Buongiorno a tutti!
Nell'eterno ampliamento del mio parco FS, in questi giorni è entrata nelle officine una Arnold BR 89, acquistata tempo fa ad un buon prezzo causa problemi di marcia ed assenza di un respingente.
Appena arrivata si presentava in queste condizioni:


La prima cosa che ho fatto è stata aprirla e verificare quale fosse la causa dei problemi di marcia: fortunatamente si trattava solo di sporco sulle lamelle prendicorrente, che oltre ad aver pulito ho dovuto riposizionare dietro alle ruote, in quanto prima erano finite inspiegabilmente sopra le ruote posteriori, causando problemi di captazione di corrente e conseguentemente di marcia. Dopo aver ripulito ed oliato la trasmissione, la piccola T3 è tornata a marciare a pieno regime, con una discreta trazione, considerandone le ridotte dimensioni ed il peso esiguo. Per ovviare al problema del respingente mancante, ho usato il classico chiodino con capocchia tonda tagliato a misura e verniciato di nero, incollandolo nella sede con una goccia di colla cianoacrilica.

Una volta risolte le problematiche del modello di base, ho deciso di occuparmi della sua italianizzazione. La scelta è ricaduta sulla Gr 999.005, T3 tipo MIII-4e, ex locomitva tedesca con distribuzione del tipo Allan, passata dalla FMF, alla FPC, ed infine alle FS, dove ha ricevuto tale immatricolazione.


Il pregio della BR 89 Arnold, rispetto all'analoga produzione Minitrix, consiste nel fatto che la distribuzione Allan è ben realizzata, donando pregio al modello. Di contro, però, questa base presenta numerosi interventi che si rendono necessari per giungere ad una discreta approssimazione del modello italiano, e bisogna chiudere un occhio sul fatto che il modello sia con caldaia grande, mentre la italiana era verosimilmente a caldaia piccola, ma in N la differenza sarebbe di meno di un millimetro fra le due.

Di seguito la lista degli interventi da realizzare per italianizzare il modello:


1- Rimuovere il fanale centrale posteriore, e spianare con carta vetrata finissima il cavo di alimentazione ad esso collegato nel retro della cabina.
2- Effettuare un foro cieco da 0,4 mm dietro alla valvola già presente sulla cabina, a circa 4mm, in cui inserire una seconda valvola realizzata con filo di rame da 0,4 mm, incollandola con cianoacrilato.
3- Tagliare le valvole Wilson davanti alla cabina alla loro base, ruotarle di 90° e reincollarle con cianoacrilato. Vista l'elevata probabilità di rottura delle medesime, io ho evitato questa operazione.
4- Effettuare due fori ciechi da 0,4 mm al centro del lato destro della sabbiera e sulla parte frontale della cabina alla stessa altezza ed alla stessa centratura di quello sulla sabbiera, in cui inserie un tirante con piega ad L realizzato con filo di rame da 0,4 mm e incollato tramite cianoacrilato.
5- Effettuare un foro cieco da 0,4 mm sull'asse del duomo, leggermente spostato verso la parte frontale, ed incollarvi tramite cianoacrliato una valvola da 1,5 mm realizzata tramite il solito filo di rame da 0,4 mm.
6- Rimuovere completamente la valvola coale e la sua base d'appoggio, rettificando la circonferenza della caldaia. Successivamente, nel centro della precedente collocazione della valvola coale, effettuare un foro cieco da 0,4 mm ed inserirvi un tubo di forma ad L la cui altra estremità si collochi alla base del fumaiolo, sempre realizzato col filo di rame da 0,4 mm.
7- Rimuovere il fanale centrale anteriore e spianare con carta vetrata finissima ogni suo residuo.
8- Verniciare in rosso telaio FS il pancone e l'alloggiamento dei respingenti anteriori.
9- Verniciare in nero opaco il fianco del particolare verniciato in rosso indicato in figura
10- Rimuovere completamente la parte rossa in plastica collocata anteriormente rispetto alla scaletta di accesso alla cabina.
11- Rimuovere entrambi i serbatoi montati sotto la cabina e non presenti nel modello italiano, spianando accuratamente l'area con carta vetrata finissima.
12- Verniciare in nero opaco la zona della scaletta cerchiata in foto e la parte inferiore della cabina (purtroppo l'area rossa precedente la scaletta non può essere rimossa, pena la compromissione dell'incastro tra cassa e telaio).
13- Coprire con vernice nera opaca le marcature tedesche cerchiate in foto, stando attenti a NON rimuovere quelle non cerchiate dietro alla porta di ingresso alla cabina.
14- Nel retro della cabina andrebbe aperto un grande finestrone centrale, questo tuttavia presenterebbe un problema a causa della collocazione del motore. Pertanto, si può inserire una cornice con decal stante ad indicare un finestrone sporco di fuliggine, oppure si può semplicemente ignorare questo passaggio.
15- Aggiungere con pennarello a vernice bianca le cerchiature bianche alle ruote.
16- Verniciare in rosso telaio FS i raggi delle ruote, il telaio e tutte le zone non modificate nei punti precedenti rimaste nel rosso tedesco.
17- Verniciare in nero opaco tutte la parti nere della locomotiva, togliendo così l'effetto lucido del modello Arnold e coprendo le parti modificate in precedenza, che saranno diventate color metallo lucido, stando attenti a quanto specificato al punto 13.
18- Verniciare in color ottone i dettagli già presenti sulla locomotiva e gli aggiuntivi realizzati col filo di rame (vedi foto a lavoro finito).
19- Applicare le decal con le targhe FS ai lati della porta di accesso della cabina, la marcatura rossa nella parte posteriore della cabina e nella parte anteriore il numero di serie sul pancone.
20- Ripassare con la vernice nera opaca vicino alle decal in modo da rimuovere l'eventuale effetto silvering.

Qui qualche foto durante i lavori:


Non essendoci fotografie che mostrino la locomotiva reale, ho sfruttato questa licenza per concedermi qualche libertà creativa. Purtroppo al momento non avevo in casa il filo di rame della corretta dimensione e consistenza, che dovrebbe essermi recapitato oggi, quindi al momento posto le foto dello stato attuale di avanzamento dei lavori, coerente con tutte le modifiche elencate sopra ad eccezione appunto degli aggiuntivi da realizzare col filo di rame. Una volta finite, aggiornerò il post con le foto del lavoro ultimato.


Nell'attesa del filo di rame per completare l'opera, colgo l'occasione per ringraziare Massimo Di Giulio, da cui ho preso ispirazione per questa elaborazione, e Giacomo Spinelli, che ha realizzato le belle decal che ho utilizzato!

Ecco le foto del modello finito: