per il filo elastico ti ha già risposto emanuele, per i fili di ottone non è così facile trovarli. Io li ho presi tanti anni fa a Stoccarda in un fornito negozio di bricolage e Belle Arti...

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salutoNi
Massimo

esistono in commercio pali epoca II°? a che distanza va messo un palo dall'altro per fare una cosa realistica?
grazie
Fabrizio

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Chi semina raccoglie.....
....ma chi raccoglie si china.....
....e a quel punto è un attimo.....

Sono domande a cui si può rispondere con un si o con un no.

In epoca II convivono trifase e prime elettrificazioni in continua

Cerca la norma nem 814 e trovi tante risposte.

Per la distanza a secondo quello che vuoi riprodurre poi in curva è diverso dal rettilineo.

Nella realtà in rettilineo la distanza tra i pali è circa 60 mt.

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Saluti dal Tibet (niente treni solo Yak e Nak)

DCC addicted
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Alex Corsico

Ferrovie e Tranvie Locali
Direzione d'Esercizio di
PAVIA
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FTL We move your mind

Magari qui trovi notizie interessanti http://www-3.unipv.it/electric/cad/slid ... ione_4.pdf
Filo SBM da 0,2 e 0,1 mm http://www.essebiemme.net/html/sbm_wire.html

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Grazie Vittorio, interessanti entrambi i 2 indirizzi

Giancarlo

Non temere di dire cose che sembrano troppo semplici

Nel plastico del Gruppo Fermodellistico Genovese (in H0) abbiamo la catenaria che permette lostrisciamento dei pantografi ma non la presa di corrente (per scelta).
Affinchè la catenaria non diventi al contrario (verso l'alto) dopi il passaggio dei primi pantografi che spingono verso l'alto molto di più della gravità che curva verso il basso i fili, il filo di presa deve essere tensionato con molle alle estremità!
Questo richiede, soprattutto in caso di curve anche lievi, pali molto ben ancorati alla base, altrimenti il cavo ed il palo vanno verso il centro della curva.

Qualcuno tiene il pantografo appena più basso della catenaria, eventualmente con un filo da pesca.
Qualcuno sceglie di non mettere la catenaria ma solo la palificazione (soprattutto in N dove il diametro del filo di contatto in scala sarebbe di 0.074mm, lo spessore di un capello)

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Riporto alcune considerazioni che avevo letto parecchi anni fa, scritte da un Maestro Fermodellista del quale purtroppo non ricordo il nome. Un elemento molto importante nella riproduzione di una porzione di ferrovia é ricreare nella maniera ottimale quello che si può definire "impatto visivo" rispetto alla realtà. Quando nella realtà siamo di fronte alla complessità ad es. della catenaria in una stazione con fascio di binari, scambi, incroci etc., i pali, le mensole ma soprattutto i cavi della linea aerea sono molto evidenti, molto "presenti" nella nostra percezione visiva (dipende anche molto dalla tipologia di luce presente - di taglio o più diffusa).
Credo che se realizzassimo la catenaria con filo di contatto con spessore 0,1mm la catenaria stessa non solo sarebbe quasi non percepibile ma a mio parere creerebbe solo confusione e "l'impatto visivo" sarebbe lontano da quello che abbiamo nella realtà.
In definitiva a parer mio se si utilizza un cavo di contatto es. 0,30 o 0,35mm il risultato "modellistico" é ottimo, e garantisce anche la possibilità (se si vuole, ma queste sono scelte del tutto personali) di tenere i pantografi in presa.

Amedeo

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Sempre da parere personale, ma la catenaria al vero la vediamo bene dal marciapiede, ossia da dove "non" siamo di certo guardando il plastico. Ma se simuliamo una distanza di una trentina di metri, che vuol dire cmq. pochi centimetri di distanza del naso dal plastico, se non si staglia contro il cielo (cosa altrettanto difficile in un plastico guardare da sotto in su), la catenaria comincia a sparire. O meglio, si vede ma diventa proprio sottile, di una dimensione impossibile da riprodurre.
A questo punto entra in gioco un altro fattore, la lunghezza delle campate, che con i nostri raggi dovremmo ridurre all'inverosimile.
In pratica vedremmo gli angoli delle poligonali che piegano come in una ragnatela assolutamente inverosimile.
Secondo me, ok per i pali, ma in giù dall'HO, andrebbe lasciata perdere.
Anzi, anche in HO è terribile, perché i nostri cugini accazeristi devono adattarsi a raggi proporzionalmente anche minori.

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Giusta osservazione Giovanni e non solo tua, a tutti gli effetti in pratica mi devo ricredere , al massimo proverò a divertirmi con la palificazione, ammesso di riuscirci specialmente nello scalo e nelle stazioni dove entrano in gioco anche i portali oltre ai singoli o doppi pali, per adesso ho il problema di reimpostare il tracciato, quello che avevo ipotizzato mi darebbe troppi vincoli costringendomi alla eliminazione o sostanziale modifica di buona parte degli edifici realizzati precedentemente e la "cosa" non è che mi piaccia molto, vedremo (intanto il tempo se ne va, tra i sogni e le preoccupazioni.......)

Giancarlo

Non temere di dire cose che sembrano troppo semplici

Realismo della riproduzione a parte, però vedere una catenaria abbastanza fine e ben strutturata con dovizia di particolari su un plastico anche in N fa un bell'effetto.
E con un po' di attenzione (e un buon carro pulitore) non crea nemmeno troppi problemi di manutenzione.
Io non vedo l'ora di mettere la catenaria al mio modulo di Bivio Aurisina, con lo spettacolo dell'incrocio dei fili sulla diramazione. Ho tutte le foto fatte al vero dall'alto, con i dettagli dei sezionamenti e dei vari tenditori, ed ho già comprato da anni e anni tutta la palificazione.

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salutoNi
Massimo

secondo me è Italo Briano!

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Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...

Grazie Mario!
Spero di aver riportato correttamente il suo pensiero!

Amedeo

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Da quando ne sono venuto a conoscenza, applico solo catenaria in filo elastico Ø0.2 mm (ad esempio SBM).
Facile da montare.
Indistruttibile durante l'uso del plastico e la manutenzione ordinaria.
Basso costo.
Indipendente dalla distanza tra pali.
Non è adatta a far scorrere gli archetti, ma visivamente non si nota. Io ad esempio rimuovo le vistose e fuori scala molle dei pantografi, applico un goccio di colla vinilica agli snodi degli archetti e poi alzo il pantografo all'altezza che voglio (solitamente qualche mm inferiore all'altezza della catenaria).
Non preoccupatevi della poligonazione: fino ad un certo limite, anche se non è perfetta (ovvero archetto che perde il contatto con il filo), nessuno se ne accorgerà, in quanto solitamente si osserva il plastico da una prospettiva frontale/rialzata e... "birds don't care". In questo modo si possono allontanare i pali anche in curve relativamente strette.
Per chi legge TTM, date un'occhiata all'articolo di Giorgio Botti su TTM n.38 (giugno 2009).
Per la palificazione: anch'io ho optato per l'autocostruzione, in quanto ho parecchi metri da elettrificare.
Mi sono basato sui disegni e le tecniche descritte nientepopodimeno che dal ns Presidente sui Bollettini Scala N...News n.0 e 41.
Materiali facilmente reperibili da negozi di modellismo (per esempio a Torino c'è Amati Modellismo).

E poi, a chi non viene qualche "realistico" dubbio guardando uno splendido Tigrone E652 fotoinciso che circola con pantografi abbassati?

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Ciao
Mario
http://cretaz-station.blogspot.com

Ragazzi...si fa per dire sono nuovamente qui a rompere con la "Catenaria" non riesco a trovare il primo palo con diametro esterno 2,5 ed interno 1,6 ho trovato il 2 ed il 3, però credo che il 3 esterno sia eccessivo, mentre il 2 ovviamente non mi consente l'inserimento del 1,5 avevo già iniziato con il 2,5 ed assemblato solo 14 pali, qualcuno mi può dare qualche indicazione/indirizzo?
Grazie

Giancarlo

Non temere di dire cose che sembrano troppo semplici