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MessaggioInviato: 10/12/2021, 17:35 
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Prendo spunto da viewtopic.php?f=34&t=8035&start=345 e alcuni interventi seguenti per una discussione generale sulle geometrie e tipologie di scambi.
E per non inquinare e creare polemiche su quell'argomento.

Gli scambi autocostruiti sono sicuramente bellissimi. Sia detto una volta per tutte! E non è una concessione, è una verità.
In subordine sono molto belli anche gli scambi Peco con cuore metallico e geometrie un po' più lunghe e meno deviate di quelli normali Fleischmann o Trix.

Ma se uno (prendiamo l'esempio di Sandro) ha già ha un impianto oramai operativo, cosa fa, smonta tutto, allunga la stazione e si autocostruisce gli scambi?
Quanto ci mette uno che lavora e ha figli(e) ad autocostruirsi uno scambio, e a cablarlo per polarizzazione?
Di scambi ne ha 33. Diciamo un anno? E tutti ne sono capaci?
Chi non ha tempo/voglia/abilità per autocostruirsi gli scambi può acquistare i Peco, se gli spazi glielo permettono.
E' vero, gli scambi normali Fleischmann e Trix sono da 112,6 mm 15° e producono l'effetto visivo serpentone.
Io in vista ho usato Fleischmann 155 mm 10°, circa come i Peco raggio largo 164 mm 10° (tabella Massimo di Giulio).

Però, in quasi tutti gli interventi riguardanti l'armamento, chi non usa Peco codice 55 electrofrog viene considerato un povero ...
Dài, per favore, non fatemi cercare e linkare i vari post dove o Peco o il nulla.

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MessaggioInviato: 10/12/2021, 19:28 
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mi permetto di aggiungere del mio, a questa considerazione sui deviatoi che condivido. Il deviatoio "corto" è una concessione in linea con tutta una serie di concessioni che nelle proporzioni di un plastico convivono tranquillamente per necessità operative sia nell'esercizio che nella costruzione. Io francamente noto di più muretti con spessore che in scala sarebbe di circa 50 cm., mattoni inesistenti lunghi al vero 50 cm, pali della luce a diametro 40 cm., prati con erbetta piantata alta 60 cm., gradini alti 30 cm., davanzali da 20 cm. di spessore, pietre da rilevato ferroviario da 80 cm manco si fosse su una piramide di Cheope, tende parasole che sembrano solette di cemento armato :) ... signori, un po' di rispetto per chi giunge a compromessi sull'impianto!

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MessaggioInviato: 10/12/2021, 20:27 
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In questo caso non posso che concordare sia con Vittorio che con Giovanni. - Francesco

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MessaggioInviato: 11/12/2021, 1:19 
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Giovanni, tra i compromessi dimentichi gli alberi alti 10 metri, montagne verticali che sembrano tutte le Tre cime di Lavaredo in un paesaggio appena collinare, sovrapposizioni di piani di binari che nemmeno le montagne russe, le carrozze tutte vuote, le fermate repentine e luci spente (in analogico).

Amedeo per il suo modulo Goppenstein si autocostruisce gli scambi non copiando geometrie Peco, ma quelle reali, modifica i segnali luminosi togliendoli dai pali per appenderli ai portali, come al vero, e li posiziona, come anche le marmotte (chi altri le mette?), nei punti reali.

C'è sempre qualcosa di meglio.
Ma magari, per costo, tempo, abilità, interesse, non si addice a tutti.

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MessaggioInviato: 11/12/2021, 2:38 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
(...)
C'è sempre qualcosa di meglio.
Ma magari, per costo, tempo, abilità, interesse, non si addice a tutti.

