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Illuminazione carrozze https://www.amiciscalan.com:443/forum/viewtopic.php?f=33&t=10648 |
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Autore: | Vittorio Vegetti [ 11/12/2020, 18:06 ] |
Oggetto del messaggio: | Illuminazione carrozze |
Prendo spunto dallo spunto di Massimo di Giulio viewtopic.php?f=99&t=10635&p=166862#p166862 aprendo un nuovo argomento, sia per non inquinare il post di Mario, sia perché mi sembra che ci sia materia di discussione (positiva ) Mario Malinverno (spero le immagini non siano coperta da copyright) ha preso corrente usando un filo intero Allegato: io ho preferito usare un singolo trefolo di un filo da 0,14 mmq perchè mi sembrava che più trefoli facessero più attrito Allegato: Allegato: La differenza principale però sta nel fatto che, attraversando il carrello con tutto il filo con l'isolamento, ne si irrigidisce la rotazione rispetto ad un singolo trefolo non isolato (diametro circa 0.1 mm) Massimo, per evitare ponti sui sezionamenti, suggeriva di prendere un polo da ciascun asse di ogni carrello invece che da entrambi gli assi di uno stesso carrello; questo è possibile se si usano fili isolati (magari quelli degli avvolgimenti motore), non col singolo trefolo nudo. Forse più trefoli stanno anche a posto, il singolo trefolo invece va "chiuso", altrimenti potrebbesvolgrsi un po' e toccare negli aghi scambi, provocando corto (accaduto...) Per gli assi Kato, costituiti da due semiassi separati inseriti in un tubetto di plastica, si potrebbe prendere contemporaneamente corrente da entrabe le ruote. Sempre ad avere fili isolati. Allegato: Infatti alcune carrozze Kato hanno un profilo che prende corrente dai coni di ciascuna ruota, ed è in contatto con una striscia in rame su ciascun lato della carrozza. In questo caso non serve nessun condensatore: nessun flickering. Il metodo è perfetto e non so perchè non venga generalmente aplicato, nemmeno da Kato stessa. Una differenza riguarda anche il condensatore utilizzato. Mario ha utilizzato un condensatore da 470 mF 12x8 mm diametro Allegato: Allegato: io un supercondensatore da 22 mF 4.5x10 mm diametro Allegato: Allegato: Si nota la differenza di dimensioni e quindi la facilità di alloggio, ma non è la sola. Un condensatore elettrolitico ha generalmente una tensione nominale di almeno 25V, e viene quindi posto in parallelo all'alimentazione della striscia. Un supercondensatore (o condensatore doppio strato) invece ha generalmente una tensione nominale di 5.5V e quindi deve esserne previsto l'inserimento a valle dei circuiti della striscia. Con il supercondensatore da 22 mF la striscia mantiene una luminosità decente per circa 1.5 minuti Però mi chiedo: in digitale si eliminano i condensatori presenti sui PCB per non "raddrizzare" il segnale, avere molte carrozze con condensatori (che collegano le rotaie, dato che sono in parallelo all'alimentazione della striscia) non crea disturbi alla forma del segnale? Sia abbassando le creste, sia arrotondandone la forma (facendola diventare più simile ad una sinusoide)? Allegato: Ho l'oscilloscopio del quale ho fatto la foto, ma non ho in casa condensatori o un condensatore da 2350 mF (equivalente alle 5 carrozze) per sperimentare. Qualcuno più teorico di me può aiutare. Inoltre, 5 carrozze se la corrente viene presa da una sezione che va ad una porta di un Occupancy detector (come mi sembra abbia Mario) che separa l'alimentazione, ma in caso si alimenti tutto il plastico senza separazioni contano tutte le carrozze presenti, illuminate e con condensatori. Un supercondesatore posto a valle dei circuiti invece non influisce sul segnale. Infine una considerazione per chi usasse sw di gestione. Un po' complicata, lo so. Per conoscere la posizione, i sw utilizzano i feedback degli Occupancy detector, attivati da un assorbimento corrente. Però dall'Occupancy detector viene presa solo la fase (diciamo filo rosso), mentre il neutro (diciamo filo nero) è sempre in comune a tutto il plastico. Quindi un feedback verrà