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 Oggetto del messaggio: ETR 250 Arlecchino
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Buongiorno, sono Miola Mirco, vi scrivo perchè sto realizzando (o perlomeno ci sto provando) l'ETR 250 Arlecchino versione anni 70, ovviamente in scala N, in resina a stampa 3D.
Ho previsto la motorizzazione (Linea Model versione per Aln 556) con 2 motori divisi nella prima e seconda carrozza.
Attualmente ho disegnato l'intero convoglio e stampato piu versioni di prova di quanti ne abbia realizzato le FS.
Volendo farlo circolante (anche se personalmente privo di un plastico) ho incontrato svariate problematiche relative a carenature e rotazione dei carrelli, inscrizione in curva delle carrozze
per cui avrei fatto dei ganci di allontanamento (spero funzionino).
Vorrei sottoporvi il mio progetto per avere un giudizio sulla coerenza all'originale e per avere indicazioni su problemi non ancora soddisfacentemente risolti.
Avrei bisogno di sapere, in versione digitale, cosa serve come contatti, specialmente fra prima e seconda carrozza per via della sdoppiatura dei motori quanti contatti servono.
Per l'illuminazione delle carrozze (che premetto a me ora non interessa) cosa serve e, se DCC, ci va un decoder a carrozza o viene tutto gestito da quello della motrice.
Non sono riuscito a trovare le scritte presenti sulle carrozze per realizzare le decals.
Vi chiedo se potete aiutarmi a risolvere queste mancanze, al momento sto facendo una prova per i mantici fra le carrozze.


Allegati:
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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 23/01/2024, 1:20 
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Ciao Mirco
come da regolamento é gradita una presentazione

_________________
Ciao, GraziaNo ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 23/01/2024, 1:50 
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Mirco per le decals penso proprio di avere tutta la documentazione, devo controllare bene ma credo prorpio di sì...

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Giacomo - Siena - free climber modellista


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 23/01/2024, 7:28 
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Ciao Mirco,
mi fa piacere la tua iscrizione.

Aspettiamo una tua presentazione nell'apposita sezione del Forum, intanto complimenti per il lavorone...

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 23/01/2024, 12:43 
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Buongiorno Mirco e benvenuto,
Innanzitutto complimenti per il lavorone e per il risultato, dalle foto mi pare eccezionale!

Riguardo la coerenza al reale e le decals, lascio la parola ai moltissimi più esperti di me.
Riguardo il digitale posso però darti una mano

Cita:
Avrei bisogno di sapere, in versione digitale, cosa serve come contatti, specialmente fra prima e seconda carrozza per via della sdoppiatura dei motori quanti contatti servono.
Per l'illuminazione delle carrozze (che premetto a me ora non interessa) cosa serve e, se DCC, ci va un decoder a carrozza o viene tutto gestito da quello della motrice.


Partiamo dalla parte più semplice: per l'illuminazione in digitale non è necessario un decoder. Sarebbe sufficiente "fare finta" di alimentare i led (do per scontato che illuminerai con i led, e a tal proposito consiglio il bianco caldo) con una tensione alternata a 15-16V, quindi a livello di schema elettrico: binari -> ponte diodi -> resistenza -> LED(s). In questo modo funziona, ma non hai alcun "controllo" sull'illuminazione interna, nel senso che sarà semplicemente sempre accesa.
Dal punto di vista "fisico", potresti fare un PCB di dimensioni e forma adeguate e illuminare con led SMD di dimensioni 0603 o 0805 al massimo.

Riguardo la parte motore, mettiamola così: al decoder deve arrivare, per forza di cose, l'alimentazione dai binari, quindi due fili (binario DX e binario SX). Consiglio però di captare la tensione da due carrelli/quattro assi in modo da avere un minimo di ridondanza e poter saltare eventuali previ tratti dalla captazione difficile. Più di due carrelli potrebbe diventare problematico pewr le fermate ai blocchi (il treno fa ponte elettrico e "tira dritto").

Riguardo l'alimentazione dei due motori (se non sbaglio coreless, quindi bassissimi consumi, e identici tra loro) puoi semplicemente collegare i due motori direttamente al decoder: filo rosso con filo rosso e all'uscita M1 del decoder, filo blu con filo blu e all'uscita M2 del decoder. Un qualunque decoder (non ultramini) regge almeno 700mA di corrente (continuativa) per il motore, se conti che i coreless di quelle dimensioni solitamente stanno sotto i 100mA ognuno, hai "spazio" in abbondanza.
Poi da quello stesso decoder dovrai sfruttare le uscite funzioni per le luci di testa: una per i due fari bianchi in basso, una seconda per i rossi e una terza per il terzo faro.