Ma certo, sono perfettamente d'accordo e mi sembra assolutamente normale, se si sceglie di autocostruirsi gli scambi non si avrà magari il tempo di realizzare gli edifici (spesso le nostre finestre di tempo sono limitate, e ci obbligano a scegliere dove concentrare il poco tempo a disposizione) o magari il piacere del "fare" lo si sublima nel realizzare al meglio il mare, o nel dipingere gli sfondi, o magari ci si preferisce concentrare sul realismo della movimentazione - e così via, stavo intervenendo oggi pomeriggio (poi dall'ufficio non ho avuto il tempo di farlo) per scrivere proprio questo.

Il modellismo è sempre fatto di compromessi, tra costi e tempi e disponibilità e interessi (il piacere molto personale e unico, come dicevo, di realizzare qualcosa), il compromesso se lo sceglie e lo accetta il modellista al lavoro ovviamente, l'idea è sempre quella della riproduzione della realtà ma il filtro lo sceglie il protagonista.
E' anche normale però in un Forum lo scambio di opinioni, il suggerimento, anche l'esortazione a provare modalità costruttive differenti (se io traggo piacere nell'autocostruzione degli scambi, e personalmente è così, mi sembrerà normale - lo faccio spesso - esortare a "provare" questo piacere e la semplicità della lavorazione e il grande realismo a cui si giunge; visto che citavi il Peco, se tutti pensiamo che il sistema Peco rappresenti il meglio da un punto di vista elettromeccanico ed estetico, è normale vedendo lavori eccellenti che arrivi l'esortazione magari a uno step successivo verso un realismo ancora più spinto).
Poi è chiaro come detto che tempo, voglia, interessi, non ultimo i costi possano frenare o all'opposto agire da stimolo.

Riassumo cosa penso: un plastico deve piacere al modellista che lo realizza, l'importante (nei compromessi che scegliamo) credo sia la consapevolezza della scelta.
Ma se un lavoro lo si presenta pubblicamente, è anche normale che venga stimolato il confronto delle tecniche e delle idee, sempre nel rispetto reciproco.
A me sembrano punti abbastanza scontati e credo che sia il bello del nostro Forum.

Ringrazio per questo pacato confronto :D

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Un salutoNe,
Antonio

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MessaggioInviato: 11/12/2021, 2:44 
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Scusa Vittorio, ma un albero di h. 10 metri è un albero piuttosto piccolo e non credo che nei nostri plastici esistono rilievi di 2m. In quanto al resto, lo vedi un Leonardo che dipinge le scene di una commedia? Credo che nessuno di noi riuscirebbe a vedere finito l'allestimento. Si può fare qualcosa perché sia ricordato o farla perché si possa usare. Scelte. In quanto ai segnali sino a una quarantina di anni fa erano in maggioranza su pali per cui anche in questo caso c'è da considerare dove voglio piazzarli. - Francesco

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come non quotarvi ....

io credo che per un plastico valga la regola dell'effetto visivo.......tipo presepe

per un modello l'esatta riproduzione in scala

per un diorama dovrebbe seguire la riproduzione del modello in scala


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MessaggioInviato: 11/12/2021, 14:20 
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Francesco, sì, un albero di 10 m (6 cm in scala) è un alberello, in scala dovrebbe essere 15-20 cm.
Io ho una montagna da 70 cm (che già non mi sembra poco), al vero 110m (una collinetta), ma sarebbe alta 4 alberi ...
Un albero di 6 cm d'altra parte è alto come una casetta di due piani...
Quindi, siamo d'accordo, ci sarà sempre qualcosa di sproporzionato.

L'Amico Amedeo mi diceva giusto un paio di giorni fa "l'armamento é la ferrovia".
Certo, ed infatti agisce conseguentemente, come già detto. E sta lavorando alla sua Gioconda da 20 mesi viewtopic.php?f=34&t=10145&hilit=goppenstein

Antonio, riguardo all'esortare a provare nuove modalità, concordo.
Però distinguiamo tra un'esortazione che potrei definire impersonale, ed il ritagliare il consiglio invece sulla persona.
Credo possiamo concordare che una Porsche sia meglio di una Panda, ma non la consiglierei a mia moglie.
Quindi, in discussioni generali, è probabilmente corretto citare Peco, il DCC, magari un software di gestione come lo stato dell'arte.
Se invece si parla del plastico di qualcuno questo consiglio/giudizio non può prescindere dalle "condizioni al contorno".

