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Interessi fermodellistici: Ex-Scala H0 ora solo N
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A me piace pensare che il modellino sia una copia in perfetta scala del soggetto al vero (nei limiti concettuali per quanto riguarda la motorizzazione), purtroppo essendoci una carenza di scala N italiana di tipo industriale in tempi odierni, ci si deve affidare alle capacita' artigianali di chi si cimenta a crearle ed al loro grado di soddisfazione, in caso di incoerenza con questa mia mentalita' si ricade per qualita' nel giocattolo piu' che nel modellino, ovviamente ribadisco che e' solo un mio punto di vista ma del resto si sa la vita e' ironica, c'e' gente che gioca con le Ferrari in scala 1/43 e chi invece gioca con quelle in scala 1/1 (io uso solo trenini in scala 1/160 :lol: ).

Se poi si e' alle fiere davanti ad un pubblico, difficilmente si sentira' un visitatore chiederti se il modellino monta un motore Mabuchi o Faulhaber.
E' piu' facile che passi il papa' che dice al figlioletto: "Guarda un trenino .... se ti piacciono te ne compro uno da 30 Euro!"

... e li' l'ironia cavalca invece di camminare. :?


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MessaggioInviato: 06/02/2019, 15:00 
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Alex La Torre ha scritto:
Io non sono un guru, però dove possibile preferisco maggiore dettaglio rispetto a quello che riesco a vedere con i miei occhi senza occhiali, lenti o opzioni macro.


infatti crei capolavori anche zummati......

Una considerazione:

se guardo una pianta finta a grandezza naturale mi devo avvicinare per capire se è finta. Se è fatta proprio bene la devo anche toccare….. In questo caso sono di fronte ad illusione ed inganno….

Nel caso di un paesaggio in scala N c’è solo illusione in quanto lo spettatore è naturalmente in grado di capire il contesto spaziale. Lo spettatore passa dall’illusione allo stupore e ammirazione man mano che si avvicina notando l’accuratezza dei dettagli che apportano il realismo.

Diciamo che questo spettatore in avvicinamento ad occhiometro, distingue particolari visivi di grandezza non inferiore a 0,15 mm (15/10) ad una distanza di 25 cm. E’ una mia supposizione; ipotesi sulla capacità visiva media con o senza occhiali da vista. 0,15 corrisponderebbe nella realtà a particolari di 24 mm (forse sono un po’ ottimista).

Se prendo un obiettivo mi metto in modalità macro a 5 cm dall’oggetto e faccio una foto ……… si stravolge tutta l’illusione e quello che prima, ad occhio, poteva sembrare quasi reale adesso appare difettoso. Questa modalità di cattura dei particolari in teoria stravolge un po’ tutto il modo di lavorare del modellista.

Sto ammirando molto i lavori di coloro che sono riusciti ad andare oltre questo limite in quanto richiede notevole approfondimento nella ricerca di finezza dei materiali e cura delle proporzioni.

E’ come un gioco al miglioramento indotto dal progredire della tecnologia e dall’uso del web come mezzo di diffusione delle immagini. Forse i modellisti del futuro arriveranno a zummare grandi funghi porcini nel sottobosco. Chissa !


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MessaggioInviato: 06/02/2019, 16:15 
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Luca Fischetti ha scritto:
Alex La Torre ha scritto:
Io non sono un guru, però dove possibile preferisco maggiore dettaglio rispetto a quello che riesco a vedere con i miei occhi senza occhiali, lenti o opzioni macro.


infatti crei capolavori anche zummati......


Troppo buono :oops: :oops: :oops: .Comunque condivido ciò che scrivi.
Un esempio è il mio E428 in fotoincisione.Prima o poi lo finisco giuro :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Forse sono stato l'unico che in scala N ha riprodotto le prese d'aria a orecchio realmente aperte (vuote internamente).Oppure i rivetti con le chiodature tutto in rilievo.In molti invece optano per prese d'aria piene e buchi al posto delle chiodature :shock:
Ecco, io se posso mi spingo oltre ciò che l'occhio vede, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole ;)
PS:Il 428 in foto (molto incompleto) è stata la primissima lastrina che ho disegnato per il modello, quindi perdona le approssimazioni :oops:


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e428 prototipo fotoinciso in alpacca.jpg
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MessaggioInviato: 06/02/2019, 16:27 
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Interessi fermodellistici: Scala N.
Città di residenza: Roma
Provincia di residenza: RM
Francesco Terlizzi ha scritto:
:) Ciao, personalmente parto sempre dal concetto di riproduzione della realtà la cui percezione non puo essere soggettiva proprio per il concetto stesso di reale.
Viene da sè che diventa invece soggettiva l'interpretazione, ma lo è solo ed esclusivamente in base alla capacità e possibilità dell'operatore nel realizzare un determinato modello e poi alle aspettaive o ambizioni del fruitore finale, cosa che può coincidere oppure no.
Nel mio caso venendo da anni di modellismo statico, figurini in scala 1:32, ho riscontrato che in ciò che è statico in scala 1:160 la sua riproduzione reale porta inevitabilmente a dei compromessi.
Ora questi compromessi possono essere un limite o un'opportunità, e qui entra in gioco l'abilità del modellista ed il senso estetico che si vuole dare al proprio progetto, per sentirsi appagati di cio che si ha.
Mi sono ritrovato a dipingere qualche figurino in scala 1:160, ed abituato ad una scala nettamente più grande ho per forza dovuto eliminare il 70% del lavoro, ma sono comunque sicuro che qualcosa in più si potrebbe tentare, ma fino a dove non lo sò, anche perchè la qualità di partenza è a mio parere molto scarsa, troppo!!
Ad oggi penso che molto dipenda anche dal punto di partenza, dal modello commerciale che si vuole utilizzare oppure eventualmente tentarne l'autocostruzione.
Per esperienza personale, e competenza ancora poca, ho trovato dettagliati e molto curati i mezzi che circolano sulle nostre rotaie ma a livello di accessori scenici mi sono imbattutto in molte ditte che prongono case, stazioni, omini, auto, alberi e tanto altro che a me fanno inorridire se accostati a dei modelii di loco e vagoni invece molto accurati.
Purtroppo il super dettaglio costa in termini di soldi, fatica e tempo e con questi elementi anche potendoli avere tutti non è detto poi che il singolo modellista riesca ad ottenere un mondo in miniatura parallelo a quello reale.
Penso che non ci sia una via assoluta nel livello di precisione, ma che ci sia la nostra coscienza che ci dice "ok va bene", pensando che però la prossima volta faremo qualcosa in più.
Non sò se ho contribuito alla domanda iniziale, trovo però l'argomento molto interessante ma eltrettanto pericoloso perchè se perdiamo di vista il divertimento tutto questo diventa un lavoro...... e non sempre il lavoro che si fà poi alla fine con gli anni è sicuro che continui a piacerci, al punto tale di andare in pensione rischiando di abbandonare i treni e il modellismo e metterci che sò a fare l'uncinetto..... :lol:
Che se dovesse divertirci va bene, ma attenzione che pure lì volendo c'è da diventare matti :lol: :lol:


Molto interessante ! Grazie.

P.S
"ok va bene" :)


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MessaggioInviato: 06/02/2019, 16:40 
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Interessi fermodellistici: Scala N ep. III-V
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A mio parere, resta il colpo d'occhio la cosa più importante in scala N.

Secondo me dobbiamo filtrare il tutto alla luce del fatto che un particolare sul plastico, a 50 centimetri di distanza (gli 80 cm di Giancarlo), lo staremmo guardando (al vero) da 80 metri.
Cosa potremmo apprezzare da 80 metri? Cosa vedremmo dei particolari? Mah. Pochino, direi.
Un modello, un fabbricato, un aspetto del paesaggio devono "rendere" ai nostri occhi lo stesso aspetto al vero.

Lo studio della resa (sul piccolo particolare) della luce, a mio giudizio, è più importante (per dire) della riproduzione centesimale dei particolari, che comunque senza una lente (o una foto macro) non apprezzeremmo.

