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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 16/09/2016, 18:25 
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Per il gioco dei carrelli sul piano verticale, avevo risolto lasciando le viti più lente e quindi dando più gioco agli stessi. La modifica della traversa, che ricorda molto il carrello Bodo, può essere utile ai fini della robustezza, ma essendo previsto il gancio di traino, vincolato al telaio del carrello stesso, non credo che all'atto pratico abbia risultati utili. Per il resto non capisco la razio dello spianamento e del profilato aggiunto che credo giochi molto poco sull'aderenza. Mi pare, invece, permanga il problema del trascinamento delle ruote che non dipende certo dagli aggiustaggi ma dal carico sulle stesse, nonché, come giustamente rilevato da Marco, dalle lamelle di contatto. Comunque, a Novegro porterò una &26 con motorizzazione Bodo e una con motorizzazione LM e potremo sbizzarrici. - Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 17/09/2016, 1:26 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Per il gioco dei carrelli sul piano verticale, avevo risolto lasciando le viti più lente e quindi dando più gioco agli stessi. La modifica della traversa, che ricorda molto il carrello Bodo, può essere utile ai fini della robustezza, ma essendo previsto il gancio di traino, vincolato al telaio del carrello stesso, non credo che all'atto pratico abbia risultati utili. Per il resto non capisco la razio dello spianamento e del profilato aggiunto che credo giochi molto poco sull'aderenza. Mi pare, invece, permanga il problema del trascinamento delle ruote che non dipende certo dagli aggiustaggi ma dal carico sulle stesse, nonché, come giustamente rilevato da Marco, dalle lamelle di contatto. Comunque, a Novegro porterò una &26 con motorizzazione Bodo e una con motorizzazione LM e potremo sbizzarrici. - Francesco

Certo che si possono lasciare le viti allentate per dare maggiore gioco, questo l'avevo provato già sulla vecchia motorizzazione, ma un bel giorno sollevando il modello dal plastico il carrello rimase a terra...la vite si era allentata a tal punto che si era...svitata da sola, credo con le vibrazioni e il tempo; invece così come ho fatto ora la vite rimane serrata e non si autosvita più.
La traversa è come quella di Bodo e la robustezza ne guadagna molto.
Il problema del gancio traino non sussiste invece perché nei miei modelli i ganci modellistici li avvito sempre sulla faccia inferiore o frontale del corpo in ottone dei carrelli, realizzando un foro M1 cui avvito la staffa portagancio modellistico fatta ad hoc; il vantaggio è che così posso facilmente togliere il gancio modellistico dal frontale lato senso di marcia per esigenze fotografiche semplicemente svitando una vite.
La razio dello spianamento è quella di aggiungere dei profilati di ottone sopra sotto davanti e dietro il corpo del carrello LM proprio per aumentarne il peso al massimo (!) e quindi proprio per aumentare il carico sugli assi come dici; lo spianamento è necessario altrimenti come fai a saldare un profilato per tutta la lunghezza del corpo del carrello LM se la superficie non è piana?
Per il rotolamento regolo poi la pressione delle lamelle prendicorrente ad una ad una finché la pressione contro le ruote non ne blocca il rotolamento.
Spero aver risposto.
SP

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 17/09/2016, 10:00 
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C'è qualcuno che ha delle foto della E626 finite motorizzate LM prese di lato ad altezza pdf?
Ho bisogno per un confrnto.
Grazie e Ciao
Sergio Pauluzzi