Quando uno presenta un plastico, mi pare inutile dire "sarebbe stato meglio usare i Peco", senza prima conoscere i motivi che lo hanno spinto ad usare altro.
Allora io dovrei dire al Falco di digitalizzare il suo plastico, a Terlizzi di usare un software invece di una nuova control station, a chi fa telai in legno di usare il ferro. Cosa che non ho mai fatto. Mentre sempre, in discussioni generali, magnifico i vantaggi del DCC, il divertimento col software, i pregi di un telaio metallico.

Non trinceriamoci dietro al "quando uno presenta un suo lavoro si espone alle critiche". Certo. Ma per essere costruttive, le critiche devono partire dal punto di vista del criticato, non del criticante.
Se il discorso invece è generale, si esce da quell'argomento e ne si apre uno nuovo. Guarda caso, questo...

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MessaggioInviato: 11/12/2021, 14:34 
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antonio rampini ha scritto:
se tutti pensiamo che il sistema Peco rappresenti il meglio da un punto di vista elettromeccanico ed estetico

Espongo il mio punto di vista.
Quando avevo iniziato il plastico non conoscevo Peco (e la conoscenza è la funzione del Forum), ma poi, visto che le geometrie dei miei sono simili ai Peco, mi sono chiesto se, conoscendoli, li avrei utilizzati.
Non lo so.
La necessità di polarizzazione, la più semplice tamite ESU Switchpilot Extension, aggiunge costi e tempi, ma per me non influenti nel contesto generale.
Anche il fatto della conduzione continua non è per me un vantaggio: le mie loco anche a tre assi rigidi passano senza problemi sui miei scambi con cuore in plastica.
La complessità ed aggiunta di dispositivi invece è un punto a sfavore.
Molti potrebbero trasalire. Ma come, proprio tu che hai una centrale nucleare (definizione di non ricordo chi) mi vieni a parlare di complessità?
Si, se valuto che il vantaggio estetico non compensi questa complessità.
Per me ogni realizzazione deve essere eseguita nel modo più semplice possibile (che non vuol dire realizzare qualcosa di meno di quel che si vuole); quindi se mi servono 99 scambi, li metto tutti, non uno di meno, ma se devo polarizzare 25 scambi per il piacere di vedere il cuore metallico, non so.
Ecco, mi sembra che il punto di vista estetico sia spesso l'unica guida alla scelta degli scambi Peco.
Quindi i "tutti" sono i "tutti" che adottano principalmente questo criterio.

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MessaggioInviato: 11/12/2021, 15:52 
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antonio rampini ha scritto:
se tutti pensiamo che il sistema Peco rappresenti il meglio da un punto di vista elettromeccanico ed estetico

Ah, dal punto di vista elettrico, sui miei scambi con cuore in plastica le loco passano a meno di 5 km/h (8,7 mm/s).
Quindi, su impianti analogici, il punto di vista elettrico mi sembra del tutto ininfluente, dato che una loco si fermerà già prima perché non riesce a tenere quella Vmin.
Infatti per Pavia, con tutta la complessità di servo che azionano anche microswitch e la necessità di tagliare gli aghi, non ditemi che il criterio è stato altro che quello estetico del cuore metallico e del cod.55.
Dal punto di vista impiantistico FL 22301 o 22303, praticamente la stessa geometria dei Peco, e nessuna complicazione.