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Un salutoNe,
Antonio

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MessaggioInviato: 06/02/2019, 16:57 
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Interessi fermodellistici: .
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scusate se reintervengo ma secondo me parliamo di cose diverse cercando di amalgamarle, ma non si può, sarebbe come guardare con gli stessi criteri un film e un documentario.
Noi da una lato abbiamo il modellismo, che ha uno scopo, riprodurre un originale con la massima fedeltà possibile.
Dall'altro il giocare coi treni facendoli andare avanti e indietro.
Io sono passato (meglio dire ritornato, ma ero piccolo e con l'HO), da giovane adulto perché mi ero stufato dei figurini militari. Non nel senso di stancarmi, ma il fermodellismo era più adeguato allo stato d'animo richiesto dal riposo, a volte sulla parte elettrica, a volte dipingere, a volte segare, a volte illuminare e così via. Insomma più vario e quindi piùadatto a praticarlo con (dis)continuità, mentre i soldatini bene o male son per la massima parte solo pittura, che uno non sempre ha voglia.
Bene, in tutto il guazzabuglio di cose del fermodellismo, oggi ancora più complesso per via dell'informatizzazione, non ci resta il tempo per fare tutto bene.
E pretendiamo pure di porre sullo stesso piano un modello o un diorama, con un tracciato spesso a ottovaolante se non peggio, per via delle elicoidali. Ma sono cose diverse, e, non avendo vite infinite come nei videogiochi, e non essendo tutti dei multingegno come leonardo da vinci, impossibili da praticare tutte e bene.
Allora ci siamo inventati la storia "ma tanto guardo da lontano". Ma scherziamo? Provate a dirlo a un modellista navale o a chi fa figurini, o i modelli di aereo col pannello di comando nella carlinga!!!
Insomma. Chi vuol dedicarsi al gioco, giochi, come si è sempre detto, ognuno deve fare ciò che vuole, ma il modellismo è una cosa diversa. E il piacere di un dettaglio o di una ricchezza di particolari è una sua caratteristica fondamentale.
Se facciamo modellismo e plastici assieme, ok, sappiamo che oltre un certo limite di accuratezza non possiamo ragionevolmente andare avanti, ma è un limite, non uno scopo.
Comunque siamo andati fuori tema. Il quesito non era sugli 80 cm, ma se sia opportuno far cose visibili solo col lentino, quesito che mi pare invece assai ragionevole.

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MessaggioInviato: 07/02/2019, 1:23 
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Interessi fermodellistici: Modelli italiani e tedeschi
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Provincia di residenza: Palermo
Ulteriore intervento, ma prometto di non intervenire ulteriormente. Premesso che in una copia in scala, specie per una scala di forte riduzione quale la nostra, le approssimazioni sono pressoché, necessariamente, infinite, pensate a motori, masse, trasmissioni, ganci, prestazioni, cristalli luci, parti mobili che diventano fisse ecc. ecc. c'è sempre ilo problema di ciò che vogliamo rappresentare e come vogliamo utilizzare il nostro lavoro. Due esempi per tutto: i pantografi di Mario per le sue lastrine sono pressoché perfetti come proporzioni ed estetica, ma non potranno mai seguire una linea aerea; quelli LM sono meno precisi, le orecchiette della base, per dirne una, sono sopradimenzionate. ma questo è il prezzo da pagare per poter inserire le molle, vorrei veder riprodurre i pistoni idraulici funzionanti, che consentono allo strisciante di mantenere il contatto con la linea aerea. Altro esempio: i carrelli di Giancarlo per le 772 sono da esposizione con ogni particolare, compreso ceppi freni riprodotti. Rovescio della medaglia: immontabili salvo non spogliarli delle traverse di testa, dei ceppi freni e sbassarli leggermente, vanificando una parte del lavoro di progetto e realizzazione, ma rendendoli utilizzabili anche se da toccare con mani malate. Le prese d'aria realisticamente aperte sono veramente notevoli ma finiscono con l'inserire qualcosa di difficilmente visibile e creare un ulteriore elemento di fragilità in qualcosa già molto fragile di casa sua.
Riprodurre un modello non significa solo fare una fotografia in scala, ma anche riprodurne le caratteristiche funzionali. Da un compromesso fra queste due esigenze nasce il modellismo dinamico che, poi, nel nostro caso prevede una variegatissima riproduzione della realtà con in più il movimento. - Francesco

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festina lente


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MessaggioInviato: 07/02/2019, 10:34 
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Interessi fermodellistici: Scala N italiana, epoche IV e V.
Città di residenza: Milano
Provincia di residenza: Milano
Argomento interessante, anzi interessantissimo...
Chi mi conosce sa già come la penso, il superdettaglio, la superfinitura ben vengano e sono d'obbligo su modelli da esposizione ma su modelli che devono circolare su di un tracciato, specialmente nella Nostra scala, nn so fino a che punto siano necessari.
Il discorso è sempre quello, io guardo circolare i miei treni da almeno mezzo metro, nel mio caso pure con lo sguardo che va dall'alto verso il basso (il mio costruendo nn è su "4 gambe o più" ma scorre e si nasconde sotto al letto), a che mi servono certi dettagli piccolissimi o addirittura nascosti che mai e poi mai riuscirò a vedere durantela fase ludicadel mio/nostro hobby?
Riprendo un paio di foto che il bravo Guido Fraticelli aveva postato qlk mese fa' al lancio delle tipo X della ACME

Allegato:
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FB_IMG_1549526448466.jpg
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Viste queste due foto, mi piacerebbe sapere, al fine ludico (ma anche da esposizione in vetrina aggiungo) a che serve la fine riproduzione delle tubature del sottocassa o addirittura dei dischi freno dei carrelli? A meno di nn farle circolare a "pancia all' insù" nessuno si accorgerebbe di questi dettagli. E allora mi richiedo...a che servono se nn a far lievitare il prezzo finale di vendita?

Lo so, probabilmente sono un modellista un po' "grezzo", ma ho scelto la "160" xkè volendo far circolare dei treni in maniera un po' decente, con gli spazi che avevo, mi son dovuto convertire dalla H0 alla N, scelta di cui son felicissimo, ma la conversione mi ha portato anche a ragionare diversamente in fatto di dettagli, visto che, specie quelli più fini, nn possono o nn conviene riprodurli.

_________________
Luca
____________________________________________________________________
Mia moglie dice sempre "meglio i trenini che il bar"...ed io la prendo alla lettera :lol:


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MessaggioInviato: 07/02/2019, 10:39 
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Interessi fermodellistici: Tutte le epoche, tutte le amministrazioni
Città di residenza: San Lazzaro di Savena
Provincia di residenza: Bologna
antonio rampini ha scritto:
A mio parere, resta il colpo d'occhio la cosa più importante in scala N.

Secondo me dobbiamo filtrare il tutto alla luce del fatto che un particolare sul plastico, a 50 centimetri di distanza (gli 80 cm di Giancarlo), lo staremmo guardando (al vero) da 80 metri.
Cosa potremmo apprezzare da 80 metri? Cosa vedremmo dei particolari? Mah. Pochino, direi.
Un modello, un fabbricato, un aspetto del paesaggio devono "rendere" ai nostri occhi lo stesso aspetto al vero.

Lo studio della resa (sul piccolo particolare) della luce, a mio giudizio, è più importante (per dire) della riproduzione centesimale dei particolari, che comunque senza una lente (o una foto macro) non apprezzeremmo.



Presidente,
sintesi e precisione.
Come non quotarti al 100% :mrgreen:
Poi, per citare una frase che qui sul forum non viene mai usata( :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: ) affermo:
"il plastico è tuo e ci fai quello che vuoi, l'importante è che piaccia a te"
Lo stesso vale per i dettagli su un modello.
Ciao
M.


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MessaggioInviato: 07/02/2019, 10:43 
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Interessi fermodellistici: FREMO, Scala N freelance, SNCF, OBB, C&NW, FS epoca III-IV-V, plasticista operativo.
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Provincia di residenza: Pavia
Skype: alessandro.corsico
Luca per quanto riguarda le X se non sono particolari riportati non vedo quale sia il problema non è certo quello che fa lievitare il costo del modello.

