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 Oggetto del messaggio: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 19/08/2011, 12:21 
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Stò tentando di rimotorizzare la Aln880 ACAR che aveva i due carrelli motori Graham Farish KO - ingranaggi in plastica saltati dopo mezzo giro su un binario rettilineo !!!! :twisted: :twisted: Chi l'ha rimotorizzata ?
Per la mia il donatore della motorizzazione è una loco americana ATLAS con la trasmissione cardanica su un solo carrello.
E' in preparazione il nuovo telaio e appena pronto posto le immagini.
N saluti
aNdrea
Amici del treNo Forlì


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 19/08/2011, 21:55 
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Il donatore - carrello folle e motorizzato già tolti dal telaio
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Il carrello motore
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e quello folle
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N saluti
aNdrea


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 22/08/2011, 22:34 
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ti riporto quanto avevo scritto sul vecchio forum ASN, purtroppo le foto sono andate perse:
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
L'Aln 880, bellissimo modello realizzato in ottone fotoinciso,
frontali compresi, realizzato da un modellista milanese che non
conosco, era in origine motorizzato con carrelli motore di origine
inglese che purtroppo avevano il difetto di avere gl'ingranaggi in
plastica e questi dopo un pò si rompevano.
Roberto B. propietario del modello mi ha chiesto se potevo
realizzare la meccanica per questa automotrice.
La forma bombata verso l'interno di questo mezzo, mi ha fatto
escludere di utilizzare mezzi commerciali e di studiare una
meccanica ad oc per questo modello.
Per i carrelli ho utilizzato quelli già collaudati delle
deAgostini/Mehano, dal costo molto contenuto e nel contempo molto
affidabili, la culla contenete la motorizzazione l'ho costruita
usando plasticard per la parte alta e lastrine di piombo per la
parte bassa, (l'importante quando si realizza una meccanica è tenere
il più possibile basso il baricentro).
L'incastro fra telaio e carrelli, in origine ad incastro, l'ho
modificato, come fosse un perno e foro, su un carrello l'appoggio
della casa è stato ridotto a forma di V rovesciata, in questo modo ho
ottenuto l'appoggio isostatico.
Pur essendo il mezzo destinato a viaggiare isolato, ho usato 2 motori,
per il semplice motivo che questo mi ha facilitato il lavoro: mi ha
fatto risparmiare la ricerca o la costruzione di un carrello folle,
i 2 motori cd assicurano un movimento dolcissimo ed un minimo
stupendo, ha girato sul mio plastico consecutivamente per 12 ore
senza dare segni di surriscaldamento.
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ciao GraziaNo

_________________
Ciao, GraziaNo ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 23/08/2011, 19:52 
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Quindi Graziano... potresti farti un Trekking sino gli Amici del Treno Forlì a Forlì ;)

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CristiaN CicogNaNi (cicocri)

Qui non vis intelligere, non intelligere........
Chi si loda, si imbroda.......

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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 26/09/2011, 9:58 
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mi scuso per il ritardo nella risposta, in quest'ultimo periodo ero impegnato in attività extramodellistiche
e vi passo qualche considerazione sulla meccanica proposta da Andrea

Costruita da Mehano parecchi anni fa per conto terzi, presenta uno dei primi motori in commercio a 5 poli, purtroppo questa si scalda
facilmente, la temperatura dei portaspazzole, se la loco è usata a lungo, può deformare la carrozzeria;
Ho visto qulche tentativo per migliorare le prestazioni del motore, aggiungendo dei magneti sul corpo motore, ma pochissimi miglioramenti.
Il carrello folle che ha solo la funzione di prendere la corrente ha delle lamelle in ottone troppo spesse e causano la non rotazione delle ruote,
consiglio di ridurre q.b. lo spessore di queste lamelle, operazione da fare anche sul carrello motore, questo carrello ha gli ingranaggi in plastica,
compresi gli assali delle ruote, spesso questi ingranaggi sono ovali e provocano un movimento a "canguro", per cui conviene avere qualche
carrello/ingranaggio/assale in piu e scegliere i migliori; mister Tibidabo che anni fa collaborava con Mehano, mi/ci regalò un bel quantitativo
di questi carrelli che abbiamo distribuito in omaggio ai soci ASN durante la manifestazione novegrina.dovrei avere ancora qualche ricambio.
Visto poi la semplicità del telaio, consiglio, se proprio si vuole, di costruirne uno ad oc, in plastica o ottone, usando però 2 carrelli motore,
in questo modo si ottiene un risultato abbastanza sufficiente nella trazione, ovviamente dopo aver zavorratao pesantemente il modello,
con un solo carrello motore il risultato è insufficiente, nonstante l'ausilio di 4 anelli di aderenza.
Inoltre questi carrelli che hanno il perno decentrato si prestano molto bene alla costruzione di meccaniche lunghe come quella indicata
da Andrea, ma come ho scritto nel precedente post ne ho usata una che mi dava piu garanzie sull'affidabilità, visto anche il prezzo.