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MessaggioInviato: 12/12/2021, 18:25 
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Vittorio Vegetti ha scritto:
Antonio, riguardo all'esortare a provare nuove modalità, concordo.
Però distinguiamo tra un'esortazione che potrei definire impersonale, ed il ritagliare il consiglio invece sulla persona.
Credo possiamo concordare che una Porsche sia meglio di una Panda, ma non la consiglierei a mia moglie.
Quindi, in discussioni generali, è probabilmente corretto citare Peco, il DCC, magari un software di gestione come lo stato dell'arte.
Se invece si parla del plastico di qualcuno questo consiglio/giudizio non può prescindere dalle "condizioni al contorno".
Quando uno presenta un plastico, mi pare inutile dire "sarebbe stato meglio usare i Peco", senza prima conoscere i motivi che lo hanno spinto ad usare altro.
Allora io dovrei dire al Falco di digitalizzare il suo plastico, a Terlizzi di usare un software invece di una nuova control station, a chi fa telai in legno di usare il ferro. Cosa che non ho mai fatto. Mentre sempre, in discussioni generali, magnifico i vantaggi del DCC, il divertimento col software, i pregi di un telaio metallico.
Non trinceriamoci dietro al "quando uno presenta un suo lavoro si espone alle critiche". Certo. Ma per essere costruttive, le critiche devono partire dal punto di vista del criticato, non del criticante.
Se il discorso invece è generale, si esce da quell'argomento e ne si apre uno nuovo. Guarda caso, questo...


Trovo l'apertura di questo topic molto interessante,dove a volte analizzare non le tecniche costruttive,ma analizzare dell'altro,e' per me molto piu' stimolante,e discuterne lo e' ancor di piu'. Peccato tutte ste visite e pochi commenti
Inizio il mio post quotando una risposta di Vittorio, e trovo in questo scritto,tutto quello che penso e che avrei scritto pari pari. Per andare dritto al punto,invece devo quotare ora Antonio
antonio rampini ha scritto:
Ma se un lavoro lo si presenta pubblicamente, è anche normale che venga stimolato il confronto delle tecniche e delle idee, sempre nel rispetto reciproco.

Be' e' normale si' e ci mancherebbe,e poi sta nella sensibilità di ognuno di noi capire,fin dove puoi e devi spingerti,aggiungerei. E con me si puo' fare di tutto ad esempio :lol: Detto cio',per me non e' normale consigliare di sostituire (in questo specifico caso gli scambi) un qualcosa che e' palese,sono già piazzati,incollati con massicciata,con parte elettrica saldata sotto rotaia,insomma sono li' da molto tempo. Cosi' facendo due veloci calcoli,togliere 40 scambi,di cui 33 a vista,per una spesa totale tra scambi e solenoidi di ca.1850,00,solo scambi,senza contare il resto. Importante poi e' tenere a mente anche altri fattori che avete gia' menzionato,argomenti di un certo peso...tempo,costi appunto,voglia,capacità ecc ecc. Rimanendo sul mio caso,l'armamento e' ricaduto su Minitrix perche' gia' anni prima di iniziare il progetto mi stavo procurando quel sistema binario; non conoscevo ancora i Peco,e l'autocostruzione non era e non e' nei miei pensieri. Anzi cerco di starne alla larga,se posso, perche' il tempo che andrebbe a rubarmi sarebbe troppo...ed io voglio vedere circolare i trenini.
Consigliare tecniche ed approcci sono il top in una fase iniziale di costruzione,intermedia ed altro,o anche durante un rifacimento o smantellamento,mentre in una fase ormai in dirittura d'arrivo,i consigli estremi lo sono un po' meno per alcune cose,armamento in primis,anche se e' ben chiaro il fatto che le geometrie dei Peco sono assolutamente piu' belli dei Mintrix e quelli autocostruiti,sono ancor piu' belli dei Peco.

