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Plastico di Vittorio https://www.amiciscalan.com:443/forum/viewtopic.php?f=34&t=8744 |
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Autore: | mario mancastroppa [ 08/01/2024, 9:22 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Sei proprio un vulcano di idee !!!!! Assolutamente condivisibile la tua idea sul 'paesaggio'! Ciao! |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 08/01/2024, 11:24 ] |
Oggetto del messaggio: | Plastico di Vittorio |
Avevo già fatto un video notturno ma ero stato redarguito, giustamente, perchè troppo buio. Ho cambiato e raddoppiato i lampioni Volume alto per sentire suoni e annunci |
Autore: | Sandro Costantino [ 08/01/2024, 12:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Con la cam ferma in stazione,troppo bello vedere partire i treni e l'arrivo del merci poi, non ne parliamo, bellissimo. Ero piu' concentrato alla circolazione che alle luci, sorry |
Autore: | mario mancastroppa [ 08/01/2024, 14:27 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Bello ! |
Autore: | Mario Malinverno [ 08/01/2024, 17:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Perfetto! |
Autore: | Luca Di Pinto [ 08/01/2024, 20:59 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Bel video...Vittorio immagino che tu abbia utilizzato una cam su un carro pianale. Che tipo di cam usi? |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 08/01/2024, 22:14 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Luca, avevo detto delle prime prove a pag.2 e della soluzione definitiva a pag.3 di questo argomento. Era stato pubblicato un articolo sul bollettino, credo nel 2019; te ne direi il numero, se Antonio mi avesse inviato il PDF di quelle pagine, come mi aveva promesso. Pierluigi Fasolin ha montato la stessa CAM, in modo molto più professionale, su un carro chiuso. |
Autore: | Luca Di Pinto [ 09/01/2024, 11:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Grazie Vittorio...vado a cercare |
Autore: | filippo medici [ 09/01/2024, 22:30 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
mario mancastroppa ha scritto: Bello ! aggiungerei bellissimo un ovale molto ben fatto, ambientazione e movimentazione proporzionata e accattivante, complimenti, un lavoraccio non lo seguivo perché d'oltralpe e ovale , per me molto interessante la parte dcc, che potresti arricchire di particolari. grazie |
Autore: | antonio rampini [ 09/01/2024, 22:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Vittorio Vegetti ha scritto: (...) Era stato pubblicato un articolo sul bollettino, credo nel 2019; te ne direi il numero, se Antonio mi avesse inviato il PDF di quelle pagine, come mi aveva promesso. (...) Ahi. Scusami Vittorio, hai ragione, te li sto mandando adesso, mi spiace - ma non farti problemi a ricordarmelo, soffro di rincoglionimento galoppante... Un bacioNe! |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 09/01/2024, 23:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
filippo medici ha scritto: un ovale molto ben fatto Se per ovale intendi tre elastici (quelli di gomma), ritorti su due piani, incrociati e uno unito ad un'altro, che si fondono in un'unica salita e un'unica discesa, sì, si tratta di un'ovale, nel senso che non è un punto a puntoGli "ovali" sono 3: i due della linea doppia e quello della linea semplice, che però originano e terminano nella salita/discesa, le stazioni nascoste invece sono tutte in parallelo e monodirezionali (eccetto l'uscita per quelle di testa), non si entra da due estremi. Provo a riportare i layer, anche se temo che la comprensione non sia del tutto intuitiva. Non ho separato completamente i layer per far seguire man mano il percorso. I colori diversi indicano sezioni (feedback) diversi. Questo è il piano delle stazioni nascoste; l'ingresso, unico, è quello a sinistra, l'uscita, unica, è a destra in deviata dallo scambio. Il binario marrone porta al binario di carico treni (i supporti con binario che permettono di caricare o riporre un intero treno) e al binario di calibrazione WinDigipet, complanari alle stazioni nascoste ed utilizzabili anch'essi per sosta treni. Allegato: In questa immagine ho aggiunto la salita e discesa. Parti dallo scambio di uscita stazioni nascoste e percorri tutta la grande curva verde a sinistra. Dallo scambio azzurro il tracciato si divide in due: una linea girerà in senso orario, l'altra in senso antiorario. La discesa è quella della curva gialla a sinistra e lo scambio blu scuro raccoglie le due linee; uno scambio