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Ultima modifica di Sergio Pauluzzi il 17/09/2016, 11:55, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 17/09/2016, 11:34 
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Non noto quanto tu dici sull'altezza dal piano del ferro. Comunque se ci si vede a Novegro e tu porti i tuoi modelli potremo confrontarli coi miei. In quanto alle modifiche da te apportate ai carrelli, era già tutto chiarissimo ed indiscussamente hai fatto un lavorone; io mi limitavo a dare una soluzione immediata che, tenendo conto della molla e di una goccia di colore sulla filettatura, risolve il problema. In quanto all'appesantimento del carrello, per quanto si possa fare, sarà sempre inferiore al carico generato dalla molla di progetto che io mi sono limitato ad alleggerire. Infine, ma è una valutazione personale, ritengo il carrello Bodo più problematico a causa del sistema di fissaggio posteriore; per quello LM ho usato i respingenti del 143 saldandoli sulla traversa con ottimo risultato. _ Francesco

P.S. Non ho riscontrato il problema del millimetro e mezzo, sia perché, come già scritto, sui telai in mio possesso non lo riscontro, sia perché io monto prima i musetti sul telaio e poi adatto a questi il corpo macchina. La cosa mi consente un fissaggio ai limiti della traversa. Se provi te ne renderai conto.

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 17/09/2016, 12:04 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Non noto quanto tu dici sull'altezza dal piano del ferro. Comunque se ci si vede a Novegro e tu porti i tuoi modelli potremo confrontarli coi miei. In quanto alle modifiche da te apportate ai carrelli, era già tutto chiarissimo ed indiscussamente hai fatto un lavorone; io mi limitavo a dare una soluzione immediata che, tenendo conto della molla e di una goccia di colore sulla filettatura, risolve il problema. In quanto all'appesantimento del carrello, per quanto si possa fare, sarà sempre inferiore al carico generato dalla molla di progetto che io mi sono limitato ad alleggerire. Infine, ma è una valutazione personale, ritengo il carrello Bodo più problematico a causa del sistema di fissaggio posteriore; per quello LM ho usato i respingenti del 143 saldandoli sulla traversa con ottimo risultato. _ Francesco

P.S. Non ho riscontrato il problema del millimetro e mezzo, sia perché, come già scritto, sui telai in mio possesso non lo riscontro, sia perché io monto prima i musetti sul telaio e poi adatto a questi il corpo macchina. La cosa mi consente un fissaggio ai limiti della traversa. Se provi te ne renderai conto.

Ciao Francesco,
purtroppo non sarò a Novegro x motivi di lavoro.
Comunque quando torno ho preso accordi con Mario per andare a testare e confrontare le varie E626 da lui sul suo plastico, ottimo terreno x i test.
Effettivamente il problema dei carrelli con le ruote che o girano ma non captano la corrente o non girano e captano la corrente è un problema, e la molla può generare la forza necessaria x superare questo problema. Credo occorra testare.
Credo anche che se le molle sono troppo potenti, schiacciano sulla rotaia i carrelli esterni ma alleggeriscono l'aderenza di quello centrale...è un problema complicato dovuto al rodiggio e alle caratteristiche costruttive.
Vero è che più si appesantiscono i carrelli meglio è.
faccio tesoro dei tuoi consigli e di quelli di tutti per provare...e vedere cosa è meglio.
Grazie
-
P.S.:
sai quale è l'altezza dal pdf del bordo superiore del telaio?
Sul libro di Mascherpa so che c'è la misura, su quello del Pedrazzini no.
Dovrebbe essere fra i 1.600 e i 1800 mmal vero.
Forse qualcino lo sa o ha il libro con la misura.
Ciao
Sergio Pauluzzi

