Buon pomeriggio a tutti,
Dopo aver ricevuto pareri negativi sulle capacità della motorizzazione Lineamodel di trainare convogli composti da numerose carrozze New Ray in metallo per l'ETR 500, a causa del significativo peso delle stesse, essendo io amante dei treni con composizioni quanto più possibile realistiche, su consiglio di Cristian Cicognani ho iniziato a opzionare le meccaniche giapponesi per motorizzare questo convoglio che da molto tempo giaceva fermo in attesa di una valida elaborazione.

Sfortunatamente nessuna meccanica giapponese presentava dimensioni sufficienti per il posizionamento corretto all'interno di una delle due motrici, o all'interno di una delle carrozze. Di conseguenza, le due strade che si aprivano erano rispettivamente allungare una meccanica, intervenendo su telaio e alberini, per il posizionamento all'interno di una carrozza (soluzione usata da Cristian), oppure adattarne una più corta per il posizionamento in una delle due motrici.

Da un controllo approfondito è emerso che il modello Tomytech TM05R era quello che più approssimava le dimensioni della motrice del 500, e fortuna vuole che proprio in quel momento ne ho trovata una a buon prezzo sulla baia, ancora nuova e già importata in Italia (importante caratteristica per evitare il passaggio tramite dogana, inevitabile ordinandola direttamente dal Giappone). Di conseguenza la scelta è ricaduta sulla seconda opzione, che ad oggi non mi risulta fosse stata mai tentata da nessuno.



Ricevuta la motorizzazione ho potuto constatare che l'interperno della TM05R era di un paio di mm più lungo di quello del 500. Tuttavia, la dimensione delle ruote e dei carrelli è inferiore a quella del New Ray, e ciò consente di approssimare in maniera apprezzabile le misure del 500, senza dover intervenire sul telaio motorizzato. A lavoro finito, la differenza di interperno si nota solo dal fatto che il carrello posteriore risulta arretrato di un paio di mm rispetto alla posizione ideale, ma è un compromesso più che accettabile a fronte del costo della meccanica e delle sue ottime proprietà di trazione.



Per consentire l'intallazione della meccanica all'interno della cassa della motrice del 500 è necessario rimuovere tutti gli alloggiamenti per le viti originarie della motorizzazione New Ray a batterie, stando attenti a conservare le due fiancate posteriori originariamente solidali al meccanismo di fissaggio del timone, da rimuovere anch'esso in quanto ho deciso di utilizzare il gancio classico (Arnold) venduto insieme alla motorizzazione (tra i 3 disponibili, ho impiegato l'alloggiamento per il gancio più corto fornito in dotazione dalla Tomix).

Una volta svuotata la cassa, ho provveduto ad appesantirla a dovere, utilizzando le strisce di piombo modellabile, normalmente impiegate per appesantire le racchette da tennis o le canne da pesca, così da sfruttare al massimo lo spazio disponibile. Ho poi provveduto a costruire due supporti in plasticard da 5 mm per consentire il perfetto incastro della cassa sul telaio motorizzato, che opportunamente adattato entra preciso a pressione e rimane ben saldo, appoggiandosi alla giusta altezza.



Così facendo, a lavoro finito, la motrice è arrivata a pesare 184 grammi, garantendo una notevole forza di trazione, un minimo in grado di consentire manovre realistiche di partenza e fermata, ed azzerando i problemi di slittamento. Questo appesantimento è un passaggio fondamentale, in quanto tutte le carrozze e le motrici New Ray sono in metallo, e pertanto serve una motrice con grande trazione per trainare un convoglio realistico senza slittare. Come si può vedere dal video sottostante, la motrice così appesantita consente di trainare un convoglio di una decina di carrozze, senza alcun problema di trazione, e con un ottimo minimo ed una velocità massima realistica (in video, alimentata in analogico, nel punto di picco di accelerazione l'alimentazione era a circa 9 volt, quindi con ampio margine di incremento ulteriore).



