Prendo spunto dallo spunto di Massimo di Giulio
viewtopic.php?f=99&t=10635&p=166862#p166862aprendo un nuovo argomento, sia per non inquinare il post di Mario, sia perché mi sembra che ci sia materia di discussione (positiva
)
Mario Malinverno (spero le immagini non siano coperta da copyright) ha preso corrente usando un filo intero
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Filo intero.JPG [ 1.54 MiB | Osservato 476 volte ]
io ho preferito usare un singolo trefolo di un filo da 0,14 mmq perchè mi sembrava che più trefoli facessero più attrito
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1250 Illuminazione carrozze.jpg [ 306.05 KiB | Osservato 476 volte ]
La differenza principale però sta nel fatto che, attraversando il carrello con tutto il filo con l'isolamento, ne si irrigidisce la rotazione rispetto ad un singolo trefolo non isolato (diametro circa 0.1 mm)
Massimo, per evitare ponti sui sezionamenti, suggeriva di prendere un polo da ciascun asse di ogni carrello invece che da entrambi gli assi di uno stesso carrello; questo è possibile se si usano fili isolati (magari quelli degli avvolgimenti motore), non col singolo trefolo nudo.
Forse più trefoli stanno anche a posto, il singolo trefolo invece va "chiuso", altrimenti potrebbesvolgrsi un po' e toccare negli aghi scambi, provocando corto (accaduto...)
Per gli assi Kato, costituiti da due semiassi separati inseriti in un tubetto di plastica, si potrebbe prendere contemporaneamente corrente da entrabe le ruote. Sempre ad avere fili isolati.
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1580 Illuminazione carrozze Kato.jpg [ 152.47 KiB | Osservato 474 volte ]
Infatti alcune carrozze Kato hanno un profilo che prende corrente dai coni di ciascuna ruota, ed è in contatto con una striscia in rame su ciascun lato della carrozza. In questo caso non serve nessun condensatore: nessun flickering. Il metodo è perfetto e non so perchè non venga generalmente aplicato, nemmeno da Kato stessa.
Una differenza riguarda anche il condensatore utilizzato.
Mario ha utilizzato un condensatore da 470 mF 12x8 mm diametro
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MM Striscia led montata.JPG [ 1.4 MiB | Osservato 476 volte ]
io un supercondensatore da 22 mF 4.5x10 mm diametro
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1450 Illuminazione carrozze Kato.jpg [ 2.69 MiB | Osservato 476 volte ]
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1310 Illuminazione carrozze.jpg [ 442.12 KiB | Osservato 476 volte ]
Si nota la differenza di dimensioni e quindi la facilità di alloggio, ma non è la sola.
Un condensatore elettrolitico ha generalmente una tensione nominale di almeno 25V, e viene quindi posto in parallelo all'alimentazione della striscia.
Un supercondensatore (o condensatore doppio strato) invece ha generalmente una tensione nominale di 5.5V e quindi deve esserne previsto l'inserimento a valle dei circuiti della striscia.
Con il supercondensatore da 22 mF la striscia mantiene una luminosità decente per circa 1.5 minuti
Però mi chiedo: in digitale si eliminano i condensatori presenti sui PCB per non "raddrizzare" il segnale, avere molte carrozze con condensatori (che collegano le rotaie, dato che sono in parallelo all'alimentazione della striscia) non crea disturbi alla forma del segnale?
Sia abbassando le creste, sia arrotondandone la forma (facendola diventare più simile ad una sinusoide)?
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Scope WaveshapeEcos.jpg [ 428.46 KiB | Osservato 476 volte ]
Ho l'oscilloscopio del quale ho fatto la foto, ma non ho in casa condensatori o un condensatore da 2350 mF (equivalente alle 5 carrozze) per sperimentare. Qualcuno più teorico di me può aiutare.
Inoltre, 5 carrozze se la corrente viene presa da una sezione che va ad una porta di un Occupancy detector (come mi sembra abbia Mario) che separa l'alimentazione, ma in caso si alimenti tutto il plastico senza separazioni contano tutte le carrozze presenti, illuminate e con condensatori.
Un supercondesatore posto a valle dei circuiti invece non influisce sul segnale.
Infine una considerazione per chi usasse sw di gestione. Un po' complicata, lo so.
Per conoscere la posizione, i sw utilizzano i feedback degli Occupancy detector, attivati da un assorbimento corrente.
Però dall'Occupancy detector viene presa solo la fase (diciamo filo rosso), mentre il neutro (diciamo filo nero) è sempre in comune a tutto il plastico.
Quindi un feedback verrà attivato quando la ruota che è sulla rotaia collegata al filo rosso arriva sulla sezione, indipendentemente da dove venga chiuso il circuito (sull'altra ruota del carrello, sull'altro carrello o a metri di distanza).
Dato che al sw va dichiarata la distanza dai respingenti degli assi che assorbono corrente, fa una grande differenza assorbire corrente da un asse di un carrello e da un asse dell'altro, rispetto ad assorbire corrente dai due assi di uno stesso carrello.
Nel primo caso il rotabile si comporta come se fosse "monoasse" (ad es, se è lungo 165 mm e l'asse che sta sulla fase è a 15 mm, l'altra distanza dovrà essere definita 150 mm).
Questo non ha influenza se c'è una loco davanti, che viene rilevata prima, ma fa una grande differenza se si va all'indietro.
E bisogna anche tenere conto che se si inverte polarità in qualche punto del tracciato, la distanza di rilevamento (ad es. all'indietro) cambia da 150 mm a 15 mm
Quindi è molto meglio, come propone Massimo, prendere corrente dai due assi di uno stesso carrello, e simmetricamente dall'altro, in modo da rendere assolutamente simmetrico il rotabile.
Ma non l'ho fatto. Troppo complicato usare fili isolati. E non uso mai il treno all'indietro, eccetto che quando va allo scalo. In quel caso se il treno entra avanti la loco si ferma prima dei respingenti, se entro all'indietro va contro.
Ho invece applicato la simmetria ai carrelli dei vagoni, dove basta assorbire corrente tra i due assi (con isolamento discorde), senza doverla "portare" all'interno della carrozza.
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1760 Resistenza carri.jpg [ 348.33 KiB | Osservato 476 volte ]
Questo potrebbe essere inoltre un altro metodo per prendere corrente dai due assi (con isolamento condorde) di uno stesso carrello: si usa un filo rigido, non stretto sugli assi, ma solo ripiegato per non farlo uscire, deve solo appoggiare.
Poi si salda il filo che va all'interno della carrozza.