Premetto che sono un modellista in generale e non proprio un ferrmodellista. Mi è sempre piaciuto tutto ciò che è modellismo, ovvero costruire e progettare come passatempo e divertimento: navi, aerei, treni, auto ecc. Ho sempre avuto, comunque, una particolare predilezione per i "trenini", da quando mio padre, mi regalò tanti anni fa (ho 55 anni) in occasione del Natale, un classico trenino elettrico della Lima, completo di confezioni aggiuntive per realizzare un plastico di 200x100 in HO. Dopo averlo costruito e usato per diverso tempo è stato riposto in cantina. Col passare degli anni (circa 30) è stato modificato da mio fratello e per ultimo da mio nipote che lo ha elettrificato completamente e aggiornato con le ultime novità.
Ma veniamo al 1995. Ero venuto a sapere che un anziano fermodellista voleva svendere la sua collezione in scala N. Gli comprai una decina di locomotive con relativi vagoni merci e passeggeri, seguendo più un gusto estetico che di epoca o nazionalità, pensando che avrei avuto un giorno il tempo di costruire un plastico per me e soprattutto per mio figlio. Ma vedendo questi splendidi treni e non vederli girare mi sembrava di non fare una cosa giusta. E quindi con buona volontà mi sono recato nel negozio dove di solito mi procuro il materiale per i miei hobbies, e ho acquistato un misto di cataloghi, listini prezzi di varie case costruttrici di treni, costruzioni, accessori e qualche libro specifico per conoscere meglio, come è cambiata dopo 30 anni, la tecnica modellista, rendendomi conto che a parte l'elettronica, il resto è rimasto più o meno uguale, mi sono fatto coraggio e, deciso il disegno del plastico e la marca dei binari ho iniziato la costruzione.
Le misure sono 180x100 decise più che altro per lo spazio ristretto dedicato alla costruzione. Il plastico è stato costruito in una cantina che ampia proprio non era in quanto misurava 1,5 metri di larghezza, e quindi sono stato costretto a realizzarlo in verticale, con qualche problema. La base è stata fatta in compensato tamburato da 15 mm, rinforzato con delle spalle alte 12 cm di altezza in quanto avevo intenzione di "nascondere" tutta la parte elettrica e elettronica, che trovo molto antiestetica, sotto la base lasciando soltanto il pannello di controllo sulla parte superiore, come potete vedere dalla foto. Realizzata l'ossatura e disegnato la posizione dove sarebbero stati posati i binari, ho steso la massicciata, realizzata acquistando delle piastrelle di sughero che tagliate in striscioline di 12 mm di larghezza e affiancate mi hanno dato una base uguale a quelle già in commercio ma molto meno costosa. Dopo aver inchiodato i binari, li ho saldati nelle giunzioni per avere una migliore conducibilità elettrica. Con il rimanente sughero, ho realizzato la massicciata vera e propria, tritandolo con un frullatore, ottenendo così una buona mistura che unita a del collante vinilico diluito l'ho posata ai lati dei binari con una spatolina. I rilievi sono realizzati con schiuma espansa a due componenti ricoperti poi con semplice cartapesta e pezzi di corteccia di sughero per simulare le rocce. La parte elettrica e elettronica l'ho realizzata completamente in proprio, trovando in commercio dei kit nei negozi di elettronica assemblandoli e adattandoli alle mie necessità. In modo particolare ho realizzato tre circuiti indipendenti, collegati fra loro, con blocchi automatici comandati dai semafori. Gli alimentatori per i binari hanno una doppia tensione: una regolabile in corrente continua 0-15 Volt con partenza rallentata, l'altra in corrente alternata a 10 Volt per l'illuminazione interna dei vagoni e dei fari delle locomotive. I trasformatori a 12 volt in corrente alternata per l'illuminazione delle case e dei lampioni sono separati, così come il trasformatore a 15 Volt per i deviatori. Infine ho inserito un circuito elettronico che simula vari suoni di treni, che all'occorrenza comando dal pannello di controllo. I binari (Roco) hanno uno sviluppo di circa 25 metri con nove deviatori e due sganciavagoni. Il plastico è stato realizzato con accessori spesso autocostruiti (gallerie, semafori, illuminazione dei vagoni, strade, massicciata ecc.) con una maggiore soddisfazione da parte mia e un notevole risparmio di denaro, essendo oggi gli accessori, data la scala ridotta, alle volte un po' troppo "finti" e sicuramente troppo costosi (in Italia) rispetto al prodotto. Oltre tutto non ho mai avuto la presunzione di realizzare una riproduzione, sia per l'esperienza che occorre avere, sia per l'alto costo. Nel plastico ci sono tre ponti, due sono della Arnold, l'altro, in curva, ho dovuto autocostruirlo in quanto, ho saputo dopo aver steso i binari che non esistevano ponti con raggio R3. Il ponte, la galleria ad archi e il muro di sostegno sono in balsa e compensato rivestiti poi con carta disegnata al computer per simulare i mattoni, verniciati con anilina e rifiniti con vernice trasparente opaca. La stazione principale è della Vollmer, le case e i portali delle gallerie sono della Faller, l'erba e la resina per realizzare l'acqua del laghetto della Woodland Scenics, gli alberi della Busch. Muschi e licheni sono sempre autocostruiti trovandoli in commercio in grosse confezioni sempre al minor prezzo anche se occorre adattarli alla scala. Come vedete l'ambientazione è classica e credo anche un po' irreale ai vostri occhi esperti, ma più che altro ho voluto costruire un plastico per divertimento e per fare giocare mio figlio senza tener conto dell'epoca e della nazionalità, ma nel complesso mi sembra una cosa gradevole.
Oggi ne sto costruendo uno nuovo in digitale, cercando di riparare agli errori di costruzione del precedente. Ho digitalizzato tutte le loco (una ventina), ho acquistato una Lenz LZV100 col palmare LH100, ho costruito altri due palmari di Paco in modo di avere più controlli tramite Xpressnet
Di seguito il link di collegamento per le foto:
http://picasaweb.google.com/pierluigi19 ... directlinkPierluigi Fasolin