È un'idea che mi è venuta osservando le fermate brusche del modulare.
Quando un treno si ferma in un blocco lo fa in maniera repentina che è molto poco realistica.
Ho pensato di mettere dietro a locomotiva un vagone bagagliaio con dentro un condensatore che viene caricato dalle rotaie quando l'alimentazione viene tagliata dal blocco questo carro condensatore mantiene in movimento la locomotiva per alcuni secondi finché non si scarica e lo fa in maniera tale che il moto si uccida molto lentamente.


Con 3000 microfarad la D341 procede per 10 cm dopo il blocco con decelerazione graduale
Penso di farne uno cha abbia alla base un dip switch in cui si possono selezionare diverse capacità per adattare la fermata graduale a condizioni (locomotiva/blocco) diverse.
Penso di donare un carro passeggeri Di ed uno merci Dm al modulare ASN.
Ciao

Bellissima idea Gianfranco.
Assolutamente grazie per i carri che realizzerai!

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

L'idea è ottima. Vediamo in pratica su un circuito con una notevole dispersione anche per le luci sui vagoni e i blocchi previsti per un arresto più o meno immediato. Già ora alcune locomotive con un volano notevole e senza carico, riescono a bruciali. Appena ho qualche ora disponibile voglio fare delle prove. Per ora tutto il tempo disponibile lo passo a completare vecchi modelli e circuito, guarda caso, in analogico e digitale - Francesco

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festina lente

Io come sai non ci capisco una beata mazza ma se lo dici tu però in effetti vedere che i nostri convogli si fermino lasciando una strisciata di gomma sui binari non è certamente un bel vedere, d'altronde non saresti un Ingegnere Aereospaziale

Giancarlo

Se ho capito bene il carro "condensatore" alimenta il tratto isolato per pochi istanti fin che dura la carica

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Ciao, GraziaNo

sarebbe comunque conveniente inserire una resistenza in parallelo ad un diodo, in modo da limitare la corrente di carica dei condensatori.
Lo schema è il seguente; i valori sono da ricalcolare per il caso in oggetto.
.

Domanda: cosa succede se casualmente lo giro al contrario, invertendo la polarità?

Grazie per i commenti positivi.

Graziano, si il carro alimenta le rotaie che in quel momento sono isolate dal blocco e quindi il locomotore che è sulle stesse cammina per quel poco che la potenza del condensatore può fornire.

Christian, il limitatore di inrush non l'ho messo perchè la corrente di carica non sembra particolarmente ostica per il mio alimentatore.
Per quello che riguarda i condensatori, questi devono essere bipolari o non polari per evitare il corto.
Il problema dei bipolari è che è difficile avere capacità superiore ai 330 microfarad.
io avevo in casa solo dei condensatori da 1000 microfarad monopolari e li avrei potuti connettere in antiserie per renderli non polari. Così però non sarei arrivato alla capacità necessaria (nello spazio del vagone). Ordinerò condensatori da 3000 microfarad così da poterne mettere due in antiserie.
L'alternativa è comprare 6 supercondensatori che consentano di arrivare a 15.5V e connessione antiserie. Ce ne sono di adeguati ma costosetti.
Ciao

Precisissimo e bravissimo come sempre!

In effetti mi era già successo di verificare una fermata più dolce sui blocchi quando subito in coda alla loco c'era una carrozza illuminata con condensatore che riusciva a fermarsi in modo da fare ponte.
Il rallentamento era però per una tratta molto breve.
Tu hai pensato giusto. Non ci ero arrivato.
Quindi se metto un condensatore di maggior capacità sulle carrozze illuminate dovrei poter aumentare la distanza percorsa in rallentamento.
Bisogna fare prove per evitare poi alla loco di superare il blocco.
In ogni caso le successive carrozze illuminate potrebbero fare casinò.
Ma ci si può lavorare.
Bravo. Bella idea.

Ciao, Dario.

Ma mi sorge una domanda:
ma il condensatore non si può mettere sul binario, invece che sul carro?

Infatti sul plastico analogico anni '90 avevo messo in parallelo alle rotaie condensatori da 10.000 mF
Mi sembra di ricordare che le loco rallentassero in 15-20 cm.
Però lo puoi fare sul plastico di casa tua. In questo caso non c'è bisogno di carro-condensatore. Non servono resistenze di limitazione corrente di carica.
La proposta di Gianfranco invece, con dipswitch per "regolare" la capacità del carro, permette di adattare la capacità del carro alla loco sui blocchi più corti.
Per il modulare mi sembra l'unica possibilità, per il proprio plastico meglio la prima (nessuna restrizione di spazio, facilità di cambio condensatore per adattarsi alla loco che va più "lunga").
Odiando visceralmente le fermate repentine, avevo subito adottato i condensatori.
Non mi sembrava una invenzione così evoluta e ne avevo già scritto sul forum in viewtopic.php?f=25&t=11382&p=179767&hilit=condensatori#p179767 e viewtopic.php?f=20&t=7321&p=158774&hilit=condensatori#p158774 e avevo anche dato i miei vecchi condecsatori a Roberto B. per eventuali prove.

In ogni caso però le loco partono a razzo perché l'alimentatore dà subito corrente alla loco.

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https://www.youtube.com/@vittoriovegetti

Come Vittorio ha detto è una soluzione possible, ma non permette poi di usare il digitale sullo stesso circuito/modulare, visto che il condensatore filtrerebbe il segnale. Per questo ho proposto il carro, che non solo non è necessario ma va assolutamente evitato in digitale.

Basta inserire un interruttore per sezionarlo quando si va in DCC.

Confermo che i tuoi condensatori li ho ancora io. Purtroppo tra i vari progetti che ho sto portando avanti (sensori di occupazione, nuovi PCB predisposti per il digitale per le loco, sensori loconet, decoder accessori, un nuovo tipo di telecomandi per il DCC, ecc ecc) a cui è da sommare il lavoro e il tempo libero... non ho ancora avuto modo di provarli...



Si, però bisogna ricordarsi/sapere su quali moduli sono e ricordarsi di escluderli quando si passa in DCC. Finchè si è sul plastico di casa nessun problema, ma sul modulare in fiera è una cosa tutt'altro che banale...