Per l'altra cabina poi avrai bisogno o di tirare i fili dal decoder di testa o di installare un secondo decoder (decoder funzioni) che gestisca le luci di testa anche da quel lato.
Riguardo i fili da tirare per le luci, ne hai uno per ogni uscita "funzioni" e uno comune a tutte le luci (il positivo) che puoi prendere o dal decoder stesso (consigliato) o dai binari.

Il decoder funzioni della cabina dal lato non motorizzato, potresti anche usarlo per gestire (se vorrai) le luci interne delle carrozze. I decoder funzioni hanno solitamente almeno 6 uscite: se tre le usi per le luci di testa, le altre tre ti rimangono libere per gestire l'illuminazione di tre carrozze. Per la quarta (la motorizzata) puoi usare un'uscita del decoder motore.


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 23/01/2024, 21:15 
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Buongiorno Mirco,
lavoro davvero eccellente, ma qualche piccolo aggiustamento si potrebbe fare
visti gli anni di ambientazione ci sarebbe un finestrino da chiudere nella carrozza dei servizi vicino alla porta piccola (a sx), senza ripetere cose che si trovano da altre parti consiglio una lettura qui
https://www.forum-duegieditrice.com/vie ... &start=270
una foto dopo la modifica anni '70
https://www.archiviofondazionefs.it/Fot ... efc1efdef9
in base alla quale credo che anche il bordo inferiore delle 2 porte piccole sarebbe da rivedere
quei "bottoni" (passami il termine - le teste dei chiavistelli di chiusura) tondi sporgenti sugli sportelli del sottocassa sono troppo pronunciati
una foto del reale https://twitter.com/archivetro/status/1 ... 84/photo/2
anche il bordino di separazione tra parte alta e sottocassa è appena evidente al vero, in scala N è meglio ridurlo o ometterlo, forse basta la giunzione tra le 2 parti a dare risalto (ma può essere la macro che mi inganna, non avendolo dal vivo è difficile valutare)
forse (dalle foto faccio fatica a giudicare bene le forme) la freccia del vetro frontale della cabina del PdM è poco accennata (o assente?)
per la meccanica io opterei per motorizzare i carrelli tra 2 e 3 per lasciare liberi i belvedere, visto che il treno è corto credo che anche con un solo carrello ce la farebbe e sulla carrozza servizi neanche si vedrebbe
dato che ti fai tutto in casa puoi fare la prova, è "un telaio" di differenza e per il DCC al massimo dovrai optare per 2 decoder da configurare come una doppia trazione
i timoni di allontanamento tra 1/2 e 3/4 con i jackobs stai tranquillo che danno rogne, non lo dico io ma Kato che sui TGV e altri treni articolati giapponesi lascia almeno da una parte l'ancoraggio fisso, altrimenti non si riesce a caricare il jackobs abbastanza da evitare il cabraggio e lo svergolamento, ti si ribalta per nulla specie in spinta
non farti problemi eventualmente a fare un collegamento senza alcun timone di allontanamento in corrispondenza dei carrelli jackobs, se non usi raggi da ottovolante la distanza tra le casse rimane accettabile (neanche i primi TGV LIMA e Kato li avevano)
dato che li hai riprodotti, per gli interni non vedo problemi, non ricordo bene in pianta la carrozza servizi ma i belvedere uguali sono corretti (in origine non lo erano, uno con le poltrone girevoli ed uno con bar e divanetti, il tuo è post '70 quindi è giusto)
sono andato a memoria quindi potrei essermi dimenticato qualcosa, nel caso posso approfondire se ne vale al pena ma, se capita, recupera lo speciale di TT 309 del 2016, ti toglie tanti dubbi sull'aspetto del treno reale (e le relative modifiche negli anni)

_________________
さよなら
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 24/01/2024, 19:26 
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circa 18 anni fa DelPrado ci propose alcune loco non motorizzate
e inizio la caccia alle meccaniche, alcune facili altre da realizzare come l'Etr 250.
Alla Borsa di Arluno chiesi aiuto a G.F. Bianco qualche consiglio per la realizzazione meccanica.
dopo qualche rifacimento, il telaio realizzato in plasticard e con l'aggiunta di blocchetti in piombo
e con 2 motori che trasmettevano il moto a 2 carrelli funzionava molto bene
ma una volta montato le casse di testa mi accorsi che queste erano decisamente fuori scala
avevo fatto purtroppo un lavoro inutile ma mi servi come esperienza per successivi lavori.