Tien presente che queste carrozze sono disegnate a CAD non coata nulla inserire un particlare in più da stampare.

Serve o non serve, questione di gusti

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Saluti dal Tibet (niente treni solo Yak e Nak)

DCC addicted
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Alex Corsico

Ferrovie e Tranvie Locali
Direzione d'Esercizio di
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Skype: vittorio.peruzzi
Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Giancarlo ha, per me, centrato il problema: un conto se si osserva qualcosa da 10 cm un conto se la si osserva da un metro. Nel primo caso i microparticolari hanno la loro ragione di essere, nel secondo bisognerà maggiorare opportunamente quegli elementi che caratterizzano il modello in modo da renderli evidenti. Una locomotiva da vetrina sarà particolarmente curata, quasi una miniatura, una locomotiva che gira su un plastico deve invece avere tutti gli elementi che ne consentano l'identificazione e, nella nostra scala, la mancanza di un particolare invisibile a una cinquantina di centimetri di distanza non è certo un nocumento, specie tenendo presente che l'aumento dei particolari fa lievitare esponenzialmente i costi. Un discorso a parte farei per le decal dato che, almeno per me, anche da una certa distanza, pur non riuscendo a leggerle, è avvertibile se sono delle linee informi o se sono in apparenza linee ma in realtà composte da lettere , a occhio nudo, indistinguibili. - Francesco

Concordo pienamente.

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Saluti cari.

Vittorio

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Provincia di residenza: Siena
Altra vecchissima diatriba modellistica.... se il gioco valga la candela per inserire in un modello particolari che poi risultino invisibili o quasi... anche qui ne ho sentite, in quasi 50 anni di modellismo, di tutti i colori. Premesso che per me è giusto che ognuno faccia quello che ritiene giusto e, soprattutto, alla sua portata, direi che anche in questo caso è una discussione sul sesso degli angeli... ognuno ha le sue opinioni e le ritiene giuste, ovviamente e sacrosantamente, e procede per la sua strada. Molte volte mi sono sentito rispondere, quando ho fatto la domanda "ma perchè hai fatto questi particolari che poi non si vedono?" a qualche modellista, "io so che ci sono..."... e magari poi però rimanevo un po' scettico... poi mi sono ritrovato a disegnare le decals per i modelli (di cui alcuni di voi hanno usufruito, spero con soddisfazione) e mi sono messo nella stessa identica situazione... semplicemente non riesco a accettare delle approssimazioni quando posso evitarle (le mie decals sono in assoluta scala) anche se so benissimo che poi a modello finito, guardandolo da distanza normale non si apprezzeranno.... io però so che sono giuste e questo mi basta...
Inoltre mi sento di aggiungere che la percezione di un particolare, anche senza osservarlo da vicino, cambia anche a livello inconscio, a seconda se il particolare stesso è fatto precisamente o solo approssimato, insomma il "colpo d'occhio" cambia...
Comunque la domanda iniziale era leggermente diversa, e per restare a quel quesito posso dire che, secondo me, è difficile stabilire un limite generico, anche perchè non tutti vediamo e apprezziamo i particolari nello stesso modo, dipende da troppe variabili, personali e ambientali (lo stesso modello osservato in contesti diversi apparirà ogni volta leggermente diverso).
Poi ovviamente dipende moltissimo anche dal livello "modellistico" dell'osservatore... un visitatore generico di una qualsiasi mostra o manifestazione modellistica osserverà i modelli esposti in modo casuale, magari osservandone più da vicino qualcuno che lo abbia particolarmente colpito, ma probabilmente non avrà la conoscenza tecnica per apprezzare certi particolari, che siano presenti o meno... un visitatore modellista invece magari osserverà più acutamente i modelli, anche se ovviamente si soffermerà più profondamente su quelli di suo specifico interesse, e quindi li osserverà molto più accuratamente e sarà probabilmente in grado di apprezzare di più i vari particolari e, chissà come mai, individuerà subito i difetti.... se poi l'osservatore è un giudice di una mostra allora l'osservazione sarà così accurata che particolari presenti o mancanti o errati verranno subito individuati, con conseguente modifica della valutazione finale.
A questo punto molti di voi si domanderanno "Beh, ma insomma, dove vuole andare a parare questo?"... da nessuna parte, oltretutto perchè non mi sento assolutamente il depositario di una qualche verità... semplicemente un'opinione e una chiacchierata...

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Alex Corsico ha scritto:

Serve o non serve, questione di gusti

Amico mio, questa tua sacrosanta affermazione mi fa venire in mente quando mi hai chiesto i segnali FS dicendomi che attualmente li preferivi ad altri per completezza di particolari.Indubbiamente la cosa mi ha fatto molto piacere (detto da te che sei un esperto), ma se li dovessi ridisegnare, ti direi che aggiungerei ancora più particolari, perfezionandoli ancor di più e prima o poi lo faccio sul serio!!!
Questo...(mi rivolgo a tutti), solo per dire che ognuno di noi ha il suo modo di vedere e percepire le cose e ancor più importante è l'essere appagato!
Faccio un esempio...Tutti conoscete Luca Bassi...Ecco lui quando realizza i suoi fabbricati crea particolari che mai nessuno vedrà...Eppure li fa (osservate la foto)


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Alex La Torre ha scritto:
(...) solo per dire che ognuno di noi ha il suo modo di vedere e percepire le cose e ancor più importante è l'essere appagato!
Faccio un esempio...Tutti conoscete Luca Bassi...Ecco lui quando realizza i suoi fabbricati crea particolari che mai nessuno vedrà...Eppure li fa (osservate la foto)

Luca è un fenomeno :mrgreen:
Indubbiamente, a corollario di quanto dicevo, e come già detto da altri amici (non è in contraddizione con quanto affermavo) il limite lo si trova anche, evidentemente, dentro ognuno di noi.
Mi ricorda il caso di alcuni modelli di Giorgio Donzello, in cui Giorgio si sentiva "obbligato" a realizzare particolari che, sotto le griglie dei reostati (parlo a memoria) non si sarebbero comunque mai potuti vedere.
A volte si entra nella compulsività pura, ed è giusto che non ci sia storia...

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Antonio

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antonio rampini ha scritto:
Alex La Torre ha scritto:
(...) solo per dire che ognuno di noi ha il suo modo di vedere e percepire le cose e ancor più importante è l'essere appagato!
Faccio un esempio...Tutti conoscete Luca Bassi...Ecco lui quando realizza i suoi fabbricati crea particolari che mai nessuno vedrà...Eppure li fa (osservate la foto)

Luca è un fenomeno :mrgreen:
Indubbiamente, a corollario di quanto dicevo, e come già detto da altri amici (non è in contraddizione con quanto affermavo) il limite lo si trova anche, evidentemente, dentro ognuno di noi.
Mi ricorda il caso di alcuni modelli di Giorgio Donzello, in cui Giorgio si sentiva "obbligato" a realizzare particolari che, sotto le griglie dei reostati (parlo a memoria) non si sarebbero comunque mai potuti vedere.
A volte si entra nella compulsività pura, ed è giusto che non ci sia storia...


Concordo con Alex, questo succede perché nel modellista quello che muove e motiva è la voglia di fare: il bisogno di sfidarsi a fare quel preciso particolare (vuole sempre dire risolvere un problema intellettuale, avere l'idea :idea: giusta) e ricavare soddisfazione nel riuscirci. :) Poi se il particolare non lo si vede, poco male, chi l'ha fatto sa che c'è ;)

Se Antonio mi permette, non parlerei di compulsività, ma di passione, e di voler mettersi alla prova. Come ho già detto in altre occasioni, il limite sta nelle nostre capacità, nelle nostre dita, nei nostri occhi.

A proposito di dettagli e particolari: sono fermamente convinto che questo nostro hobby addestra a vedere, e non solo a guardare. Chi più vede, più vuole riprodurre... :)

Scusate il pistolotto, ciao a tutti

Ugo


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