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 17/09/2016, 16:42 
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Ciao Sergio. Ti posto una foto del 626 Bodo (con i pantografi) e LM. Per me non vi sono differenze apprezzabili. Come puoi notare gli sbalzi davanti ai cofani sono estremamente ridotti, oserei dire in scala. A uno dei pantografi manca lo strisciante: me ne scuso ma mi è caduto mentre preparavo la fotografia e non sono riuscito a ritrovarlo. Nota che le ruote Bodo sono brunite, quelle LM non ancora. Mi farai un favore se mi dirai che numeri di immatricolazione attribuire. Il Bodo è, nelle intenzioni, una terza serie (ho eliminato le tracce delle forature), LM una seconda, almeno se ho ben interpetrato le tue notazioni. Grazie - Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 18/09/2016, 12:04 
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....le foto non sono chiarissime ma mi sembrano corrette, a Novegro la conferma! ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 18/09/2016, 12:18 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Ciao Sergio. Ti posto una foto del 626 Bodo (con i pantografi) e LM. Per me non vi sono differenze apprezzabili. Come puoi notare gli sbalzi davanti ai cofani sono estremamente ridotti, oserei dire in scala. A uno dei pantografi manca lo strisciante: me ne scuso ma mi è caduto mentre preparavo la fotografia e non sono riuscito a ritrovarlo. Nota che le ruote Bodo sono brunite, quelle LM non ancora. Mi farai un favore se mi dirai che numeri di immatricolazione attribuire. Il Bodo è, nelle intenzioni, una terza serie (ho eliminato le tracce delle forature), LM una seconda, almeno se ho ben interpetrato le tue notazioni. Grazie - Francesco

Ciao Francesco,
sulla base di quello che riesco a distinguere dalle foto che hai postato:
1.
la prima E626 ha sulle fiancate le griglie di aerazione a persiana, quindi di seconda serie; ha anche gli avancorpi di seconda serie (quello anteriore con 3 coperchi, quello posteriore con 4 coperchi); ha la porta in legno e non ha il carter esterno.
La identifica come una E626 di seconda serie allo stato di origine.
Ora dipende se hai intenzione di metterci i pantografi FS32 o FS42, se ci metti il vomere (mi sembra di no) e se ci metti il REC (non lo vedo).
Supponendo quindi che ci metti i pantografi FS32, non ci metti il vomere e non ci metti il REC, le numerazioni compatibili sono:
022,039,050,059,090,094,095.
Ma attenzione!!!
Vedo che i cacciapietre che hai sagomato sono del tipo moderno (a "|_ _|"); ora, nessuna E626 di seconda serie allo stato di origine aveva quei cacciapietre; avevano tutte i cacciapietre d'origine (a "\ /"); quindi devi modificarli.
Mi raccomando il compressore, che c'era.
Infine: poiché dalle foto non si riesce a distinguere, spero per te che le traverse di testa del telaio che hai messo sulla E626 di seconda serie abbiano le due asole accecate, perché se così non fosse, non c'è nessuna numerazione che corrisponde; nel malaugurato caso, puoi sempre sostituire le traverse senza le asole con quelle con le asole, e magari approfittare della sostituzione per arretrare la traversa di 1 mm come ha fatto Carlo Mercury!
2.
la seconda E626 ha le fiancate con le griglie di aerazione ad orecchia, ha gli avancorpi di IV serie in quanto quello anteriore ha i ricaschi maggiorati, ma tutti e due gli avancorpi hanno gli sportelli frontali stretti; ha la porta di metallo e i carter esterni, infine ha i cacciapietre del tipo moderno.
Ora dipende se hai intenzione di metterci i pantografi FS32 o FS42, se ci metti il vomere (mi sembra di no) e se ci metti il REC (non lo vedo).
Supponendo quindi che ci metti i pantografi FS32, non ci metti il vomere e non ci metti il REC, le numerazioni compatibili sono solo due:
155 e 165, SOLO SE LE TRAVERSE DI TESTA CHE HAI MESSO, CHE NON RIESCO A DISTINGUERE, HANNO LE ASOLE ACCECATE.
Se per tua sfortuna hai messo il telaio con le traverse di testa senza le asole, non c'è nessuna numerazione che tu possa riprodurre, per cui ancora una volta dovresti sostituirle con quelle con le asole accecate e approfittarne per arretrarle di 1 mm.
Infine il compressore assolutamente non ci deve essere.
Spero di averti risposto.

