Buongiorno a tutti,
Di seguito il progetto del plastico modulare che ho inziato durante il lockdown dell'anno scorso e che sto pian piano portando avanti. Si tratta di una struttura composta da 3 moduli, ciascuno della lunghezza di un metro e mezzo, con l'obiettivo di simulare una grande stazione accanto ad una rimessa munita di piattaforma circolare. L'ambientazione del plastico è idealmente collocata in Alto Adige, così da poter sfruttare le influenze montane e tedesche negli edifici, e potervi ambientare sia le composizioni FS tipiche del nord italia, sia alcuni convogli internazionali. Per la struttura in legno, ho utilizzato un asse di multistrato da 10 mm (il classico 10 strati), sotto l'attenta supervisione della responsabile dei lavori:
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L'armamento è composto da deviatoi Minitrix da 15°, e binari flessibili Roco e Minitrix codice 80. La scelta è ricaduta su questo profilo delle rotaie in quanto ho nella mia collezione anche molti rotabili datati, i quali presentano qualche difficoltà di circolazione su rotaie di concezione più recente (cod. 55). Inoltre, sacrificando leggermente l'aspetto estetico, ho preferito optare per i deviatoi Minitrix a causa della loro peculiare gestione elettrica, che permette di evitare sezionamenti e gestire l'alimentazione dei binari a seconda della posizione degli aghi del deviatoio. Ho prima realizzato il progetto tramite il software Scarm, e poi sono passato al montaggio vero e proprio dei moduli, aiutandomi con dime in legno autocostruite al fine di garantire la massima precisione nei raggi di curva e nelle distanze fra i binari. Mi sono basato sulle norme NEM per evitare di incorrere in problemi di circolazione. Avendo convogli molto lunghi, e volendomi garantire la massima circolabilità sull'intero modulare, il raggio di curvatura minimo impiegato è di 250mm, nelle due curve dei cappi di ritorno del binario centrale di manovra, mentre le curve esterne sono più ampie.
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Per l'azionamento dei deviatoi, ho scelto di impiegare gli attuatori minitrix incassati nella struttura dei moduli, montandoli a dovescio, così da poter essere coperti in seguito dal ballast e rimanere nascosti. Utilizzando deviatoi insufrog, mi sono premurato attentamente che la posa di ciascun binario fosse eseguta perfettamente, facendo numerose prove di circolazione sui deviatoi con locomotive corte che transitano a passo d'uomo, per essere sicuro che tutto andasse liscio e senza impuntamenti.
Come piattaforma girevole ho impiegato una vecchia Arnold motorizzata, acquistata usata da un venditore tedesco. Il problema è stato che, una volta ricevuta, ho sfortunatamente constatato che una volta avviata, il ponte non si allineava correttamente ai binari in uscita, in quanto il meccanismo interno di blocco si era guastato. Nel bel mezzo del lockdown generale, questo ha comportato una buona dose di ore impiegate a smontare tutta la piattaforma, testare ad uno ad uno tutti i suoi componenti, e finalmente individuare la causa del guasto. Dopo averla riparata e pulita adeguatamente, ho dovuto provvedere ad adattare anche tutti i binari d'uscita, in quanto l'armamento Arnold ha profilo della rotaia e tipologia di incastro differente da quello Roco/Minitrix. Completato il tutto, ho poi provveduto a metterla in funzione testandola con alcune locomotive del mio parco diesel FS.
La rimessa circolare è composta da due rimesse a tre posti Fleischmann in kit di montaggio, che ho provveduto ad italianizzare ridipingendole in Giallo Coloniale FS con i colori acrilici Puravest e qualche decal e insegna ancora da montare. Ottimo il meccanismo di apertura e chiusura automatica delle porte.
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Ho impiegato quattro tipologie di ballast differenti dal catalogo di Linea Secondaria per creare le tonalità della massicciata più affini alle mie preferenze, ed ho provveduto alla verniciatura integrale di rotaie e traversine, utilizzando colori acrilici, così da eliminare lo scarsamente realistico mix nero/argento dei binari Roco e Minitrix. Inoltre, l'aver verniciato i profili delle rotaie della tonalità terra d'ombra bruciata, consente di ridurre l'antiestetico effetto dato dal codice 80.
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Al fine di coprire la curva del modulo di sinistra, ho ipotizzato una galleria sopra la quale sono state collocate degli chalet di montagna, che idealmente andranno ad integrarsi con il resto dell'ambientazione e dello sfondo per simulare delle casette ai piedi di una collina, tipiche dei paesaggi del Trentino. Per gli edifici ho utilizzato dei vecchi edifici tedeschi, di forme simili ai palazzi presenti anche in Italia, che provvederò ad italianizzare con una riverniciatura intergrale e con nuovi cartelli in italiano in luogo di quelli in tedesco.
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Gli edifici in stile FS derivano dai kit di montaggio LK-Train in stampa 3d, verniciati con i colori acrilici FS Puravest. Ho in cantiere anche il municipio in stile italiano, per ora ho realizzato questi 3:
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Siccome a metà dell'opera del primo modulo ho traslocato, al momento ho potuto procedere solo aggiungendo il modulo centrale, causa limiti di spazio della stanza in cui è collocato attualmente il plastico. Inoltre, è molto probabile che una volta raggiunta la sua collocazione definitiva, il progetto subisca una modifica significativa nel modulo sinistro, a seconda dello spazio disponibile: l'idea sarebbe di estenderlo ulteriormente, magari mutando la configurazione in una forma ad L, ma sono considerazioni che al momento è prematuro fare, non sapendo ancora lo spazio che avrò a disposizione.
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Nel frattempo ho iniziato i lavori di realizzazione del modulo centrale con la grande stazione. Per unire i due moduli, avendo poi la necessità di trasferirli nuovamente, ho impiegato provvisoriamente dei binari estensibili Fleischmann. Dovendo realizzare una grande stazione di stampo italo/tedesco, ed avendo reperito a poche decine di euro due set completi della stazione di Bonn, in pessime condizioni e derivanti da due vecchi plastici tedeschi, ho optato per una riverniciatura integrale nei colori fs, unendo più pezzi dei due kit tra loro, al fine di creare una stazione nuova adatta al contesto in cui veniva collocata. Mancano ancora i dettagli, i cartelli e gli aggiuntivi, ma al momento il risultato mi soddisfa.
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Non essendo particolarmente amante delle pensiline italiane con tetto oscurato, ho provveduto ad un'italianizzazione delle pensiline Vollmer con tetto in vetro, riverniciando le banchine ed aggiungendo panchine ed edicole. La banchina della stazione è realizzata in Forex da 1 cm opportunamente tagliato e riverniciato.
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C'è ancora tantissimo lavoro da fare, e probabilmente ci vorranno anni prima di vedere questo progetto completo, ma alla fine penso che il divertimento sia molto più nella progettazione e realizzazione del plastico, che nel vederlo finito.
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E per finire, almeno per ora, un video del mio ETR 500 che prova il nuovo tracciato: