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 Oggetto del messaggio: Resistenza binario di rallentamento
MessaggioInviato: 21/12/2018, 1:10 
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Salve ragazzi,
Mi domandavo: di quanto dovrebbe essere una resistenza per un binario di rallentamento?
Un vecchio manuale suggeriva 15 Ohm.


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MessaggioInviato: 21/12/2018, 2:06 
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Dipende da quanto vuoi rallentare i treni :D
Comunque, personalmente sconsiglio le resistenze fisse: ogni treno si comporta diversamente alla stessa tensione e ad un calo/aumento della stessa, quindi poter regolare opportunamente la tensione in base alle esigenze, secondo me, è la cosa migliore. Io ho optato per una resistenza variabile fleischmann... ma una qualunque va bene, purchè supporti la corrente che vi circola in base al treno/loco che transita.

Comunque quella fleischmann la porti a casa per pochi euro... sicuramente più di una resistenza normale, ma nemmeno un capitale.

Ah, anche la resistenza normale assicurati che supporti la corrente che passa nel circuito... non so se bastano quelle da 1w... bisogna vedere quanto ciuccia la loco, se ci sono carrozze illuminate a incandescenza, ecc ecc..


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MessaggioInviato: 22/12/2018, 23:32 
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:P Ho installato le resistenze regolabili Fleischmann da 30 anni nelle salite discese del plastico e hanno sempre lavorato bene, sono collegate in parallelo ad un diodo così quando il treno sale la resistenza si esclude e abbiamo la massima corrente, quando scende la corrente passa dalla resistenza e il treno rallenta ;)


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MessaggioInviato: 22/12/2018, 23:56 
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Ottima l'idea del diodo, chiaramente in parallelo alla resistenza. Non ci avevo mai pensato, eppure è assolutamente logica. - Francesco

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MessaggioInviato: 23/12/2018, 1:04 
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:P Ciao Francesco, si è utile e funzionale, unica cosa con questo sistema che ho utilizzato anche nei
segnali per il passaggio del treno al rosso in direzione opposta al segnale , non bisogna pensare al digitale :shock:
I diodi il digitale non li digerisce e forse neanche le resistenze, ma i diodi sono sicuro :!:
Colgo l'occasione per fare a te e a Viviana tanti super auguroni di Natale e buon 2019 ciao :P :mrgreen:


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MessaggioInviato: 23/12/2018, 10:22 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Ottima l'idea del diodo, chiaramente in parallelo alla resistenza. Non ci avevo mai pensato, eppure è assolutamente logica. - Francesco

Gradito uno schemino ;)
Grazie e ciao

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graziano cucchi ha scritto:
Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Ottima l'idea del diodo, chiaramente in parallelo alla resistenza. Non ci avevo mai pensato, eppure è assolutamente logica. - Francesco

Gradito uno schemino ;)
Grazie e ciao


Allegato:
Rallentamento con diodo.png
Rallentamento con diodo.png [ 6.95 KiB | Osservato 995 volte ]


Ovviamente il verso del diodo va messo in modo che il treno rallenti in discesa.

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MessaggioInviato: 23/12/2018, 14:40 
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Da tener presente che i diodi provocano una caduta di tensione di 0,6V, ma non è un problema: basta avere due uscite in parallelo dal trasformatore, su una, quella che alimenta il circuito "in piano" si montano due diodi in parallelo fra loro ma a polarità invertita, mentre quella che alimenta i tratti sotto resistenza va direttamente. In questo modo la tensione risulta livellata, comandata uniformemente dal potenziometro del trasformatore mentre i tratti in discesa saranno governati dalla resistenza variabile. Io, al posto della resistenza avevo sempre usato un certa numero di diodi in serie, ma i vantaggi della possibilità di regolare al bisogno, mi sembrano evidenti. Per Francesco: ricambio gli auguri più affettuosi, auguri che, comunque, estendo a tutti gli utenti del forum.
Francesco

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MessaggioInviato: 23/12/2018, 15:38 
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massimo benini ha scritto:

Allegato:
Rallentamento con diodo.png


Ovviamente il verso del diodo va messo in modo che il treno rallenti in discesa.



Grazie Massimo, lo schema vale più di tante parole ;)

Approfitto della tua disponibilità per uno schema un po più complesso, posto davanti ad un segnale a protezione della stazione che può essere:
Verde = non necessita rallentamento.
Giallo = rallentamento per ingresso in stazione con deviatoio in deviata.
Rosso = rallentamento e fermata graduata. (lo schema che hai postato rallenta con un valore fisso su tutto il tratto, potrei metterne più di uno?)
inoltre la linea può essere banalizzata, cioè percorsa in senso inverso per cui il segnale non deve influenzare il treno in transito.

grazie GraziaNo
non ho nessuna premura della eventuale risposta :roll:

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MessaggioInviato: 23/12/2018, 16:22 
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Graziano, si può fare in modo molto facendo molti sezionamenti.
Se vuoi te lo disegno...