Per consentire il collegamento tra la motrice motorizzata e le carrozze, ho provveduto a modificare il gancio originale New Ray, effettuando un'operazione di taglia e cuci, ottenendo così un ibrido con un innesto New Ray lato carrozza, e Arnold lato motrice. Ne ho poi realizzato un secondo (in foto allegata), così da poter collegare le carrozze ad altre carrozze, come nel video sopracitato. La lunghezza del gancio va calcolata in base all'ottenimento della distanza desiderata tra motrice motorizzata e prima carrozza: io ho scelto di seguire la stessa esatta distanza della configurazione originale, così da mantenere un convoglio uniformemente distanziato. E' importante tenere a mente che esistono due tipologie di ganci New Ray: la prima, a "C", presenta molti problemi di circolazione e permette solo il traino delle carrozze, inibendo la circolazione con la motrice in spinta; la seconda, più simile all'innesto a norma NEM, consente invece la circolazione del convoglio senza alcun problema in entrambi i sensi di marcia. Di conseguenza, nella scelta della versione di partenza, ho optato chiaramente per quella con i ganci della versione migliore.



Ho poi provveduto alla rimozione dei pantografi originali, sostituiti con dei Sommerfeldt ridipinti in rosso pantografo FS, e con lo strisciante invecchiato in grigio lucido. Per fare ciò è stato necessario stuccare i 4 buchi presenti sull'imperiale delle due motrici, nei quali erano innestati i pantografi originali, ed in seguito ridipingere l'imperiale stesso, facendo attenzione a raggiungere la stessa tonalità originale, con vernici acriliche. Si potrebbe poi operare all'italianizzazione ulteriore dei pantografi, rovesciando la diagonale come ho fatto in altre elaborazioni, ma essendo questo un convoglio con molti compromessi, per il momento ho sorvolato su questo particolare.

Dopo aver sostituito tutti gli assali del convoglio con dei Fleischmann in metallo con ruote da 6 mm (con le punte degli assali limate per evitare problemi di inserimento), così da ridurre l'altezza delle carrozze, portandole ad un livello più accettabile rispetto al piano del ferro. Ho modificato i carrelli della motrice originale incollandoli sulla motorizzazione giapponese, ed ho provveduto ad una riverniciatura integrale di tutti i carrelli del convoglio in un grigio più affine al vero colore dei medesimi. Ho infine fresato il sottocassa della motrice folle, rimuovendo la sporgenza nera di serie ed uniformandola così al resto del convoglio.



Di seguito un video della prova con 6 elementi, dove purtroppo la velocità raggiunta è solo la metà di quella effettivamente possibile, a causa del tracciato incompleto che mi obbliga a frenare subito non appena raggiunto poco meno della velocità media.



Sono ancora in attesa di trovare un paio di carrozze per ultimare il convoglio, dopodichè provvederò alla modifica delle carrozze con le apposite decal per renderne alcune di seconda classe.

In conclusione, mi ritengo pienamente soddisfatto del risultato ottenuto, soprattutto in relazione alla spesa effettuata per i materiali, inferiore ai 100€. E' chiaramente un convoglio che accetta dei compromessi, ma sono compromessi che accetto di buon grado in relazione alla cifra spesa, cosa che invece non sarebbe stato possibile optando per una doppia motorizzazione del kit Lineamodel, necessaria per tentare di raggiungere prestazioni simili.

Bravo come "contachiodi" sei sulla buona strada, quindi da te non mi aspetterò varie "puttanate"

Giancarlo

Pensa che tutto è nato dalla tua idea di mettere il telaio de agostini sulla 424 del prado... è da quel momento che ci ho preso gusto ad elaborare i modelli, partendo da 80 cm per arrivare step by step a renderli accettabili anche da distanze minori.

Ottimo lavoro, decisamente più semplice e rapido del lavoraccio che ho fatto io per mettere due motori New Ray in una sola motrice!
Per di più in questo caso la velocità eccessiva delle meccaniche tomytec risulta un vantaggio e non un difetto.
Unico appunto, il pantografo delle motrici degli ETR è un tipo 92, ed è molto diverso dal 52 (e anche ovviamente dai Sommerfeldt); a parte l'incilinaizone della diagonale, è più stretto e con due striscianti distanziati tra loro alcune decine di centimetri. Vedi il sito di Donzello, verso fine pagina.

