e' lungo ~8cm), posso anche programmare l'inerzia della locomotiva, e posso rallentarla via DCC in automatico con una script (un programmino) mano a mano che attraversa i blocchi di feedback (3 consecutivi spaziati ~15 cm), e tutto funziona alla grande MA..

Funziona per UNA locomotiva. Le altre richiedono script separate perche' io posso solo controllare gli steps (cioe' vai al 10-20-30% etc) ma allo stesso step (che so 20%) ogni loco va a una velocita' sua. Anzi, sovente la velocita' di una stessa macchina varia in funzione di quanto tempo e' in funzione e di quali funzioni sonore siano attive. Questo mi impedisce di avere la sicurezza totale di avere il gancio (che puo' essere anche a distanza considerevole dalla loco in fondo al convoglio) sopra il magnete.

Ci sono soluzioni brutali come aggiungere altri blocchi, o aggiungere assi con resistori ai vagoni da sganciare. Ma il problema di fondo e' la sostanziale differenza di velocita' tra macchine (pur essendo tutte moderne), che si comportano differentemente in varie condizioni.

La soluzione finale e' la calibrazione, e qui chiedo aiuto. JMRI ha una funzione calibrazione che mi e' risultata inutile. Ho provato a calibrare manualmente alcune macchine, ma con scarsi risultai e soprattutto variabili nel tempo. Da cui le mie domande:

1) E' possibile calibrare ragionevolmente le loco di scala N (diciamo entro +/- 10% di velocita')?
2) Nella vostra esperienza, una macchina calibrata rimane tale per un periodo significativo (alcuni mesi)?
3) Se si, cosa consigliereste come setup automatico di calibrazione? E' necessaria una speed trap o basta una sezione di calibrazione tra 2 blocchi di feedback?

Uso JMRI perche' e' molto flessibile e aggratis ma pianifico di passare a Traincontroller (Silver).


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MessaggioInviato: 01/10/2019, 15:52 
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Luca rispondo alle prime tue due domande, ma poi aggiungo altre cose essenziali per comprensione completa, e la trattazione è lunga perchè complessa, ma spero di evitarti di commettere errori o fare tentativi inutili.
E' che quando trovo qualche "mosca bianca" interessata all'automazione con sw mi " commuovo" :o ). Chi non è interessato all'automazione può fermarsi qui.
La mia esperienza si basa su 52 loco con 7 tipi di decoder (sound o meno) e WinDigipet 2015, ma ho letto anche il manuale di TrainController 9.
Nel 2014 avevo provato inizialmente RocRail, ma non mi aveva soddisfatto, e avevo letto superficialmente qualcosa di JMRI.

1. Calibro normalmente la tabella di velocità (CV29 bit4 on e CV 67-94) per avere uno scostamento massimo di 1 km/h rispetto al reale.
La percentuale non è un parametro significativo a basse velocità (meno di 10 km/h) perchè su nessuna control station o software vengono indicati i decimali, sigificativi a quelle velocità.
2. Tutte le macchine mantengono la velocità calibrata non per mesi, ma per anni (4 nella mia esperienza), a meno di sgnificativi interventi hardware. Ma leggi poi riguardo ai punti di fermata...

Probabilmente sai già come settare i CV 67-94, ma a volte repetita juvant
Iniziamo a dire come eseguo il setting dei CV 67-94.
Ho un ovale di test di 2,4m diviso in 6 sezioni da 40 cm, sia alimentate separatamente dal modulo di occupazione sia segnate fisicamente.
Alcuni decoder (ad es. ESU) ammettono la programmazione POM attraversando i moduli di occupazione, e allora utilizzo una funzione di WDP con la quale, dichiarando i contatti di inizio e fine e la distanza, calcola automaticamente la velocità.
Altri decoder (ad es. Fleischmann o Minitrix) invece non possono essere programmati attraverso i moduli e quindi collego l'ovale all'alimentazione di test e calcolo la velocità con cronometro e segni.
In entrambi i casi utilizzo distanze variabili in funzione della velocità che sto calibrando, in modo da non avere mai tempo di percorrenza inferiore ai 10" e ridurre così l'errore.
Alcuni decoder utilizzano per le CV 67-94 i valori tra 1 e 255 intesi come step tra il minimo e il massimo settati con le CV 2 e 5, altri invece attribuiscono un valore assoluto (quindi magari setti 100 km/h con CV5, ma poi ti trovi una Vmax diversa a seconda di come setti CV94). Quindi determina prima come agisce il decoder.
Il processo è abbastanza lungo, dato che bisogna andare per approssimazioni successive per ogni CV. A basse velocità ogni tentativo richiede molto tempo.
Per settare un dato CV bisogna far andare la loco a una velocità di poco inferiore a quella relativa a quel CV.
Ad es. se sto calibrando una loco per Vmax=140 km/h, il CV 67 regola velocità fino a 5 km/h, CV 68 da 5 a 10 km/h e così via. Procedi man mano scegliendo velocità a metà tra uno step e il successivo.
Una tabella Excel dove immetti la Vmax e ti compila automaticamente i 28 step di velocità proporzionati e il tempo necessario per percorrere le varie basi misurate aiuta grandemente ;)
Piccola complicazione: sicuramente la velocità tra uno step e l'altro viene interpolata linearmente dalla centrale (spero tu faccia lavorare il decoder a 128 step), ma, non è dato sapere con certezza, sembra che venga comunque un po' inflenzata anche dal valore del CV successivo. Quindi devi settare anche un paio di CV successivi a quello che stai calibrando.
A basse velocità spesso il gap di valori tra uno e l'altro è molto diverso, mentre generalmente oltre i CV 70-72 gli intervalli cominciano ad essere più costanti e diventa più facile.
Poi, alcuni motori hanno comportamento quasi tutto lineare, altri invece "vanno a caso"; essendo un parere soggettivo non cito marche, ma guardatevi dal dire che i motori sono tutti uguali (come anche i decoder). Certo, se a uno basta che vada, vanno bene tutti, ma quando entra in ballo ripetitvità dei motori e programmabilità dei decoder...
Decidi prima di tutto la Vmax. Se intendi avere una loco con Vmax=100 e questa al massimo va a 250, useresti realmente solo 11 step invece di tutti i 28, con minore granularità e precisione.
Per settare la tabella velocità con errore <1 km/h ci impiego almeno 2 ore :(
Naturalmente scelgo all'inizio la direzione di marcia avanti della loco, quella più fluida a bassa velocità; in direzione inversa a volte la velocità è diversa.
Nota bene: non tentare nemmeno di calibrare la velocità utilizzando il CV6, scostamenti altro che 10% !
Purtroppo alcuni decoder non permettono di leggere/settare i CV 67-94 (ad es. i Kato, credo prodotti da Digitrax, o i Minitrix, nonostante il suggerimento di Claudio Bertoli di porre CV8=107, o almeno sulla "Cisalpino").

Ciò detto, se hai intenzione di usare un sw, puoi dimenticare tutto quanto sopra (a parte il consiglio di settare subito la Vmax) :roll:
Allora perché lo faccio? Per avere la velocità reale anche quando uso la sola Control Station per qualche test, e per lo sfizio di leggere la stessa velocità sul sw e sulla Control Station.
WDP (e ugualmente con TC) per calibare le velocità utilizza 5 sezioni consecutive, le due estreme per fermata/inversione, le due intermedie per accelerazione, quella centrale per la misura vera e propria (consigliati almeno 150 cm in H0). Meglio se senza curve. Potresti farti un binario di calibrazione su un'asse di legno da usare al bisogno, e i feedback li prendi in parallelo a quelli che usi sul plastico.
In questo caso evidentemente quelle sezioni devono essere libere. Attenzione, sono le sezioni che devono essere consecutive, mentre i feedback possono essere qualsiasi (e vanno dichiarati nella tabella di calibrazione), quindi se ti fai un binario apposito puoi scegliere i feedback che vuoi.
C'è anche la possibilità di usare 7 sezioni, in modo da averne una più corta per la calibrazione delle basse velocità; il sw passa automaticamente dalla sezione corta a quella lunga a più di 20 km/h.
Io ho un binario apposito con tratto lungo da 197 cm e corto da 73 cm.
Il sw calibra la velocità su 3 o su 15 step (consigliato) in avanti e indietro. Per 15 step impiega circa 30', ma tanto è in automatico...
Il sw non cambia i valori delle CV 67-94, semplicemente misura la velocità reale sui sui 15 step e poi interpola.
Dato che i 15 step del sw non coincidono con i 28 delle CV, se la pendenza della curva di velocità cambia tra i vari CV 68-94, il software interpolerà un valore che non sta su nessuna di queste curve e quindi avrà precisione inferiore. Ecco perchè il settare le CV in modo che la pendenza delle velocità sia abbastanza costante aiuta poi la precisione (non era quindi così inutile...).
Ma non è obbligatorio settare al reale i CV 67-94; sulla Control Station leggerai velocità diverse dal reale.

