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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 09/01/2021, 23:05 
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Nuovo Test -
Ho recuperato una squadretta di rinvio per servo a X, utilizzata come rinvio ,
così il comando primario è parallelo al binario e con un altro filo rinvio ortogonalmente il comando.
Il primo filo è da 1.0 mm. e ho forato con una punta da 1,2 mm il pernetto del deviatoio FL, mentre il secondo è da 2 mm.
Con questo comando taglio che dovrà essere fatto sarà limitato al solo movimenti del pernetto, e penso di coprirlo interponendo un pezzetto di plasticard su cui sarà incollata la massicciata
NCiao Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 10/01/2021, 0:48 
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Scusate, ma qualcuno vuole spiegarmi la "ratio" di un comando manuale, realizzato con leveraggi o rinvii più o meno complicati, anche da parte di chi fa della fedeltà al vero una bandiera, quando non solo questo tipo di comando richiede nell'azionamento un azionamento particolarmente attento, ma, soprattutto, è nella scala 1:1 desueto da alcuni decenni? Caduto, con i comandi sotto plancia e quelli passo-passo, lo "orrore" estetico, nella mia pochezza, non trovo motivazioni. Se poi pensiamo a tutte le possibilità del digitale da noi tutti sponsorizzato, siamo all'assurdo. - Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 10/01/2021, 10:17 
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Caro Francesco: ... "come complicarsi la vita" :( :o :shock: !
Secondo me, questo sistema è eccezionale e messo in pratica da anni nei modulari Fremo, in cui la distanza bordo modulo/scambio è di
pochi cm, con estrema soddisfazione per l'operatività ;) !
Tutto il resto è :roll: :cry: ....
Abbracci :D :lol:

Marione


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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 10/01/2021, 11:15 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Scusate, ma qualcuno vuole spiegarmi la "ratio" di un comando manuale, realizzato con leveraggi o rinvii più o meno complicati, anche da parte di chi fa della fedeltà al vero una bandiera, quando non solo questo tipo di comando richiede nell'azionamento un azionamento particolarmente attento, ma, soprattutto, è nella scala 1:1 desueto da alcuni decenni? Caduto, con i comandi sotto plancia e quelli passo-passo, lo "orrore" estetico, nella mia pochezza, non trovo motivazioni. Se poi pensiamo a tutte le possibilità del digitale da noi tutti sponsorizzato, siamo all'assurdo. - Francesco

Caro Francesco, se posso esprimere la mia opinione credo non vi sia nessuna ricerca particolare nel voler impiegare degli scambi manuali, si tratta, almeno per quanto mi riguarda nell'aver incontrato parecchie difficoltà (spesso dovute alla mia proverbiale ignoranza in campo modellistico) infatti moti attuatori e deviatoi Fleischmann montati sul mio plastico mi hanno portato alla decisione di affidarmi al semplice comando manuale eliminando quello elettrico, strada facendo passando da uno scambio Peco ho visto che esiste la possibilità di realizzarsi in proprio anche l'armamento e da qui il desiderio di abbandonare il manuale per un motore passo passo il "passo" (scusa il bisticcio di parole) è stato breve, però non ti nascondo che è sempre bello mettersi in discussione anche tornando indietro usando delle semplici guaine per freni delle biciclette o dei volgarissimi rinvii, tra l'altro mi risulta impiegati da molti modellisti, senza nulla togliere alle moderne tecniche di controllo automatizzate che non credo di poter mai impiegare data la mia (mi ripeto) ignoranza in materia.

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 11:07 
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BuoNgiorno,
dato che sto realizzando un plastico/diorama operativo di una stazione e l'obiettivo non è la manovra, ma un circuito dove far circolare i treni, anche se piccola per avere un minimo di realismo saranno installati 11 deviatoi. I binari saranno Fleischmann , e opterò per questo sistema di comando "manuale" - copiato dai moduli/plastico dell'amico Alex Corsico - perché verranno usati saltuariamente e mi faranno risparmiare qualche Euro. Poi con i sistemi dei rinvii a leve , come mi segnalava l'amico Cristian Cisognani, è sempre possibile automatizzare tutto con dei servi e creare un sistema di comando anche digitale collegato al PC.
Nciao
Andrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 14:05 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Scusate, ma qualcuno vuole spiegarmi la "ratio" di un comando manuale, realizzato con leveraggi o rinvii più o meno complicati, anche da parte di chi fa della fedeltà al vero una bandiera, quando non solo questo tipo di comando richiede nell'azionamento un azionamento particolarmente attento, ma, soprattutto, è nella scala 1:1 desueto da alcuni decenni? Caduto, con i comandi sotto plancia e quelli passo-passo, lo "orrore" estetico, nella mia pochezza, non trovo motivazioni. Se poi pensiamo a tutte le possibilità del digitale da noi tutti sponsorizzato, siamo all'assurdo. - Francesco


Caro Francesco,
il comando manuale ha il suo senso in certe situazioni
e può essere meno costoso e complicato sia di un comando analogico che uno digitale.
Nella mia situazione per esempio il solo modulo della stazione di Nardò Centrale ha 13 scambi + due scambi/incrocio un totale di 17 comandi che io volevo avere sul bordo del modulo, ciascuno prossimo al suo scambio per effettuare le manovre.
Qui la vera assurdità sarebbe stata di convertire l'attuazione meccanica degli aghi in un comando elettrico al motore per poi avere di nuovo l'attuazione meccanica di un deviatore elettrico, tutto per coprire una distanza di 15cm in media

Sotto il piano del lavoro e costi:
Per farlo in analogico avrei dovuto comprare 17 motori ed altrettanti interruttori e collegare un minimo di 51 fili
Per farlo in digitale avrei dovuto aggiungere due decoder scambi ed due encoder sensori ai costi dell'analogico.
Con il comando manuale ho solamente dovuto piazzare 17 manopoline e relative astine che mi costano niente, perché me le stampo in casa.

Poi dal punto di vista dell'estetica e della qualità del movimento mi sembra che i filmati che ho postato siano eloquenti.

Sulla fedeltà al prototipo, nel ventennio 60-70 che io modello, la vera stazione di Nardò aveva tutti i comandi (passaggi a livello e scambi) con cavo metallico, leveraggi manovelle e pulegge. Questi comandi che una volta includevano anche l'attuazione dei semafori ad ala, sono rimasti su altre stazioni delle FSE fino alla prima metà de anni 2010 (come documentato dai filmati di Aloisius)
Ciao
G.


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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 17:00 
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Personalmente dividerei la questione in altri termini... mantenendo le soluzioni di Gianfranco!
Comando manuale o ... automatico?
- Manuale: che sia "meccanico" o con motorini sotto plancia o con solenoidi ... poco cambia. Il "divertimento" e la "responsabilità" dell'attuazione è tutto dell'operatore, che come detto anche "storicamente" era responsabile delle manovre.
- Automatico: che sia fatto da un Software su PC o dal un comando tramite DCC ... serve un decoder oltre all'attuatore.
In questo caso io trovo "scomodissimo" digitare l'indirizzo dello scambio sul throttle che mi serve per comandare il mio treno.
Inoltre personalmente non sono interessato a "veder girare i treni da soli" ... quindi ... niente Software e automatismi, niente decoder per gli scambi
Poi... un poco di proprietà di linguaggio è indice che stiamo parlando di qualcosa che si conosce... lasciamo perdere i "motori passo-passo" che non c'entrano con gli scambi ... servono a tutt'altro.

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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 17:30 
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giusto alla proprietà di linguaggio!
io mi ricordo , ai miei albori N negli anni 80 (in quelli 60 in HO non mi ricordo più) , che dire scambio era come dire "corda" in barca :roll:
"deviatoio", dovevi dire, se non volevi passare per spettatore occasionale del mondo dei treni :lol:

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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 21:12 
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Per ENZO : hai ragione, mi è scappata una fesseria. Si parla di passo paso per i relais e non per i motori, (mai sentito parlare di motori passo-passo) facendo salvo il fatto che in alcuni casi, vedi marmotte scambi in scala, un relè si comporta da motore in quanto trasmette moto e non impulso elettrico.
Per GIANFRANCO: Scusa la battuta , ma nel raggio di 30 centimetri il ditino è più economico, più veloce e altrettanto efficiente. - Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: Controllo Manuale per scambi
MessaggioInviato: 17/01/2021, 22:07 
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Francesco, è strano che tu da ingegnere non abbia mai sentito parlare di motori passo passo!.
I motori passo passo sono un tipo molto particolare ma diffusissimo, ma non c'entrano niente con gli scambi.
Per gli scambi il termine "motore" è improprio, buono solo nel senso di "azionamento che crea un movimento", perchè nella maggior parte dei casi ci sono delle elettrocalamite.
E' anche vero che a volte c'è proprio un motorino che tramite una vite senza fine può far scorrere un alberino (ad esempio i Conrad).
I motori passo passo (step motor) hanno un certo numero di bobine che vengono alimentate in maniera sequenziale con un circuito di comando apposito e questo permette di fare passi di rotazione di pochi gradi alla volta, ad esempio 10° per impulso per cui ci vogliono 36 passi per fare un giro completo.
Quindi possono far ruotare un albero di una quantità prefissata e finita, oppure anche girare in continuo con velocità assolutamente controllata.
Sono comunque motori che a noi fermodellisti non servono, nè per la trazione, nè per gli scambi. Quindi a non conoscerli non si perde niente.

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salutoNi
Massimo


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Tanto per....estratto da Wikipedia:
Il motore passo-passo spesso chiamato anche step o stepper è un motore elettrico sincrono in corrente continua pulsata con gestione elettronica senza spazzole (brushless) che può suddividere la propria rotazione in un grande numero di passi (step). La posizione del motore può essere controllata accuratamente senza dover ricorrere al controllo ad anello chiuso (feedback) se la taglia ed il tipo di motore sono scelti in modo adeguato all'applicazione.
È considerato la scelta ideale per tutte quelle applicazioni che richiedono precisione nello spostamento angolare e nella velocità di rotazione, quali la robotica, le montature dei telescopi ed i servomeccanismi in generale. Un motore simile è il motore brushless, che si differenzia per uno statore che viene alimentato perennemente in tutte le sue parti e non a rotazione, questo conferisce maggiori velocità di rotazione e potenze, ma non permette un controllo altrettanto preciso della posizione del rotore.


E quindi questi cosa sarebbero? :roll: :roll: :roll:

Giancarlo


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Per Massimo e Giancarlo: Il passo-passo si riferisce al tipo di comando che il motore può accettare e tradurre in uno spostamento anche minimo e costante a costanza di impulso, ma come giustamente dice Massimo, può funzionare anche in maniera continua, come un qualsiasi motore. In questa ottica la dizione esatta sarebbe: "Atto a funzionare passo passo". Per questa considerazione ho detto che non esiste un motore passo passo anche perché in astratto, con comandi estremamente sofisticati e con una certa imprecisione, qualsiasi motore può funzionare passo passo. Aldilà, comunque, di queste considerazioni, non ho nessuna difficoltà a chiamare passo- passo i motori atti a questo tipo di utilizzo, anche se, nelle rare volte che mi sono imbattuto in questa tecnologia, se la memoria non mi inganna, ho sempre trovato la parola "atti". Un grazie particolare a Massimo per la spiegazione del funzionamento che non conoscevo. A presto di persona.
Francesco

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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Per GIANFRANCO: Scusa la battuta , ma nel raggio di 30 centimetri il ditino è più economico, più veloce e altrettanto efficiente. - Francesco


Non è una battuta, ciò che dici ha senso e sarebbe stato la mia prima scelta, se non fosse che gli scambi Märklin scala Z una volta privati del bruttissimo scatolone nero che li aziona, manchino di bi-stabilità: non ci sono mollette di precarico.
Ovvero non è possibile lasciare lo scambio, privato della scatola, fisso in percorso corretto o deviato con la certezza che ci rimanga.
Infatti facendo prove ho riscontrato che lo scambio causava sempre deragliamenti nel mezzo di un treno.
Perciò un meccanismo addizionale si è reso necessario comunque per ottenere la bi-stabilità.
nel mio sistema, l'astina di comando è comandata dalla manopola nelle due posizioni estreme che vengono mantenute stabili dall'irreversibilità della vite.
Se avessi avuto degli scambi Atlas (che hanno una molla che fa scattare gli aghi nelle due posizione estreme) probabilmente avrei fatto come dici.
Ma forse no: alla fine Il comando è risultato utile aldilà del conseguimento della bi-stabilità: nella scala Z le dimensioni sono minime e mettere le dita in zone dense di scambi e binari e con vagoni contigui ad essi non era facile senza causare svii dei vagoni contigui.

Ciao
G.


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