Castello, amena località delle Prealpi varesine, all'incrocio fra la Valcuvia e la Valganna. Una linea ferroviaria freelance con materiale Diesel raccattato qua e la fra le amministrazioni europee, così come parte dell'infrastruttura e segnalamento. Il traffico è vicinale con il capoluogo varesino, prettamente pendolare il viaggiatori e terminale il merci. La movimentazione di quest'ultimo è dovuta a un mulino raccordato che vede l'inoltro di carri silos di granaglie. Manovre quotidiane a go-go con l'ausilio dei ganci digitali, con sorpassi e precedenze, in manuale e automatico, almeno questa è l'idea.

L'idea era un po' che mi girava per la testa, memore di uno speciale dell'Eisenbahn Journal, il LA me lo ha dato un tavolino con ruote recuperato da un trasloco del mio tipografo. Nel frattempo avevo incominciato a cercare i binari, intestardito sulla bella produzione giapponese Tomix Fine Track. Daniele Adorni ne cedeva un certo quantitativo che presi al volo, altri li ordinai da Plaza Japan che giunsero in 10 giorni senza aggravio di spese doganali, forse perchè contenuti in tre scatolette diverse. Il redazionale del EJ promuoveva la costruzione del piccolo impianto, 60x90 cm l'originale, 100x80 cm il mio, con una struttura in cartone alveolare. La ricerca del materiale, apparentemente semplice, se è dimostrata più complessa del solito. Il cartone alveolare non si trovava da nessuno dei miei fornitori abituali. Una telefonata a un produttore trevigiano, assodato che non me ne serviva un bancale, mi diede due nominativi di cartotecniche di Milano vicine al Politecnico. Il cartone alveolare è infatti un componente molto usato a livello modellistico nell'architettura.
Visitando i due siti e relativi cataloghi troverete una miriade di oggetti che per il nostro hobby sono spesso ricercati.

https://3d-store.it/

http://www.protosign.it

Al 3d-store, l’unico aperto il sabato pomeriggio, acquistiamo tre fogli da 100x140cm, un centimetro di spessore, per una spesa di 33 euro. Il negozio è disponibile per eventuali tagli laser. Tracciamo e tagliamo a mano per ricavare lo scatolato della struttura. Il materiale si lavora facilmente con un cutter ben affilato, si incolla velocemente con il Vinavil o la colla a caldo. Disegnamo il tracciato seguendo il profilo delle rotaie, preventivamente Mauro ha progettato il tracciato con Wintrack per realizzare gli ingombri massimi e le altezze dei due livelli. Unitamente il tracciato elettrico per i collegamenti digitali. Tagliati i reticoli per il passaggio del sedime ferroviario si è provveduto anche ad aprire delle finestre in prossimità della stazione nascosta che abbiamo realizzato con due scambi a tre vie. L’altezza è veramente esigua fra il piano del ferro e il cielo, opportunamente incolleremo una striscia di led per illuminare la stazione per eventuali interventi una volta sigillate le parti. I collegamenti elettrici delle retroazioni sono stati fatti saldando direttamente i fili sotto la massicciata tagliando opportunamente la plastica fra due traversine. I sedici poli delle retroazioni sono poi portati al decoder posizionato al centro, idem i fili delle bobine dei deviatoi, che come per i Kato anche i Tomix funzionano in corrente continua senza fine corsa. Abbiamo utilizzato due decoder ESU d’occasione destinati a bobine in corrente alternata, che vanno ad alimentare un relè a sua volta alimentato per la parte in scambio in corrente continua. Su ogni basetta autocostruita due relè combinano i due movimenti. L’alternativa è un decoder Litfinsky che ha già al suo interno i relè. A conti fatti c’è anche poca differenza.

Una volta completati i collegamenti la prova del fuoco della circolazione. Tutto va, però su deviatoi e incrocio inglese il transito è burrascoso, nel senso del moto ondoso, locomotive e carri traballano vistosamente!
Osservando da vicino i cuori si nota una sorta di sella che porta a sollevare il bordino dei rotabili. Ora le possibilità sono due: provare a dare una molata con il Dremmel o sostituire gli assi con assili magari Tomix che probabilmente sono più bassi.

Fine prima parte.

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Tolini Maurizio
http://www.tg-trains.com

tronkino@gmail.com

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ROCK NO WAR

Peccato il sistema non supporti il formato mov. avrei aggiunto la clip del transito sugli scambi.

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ROCK NO WAR

Bello !

Marione

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ROCK NO WAR

Grande Maurizio!

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Daniele
.....perfida H0 non mi avrai mai!

ottimo lavoro amico mio
Io come prima cosa proverei a dare una "molatina"agli scambi.La sostituzione degli assali potrebbe essere una soluzione, però ovviamente ha un costo aggiuntivo...Comunque facci sapere come hai risolto

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IL MIO BLOG: http://fermodellismo.over-blog.net/

(AXEL)

Vi aggiorno. Per i noti problemi ai deviatoi Tomix, ho deciso di sostituirli con i Kato perdendo così l’incrocio inglese e i tre vie. Ora faremo un mix di rotaie Tomix e appunto deviatoi Kato. Con gli articoli Tomix in esubero devo provare a far circolare i Kato RhB. Forse il bordino é sufficientemente basso da nn passare sulle selle dei cuori.
Arroventati saluti.
Maurizio

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ROCK NO WAR

Per testare i binari Tomix, Mauro ha montato un circuito di prova. Ha provato la Ge 4/4 RhB è una Class 66 con carrelli a 3 assi. I risultati parlano da soli. Quindi riabilitiamo i deviatoi Tomix con i bordini giapponesi.

https://youtu.be/EJsymlPE3ks

https://youtu.be/Qn2L0c_Gla0

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Ecco le immagini del mix Kato/Tomix.

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ROCK NO WAR

Questi invece alcuni fabbricati della Ceca Igra Models. Cartoncino vegetale tagliato al laser. Ogni kit contiene già la colla adatta al montaggio.

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ROCK NO WAR

Maurizio non credevo ci fossero dei kit così belli!


Angelone

I Kit di Igra models sono stupendi ed adattissimi per un'ambientazione Alto atesina

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Saluti dal Tibet (niente treni solo Yak e Nak)

DCC addicted
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Alex Corsico

Ferrovie e Tranvie Locali
Direzione d'Esercizio di
PAVIA
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FTL We move your mind

i camini mi fanno impazzire!

sono un chicco di riso...

Domanda per Maurizio.

Li importi Tu i modelli Igra Model o li hai trovati sul web?

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bellissimi Maurizio!

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Daniele
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