Le caratteristiche meccaniche:

Carrelli di testa (sotto le cabine)
Su consiglio dell'orafo e artigiano modellista di Valmadonna, il perno di rotazione non era in centro tra gli assi
ma spostato di 2 mm verso l'estremità della carrozza,
questo accorgimento riduce lo sbandamento del carrello e della carrozza in curva.
Soluzione vista anche su carrozze e loco anni fa.

Carrelli centrali (Jakobs):
il carrello ha 2 perni di rotazione, basta forare il carrello sopra gli assali e mettere una vite da 2 mm
e questa entra nei 2 telai delle carrozze adiacenti,
soluzione semplice ed efficace che permette di avvicinare meglio le 2 carrozze specie in curva.

Carrelli motori:
Avevo usato carrelli Arnold prelevati da una loco donatrice
per l'innesto nel telaio avevo copiato la sede originale.

Mantice tra le carrozze adiacenti:
Realizzati in plasticard da 1 mm a forma di U rovesciata più stretti di 1 mm rispetta alla cassa
che erano appesi alla cassa mediante dentini a Lincollati sotto il tetto, soluzione semplice ed efficace.

Impianto elettrico:
essendo previsto che tutto era avvitato l'impianto elettrico era elementare
la corrente veniva presa da 2 carrelli anteriori secondo il senso di marcia e pilotati da 2 diodi.

buoN divertimeNto

e compliemeNti a Mirko :D :D :D

_________________
Ciao, GraziaNo ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
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graziano cucchi ha scritto:
circa 18 anni fa DelPrado ci propose .......................
.................buoN divertimeNto

e compliemeNti a Mirko :D :D :D
Quando Graziano promette....!!!!
Buon lavoro!!
Speriamo di vederlo crescere!

_________________
Saluti
Mario
..nessuno nasce imparato...


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
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Progetto ambizioso quasi quanto i miei, ci sono parecchie incognite :roll: :roll: :roll:
Buon lavoro.

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
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Giancarlo Adami ha scritto:
Progetto ambizioso quasi quanto i miei, ci sono parecchie incognite :roll: :roll: :roll:
Buon lavoro.

Giancarlo


Il progetto è più ambizioso di quanto può sembrare perchè il mio obiettivo è il Settebello, l'Arlecchino è il banco di prova per testare le soluzioni da mettere in campo per i vari e non pochi problemi che presenta.
L'Arlecchino penso possa andare bene anche con un solo carrello motore, evitando un bel pò di grane, ma il Settebello penso abbia bisogno di più trazione quindi incasiniamoci la vita subito.
Poi non ho un plastico su cui farlo girare per testarlo quindi cerco di prevedere le peggiori condizioni di circolazione e cosi via.
Mi piace rendermi le cose difficili ma spero di riuscire a portarlo alla fine, sarei felice di poterlo portare circolante a Novegro.
P.S. fra l'altro sono totalmente negato nella verniciatura, spero di convincere alcuni amici plastimodellisti a darmi una mano (di vernice)


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 25/01/2024, 10:26 
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Mirco Miola ha scritto:
Il progetto è più ambizioso di quanto può sembrare perchè il mio obiettivo è il Settebello, l'Arlecchino è il banco di prova per testare le soluzioni da mettere in campo per i vari e non pochi problemi che presenta.
L'Arlecchino penso possa andare bene anche con un solo carrello motore, evitando un bel pò di grane, ma il Settebello penso abbia bisogno di più trazione quindi incasiniamoci la vita subito.
Poi non ho un plastico su cui farlo girare per testarlo quindi cerco di prevedere le peggiori condizioni di circolazione e cosi via.
Mi piace rendermi le cose difficili ma spero di riuscire a portarlo alla fine, sarei felice di poterlo portare circolante a Novegro.
P.S. fra l'altro sono totalmente negato nella verniciatura, spero di convincere alcuni amici plastimodellisti a darmi una mano (di vernice)


L'Arlecchino l'ho portato a Verona lo scorso Marzo ed il Plifemo a Novegro a fine Ottobre, ad entrambi sto sostituendo la motorizzazione dove avevo impiegato un Tomytec modificato e devo dire che già con una sola ruota con anello di aderenza percorrono entrambi le salite presenti sul mio plastico quindi anche se sul Settebello sono previste 6 carrozze non credo vi siano problemi di traino sul piano.
Ho scartato il Settebello a causa della sua configurazione, le carrozze intermedie con i carrelli normali hanno problemi di disiallineamento sui nostri raggi così stretti oltre al passaggio da rettilineo alla curva sia in entrata che in uscita mentre con i Jacobs il problema non si presenta e anche se come ho letto pensi di impiegare dei ganci di allontanamento il problema rimane, è difficile trovare plastici con raggi superiori o uguali a R 390, quindi.....