più a destra, sempre sulla discesa, raccoglie la linea singola. Allegato: Qui si vede meglio la salita e discesa e la parte piana nascosta, a livello 1, che inizia con le 5 curve a destra. La circolazione su linea doppia è sinistra, e qui credo che si capisca meglio come le linee si suddividono in salita e si riuniscono in discesa. I due scambi a fine curve esterne (in senso orario) servono ad indirizzare e raccogliere la linea singola. Le sezioni in nero sono sezioni di inversione polarità, perchè questi intrecci di "ovali" creano corti circuiti. Allegato: Questa è la stazione nascosta 1, la prima, le altre (le "Versioni" del plastico) le ho aggiunte dopo, quando il piano 1 e 2 erano già finiti. Meno male che avevo progettato con SCARM ! Allegato: Qui si vedono gli scambi su salita e discesa che sono sovrapposti. La salita è molto più lunga e ha pendenza 2.5%, la discesa va giù velocemente al 5% Allegato: Da questa foto si notano meglio le diverse pendenze di salita e discesa Allegato: Qui si vede il piano stazione principale (livello 1) al completo, e dovrebbe a questo punto essere chiaro. Non fare caso ai portali, ho dovuto uasre qualche trucco con SCARM. Allegato: Dalla stazione principale, a sinistra, parte la linea RhB che sale con un'elicoidale simil-Brusio,e arriva ad una stazione "intermedia". La chiamo intermedia perchè alla stessa stazione arriva anche una cremagliera, che poi riparte per la stazione "alta". Allegato: Ecco, più chiaramente, le sole linee RhB e cremagliera Allegato: Qui si vede il raccordo salita/discesa col livello1, e le linee RhB e cremagliera (punto a punto) Allegato: Un particolare di inizio RhB ed elicoidale Allegato: Questo è l'insieme di tutti i layer, compresi quelli di numerazione scambi e feedback Allegato: e qui ci sono anche i layer con i segnali, le isoipse, gli edifici e la vegetazione, così hai tutto ... Allegato: Ho dovuto usare un po' di materiale Allegato:
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Autore: | Vittorio Vegetti [ 09/01/2024, 23:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
filippo medici ha scritto: per me molto interessante la parte dcc, che potresti arricchire di particolari. Scusa, non ho capito cosa chiedi o proponi
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Autore: | Vittorio Vegetti [ 10/01/2024, 13:12 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Luca Di Pinto ha scritto: Grazie Vittorio...vado a cercare Antonio mi ha inviato i PDF E' il n.106 |
Autore: | filippo medici [ 12/01/2024, 14:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Vittorio Vegetti ha scritto: filippo medici ha scritto: per me molto interessante la parte dcc, che potresti arricchire di particolari. Scusa, non ho capito cosa chiedi o proponidescrivere le logiche del dimensionamento dei blocchi , organizzazione delle motrici , etc ..etc. potresti farci un nuovo libro, il primo sul prog gestionale molto interessante e ben fatto ..... utile per dcc, su come progettare un plastico in dcc ancora complimenti |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 12/01/2024, 19:01 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Plastico di Vittorio |
Comincio col dire che fin dall'inizio il progetto riguardava un plastico automatizzato con software. Avevo già fatto, e poi smontato, un plastico analogico negli anni '90; non mi interessava farne un altro se non per vedere circolare molti treni, in automatico. Quindi molte scelte derivano da questo presupposto iniziale. Distinguiamo DCC da automazione, perché spesso (molto spesso) vengono confusi, mischiati. Una scelta, d'obbligo, l'hai già citata tu: la presenza di blocchi. Intanto accordiamoci sulla terminologia (non faccio riferimento a terminologie usate su ferrovia reale): il blocco è un tratto di binario dove può esserci solo un treno alla volta ed è composto da una o più sezioni, una sezione è un tratto di binario in cui almeno una rotaia è "sezionata" ai suoi estremi e quindi può essere alimentata in modo indipendente. Sembra una precisazione inutile perché in analogico solitamente sezione e blocco coincidono, ma non sempre è così per automazione DCC. Mentre in analogico le sezioni sono necessarie anche in gestione manuale, per poter muovere solo il treno o i treni desiderati, in DCC bastano i famosi "2 fili". In DCC senza automazione le sezioni non servono !!! metto i punti escalamativi perché ho letto "anche in DCC servono i blocchi (o sezioni)". Detto che le sezioni servono solo per l'automazione (non è proprio verissimo, ma ne parlo più