Mah, oltre la OGGETTIVA mancanza di spazio (almeno adesso, in futuro si vedrà) l'idea dei diorami/mini plastici (certo riconosco che ... una linea di enne metri con una bella tripla/quadrupla trazione e, chessoio, 30/40 box car al seguito che si muove - a passo di parata - in ambiente montano o desertico ... ) mi intriga per vari motivi:

1) Costi ridotti in primis, alcuni dei miei lavori sono costati meno (ma MOLTO) del costo di una loco artigianale.
2) relativa semplicità/velocità di realizzazione,
3) poco spazio richiesto
4) possibilità di spaziare in più ambienti/stili/tipi di esercizio diversi tra loro, il "nevoso" è volutamente privo di ogni qualsiasi riferimento a manufatti umani (tranne forse i portali della galleria): ci posso quindi far girare - compatibilmente con le dimensioni minime - di tutto: oggi americano, domani tedesco, in seguito ...
5) in parziale deroga al punto due le strutture piccole danno la possibilità di sperimentare: ho provato binari con/senza massicciata (realizzandola io, pls NO MORE!!!), scambi elettrici/manuali, realizzare la neve, l'acqua, fabbricati già montati, in kit, di carta e molto altro ... se dovessi mettere tutto su una sola struttura ... sto fresco!!!
6) last but not least: sono facili da muovere, da portare all'aperto per fotografarli (nessuna luce è come il sole ...), li puoi in estrema facilità portate con te (ho realizzato una "cosina" in ZETA, nella mia ex valigetta da lavoro: 'gni tanto la porto in ufficio e nelle pause ... )

Senza contare che se andate vedere il sito di Carl Arendt vedrete delle cose di fantasia sfrenata e/o, al tempo stesso, di realizzazione difficile (ma molto accurata) oppure piazzate in posti incredibili ...

Prossimi miei obiettivi, sulla base di quanto sopra:

1) una "Pizza" (come definisce il sito di CA il classico "cerchio") in stile "simil-italiano" (magari in stile "colline toscane") ...
2) un "plastico passerella" per provare, in caso, la soluzione su due - tre? - moduli (sempre spazio permettendo) in stile giapponese, dove far "frullare" i miei Shinkansen ...

LONG LIVE N GAUGE!!!
Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Proponendo di inserire il concorso dei diorami nel Mennucci volevo sottolineare due cose:
a) non ci possiamo disperdere su tanti trofei con 2 partecipanti ciascuno! E' vero che il Mennucci lo scorso anno era alla prima edizione, ma la partecipazione è stata veramente minima! Riempiamo quindi questo "contenitore" prima di sbizzarrirci a ruota libera con di tutto e di più (in questa discussione si è spaziato dal microdiorama sul tappo della nutella al plastico pizza con tracciato ovale, passando per il diorama statico e quello operativo: dobbiamo fare 4 categorie diverse, o addirittura quattro trofei differenti?).
b) per chi non lo sapesse, Manrico Mennucci sul megaplastico del Museo aveva inserito diverse situazioni "dioramistiche": mi viene in mente subito il borgo medioevale con le casette in gesso, ad esempio. E' proprio per questo che ci è sembrato naturale intitolare a lui il Trofeo.

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salutoNi
Massimo

Urca!!!! il plastico tascabile... carino....



Francesco, è appoggiato al davanzale della finestra?

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CristiaN CicogNaNi (cicocri)

Qui non vis intelligere, non intelligere........
Chi si loda, si imbroda.......

Amici del TreNo - Forlì

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mi sa che per gli Shinkansen 3 moduli sono appena sufficienti (2 metri di treno!) o fai girare solo i tipi con composizioni da 8-10 carrozze, magari sfrutta l'acquario con un modulo del tunnel Seikan, anche se al vero gli Shinkansen non ci passano per ora (ma ci arrivano vicino )

p.s. just for fans, ieri il 500 della West Japan ha fatto il suo ultimo viaggio come "Nozomi" in composizione completa 16 cars, d'ora in poi opera solo in servizio "Kodama" tra Osaka e Hakata ridotto a 8 cars

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さよなら
Massimo

Sul bordo del balcone ...

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Allora, mio fratello mi portò (da laggiù, dov'era per lavoro) il "doppio ovale su viadotto" della Kato e TRE convogli:

1) TOMIX, Doctor Yellow (il treno che fa la manutenzione/verifica delle linee) che consta di sette pezzi (start set e add-on) che è il mio favorito,
2) TOMIX, Hayate E2 (ancora start set ed add on) che, se non erro sono nove/dieci unità,
3) KATO appunto il il Nozomi 500 (star set + add on) di nuovo dieci unità se ricordo bene.

L'idea - se/quando - sarebbe di usare tutto il "kit viadotto" per un solo rettilineo e le curve, realizzando un secondo rettilineo nascosto (stazione ombra) con binario (Kato) tradizionale, tanto non si vede ...