Giancarlo


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 Oggetto del messaggio: Re: ETR 250 Arlecchino
MessaggioInviato: 25/01/2024, 23:30 
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...sapevo di essermi dimenticato qualcosa, è che tutti gli appunti presi a suo tempo per fare il Settebello sono imboscati insieme con i prototipi
prima di fare ulteriori stampe, la "padella" del climatizzatore e relative griglie sul ricasco dell'imperiale della carrozza servizi non ci sono mai state, tranne che sul restaurato di Fondazione e comunque sarebbe in posizione differente, anche le griglie sul ricasco subito sotto i cofani del climatizzatore delle altre carrozze andrebbero corrette, sono più vicine tra loro (cerca foto reali e dei modelli ACME)
elimina i 2 "scatolotti" al centro dell'imperiale delle carrozze di testa, erano solo sui Settebello (canalizzazioni dell'aria, inesistenti per l'ambiente unico degli Arlecchino)
con gli sportelli del sottocassa mi sa che sei andato di fantasia, è la parte più rognosa anche da documentare, ma se copi il modello ACME dovresti esserci

per la meccanica al contrario, a me piacciono le cosa facili, le rogne non le cerco e le affronto solo se si presentano.
posso capire se adatti il progetto ad una situazione esistente e difficilmente risolvibile, es. un plastico con curve troppo strette e l'unica alternativa sarebbe la demolizione totale, ma visto che sei al via, poni dei vincoli e su quelli sviluppa il progetto, es. stabilisci il raggio minimo su cui deve girare e vedi quale soluzione soddisfa e non crea problemi.

il mio Settebello era nato per girare su r280, e il motivo è semplice, visto che in futuro dovrà (se lo finisco) convivere con tutta una serie di altri treni di produzione industriale con caratteristiche analoghe, a cosa mi servirebbe impazzire per farlo girare su raggi inferiori, mica devo venderlo e comunque su una linea di montagna fatta per una BR80 a 3 assi farebbe anche un po' schifo vederlo divincolarsi
i Jackobs fanno da perno unico di rotazione dato che la soluzione a 2 perni rendeva più rognoso fare i mantici e non recuperavo un granchè nella distanza (trapiantati da un vecchio Odakyu 7000 Tomix)
la soluzione dei perni disassati in questo caso a me non ha funzionato, i carrelli motori installati agli estremi della "tripletta" 3-4-5, recuperati da un Minitrix ICE-V, hanno questa caratteristica di serie (oltre ovviamente al passo 3000 corretto), ma quello che si recupera su un lato si paga dall'altro e l'interferenza con le carene è fastidiosa, sui carrelli folli ho usato altri con perno centrale e, pur dovendo limare un po' gli angoli, alla fine ci sono entrati, di sicuro quelli che hai disegnato sono corretti e belli visti da soli, installati ti faranno impazzire se non riduci gli spessori sugli angoli, magari eliminando fin dove sono visibili, le traverse frontali
(sul mio I carrelli motori alla fine sono stati sostituiti da quelli dei TGV Kato, passo 3000 e perno centrale così stanno dentro le carene, Lineamodel ancora non esisteva)
per i timoni di allontanamento sulle testate 2/3 e 5/6 non so se la stampa 3D fornisce oggi una qualità delle superfici adeguata a prevenire impuntamenti e quant'altro, comunque a suo tempo io ho optato per usare i timoni pronti di Tomix che monto da anni sui miei treni, costano poco, funzionano e se si rompono si sostituiscono in 2 minuti

Il Settebello puoi trattarlo come 2 Arlecchino uniti con la carrozza cucina al posto di due di testa, con la trazione distribuita nella parte centrale ti assicuri anche la reversibilità, cosa non sempre certa neanche con prodotti industriali blasonati, però se non hai almeno un anello provvisorio di binari con una doppia esse ed un raddoppio per le prove di messa a punto, la vedo dura...

p.s.ambizioso è fare il "Nekomimi" con le orecchie (aerofreni) funzionanti, viste le capacità nel disegno e progettazione superiori alla media non vedo intoppi particolari nella riuscita, l'unico limite è la conoscenza + o - approfondita del treno reale che può fare la differenza tra modello e simulacro, ma documentazione + qualche "aiutino" e il modello ti verrà fuori da solo

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さよなら
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