avanti), è importante capire che la loro funzione è ben diversa dalle sezioni in analogico. In analogico servono, in manuale o in automatico, per togliere alimentazione e fermare il treno, in DCC invece non si toglie mai alimentazione e le sezioni servono a rilevare dove si trova un treno. Le sezioni, alimentate da appositi Feedback module, segnalano alla Command Station quale sezione assorbe corrente, e quindi dove c'è una loco o carrozze illuminate o carri con resistenza tra gli assi. Insomma, i feedback, sono gli "occhi" del software. In effetti se si possiede una Command Station con display grafico (ESU Ecos, z21/Z21 con app, ecc) si potrebbero utilizzare i feedback module per sapere, anche se il comando è manuale, quando un treno giunge su una sezione in una parte nascosta. Quanti blocchi e quanto devono essere lunghi? I feedback module costano, ed è quasi sempre inutile avere un blocco (come precedentemete definito) costituito da più sezioni, salvo casi di alcuni software. Quindi un blocco dovrebbe contenere i treni di lunghezza "normale". Se un treno è più lungo, occupa più di un blocco; nessun problema e comunque nessun altro treno potrà andare sui blocchi occupati, a patto che l'ultimo veicolo assorba corrente. Però un blocco di inversione polarità deve sempre contenere il treno più lungo in circolazione, altrimenti quando una ruota della coda del treno, rimasto fuori dal blocco, attraverserà la sezione, provocherà un corto circuito. Se il sezionamento contiene una scarpetta isolante, allora la ruota non provocherà corto circuito, ma se una loco è in spinta provocherà corto circuito, dato che le ruote di un lato sono in conduzione tra loro. Allora perché non fare blocchi lunghissimi? Perché il treno successivo può essere avviato verso un blocco solo quando questo è libero e quindi blocchi lunghissimi rallenterebbero la circolazione. E il mio obiettivo era vedere circolare molti treni, poi, una volta che ne posso avere molti in circolazione, posso sempre diminuirli o rallentare la circolazione. Alcuni software permettono di porre anche gli scambi sotto feedback module. Perché avere un feedback se nessun treno si ferma sugli scambi? ma ne siamo proprio sicuri? Un treno potrebbe spezzarsi, e non avendo gli scambi un sensore di occupazione, un altro treno potrebbe essere avviato sugli stessi scambi. Oppure una loco potrebbe andare "lunga" su un binario di stazione, arrivando ad occupare gli scambi, e se questi non producono feedback, un altro treno potrebbe collidere. In effetti la sezione non dovrebbe riguardare solo gli scambi, ma anche un tratto del binario precedente, fino alla traversina limite, ma io ho sezionato solo in corrispondenza degli scambi, accettando un eventuale collisione nel caso la loco si fermi oltre la traversina limite ma non avendo ancora nessun asse conduttivo sullo scambio (diciamo forse 5 cm). Non serve avere feedback per ogni scambio, basta averlo per gruppi di scambi, ma tenendo in mente che quando viene attivato un "percorso" vengono prenotati tutti i blocchi necessari, e quindi se si mettono tutti gli scambi di un lato stazione sotto lo stesso feedback, nessun altro treno potrà entrare o uscire, anche se i percorsi non si intersecano. Mettere tutti gli scambi sotto un unico feedback è meno costoso e più semplice, ma meno performante e realistico: si potrebbe vedere un treno fermo in attesa di entrare in stazione anche se il suo percorso è libero, solo perchè gli scambi sono o verranno occupati da un altro treno in ingresso o uscita su un altro percorso. Io ho messo sotto feedback tutti i gruppi (più o meno suddivisi) di scambi, di stazioni in vista o nascoste o lungo il percorso, per ragioni di sicurezza di circolazione. Cito un aneddoto. Non avevo posto sotto feedback lo scambio in salita. Ogni tanto una loco (sempre diversa e con scartamento corretto) deragliava e non riuscivo a capire perché, ma dato che non succede mai niente per caso una ragione doveva esserci. Un giorno mi sono accorto che una loco era andata lunga e aveva già il carrello anteriore sugli aghi: quando il percorso avesse previsto una deviazione degli aghi, il carrello davanti avrebbe preso una direzione, quello posteriore l'altra ... Ho risolto impostando il punto di fermata 10 cm prima, ma per sicurezza ho messo lo scambio sotto feedback. Se una loco va lunga, occupa il blocco successivo (lo scambio) e il software non la farà mai partire. Credo di aver detto quasi tutto sui blocchi. Seguiranno altre puntate ... |
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