Come dicevo in un altro post, il mio plastico avrà un modulo di testa dedicato alla stazione di Otranto.
La stazione e la relativa ferrovia era all'atto della costruzione l'ultima stazione della linea adriatica della rete nazionale.
Ma i treni delle ferrovie dello stato non ci sono mai arrivati, perché fin dall'inizio la ferrovia venne data in concessione.
L'edificio viaggiatori è posto alla fine di un terrapieno su cui arrivano i tre binari terminali
Da questa parte la stazione ha solo due livelli.

Che però diventano 3 dal lato città.


L'edificio viene costruito con la tecnica di stampa in piano dei muri perimetrali ed di assemblaggio di essi a formare la scatola dell'edificio.
Ho modellato in CAD l'edificio con tutti i particolari (architravi, lesene, segnapiani, il bugnato e le scale)
Questa è la facciata lato città.

Stampata con uno spessore del muro di 1mm e con strati da 0.2 mm.
Aspetterò una giornata di sole per dipingerlo (il colore della pietra leccese è molto difficile da imitare) dopo una leggera stuccatura.
Il tetto verrà stampato con la torretta delle scale che così completerà la facciata.

Commenti?
Ciao
G.

Affascinante!
seguirò gli sviluppi con interesse

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l'arte è di tutti ma non è x tutti...

Molto interessante!

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

L'aveva fatta bellissima in H0 il grande Fabio Vergari!!!
Pubblicata su "I Treni"

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Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...

Si quella di Vergari la si può vedere al museo del treno di Lecce.
È dentro una delle centoporte museali.
Fa parte di un impianto vai-e-vieni che il Professore ha automatizzato (due macchifer ed una MAN che vanno da Bagnolo ad Otranto).
Qui una foto prima che venisse collocato nella carrozza.

È un lavoro molto bello.
Ciao
G.

Bel progetto Gianfranco!!!
Ma dimmi un pò, verrai a fare un sopralluogo in zona?!

Seguirò con interesse il tuo lavoro.

Ciao
D

PS
ora vado a mettere un pò di alberi sul mio!!!

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Ciao
DaNiele

Ciao Daniele,
quest'anno niente Salento Natalizio. Ma di sopralluoghi ad Otranto ne ho fatti per tanti anni.
Un piccolo rapporto di avanzamento dei lavori:
Ho completato il fabbricato viaggiatori un po' in ritardo. Avevo finito il filamento buono e mi sono ostinato ad usare un rocchetto che avevo in casa, con inutile perdita di tempo, visto che il risultato non era soddisfacente.
Venerdì mi è arrivato un nuovo rocchetto buono così sono riuscito a rifare tutto.

L'androne ha le volte a stella e le scale di accesso al piano superiore.

Ora dovrò fare le porte e finestre (in stampa) e dovrò scegliere come fare le inferriate.
Proverò in stampa 3D ma potrebbe essere la volta che ritorno a fare fotoincisioni.
Commenti?
Ciao
G.

Credo proprio che per queste applicazioni la fotoincisione sia particolarmente indicata, fermo restando che il manico è fondamentale. Bel lavoro.Le inferriate le farei in fotoincisione: al di là dei problemi di dimensione, sono fondamentali quelli maneggiabilità e resistenza.
Francesco

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festina lente

Oggi dopo cena ho avuto le due orette che mi servivano per sgrossare la lastra di polistirolo che formerà la parte terminale della stazione.
Con il proiettore da computer ho proiettato l' immagine da Google maps alla distanza opportuna per avere la giusta scala.
Ho tracciato con il pennarello il profilo delle linee salienti.
Ho deciso di accorciare i binari di una 30 di cm perché altrimenti non ce l' avrei fatta a mettere tutto in due moduli.
Poi con un coltellaccio da cucina ed il taglia polistirolo Amati ho asportato il materiale d'eccesso.
Per lo scavo dei binari mi sono fatto una dima di legno e chiodini per tendere il filo di constantana Amati e tagliare una fetta di polistirolo.
Il lavoro è appena cominciato ma si vede già l'idea.

Questa lastra da 6cm ne avrà un altra da 3 cm incollata sotto per irrigidire il tutto.

Commenti?
Ciao

Lapsus.....tastiera o interferenza dell'inconscio? In realtà volevo scrivere : per queste applicazioni la stampa 3D........
Francesco

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festina lente

SI avevo capito che si trattasse di un lapsus. Mi è ancora non chiara però la faccenda del manico.

Ciao
G.

Gianfranco, non occorre avere manico per la stampa 3D per accorgersi che hai manico

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

Ottimo Antonio. Si, rientra nel gergo di officina e in genere si usa come apprezzamento per chi opera, apprezzamento nel tuo caso, Gianfranco, più che meritato e indiscutibile. - Francesco

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festina lente

Le due lastre saranno incollate ortogonalmente (come due tavole di legno con le fibre ortogonali per irrobustire il tutto)?
Realizzerai delle prese di corrente intermedie per i binari sul modulo?
Hai fatto dei test per verificare la presa del ballast sul polistirolo e che soluzione adotterai?
Antonio

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http://scartamento9mm.blogspot.it/

Antonio e Francesco,
Grazie per la stima.

Antonio R.
il polistirolo per la sua natura cellulare, è isotropo e quindi non ha differenti caratteristiche meccaniche direzionali. Le due lastre sono state incollate con il metodo descritto nel post http://www.amiciscalan.com/forum/viewtopic.php?f=34&t=8227&start=15#p126234
Il modulo avrà le placche di connessione meccanica/elettrica che ho mostrato nel post http://www.amiciscalan.com/forum/viewtopic.php?f=34&t=8227&start=15#p126234
Intendo usare solo 2 placche e derivare l'alimentazione degli altri due binari da queste.

Prima di applicare qualsiasi cosa al polistirolo io lo dipingo con una miscela cremosa di colla da legno (poli vinil acetato) colore acrilico (marrone o grigio a secondo dell'area) polvere di cellulosa (qui viene venduta come turafori universale) ed acqua. Una volta seccata la superficie è rigida, leggermente rugosa, molto aggrappata al polistirolo e soprattutto leggerissima. Non ho avuto difficoltà a farvi attaccare la massicciata.

Uso la stessa miscela per l'asfalto delle stradine.

Con una variazione sul tema ottengo anche tutta la roccia e pietrame che mi serve.

Il metodo è facilissimo.
1) sgrano il polistirolo in pezzi di un paio di centimetri di dimensione massima
2) metto il polistirolo sgranato con un mezzo litro di acqua nel frullatore. Il polistirolo si carica elettrostaticamente sotto sforzo meccanico e l'acqua serve a prevenire questo. Si usa con successo anche il frullatore ad immersione.
3) faccio frullare. Con crescenti durate della frullata si ottengono grani di dimensione decrescente.
4) si mischia la (le) sospensione (i) acquosa di grani di polistirolo con poli vinil acetato, colore acrilico e cellulosa
5) si applica con qualsiasi mezzo (pennello, spatola) per ottenere superfici rocciose, pietraie o muri a secco (bisogna contenere la materia fra due piastre)
6) una volta seccato si può lavorare (tagliare al coltello e rifinire con cartavetro per ottenere muri) e ridipingere
Di nuovo, il vantaggio è la leggerezza.

Ciao
G.