ciao GraziaNo

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Ciao, GraziaNo ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 28/09/2011, 13:14 
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ho due di quei motorii :o :o :o

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:)


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 13/12/2020, 22:52 
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Più di un anno fa, ho trovato su ebay un set ALn880 / Ln880 ACAR, modello di 1992, quasi pari al nuovo con gli aggiuntivi nella sua bustina ancora chiusa, ma con due ingrannaggi rotti negli carrelli motorizzati.
Invece di sostituirli (il concetto non mi ha convinto) ho provato di trovare un' altra motorizzazione.
La mia soluzione è il telaio di Lineamodel per il ALn 772, perché il passo delle asse nei carrelli sia giusto ed anche il diametro delle ruote. L'unica grande differenza sia l'interperno dei carelli.
che è troppo corto.
Ma non c'è problema, perché il telaio ha due motori e poi si può tagliarlo in due pezzi senza problema ed allungarlo per ca. 16mm. Per questo ho usato un tubo di metallo (per genere una certa stabilità) e un po' di plasticard.
Altro problema: il profilo bombato del ALn 880, poi si deve diminuire lo spessore del telaio per circa un millimetro ad ogni lato con una lima.
Poi si vede il telaio già preparato duranto il suo giro di prova:
Allegato:
DSC_4068.jpg
DSC_4068.jpg [ 224.1 KiB | Osservato 705 volte ]


E poi il modello quasi finito ( mancano ancora i decals, quello che si trovano da quasi 30 anni nella bustina oggi non funzionano ancora.) Per fissare la cassa sul telaio ho inserto qualche pezzi di plasticard sul telaio per definira l'altezza, e due strisce di schiuma /gomma ad ogni lato.
Allegato:
DSC_4074.jpg
DSC_4074.jpg [ 271.14 KiB | Osservato 705 volte ]


Allegato:
DSC_4075.jpg
DSC_4075.jpg [ 165.97 KiB | Osservato 705 volte ]


Saluti,
Markus


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 14/12/2020, 11:11 
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Markus, i due motori sono collegati in serie o in parallelo?
Grazie e ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 14/12/2020, 14:14 
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Ciao Eros,
sono in parallelo.
saluti,
Markus


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 14/12/2020, 21:56 
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Grazie, ma in parallelo non si rischia di avere i motori che girano con due velocità diverse?
Saluti da Eros


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 14/12/2020, 23:19 
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I tuoi pensieri non sono falso,
Forse una soluzione con due decoder sarebbe meglio, perché ogni e motore sia completamente regolato dal suo proprio decoder.

ma nella realtà le differenze della velocità non sono abbastanza grande e normalmente due motori identichi (in parallelo) azionano senza problema con un singolo decoder. In caso di problemi si potrebbe disattivare la regolzione del Decoder (CV56)

Il collegamento dei motori in serie non consiglierei: La tensione ad ogni motore si dimmezza e poi anche la velocità massima, ma anche il corrente si dimezza (doppia resistenza) e poi con mezza tensione e mezza corrente la potenza rimane solo ad un quarto.