Fin qui tutto facile: abbiamo settato la velocità reale.
Ma questo non dice assolutamente nulla su dove si fermerà la loco.
Chi non usa sw setta il CV4 per far decelerare la loco, ma questo stabilisce il tempo di decelerazione, non la distanza, che quindi varia a seconda della velocità alla quale inizia la decelerazione. Quindi non va bene per far fermare allo stesso punto treni con velocità diverse.
Sia WDP che TC utilizzano un concetto evoluto per ottenere la fermata di qualsiasi treno allo stesso punto.
Il sw conosce esattamente la velocità reale (preventivamente calibrata), conosce il tempo, quindi conosce la distanza percorsa.
In effetti è un po' più complicato perché deve calcolare prima la rampa di decelerazione, basandosi sull'integrale della velocità rispetto al tempo :shock: ma tanto lo fa lui...
Dichiarando la lunghezza della/e sezione/i interessate alla fermata (può essere una sola sezione per tutta la stazione o più sezioni), distanza inizio/fine banchina, distanza segnale, si potrà scegliere, per ogni treno se farlo fermare al segnale, a centro/inizio/fine banchina, a inizio/fine sezione, e da dove iniziare la decelerazione.
La precisione dipende dalla "bontà" della meccanica della loco, e quindi dalla sua ripetitività, ma direi che quasi tutte le loco si fermano in +/- 2cm dal punto prestabilito :o
Attenzione: se si usa un sw i CV 3 e 4 devono essere posti a zero per permettere al sw di controllare appieno la loco. In caso contrario prevarrà l'accelerazione/decelerazione più lunga tra quella decisa dal sw o limitata dal CV.

Ma non è finita.
Calibri la velocità e dici dove la loco si deve fermare, ma questa va lunga, mooolto lunga (anche più di 10 cm)... :cry: :?:
Bisogna settare anche la "frenatura". E questa cambia in funzione dell'inerzia della loco e soprattutto del peso dei trainati.
TC permette di settare anche il peso dei rotabili, per simulare meglio l'accelerazione di un treno passeggeri corto o di un merci lungo, ma non credo che abbia influenza sul punto di fermata, temo che la frenatura debba sempre essere settata empiricamente.

A volte, raramente, mi capita che, durante l'esercizio, le loco tendano ad andare lunghe.
Non tutti i decoder agiscono indipendentemente dalla tensione di alimentazione (ad es. ESU LokPilot V4 sì, altri no)
Quindi se la tensione di alimentazione è leggermente superiore a quella utilizzata quando si era calibrata la loco, questa magari va lunga un paio di centimetri, nonstante la calibrazione e la frenatura.
Spengo tutto, riaccendo, e tutto è ok. Non mi chiedere se è proprio questa la ragione e perchè il booster dovrebbe a volte dare qualche decimo di V in più, ma è la migliore spiegazione che mi sono dato.

Ultimo suggerimento: leggi bene le caratteristiche delle varie versioni TC o WDP.
TC silver https://www.freiwald.com/pages/traincon ... silver.htm non prevede (tabella Automatic Operations)
- Block Editor with advanced features: (speed and action markers - high precision distant markers - individual markers for different trains, different types of trains or different schedules - stop in the middle of the platform - markers depending on conditions - different markers for scheduled and unplanned stop)
- Variable brake and stop markers in a block (e.g. for the systematic separation of a train between any two vehicles at any location or to drive up a locomotive exactly to a group of waiting cars.)
- Individual adjustments of the automatic operation (................)
- Professional maneuvers (..............)
che sono giusto quello che ti serve :roll:
Potresti anche iniziare con la versione Silver e poi passare alla Gold al bisogno, ma se tanto lì devi arrivare mi sembra inutile iniziare con la Silver che potrebbe limitarti anche in altre funzioni (ad es. diversità di comportamenti tra diversi treni, singoli o per classi).

E con questo spero di avere risposto anche alla tua terza domanda.

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Grazie Vittorio... sicuramente non mi mettero' a calibrare a mano... ho provato una volta e sono andato ai matti.

C'e' sicuramente un effetto voltaggio. Non si spiega come a volte dei decoder sonori funzionino alla perfezione e altre no, o che le macchine vadano significativamente molto piu' veloci, da un giorno all'altro. Finora ho imputato questo alla mia stazioncina Zephyr51, con booster integrato. Ma se capita con la ESU.. boh. Ho anche una Digikejis ma ancora devo imparare a usarla; vedremo.

Costruiro' il binario di calibrazione come lo hai descritto; credo che valga la pena. Potrei anche usarlo per programmare i decoders in marcia senza metterli sul tracciato.

Ottimo il consiglio su TC Silver/Gold. Ho letto le caratteristiche ma non avendo mai usato un software commerciale non sapevo esattamente di cosa parlasse. E' un altro mondo rispetto a JMRI, che si ha enormi potenzialita' ma necessita' di esperienza di programmazione per sfruttarle.


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MessaggioInviato: 02/10/2019, 18:01 
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Dopo aver scartato sganciatori meccanici e a magneti permanenti, ho finalmente trovato la soluzione sufficientemente robusta, usando magneti Kadee per scala Ho3 e alimentati da rele' azionati con decoder statici via DCC, che agiscono su ganci Dapol.


Mi farebbe molto piacere vedere come viene usato e che risultati ha.
Qualche immagine o foto?
Io ho i magneti permanenti Microtrain ma attirano le ruote metalliche dei carri (soprattutto se piccoli e leggeri) spostandoli e compromettendo lo sgancio. Spesso gli americani le hanno in plastica ed il problema non si pone.

Per quanto riguarda i software io uso Rocrail;
recentemente è stata aggiunta una funzionalità chiamata BBT che permette una fermata precisa.
Spero di riuscire a spiegare in poche e semplici parole come credo di aver capito che funzioni, siccome non la ho mai usata.

  1. nella scheda delle loco che si vuole che la usino basta mettere una spunta per attivare la funzione;
  2. si dice per quali blocchi (un blocco ad esempio è un binario di stazione) si vuole usare la BBT;
  3. premetto che ogni blocco deve avere 2 sensori (indipendentemente dall'uso della BBT), uno all'ingresso (A) (es inizio del binario) ed uno in prossimità del punto vicino all'arresto (B)
  4. RocRail (d'ora in poi RR) sa con che velocità il treno entra in A (Va) e a che velocità deve arrivare in B (Vb);
  5. RR rallenta la loco da Va a Vb attraverso un certo numero di step passando da uno step al seguente ogni x secondi (o frazioni).
  6. se l'intervallo x tra uno step e l'altro è quello adeguato, il treno arriva in B con la giusta Vb attesa ed allora x viene salvato in un database in cui RR sa che per quella loco in quel blocco vale ad esempio 2,18 secondi.

Fino qua spero tutto chiaro

Se x è troppo grande, la loco arriva in B prima che RR abbia dato il comando Vb (x grande => più tempo per rallentare => meno step di rallentamento fatti da A a B;
Alla loco viene dato il comando di fermarsi ma magari va leggermente lunga.
RR ha ricevuto l'occupazione di B prima di quando se la aspettava ed allora la volta successiva che quella loco dovrà fermarsi in quel blocco userà un x più piccolo;
con un po di tentativi trova la x giusta e la salva nel database (questo per ogni loco e per ogni blocco in cui BBT è attiva).

Viceversa x piccole fanno si che la loco raggiunga la Vb (che deve sempre essere una V bassa ma a cui la loco ancora cammina) prima di arrivare in B;
RR capisce che tra il comando "vai a Vb" e l'occupazione di B passa del tempo e la volta successiva prova con una x più grande.

Se il parco loco è limitato si dovrebbe ottenere presto un risultato decente.


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MessaggioInviato: 02/10/2019, 18:16 
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Christian Corradi ha scritto:
Cita:
[*]si dice per quali blocchi (un blocco ad esempio è un binario di stazione) si vuole usare la BBT;
[*]premetto che ogni blocco deve avere 2 sensori (indipendentemente dall'uso della BBT), uno all'ingresso (A) (es inizio del binario) ed uno in prossimità del punto vicino all'arresto (B)

Christian, due chiarimenti, per curiosità:
- dichiari al blocco che vuoi usare la BBT (per le loco abilitate) oppure dichiari alla loco i blocchi su cui vuoi usare la BBT ?
- RR quindi necessita di 2 sensori per blocco; suppongo intenda sensori di passaggio (ad es.reed), non di occupazione, corretto? RR non supporta sensori di occupazione? se li supporta, come usare gli uni e gli altri?

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