Il tracciato correrà (meglio, vorrebbe correre... ) avendo ad un estremo un tempio giapponese tradizionale ed all'altro una periferia urbana/una grossa fabbrica ...

... SOGNI SFRENATI, SPERO PER ORA!!!

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Mi pare molto sensato, è sicuramente molto meglio cercare di incrementare la partecipazione ad un determinato concorso aumentandone le categorie piuttosto che atomizzare i partecipanti su un sacco di concorsi differenti... vista anche la limitata partecipazione ad alcuni di questi. Quindi un bel concorso Mennucci con determinate sottocategorie e molti partecipanti !!! Comunque anche da questa discussione emerge come il confronto delle idee ed il dibattito su uno spunto costruttivo, in questo caso di Marco, innescano progetti e idee per il futuro.

Ciao
MassimoS

l'inizio promette molto bene, il 923 T4 piace una cifra anche a me, anche se per me lo Zero (il primo, quello con il nasone) rimane il preferito, forse perchè è il primo treno che mi hanno regalato a natale nel '78 in H0 della Lima (funziona ancora!)
E2-100 Hayate dovresti avere 10 carrozze (1 base + 2 add-on)
il 500 è un po' corto, sono 16 carrozze. La versione accorciata che viene usata adesso sono 8 ma ha subito delle modifiche estetiche abbastanza vistose (se uno si accontenta...)
se hai bisogno dei set aggiuntivi fammi sapere...
sono contento di non essere l'unico che colleziona Shinkansen, con Cristian siamo già in 3
scusate l'off topic

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さよなら
Massimo

E' lo spazio che MANCA!!!




Non so che dirTi, non ne so abbastanza. Però non mi pare fossero previsti addirittura due "add-on" ...




Sto bene (per i motivi di cui sopra), in caso mi interesserebbe (KATO, se ben ricordo) un monumentale treno "porta container" si cui vidi una foto - quando era annunciato come novità - senza essere poi riuscito a trovarlo (ma nel frattempo mio fratello ha smesso di andare in Giappone. quindi ... )

Francesco

P.S.: BASTA, TORNIAMO (elmeno qui) AI DIORAMI!!!

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

OK ... questo vale come DIORAMA?!?!?

Attenzione è in scala ZETA (quindi, Marklin); ORROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOORE!

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Personalmente non vedo quasi niente di modellisticamente attraente in queste realizzazioni in scatola.
Quasi sempre mi sembra come se il dover fare un semplice anello spinga gli autori a semplificare anche la realizzazione del paesaggio: colori accesi, alberi banali se non industriali, rilievi generalmente "a panettone", non ne parliamo quando c'è la neve, il tutto mi sembra ancor più stucchevole.
Voglio dire che la tendenza a stupire con l'originalità dell'idea offusca ogni altra buona volontà modellistica, come se si ragionasse così: "è una cosa piccola piccola, perciò mi ci dedico poco poco, la faccio con gli avanzi, lavorando veloce veloce".
L'autore ha tutto il diritto a sentirsi soddisfatto del risultato. A me invece queste cose non mi dicono nulla.
Ovviamente ci sono anche delle eccezioni.
Apprezzo di più gli shunting puzzle o comunque i microdiorami operativi, dove la necessità di un esercizio logico e ragionato sembra costringere a una maggiore dedizione alla qualità reralizzativa.
E poi, poche scuse con lo spazio!
Quale è quella casa dove non si trova un tavolo da almeno 120x60 su cui appoggiare di tanto in tanto un bel miniplastico ben pensato e ben fatto, da riporre in verticale dietro un armadio o sotto un letto quando non ci si gioca?
Io ho tenuto per anni il plastico "svizzero" (m.2x1x0,2h) in piedi dietro un armadio, ben coperto da un telo, mentre lavoravo ai moduli.
Ogni tanto spostavo una poltrona in salotto, aprivo due cavalletti e ce lo mettevo sopra per farci qualche cosa. Dopo una settimana via di nuovo e tutto tornava come prima.

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salutoNi
Massimo

Massimo,

Fermo restando che può NON piacerTi, già i nostri padri dicevano: De gustibus non desputandum est ...

Io non intendevo - ne intendo - stupire nessuno: ho realizzato una sorta di scherzo ed ho pensato di condividerlo (conscio del fatto che potesse non piacere, potesse non essere apprezzato) ma non pensavo di suscitare in alcuno una simile "inalberatura" che, francamente, trovo un pò eccessiva.



Fermo restando che potrebbero esserci dei casi in cui lo spazio non c'è (e non mi permetto di sindacare, tra le poche cose che ho appreso nella vita c'è quella di cercare di non dare mai nulla per scontato) effettivamente.

Il mio plastico (e parlo di quello "grande", se tale vogliamo dirlo) misura cm 125*52 ed è montato su una slitta estraibile come quelle usate per le tastiere dei computer, che ho realizzato ad hoc. E' un "ovalino" con alcuni binari morti che mi consentono di fare un pò di tutto: qualche manovra, un pò di modesto rail-fanning come pure di far "sgranchire le ruote" alle vecchie Rivarossi. Gli ho dedicato tempo, impegno (nell'ambito dei miei abissali limiti di cui sono conscio e che appena più sopra mi sono stati rammentati) ed anche qualche ... "soldino".

Il resto (il nevoso, il dioramino da 40*11, la valigetta, qualche altro ...) sono stati tutti frutti del mio impegno ludico e solo di quello, il "pre-requisito fondamentale" è/era quello di utilizzare ciò che avevo in casa: mi piacevano le idee e la ho messe in pratica. TUTTO QUI!!!

Ri-chiedo scusa per l'atto di lesa maestà modellistica che ho commesso e, umilmente, mi ritiro nell ombra ... largo agli ingegneri ferroviari in miniatura, ai teorici dell'esercizio, ai contachiodi e chi più ne ha più ne metta.

Cordialissimamente.

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

No, scusa Francesco, non ti devi sentire offeso, perchè come al solito quando esprimo una mia opinione decisa essa viene presa per una "inalberatura", ma ti assicuro che non è così.
Non è certamente mia intenzione offendere il lavoro altrui, però potrò ben dire se mi piace o meno, no?
Purtroppo, come ben sanno i tanti che mi conoscono bene, se una cosa mi piace lo dico, ma se non mi piace lo dico lo stesso, non vedo perchè in questo secondo caso dovrei tacere...
Infatti ricorderai che quando hai presentato il tuo plastico da scrivania, su cui hai dedicato, come dici, tempo e anche soldini, oltre che un minimo di spazio, ho scritto sul vecchio forum che era venuto bene, considerati i limiti che ti eri posto.
Nel caso dei microdioramini mi hai confermato che sono cose fatte per scherzo, di valore ludico ecc. Mi pare di capire che sei d'accordo con me nel ritenerli di qualità inferiore all'altro plastico.
Mi permetterai quindi di dire che a me non piacciono, ma ovviamente non mi permetto di dire che non devono piacere nemmeno a te!
Ho solo aggiunto che, probabilmente, se fatti con un intento meno "ludico" e scherzoso, anche i microdiorami possono avere per me un senso modellistico.
Amici come prima!

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salutoNi
Massimo

Così suona MOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLTO diversamente!

CORDIALISSIMANENTE, più che mai ...

Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Personalmente ho cercato di lavorare con una misura di base e coi suoi sottomultipli.
Nel mobile Liseto, dotato di ruote per lo spostamento e di sportelli per rimettere gli strumenti, si incastellano le seguenti strutture:

1 Plastico 120x80
2 Mini plastici 80x60
3 Diorami 60x30

Il plastico di Liseto (2004-2009) è terminato: reputo le sue misure quelle minime per una linea a doppio binario. L'ingombro nella stanza di civile abitazione è - nonostante tutto - piuttosto rilevante, come testimoniano le frequenti discussioni con la moglie.

I sottostanti due plastici (alla struttura dei quali lavoro da circa un anno) sono di dimensioni 60X80 (ovverosia quello che definisco "plastico da incasso" tipo elettrodomestico). Tali misure sono ottime per il rapporto potenzialità di tracciato/ingombro. Ho scoperto un buon numero di tracciati e soluzioni paesaggistiche equilibrate. In una delle due elaborazioni (quella del Trafo, per intenderci) ho optato per un tracciato elementare (ovale con raddoppio in stazione e binario morto per lo scalo) con lo sfizio però di posizionare la stazione e il magazzino non all'interno del circuito, bensì sul bordo esterno, dando maggiore profondità paesaggistica.

I tre diorami/moduli 30X60, eventualmente componibili, che definisco "da libreria" (in quanto all'occorrenza trovano facile collocazione sugli scaffali, che hanno simile profondità) sono facili da manovrare. Le misure consentono di lavorare nel dettaglio, appoggiandosi sullo stesso desco da lavoro del modellismo dinamico.

Secondo la mia opinione, il modulo/diorama è fonte di grande imbarazzo e indecisione circa la disposizione degli elementi. Nel plastico infatti il tracciato impone l'obbligo di certe scelte direi "stilistiche". Il modulo/diorama invece è una tranche de vie ferroviaria scelta in modo del tutto arbitrario...

Credo che alla base di un buon plastico, come anche di un modulo/diorama, ci sia... la base, che deve essere alveolare, in legno, leggera e resistente. Evitare, possibilmente, materiali riciclati, di plastica, provvisori. Un'opera di buona carpenteria all'inizio (chiodi, incastri, cartavetro, flatting) rende più persistente il manufatto e invita all'opera di dettaglio, che non resterà evenemenziale, ma - poggiando su solide basi appunto - durerà nel tempo, per la gioia della moglie.