attivato quando la ruota che è sulla rotaia collegata al filo rosso arriva sulla sezione, indipendentemente da dove venga chiuso il circuito (sull'altra ruota del carrello, sull'altro carrello o a metri di distanza). Dato che al sw va dichiarata la distanza dai respingenti degli assi che assorbono corrente, fa una grande differenza assorbire corrente da un asse di un carrello e da un asse dell'altro, rispetto ad assorbire corrente dai due assi di uno stesso carrello. Nel primo caso il rotabile si comporta come se fosse "monoasse" (ad es, se è lungo 165 mm e l'asse che sta sulla fase è a 15 mm, l'altra distanza dovrà essere definita 150 mm). Questo non ha influenza se c'è una loco davanti, che viene rilevata prima, ma fa una grande differenza se si va all'indietro. E bisogna anche tenere conto che se si inverte polarità in qualche punto del tracciato, la distanza di rilevamento (ad es. all'indietro) cambia da 150 mm a 15 mm Quindi è molto meglio, come propone Massimo, prendere corrente dai due assi di uno stesso carrello, e simmetricamente dall'altro, in modo da rendere assolutamente simmetrico il rotabile. Ma non l'ho fatto. Troppo complicato usare fili isolati. E non uso mai il treno all'indietro, eccetto che quando va allo scalo. In quel caso se il treno entra avanti la loco si ferma prima dei respingenti, se entro all'indietro va contro. Ho invece applicato la simmetria ai carrelli dei vagoni, dove basta assorbire corrente tra i due assi (con isolamento discorde), senza doverla "portare" all'interno della carrozza. Allegato: Questo potrebbe essere inoltre un altro metodo per prendere corrente dai due assi (con isolamento condorde) di uno stesso carrello: si usa un filo rigido, non stretto sugli assi, ma solo ripiegato per non farlo uscire, deve solo appoggiare. Poi si salda il filo che va all'interno della carrozza. |
Autore: | massimo di giulio [ 11/12/2020, 18:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Anche usando un trefolo multifilare l'attrito è minimo, perchè i fili non stringono mai attorno all'asse, mentre con più fili il contatto è più garantito; Mario però ci è andato giù pesante! Basta un filo sottilissimo, credo da 0,25 mm, del tipo di quelli che Lineamodel mette nei suoi kit. Quanto al passaggio attraverso il carrello ed il telaio, se il filo è sottilissimo il problema di resistenza alla rotazione del carrello non si pone. Quanto al condensatore, esso va a valle del ponte raddrizzatore (nella foto di Mario si vede che è saldato proprio sul lato terminale della striscia) e quindi è disaccoppiato dall'alternata del digitale così come dal cambio di polarità in analogico. Infine, dalla tua foto mi pare che il supercondensatore sia da 0,22 Farad, cioè 220000 microfarad, circa 468 volte più capace di quello usato da Mario, per questo ti dura tanto! Avendo però una tensione di lavoro di soli 5,5 V credo che sia usato con un circuito molto più complesso di quello semplice della striscia usata da Mario... |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 11/12/2020, 18:25 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Massimo, non ho modo di paragonare scientificamente l'attrito di un trefolo vs. multifilare, avevo quest'impressione e comunque anche il singolo trefolo avvolto 3 giri da qualche parte tocca. Quindi ho preferito non rischiare. Effettivamente Mario è andato un po' pesante Notavo però l'irrigidimento carrello col filo da 0,14. Probabilmente bisognerebbe usare fili molto flessibili come quelli dei decoder e vedere con due fili/carrello, che come ho detto in fondo danno altri vantaggi. PS. aggiunta foto nel primo post per assi Kato |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 11/12/2020, 19:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