Saluti,
Markus


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 14/12/2020, 23:29 
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Grazie della informazione. Ciao


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 15/12/2020, 1:34 
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Markus Lindner ha scritto:
Il collegamento dei motori in serie non consiglierei: La tensione ad ogni motore si dimmezza e poi anche la velocità massima, ma anche il corrente si dimezza (doppia resistenza) e poi con mezza tensione e mezza corrente la potenza rimane solo ad un quarto.

Non solo: il collegamento in serie è intrinsecamente "instabile", di questo problema ne soffrivano anche al vero le classiche locomotive elettriche reostatiche. Per rientrare nei limiti di tenuta degli isolamenti non era possibile alimentare i motori con tensioni superiori a 1800 V, quindi era obbligatorio avere sempre almeno due motori in serie su ciascun ramo motori, in questo modo la tensione si dimezza (3000 V/2 = 1500 V). Questo però crea un grave inconveniente quando i due motori si trovano a non ruotare alla stessa velocità (ad esempio in caso di slittamento) perché sul motore che gira più velocemente cade una tensione maggiore che tende a farlo accelerare, mentre il motore più lento perde potenza e rallenta ulteriormente poiché la tensione ai suoi morsetti tende ad annullarsi. Chiaramente il sistema va facilmente fuori controllo e per questa ragione le locomotive reostatiche italiane erano particolarmente delicate in fase di avviamento.
La stessa cosa accade anche con i nostri modelli: se i motori a parità di tensione hanno velocità di rotazione leggermente diverse (capita anche se i motori sono uguali, per via delle tolleranze nel processo di fabbricazione) il collegamento in serie peggiorerà ancor di più la situazione portando alla lunga al guasto di uno o entrambi motori. Al contrario, collegando i motori in parallelo si avrà la certezza che la tensione ai capi (e quindi la velocità) di ciascun motore sarà fissata pari a quella di linea ed eventuali differenze dovute alle tolleranze dovrebbero diventare trascurabili (usando almeno motori della stessa marca e modello e di buona qualità).

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The tinier the train, the more concentrated the fun.


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 15/12/2020, 9:43 
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Provincia di residenza: Bolzano
Molto belle Markus !!!
Un figurone sul tuo plastico !


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 Oggetto del messaggio: Re: Aln880 ACAR
MessaggioInviato: 15/12/2020, 10:36 
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Marco Zaggia ha scritto:
Markus Lindner ha scritto:
Il collegamento dei motori in serie non consiglierei: La tensione ad ogni motore si dimmezza e poi anche la velocità massima, ma anche il corrente si dimezza (doppia resistenza) e poi con mezza tensione e mezza corrente la potenza rimane solo ad un quarto.

Non solo: il collegamento in serie è intrinsecamente "instabile", di questo problema ne soffrivano anche al vero le classiche locomotive elettriche reostatiche. Per rientrare nei limiti di tenuta degli isolamenti non era possibile alimentare i motori con tensioni superiori a 1800 V, quindi era obbligatorio avere sempre almeno due motori in serie su ciascun ramo motori, in questo modo la tensione si dimezza (3000 V/2 = 1500 V). Questo però crea un grave inconveniente quando i due motori si trovano a non ruotare alla stessa velocità (ad esempio in caso di slittamento) perché sul motore che gira più velocemente cade una tensione maggiore che tende a farlo accelerare, mentre il motore più lento perde potenza e rallenta ulteriormente poiché la tensione ai suoi morsetti tende ad annullarsi. Chiaramente il sistema va facilmente fuori controllo e per questa ragione le locomotive reostatiche italiane erano particolarmente delicate in fase di avviamento.
La stessa cosa accade anche con i nostri modelli: se i motori a parità di tensione hanno velocità di rotazione leggermente diverse (capita anche se i motori sono uguali, per via delle tolleranze nel processo di fabbricazione) il collegamento in serie peggiorerà ancor di più la situazione portando alla lunga al guasto di uno o entrambi motori. Al contrario, collegando i motori in parallelo si avrà la certezza che la tensione ai capi (e quindi la velocità) di ciascun motore sarà fissata pari a quella di linea ed eventuali differenze dovute alle tolleranze dovrebbero diventare trascurabili (usando almeno motori della stessa marca e modello e di buona qualità).
Che bella lezione Marco , Grazie!!!

_________________
Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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