Iniziai questo modello che non conoscevo ancora ASN. Mi ero appena innamorato di questa scala e le ricerche in internet mi avevano portato ad alcune elaborazioni fatte con cassa Del Prado appoggiata sopra a meccanica Tomix, con delle altezze rispetto al piano del ferro talvolta imbarazzanti.
Di conseguenza anch’io ho intrapreso quella via, mettendo la cassa Del Prado sopra una Tomix 04 senza accorciare il telaio, ma semplicemente adattandone gli angoli.
Il risultato era terribile: una cassa di plastica vuota con un telaio di plastica, leggerissimo, forza di trazione inesistente, velocità esagerata che portava a ribaltarsi alla prima curva.
Questa avventura l’ho iniziata da completo inesperto e disinformato, poi ho fatto qualche miglioramento, ma il messaggio che vorrei dare con questo articolo è un incoraggiamento a provarci per la prima volta, spendendo poco, senza rischiare chissà cosa.
Vediamo poi nel dettaglio come la lavorazione si sia evoluta.
Telaio Tomix-04 (€ 23)Al momento questo modello non è più in produzione, probabilmente sostituito da uno migliorato, si devono guardare un po’ le misure.
Se in Italia chi li ha importati se li fa pagare molto bene, è il caso di tentare di farlo arrivare direttamente dal Giappone, Ebay, negozio “plazajapan”. Bisogna aspettare un mese o più, ma poi è bello vederselo recapitare.
https://www.ebay.it/sch/m.html?_odkw=chassis&_ssn=plazajapan&_osacat=0&_from=R40&_trksid=p2046732.m570.l1313.TR10.TRC0.A0.H0.TRS0&_nkw=chassis&_sacat=0Dicevo che ho adattato gli angoli del telaio senza accorciarlo, perché ho letto di molti che hanno dovuto accorciare dei telai… cosa “difficile” che ho voluto subito evitare.
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A dire il vero non è bastato intervenire sul telaio, per rendere verosimile l’altezza da terra e far ruotare i carrelli nelle curve di un eventuale plastico, ma ho dovuto sacrificare un gradino delle scalette che da 4 sono diventate a 3 gradini (silenzio, non si nota!).
Lo spazio tra i carrelli era costituito da una piccola cassettina che lasciava molto spazio verso carrelli e non mi piaceva. Così utilizzando delle striscette di plastica di recupero ho realizzato un vano di completa fantasia (fantasia è un termine derivante dai vecchi trenini Lima).
Ho usato la plastichina, la lima , le tronchesine, colla per plastica da modellismo, acrilico marrone e mi sono divertito. Lì ha trovato sede anche una piccola zavorra di piombo fuso a misura (Più avanti spiegherò circa il piombo fuso).
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Cassa Del Prado E424 (€ 15)Sulla cassa sono partite le prime libertà artistiche non documentate, iniziando a colorare di giallo lo spazzaneve e tracciando dopo molte mani di giallo che non si decideva mai a coprire il nero della plastica, alcune bande inclinate nere e sottolineo alcune, perché non le ho contate, non sapevo che esistevano maschere o decals… semplicemente ho comprato il pennello più piccolo che avevano (5/0) e ho cercato di tracciare le righe a mano libera più piccole possibile.
Ah, dimenticavo, ho verniciato i fanalini rossi e verdi e ritoccato l’imperiale.
Il risultato in foto.
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All’interno ho incollato due striscette di plastica blu (sempre quella di recupero, roba da elettricista) per creare dei punti di appoggio tra cassa e telaio; inoltre ho messo una vite che sfrutta una delle due sedi già presenti nella cassa.
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Nella vite un pezzetto di guaina da cavo elettrico che gli lascia la quantità di movimento per avvitare e svitare ma che evita di sfilare via la vite stessa (in una delle prime foto).
Ah, dimenticavo, il lato B!
Questa loco è pensata per fare servizio navetta, quindi, un lato A bello da vedere, con luci e spazzaneve intero, l’altro, il lato B con il gancio tipo Arnold del telaio!
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Pantografi (€5)In realtà qui marca malissimo, per un motivo ben preciso, in quanto il Maestro Malinverno conosciuto a Novegro mi si era raccomandato di mettere una coppia dei suoi pantografi disponibili in lastrina, al posto di quelli originali. Inizialmente spinto da entusiasmo ho iniziato, ne ho costruito uno (distruggendone prima un altro ☹ ) e quando ho visto la fatica che ho fatto e quanto è fine il lavoro ottenuto ho optato per altra strada, pensando che era sprecato su un modello così approssimativo. Ed ho trovato una coppa di pantografi usati da un altro modellista, credo fossero Rivarossi… e li ho verniciati di rosso!