massimo di giulio ha scritto: Quanto al condensatore, esso va a valle del ponte raddrizzatore (nella foto di Mario si vede che è saldato proprio sul lato terminale della striscia) e quindi è disaccoppiato dall'alternata del digitale così come dal cambio di polarità in analogico. Infine, dalla tua foto mi pare che il supercondensatore sia da 0,22 Farad, cioè 220000 microfarad, circa 468 volte più capace di quello usato da Mario, per questo ti dura tanto! Avendo però una tensione di lavoro di soli 5,5 V credo che sia usato con un circuito molto più complesso di quello semplice della striscia usata da Mario... Effettivamente ho detto una scemata riguardo al condensatore in parallelo all'alimentazione Non può che essere posto a valle del ponte raddrizzatore. Il mio condensatore è da 0,22 F (e ho scritto 22 mF invece di 220 mF, scusate) mentre Mario dichiara che il suo è da 470 mF (intendendo più probabilmente 470 µF) e il rapporto dimensioni/capacità è assolutamente sfavorevole. Confermo che la circuiteria della mia striscia LED è un po' più complessa e il supercondensatore non va appena a valle del raddrizzatore (anche perchè da 5.5 V) |
Autore: | Mario Malinverno [ 11/12/2020, 19:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Vittorio Vegetti ha scritto: Massimo, non ho modo di paragonare scientificamente l'attrito di un trefolo vs. multifilare, avevo quest'impressione e comunque anche il singolo trefolo avvolto 3 giri da qualche parte tocca. Massima scorrevolezza garantiscoQuindi ho preferito non rischiare. Effettivamente Mario è andato un po' pesante Notavo però l'irrigidimento carrello col filo da 0,14. Probabilmente bisognerebbe usare fili molto flessibili come quelli dei decoder e vedere con due fili/carrello, che come ho detto in fondo danno altri vantaggi. PS. aggiunta foto nel primo post per assi Kato I fili singoli sono sottilissimi Il cavetto è morbidissimo e non da nessuno sforzo sulla rotazione |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 11/12/2020, 20:07 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Mario Malinverno ha scritto: Massima scorrevolezza garantisco I fili singoli sono sottilissimi Il cavetto è morbidissimo e non da nessuno sforzo sulla rotazione Avrò usato un cavetto "sbagliato" (quelli da 0,14 in rotolini da 5 m). Beh, serve da ammonimento ad altri, di prendere il cavetto giusto. Non trovo un link alle tue strisce e prezzo. |
Autore: | massimo di giulio [ 11/12/2020, 21:31 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Non ho mai usato supercapacitors, che dopotutto mi sembrano dispositivi piuttosto nuovi. Sapevo che sono usati o sperimentati per la trazione elettrica, grazie al fatto che si ricaricano molto velocemente. Vanno tenuti bene in vista per le applicazioni nel nostro campo. |
Autore: | enzo fortuna [ 11/12/2020, 22:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
massimo di giulio ha scritto: Non ho mai usato supercapacitors, che dopotutto mi sembrano dispositivi piuttosto nuovi. Sapevo che sono usati o sperimentati per la trazione elettrica, grazie al fatto che si ricaricano molto velocemente. Vanno tenuti bene in vista per le applicazioni nel nostro campo. I "supercap" a 12V sono grossi e cari... e... NON sono da usare "al posto" di normali condensatori. La ESU utilizza un 3,3 V ma con un circuito annesso per interfacciarsi con DCC a 12V! http://www.esu.eu/en/products/former-pr ... powerpack/ |
Autore: | Vittorio Vegetti [ 11/12/2020, 22:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Illuminazione carrozze |
Brutalmente non si potrebbe sostituire un condensatore con supercondensatori in serie? Supponendo di metterne in serie 3 come quelli detti sopra (in modo da avere tensione massima 16.5V), lo spazio sarebbe circa uguale al condensatore usato da Mario La capacità diminuirebbe di 3 volte, ma rimarrebbe comunque 156 volte superiore a quella del condensatore. Ma sono un elettrico autodidatta e magari dico scemate. Qualcuno mi illumina? Riguardo al tempo di ricarica, forse proprio per la loro capacità e per il fatto che il costruttore delle strisce che uso avrà messo una resistenza tale da non fare assorbire troppa corrente iniziale, ci impiegano quasi un minuto a caricarsi completamente. Assorbimento inziale 60 mA, a regime 16 mA. |
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