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MessaggioInviato: 23/12/2018, 17:00 
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Per il rallentamento in discesa, sul mio analogico 30 anni fa, avevo usato diodi in serie 1N4001.
Corrente nominale 1A (quindi sufficiente per qualsiasi loco), costo irrisorio (0,1€/pz ?), caduta tensione da 0,7 a 1,1 V a seconda del tipo.
Da ricordare che con la resistenza la caduta di tensione varia a seconda dell'assorbimento di corrente della loco, con i diodi no.

Per la domanda di Graziano: puoi fare in modo che l'alimentazione del tratto davanti al segnale segua un circuito diverso a seconda della situazione, e mettendo in parallelo alle rotaie della sezione un grosso condensatore (ad es. 10.000 mF)
Rosso - nessuna alimentazione. La loco rallenta gradualmente grazie al condensatore e si ferma.
Giallo - alimentazione con resistenza o diodi in serie
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Vi ringrazio :D
gli schemi sono sempre graditi, li leggo meglio ;)
e come ho scritto: con calma :!: la posa dei binari è prevista il prossimo ottobre :roll:
d'accordo con Vittorio, da precedenti esperienze specie sulle loco, le resistenze hanno fatto il loro tempo ;)

ciao, GraziaNo

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graziano cucchi ha scritto:
Vi ringrazio :D
gli schemi sono sempre graditi, li leggo meglio ;)
e come ho scritto: con calma :!: la posa dei binari è prevista il prossimo ottobre :roll:
d'accordo con Vittorio, da precedenti esperienze specie sulle loco, le resistenze hanno fatto il loro tempo ;)

ciao, GraziaNo


Se hai bisogno di qualcosa che possa variare con continuità i reostati sono insostituibili. I diodi? spesso risolutivi ma sono polarizzati, le resistenze no. Anche la variabilità dell'assorbimento in funzione del carico in parallelo,
( V=IR) se si sa come usarla, può essere utilissima. - Francesco

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graziano cucchi ha scritto:
gli schemi sono sempre graditi, li leggo meglio ;)
Nello schema sotto indico con + e - l'alimentazione servizi, e con +A e -A l'alimentazione binario.
Resistenza o diodi a tua scelta, condensatore in parallelo alle rotaie. Se la tensione alle luci viene già data con relé, invece di aggiungerli basta avere un polo in più sui primi.
Questo nell'ipotesi che non siano mai accese due luci contemporaneamente, altrimenti bisogna cambiare la logica "cablata" coi relé
Allegato:
Rallentamento.jpg
Rallentamento.jpg [ 30.19 KiB | Osservato 909 volte ]


Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Se hai bisogno di qualcosa che possa variare con continuità i reostati sono insostituibili. I diodi? spesso risolutivi ma sono polarizzati, le resistenze no
Giusto.
Però, nel caso di un rallentatore, la modulabilità di un reostato probabilmente non serve, anche perchè la tensione al binario varia in funzione dell'assorbimento della loco, mentre con diodi in serie la tensione di alimentazione è indipendente dalla loco, da luci accese/spente lampadine/LED, ed eventuali carrozze illuminate (il che non significa che loco diverse abbiano la stessa velocità, ma comunque probabilmente più simile che con un reostato).
Suppongo che, una volta regolata la tensione di rallentamento (con i diodi aggiungendone uno alla volta), non la si tocchi più. Ma se si volesse comunque una regolazione, anche con i diodi la si può ottenere (a passi da 0,7 V) con un commutatore rotante.
Nell'esempio in figura i diodi sull'ultima uscita sono quelli che danno la caduta di tensione minima voluta (3,5 V), ogni altro scatto aggiunge una caduta di 0,7 V, fino ad un massimo totale di 7,7 V.
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Ciao Vittorio, usavo qualcosa tipo il tuo schema finale per ottenere rallentamenti progressivi collegando ogni uscita della matrice a un tratto di binario isolato, naturalmente tratti che si succedevano sino all'arresto. Come già detto ho sempre usato i diodi per provocare cadute di tensione sulla linea, quello che è interessante dell'accoppiata diodo resistenza variabile è la continuità della variazione e la semplicità del circuito. Usando la resistenza Fl non è necessaria neanche una saldatura e l'abbattimento va da zero a totale. - Francesco

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