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Antonio .. è un lavoretto veloce veloce :)

tornando a Vittorio ..
Vittorio Vegetti ha scritto:
Nel parlare comune spesso si usa bullone intendendo vite, ma non proverei a ordinare a un'azienda 10.000 bulloni se mi servono solo le viti...


oggi ho ordinato altro materiale su ebay (M0.6), e con la mia nomenclatura .. e i dadi li dovuti ordinare a parte , se no mi arrivavano solo le viti :)


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Ha ragione Vittorio per quanto riguarda il linguaggio strettamente tecnico, ma condivido quanto detto da Giovanni sul l'uso pratico del termine "bullone". In una officina nessuno chiamerà "vite", p.es., l'elemento che collega due pezzi e che ha madrevite in uno dei due. Direi che in pratica viene usato il termine "bullone" per l'elemento che ha bisogno di una chiave, mentre "vite" per quello che è messo in opera mediante cacciavite, ma è solo una distinzione a colpi di accetta. L'uso pratico ha, spesso, consuetudini locali. - Francesco

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Senza voler essere pedante (ci siamo intesi tutti quanti), col termine bullone in meccanica si indica l'insieme vite + dado.

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gianni tamborrino ha scritto:
Senza voler essere pedante (ci siamo intesi tutti quanti), col termine bullone in meccanica si indica l'insieme vite + dado.



è un po' come la storia scambio - deviatoio
io tutte le volte che leggo scambio (praticamente sempre anche qui su un forum specializzato) , sto male un po' ...
ma cmq sia il bullone+dado che il deviatoioscambio fanno come il calabrone più pesante dell'aria, non lo sanno.. e volano lo stesso :)

da wikipedia
La denominazione di "scambio", in uso nel linguaggio corrente e nel gergo ferroviario, non è utilizzata dalle norme UNI-UNIFER, che accettano solo quella di "deviatoio". Cf Guzzanti, p. 13-49.

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ma ritornando in tema...
ora i dadi, saldati al loro fazzoletto di ottone, sono incollati superiormente al telaio (da rifinire poi a stucco prima di verniciare)
Chissà come mai, secoli fa, o io o chi me li aveva dati, qualcuno aveva segato le sedi nei carrelli, poco male, facile rifarle in plasticard.
Invece sotto prendevo l'occasione per mostrare come mi sono agganciato alle lamelle dicaptazione, con un tubetto atto a ricevere un tondino pure in ottone, proveniente dai carboncini.. per non aver complicanze di cavi in fase di manutenzione che imbrogliano e tendono sempre a logorarsi sulle saldature ... la connessione così è più stabile e più facile da trattare.


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carrelli preparati, domani smonto un 626 "original" per misurare esatta la posizione del foro per il perno.
Ormai comincio a vedere la fine dei pezzi base. Prossimo passo, devo riempire di prochima i musetti e il sottotetto, per ricavare le fusioni di piombo, più una fusione cubica a bilanciamento del motore.Non sarà una gran motorizzazione ma il peso fattibile lo sfrutto tutto.
Cmq comincerò a verniciare solo quando avrò tutto pronto.
Gli unici aggiuntivi non originali saranno i fasci littori, di cui ho le fotoincisioni, e la coppia di tubolari sulle pedane frontali, da preparare a manina.
Per le marcature devo ancora vedere in magazzino ... forse ho qualche cosa, se no vedremo ... chiedo aiuto :)


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rieccomi a postare il mio modestissimo 626 "d'epoca" perché volevo un po' precisare come è andata con questi benedetti perni fatti a vitone d'ottone.
Non mi soddisfaceva né la possibilità di precisione della mobilità nel plasticard (morbido), né la scorrevolezza laterale e in giù e in su dei due carrelli delle testate rispetto al carrello motore, che devono essere liberissimi di adattarsi alla linea.
In più mi preoccupa il futuro della plastica contro l'ottone filettato, che lavora.
Fortunatamente avevo costruito le sedi dei perni un po' ribassate, per prudenza, per discostarmi bene dai dadi affogati nel telaio.
E a questo punto son molto soddisfatto dopo aver aggiunto nel ribasso due piastrine di acciaio. Con opportuno allargamento minimo della sede sotto, in plasticard. Il tutto è venuto preciso, ben mobile, e spero duraturo :)