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Sandro


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MessaggioInviato: 12/12/2021, 21:45 
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Il consiglio è, quasi sempre, interessante, la critica, molto spesso, sterile. - Francesco

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Vittorio Vegetti ha scritto:
Francesco, sì, un albero di 10 m (6 cm in scala) è un alberello, in scala dovrebbe essere 15-20 cm.
Io ho una montagna da 70 cm (che già non mi sembra poco), al vero 110m (una collinetta), ma sarebbe alta 4 alberi ...
Un albero di 6 cm d'altra parte è alto come una casetta di due piani...
Quindi, siamo d'accordo, ci sarà sempre qualcosa di sproporzionato.



Parlando di paesaggio vorrei aggiungere un concetto: non si può misurare tutto col righello o il calibro: bisogna aggiungere a questi strumenti quello che il nostro cervello percepisce in termini di prospettiva. La montagna di Vittorio sarà anche solo 110 m (in scala), ma sicome è posta in fondo al plastico, quasi sullo sfondo, la si percepisce armonicamente come un rilievo coerente con l'ambiente.

Idem per gli alberi , e anche le costruzioni, che secondo me devono essere più alti nelle zone vicine, e possono essere più piccini se visti lontani.

Ciao

Ugo


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MessaggioInviato: 13/12/2021, 11:25 
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Dopo quasi quaranta anni di modellismo, personalmente vedo il modellista come un essere solitario, almeno parlo per me, faccio quello che faccio perchè mi appaga e mii diverte.
Penso ad esempio a chi si mette a costruire un kit di un aereo statico, volendo c'è da impazzire con prodotti aftermarket e realizzare un modello che sfiora la perfezione in termini di realismo "visivo"....poi c'è chi lo stesso aereo lo fà dinamico va la campo volo e lo guarda volare, ma quando sta fermo come riproduzione dei dettagli dire che sia approssimativo è un complimento..... chi dei due ha ragione ? chi ha vinto la sfida della riproduzione del vero?
Secondo me entrambi sono soddisfatti ed appagati.
Quando si cominciano a fare le pulci intorno al modellismo il tutto si guasta perchè ognuno fa quello che può e riesce, poi certamente l'esperienza ed un consiglio fanno sempre bene ma quando diventano critiche feroci beh allora non è più un divertimento.
Ci sarebbe da scrivere un poema sull'argomento............. :geek:
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tu puoi guardare e sorvolare.. in realtà non sei un modellista, sei un essere diabolico che rifà precisa la realtà con un pugno di putty e il soffio, non divino, ma di aria compressa :lol:
cmq, scherzi a parte, per migliorare le critiche sono essenziali, io non mi diverto se non miglioro.. ergo le critiche feroci sono essenziali, secondo me. Dipende dallo scopo, se è quello del divertimento "giocoso", oppure dell'avvicinamento totale al reale. Io son per la seconda, come obbiettivo supremo del modellismo. Ma è ovvio che ognuno lo intende a modo suo.
Di certo, pensando ai binari, io razionalizzo.. in questo senso. Uso quelli che ci sono, perché la logica mi dice che creare un impianto o un impiantino o un dioramino richiede tempo, e allora preferisco semmai dedicarmi a costruire quello che in commercio non c'è proprio.
Invece dato che strasforo in off topic, faccio una brevissima considerazione. Sai cosa mi disturba sui forum? TUTTI, non solo questo, e in genere sul web, sul tema critiche a qualsiasi argomento.
Regolarmente le critiche, o i consigli, non sono mai tali, sono dirottamenti. E quindi intollerabili.
Esemplifico usando altri temi, tanto è lo stesso. "Ho un problema sul copia incolla in Excell, come risolvo la procedura?" Risposta tipica, "Ma non usare Excell usa Vattelapesca". Oppure, stando in tema. "Cosa ne pensate di questo schema di impianto, vorrei risolvere questa salita". E giù con RIFACIMENTI totali del lavoro del poveretto, con cose che portano a spasso su tutt'altro. Ecco, questo, più che la ferocia della critica, mi dà davvero noia, non stare mai al quesito mirato, ma prospettare strade completamente diverse, solo perché sono le proprie.

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