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Respingenti (€1,40)Ok, ho barato, non ho messo le spese di spedizione, ma avevo acquistato vari assali per carri merci vari, insomma un nutrito pacchettino. Questa voce non era prevista, credevo ingenuamente di poter lasciare i respingenti Del Prado, ma questi erano talmente deboli che sono stato costretto a sostituirli con questi torniti artigianalmente, che tra l’altro rendono un sacco.
http://www.modellbahn-radsatz.de/n/puffer-n/index.phpAllegato:
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Rallentiamo la velocità (€ 0,70)Chi ha avuto per le mani questo genere di telaio sa bene che la velocità di marcia ricorda più un treno ad alta velocità giapponese che non una E424 progettata nel 1934.
Per utilizzarla così com’è la manopola del trasformatore deve stare a meno di metà corsa, pena il ribaltamento ad ogni curva e diventa poco gestibile se utilizzata insieme ad altre motrici, per esempio con un blocco automatico.
Dopo alcune prove con resistenze ho optato per due diodi zener BZX85C5V1 (1,3 W max) in serie, collegati in senso uno opposto all’altro. Mentre un diodo normale ha una caduta di circa 0,7 volt in un verso e non lascia passare la corrente nel verso opposto, i diodi “Zener” lavorano anche (e soprattutto) in polarizzazione inversa e nella fattispecie con una caduta di tensione di 5,1V, che sommato all’altro diodo in serie danno una caduta di tensione vicina ai 6V.
Non vorrei scendere troppo nel complicato, dicendo che se alimentassimo i binari con una tensione stabilizzata il motore non si muoverebbe finché la tensione non superasse i 7 Volt, ma poiché praticamente tutti i trasformatori fermodellistici, chi più o chi meno usano tensioni impulsive, in pratica si ottiene una regolazione di velocità abbastanza uniforme e gradevole.
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Per realizzare il collegamento ho staccato uno dei due poli del motore dalla lamella che prende corrente dalle ruote e ho inserito gli zener in serie.
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Fiat Lux! (€ 1,50)L’idea di questa macchina è di utilizzarla come navetta e come potevano mancare i fari funzionanti dalla parte opposta al gancio?
Ho utilizzato delle fibre ottiche a 0,5mm di diametro, su ebay con 2 euro ci fai una quindicina locomotive come questa!
Uno dei lavori più delicati è stato forare i fanali chiusi finti con una punta da 0,5 mm. I primi tre li ho fatti bene, adagio adagio, tenedo pulita la punta dai residui di plastica asportata dal foro e… l’ultimo lo ho cannato perché andando troppo veloce con il Dremel i residui di materiale asportato si sono appiccicati alla punta impastandosi e creando un foro più largo del dovuto. Si nota appena nella foto con i fanali bianchi accesi, il fanale sbagliato è quello vicino al fanalino verde. Il modello sta così, gli errori fanno parte della sua storia… tutta scuola!
Poi i LED, ho scelto il giallo per le luci anteriori invece del bianco perché mi piace di più. Per il montaggio ho utilizzato del tubetto trasparente che altro non era che la protezione di un pennello fine; la fibra è semplicemente appoggiata alla testa del LED.
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Poi ho fermato i tubetti nella parte alta della cassa con colla multiuso.
Ho collegato come in figura.
La resistenza è da 220 Ohm. In pratica i LED vengono alimentati con quella tensione di circa 6 Volt che cade sugli zener, si ottiene così una luminosità molto stabile. Notare che ruotando lentamente la manopola del trasformatore, prima si accendono le luci, poi si avvia il motore… bellissimo!!!
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Ed ecco il montaggio pratico della resistenza e i due fili che vanno verso i LED.
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Risultato finale con le luci accese
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Piombo fusoDevo ancora completare, see you soon!
Mancorrenti?Accettasi consigli!
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Sono molto affezionato a questo modello, perché è stato per me una scuola. Non ne farei più un’altra uguale, di certo partirei da una meccanica di loco tedesca, per ottenere migliori prestazioni e maggior somiglianza nella distanza tra le ruote. Sono molto soddisfatto di aver intrapreso questa strada per la prima volta e consiglio schema a chi non ha mai fatto elaborazioni prima e ha voglia di provare. Poca spesa, meraviglia tanta.
Grazie per la pazienza se siete arrivati fin qua