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E626 Tibidabo vintage, fine della parte di restauro ricostruttivo partendo da "spare parts".
Scocca, respingenti, pantografi semplicemente appoggiati. E' prossima la riverniciatura nella livrea del ventennio in Grigio Pietra.
(non più nero, c'è stato un ripensamento più adatto alla terza serie)
Aggiungerò inoltre zavorra, anche se già marcia bene, poi i fasci littori, i tubolari sui panconi, e devo brunire le ruote motrici.
Poi, caccia alla marcatura.


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La massima semplicità della motorizzazione, interamente smontabile, a cui devo aggiungere apposite fusioni di zavorra in piombo (c'è un mare di spazio, sarà molto pesante).


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Ed ecco, col Grigio Pietra del ventennio, l'aspetto vintage Old Time che emerge. Adesso devo ragionare sui pantografi che mi son procurato, i primissimi di Tibidabo. Che non sono i classici 52 ma gli originali 32(?) dell'epoca. Andranno rossi? Devo studiare, so che così mi piacciono moltissimo. La verniciatura del grigio è a spruzzo, per evitare mascherature di dubbio risultato, il castano del tetto e del telaio lo darò a mani leggere, ma a pennello.


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bravo Giovanni, bel lavoro :D

il carrello motore è minitrix, di che loco 216 :?:

di che marca è il motore :?: 5 poli :?:


ciao, GraziaNo

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Ciao, GraziaNo ;)


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il carrello è certamente Minitrix ma non so di che loco sia, l'avevo preso tanti anni fa da Sorelle Nazari come ricambio e quindi è loco anni '80.
Il passo è più lungo del Tibi ma solo di qualche decimo.
L'asse dell'ingranaggio principale l'ho sostituito, era lungo per farlo curvare.
Ho dovuto fare quella staffa bianca per bloccarlo dall'alto e poterlo sfilare, incollandolo a incasso mi sarei trovato il perno dell'ingranaggio principale inagibile, perché racchiuso dalle fiancate del carrello Tibidabo.
Il motore è un Fleishmann 3 poli, l'ho riconosciuto su Ebay, è sempre della stessa epoca, ma il mio ha un solo asse in vista. Nato così, si vede che non ho tagliato via io il secondo.
Costava troppo per ricomprarlo, non so se il mio è difettato, magari gli avevo dato una scaldata, se lo sforzi con gli ingranaggi non ben fluidi scalda.
Però ha un ottimo minimo molto più basso di motori simili, e se gli ingranaggi sono bene a posto non scalda più. Come scrivevo a un amico, tra poco penso di aver zavorrato ben bene e dovrebbe avere gran forza di trazione, ma solo in piano. Secondo me in salita la resa precipita, son solo due assi e la zavorra non può più aiutare. Comunque a breve lo vedremo...
In pianura penso che 60 assi merci Tibi li traina.
https://www.ebay.it/p/Fleischmann-50715 ... 1365411090
eccolo anche qui
https://www.ebay.it/itm/FLEISCHMANN-507 ... SwaeRZMU-l

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Ultima modifica di Giovanni Seregni il 16/04/2019, 3:47, modificato 1 volta in totale.

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finito il tetto verniciato a pennello dopo la cassa a spruzzo. Venuto non male, anche perché la mano di satinatura e bloccaggio aiuta. Ora va preparata la fusione di zavorra in piombo del sottotetto.


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via dell'impronta a Prochima per la fusione della prima zavorra


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master zavorra pronto, rovesciato, con il mio sistema di super volume centrale, comunque invisibile dai finestrini. Come vedete, tanto a me del digitale non importa niente. Il lavoro di finitura e regolazione sul blocco motore con il livellamento sopra i finestrini, esatto e calibrato, sarà fatto direttamente sul piombo, che è comunque agevole rettificare più della gomma.


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