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salutoNi
Massimo

Grazie mille. Per quanto riguarda i pantografi, il motivo per il quale mi sono concesso questa "licenza" è duplice: in primo luogo, i pantografi corretti in lastrina non li avevo, ed in secondo luogo, avendo a casa una bustina di sommerfeldt a prendere la polvere, ho preferito contenere i costi il più possibile, e usarne due di quelli già pronti. Poi ogni modello può sempre essere migliorato in ogni momento, quindi terrò a mente il tuo suggerimento sugli ATR

Bravissimo Luca.... a Verona facciamo una doppia con la mia carrozza e girerà un 11 o 13 carrozze senza blocchi automatici..

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CristiaN CicogNaNi (cicocri)

Qui non vis intelligere, non intelligere........
Chi si loda, si imbroda.......

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Perfetto, se poi ci si unisce anche l'amico Luca Di Pinto possiamo allungarlo ancora di più! Così facciamo un etr da record Inoltre, grazie mille per i complimenti e per l'ispirazione

Ottimo lavoro Luca, tra l'altro un lavoro che appena potrò farò pure io xkè la mia motorizzazione di Lineamodel poco mi soddisfa.

Per quel che riguarda Verona, dubito fortemente di esserci xkè dovrò lavorare, ma MAI DIRE MAI, chissà, se riesco ad ottenere una giornata di ferie il sabato..........

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Luca
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Mia moglie dice sempre "meglio i trenini che il bar"...ed io la prendo alla lettera

Dai, è ancora lunga prima di Verona, magari riuscirai ad unirti.

Ciao,

Bel lavoro, mi piace! Avevo provato anche io a fare qualcosa del genere, piazzando una motorizzazione Tomix TM-06R sotto una scocca Del Prado.



Poi, però sono partito ed il tutto è rimasto li ... ormai sono anni che dorme in un cassetto. .

Asiatici saluti.
Francesco

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Francesco Z.

Rivarossi (Made in Italy) ... FOREVER!!!

Ciao Francesco, grazie mille!
Mi piace molto anche il tuo: l'unico motivo per il quale non ho usato le Del Prado in luogo delle New Ray è la differenza di tonalità nel verde. Altrimenti sarebbero state migliori sia come fattura che come dettagli.
Buona fortuna con il tuo modello, una volta che avrai modo di rimetterci le mani sopra

Procedono i lavori su questo etr 500: aggiunte altre 2 carrozze, ora la composizione presenta 8 elementi. La motorizzazione singola riesce a gestirle ancora bene, ma per non rovinarla stavo pensando di passare alla doppia motorizzazione, facendo l'analogo intervento sulla seconda motrice.
Essendo in analogico, ci sono controindicazioni a riguardo? Non ho sezionamenti o blocchi sul plastico, e usando stessi pesi e stessa meccanica le differenze dovrebbero compensarsi meccanicamente una volta agganciate insieme le due motrici. C'è qualcosa di cui dovrei preoccuparmi?

Qui il test a 8 carrozze:

Si fare un plastico più grande, ha impiegato due secondi da una stazione ad un'altra

Giancarlo

Col trasloco verrà raddoppiata la dimensione, per ora subisco i limiti della stanza attuale in cui è collocato

Essendo rimasto piacevolmente sorpreso dalle proprietà dinamiche della prima motrice motorizzata, ho deciso di realizzarne una seconda, con stesse caratteristiche della precedente, al fine di utilizzare una doppia trazione simmetrica ed estendere ulteriormente il convoglio. Con due motrici, la trazione è veramente eccezionale, il minimo è realistico e la velocità massima degna di un treno ad alta velocità.

Qui la prima corsa di prova a velocità "civile" con 6 carrozze intermedie in doppia simmetrica, sempre in analogico:


E qui invece la velocità che raggiunge portando l'alimentazione a 9V, potrebbe accelerare ulteriormente aumentando a 12V ma sulle curve strette del tracciato di prova non volevo rischiare:


In settimana mi dovrebbero arrivare altre due carrozze, così da estendere ulteriormente la composizione portandola a 8 carrozze intermedie.
Alla prima occasione utile mi piacerebbe provarlo sul modulare ASN.