Ciao
Sergio Pauluzzi

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 18/09/2016, 14:08 
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Grazie Sergio, ma se arretro le traverse di un mm finisco per 7/8 decimi sotto le casse. Mi farò ammazzare, ma senza errori di montaggio, il problema non esiste. In quanto ai vari rec, preferisco sempre metterli a verniciatura completata. I vomeri deciderò se istallarli o meno quando avrò risolto il problema di montarli, istallando, nel contempo, un gancio modellistico.
Comunque, mi rendo conto che per immatricolarle occore che siano verniciate e completate, per cui te le riproporrò a lavoro ultimato insieme alle altre ancora in lavorazione. Grazie per la consulenza - Francesco

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 19/09/2016, 12:37 
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Sergio, ti può andar bene la foto così?

Ciao


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MessaggioInviato: 19/09/2016, 19:37 
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Francesco Arone di Valentino ha scritto:
Grazie Sergio, ma se arretro le traverse di un mm finisco per 7/8 decimi sotto le casse. Mi farò ammazzare, ma senza errori di montaggio, il problema non esiste. In quanto ai vari rec, preferisco sempre metterli a verniciatura completata. I vomeri deciderò se istallarli o meno quando avrò risolto il problema di montarli, istallando, nel contempo, un gancio modellistico.
Comunque, mi rendo conto che per immatricolarle occore che siano verniciate e completate, per cui te le riproporrò a lavoro ultimato insieme alle altre ancora in lavorazione. Grazie per la consulenza - Francesco

Ciao Francesco,
Scusa ma non ho capito bene la tua risposta.
Comunque, anche se non arretri le traverse di testa, qualora hai montato le traverse senza asole e non le cambi, avrai dei modelli di fantasia che non corrispondono a nessun modello reale.
A questo punto qualsiasi numerazione va bene!
Inoltre: le numerazioni che ti ho indicato sono rilevanti in quanto la presenza dei REC o meno non è un dato accessorio, ma strutturale: le unità con REC sono rimaste tali dagli anni 40 fino alla loro demolizione, e le unità senza REC sono rimaste tali fino alla loro demolizione allo stesso modo. Non è un metti e togli.
Discorso analogo vale per i vomeri: le unità che non hanno mai avuto i vomeri non li hanno MAI avuti.
Certo che poi ognuno si organizza nel montaggio come vuole; ma la domanda è: vuoi fare degli E626 conformi al vero, o di fantasia? Se li vuoi conformi al vero, devi considerare tutte le loro macrocaratteristiche; se li vuoi di fantasia, puoi anche fare degli E626 che non sono mai esistiti.
Se, da quel che vedo, hai solo dato il primer, puoi toglierlo molto facilmente, apportare le modifiche e riverniciare senza problemi.
Che poi abbiano le traverse a filo o meno è un'approssimazione progettuale/di montaggio, mentre che abbiano REC e vomeri o meno invece è una caratteristica costruttiva strutturale, non altrettanto trascurabile, a mio modo di valutare la rispondenza al vero dei modelli.
Ciao
Sergio

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 19/09/2016, 19:47 
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Pierluigi Fasolin ha scritto:
Sergio, ti può andar bene la foto così?

Ciao

Ciao Pierluigi,
Grazie per le belle foto, nitide e ben visibili.
Complimenti per il modello finito.
Chiedo se c'è qualcuno che ha i disegni tecnici delle E626 con le misure verticali, cioè delle altezze.
So che c'è un tale disegno in fondo al libro di Mascherpa.
Se qualcuno lo vuol postare....

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 19/09/2016, 21:16 
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Visto che non riesco a modificare il post pregresso, continuo qui il tutorial su come migliorare la meccanica LM.

Si tratta ora di realizzare il circuito elettrico, dalle ruote al motore.
La finalità cui risponde quanto di seguito descritto è quella di realizzare un circuito elettrico funzionale al successivo esercizio della macchina sul plastico per anni e anni, e alla sua comoda, facile e semplice manutenzione.
Onde evitare, ogni volta che sarà necessario intervenire per la manutenzione, di dover scollare i prendicorrente dal corpo di ottone dei carrelli LM per poter smontare i carrelli esterni, con il rischio di compromettere i prendicorrente o comunque di dover rifare l'isolamento elettrico da un lato, e di dover reincollare poi tutti i prendicorrente, isolati o meno (cosa non sempre facile, una volta montato e verniciato il modello), la soluzione è quella di avvitarli, in modo poi da toglierli e rimetterli quante volte si vuole semplicemente con un cacciavite, senza rischiare di rovinarli.
Come fare?
Per il lato non isolato è relativamente facile, per quello isolato elettricamente, un po'meno, ecco come:
Tutto sta nel mantenere il prendicorrente isolato sia dal corpo del carrello in ottone, sia dalla vite M1 che lo tiene avvitato al corpo in ottone del carrello.
Per ottenere l'isolamento elettrico del prendicorrente dal corpo in ottone del carrello LM, nonostante il suo fissaggio con una vite M1 anch'essa di ottone , il lavoro da fare è concettualmente semplice, un po' più difficile da realizzare, vista la precisione necessaria.

Occorre innanzitutto alesare con una lima tonda a coda di topo o con un alesatore il foro più in basso presente sul prendicorrente fornito da LM; occorre essere delicati per evitare che il prendicorrente si incarti sulla lima o sull'alesatore.
dalla foto qui sotto si nota come il prendicorrente di destra abbia il foro inferiore allargato come descritto.
Allegato:
Prendicorrente LM fornito e modificato - 1.JPG
Prendicorrente LM fornito e modificato - 1.JPG [ 34.81 KiB | Osservato 1695 volte ]

Il passo successivo è incollare con la colla ciano acrilica una striscia di plasticard da 0,25 mm sotto al gambo del prendicorrente , come da foto qui sotto:
Allegato:
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Modifica prendicorrente - 2.JPG [ 48.48 KiB | Osservato 1692 volte ]

Il passo successivo è realizzare un foro da 0,5 mm sul plasticard, esattamente al centro del foro allargato del prendicorrente:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 3.JPG
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Passo successivo: si allarga il foro a 1 mm:
Allegato:
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Modifica al prendicorrente LM - 4.JPG [ 31.8 KiB | Osservato 1690 volte ]

Passo successivo: si gira il prendicorrente e si incolla un'altra striscia di plasticard da 0,25 mm dall'altro lato; a questo punto il gambo del prendicorrente è chiuso a sandwich fra due strisce di plasticard isolante, con il foro-guida da un lato:
Allegato:
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Modifica al prendicorrente LM - 5.JPG [ 34.37 KiB | Osservato 1689 volte ]

Ora, appena incollata la seconda striscia, con una pinza a becchi piatti si schiaccia il gambo: in questo modo il plasticard si espande isolando completamente il metallo del gambo, anche all'interno del foro:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 6.JPG
Modifica al prendicorrente LM - 6.JPG [ 33.19 KiB | Osservato 1687 volte ]

Non resta che forare con punta da 1 mm il foro già presente da un lato, realizzando un foro passante, e tagliare/limare via il plasticard in eccesso rispetto alle dimensioni del gambo:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 7.JPG
Modifica al prendicorrente LM - 7.JPG [ 62.63 KiB | Osservato 1685 volte ]

A questo punto, sul corpo del carrello LM si realizza su ogni lato un foro filettato M1, esattamente alla mezzeria fra i fori degli assi delle due ruote del carrello, per poterci avvitare i prendicorrente; da un lato quello isolato, realizzato come descritto, dall'altro quello d'origine visto all'inizio nella foto comparativa, in quanto non è necessario sia elettricamente isolato dal corpo in ottone del carrello.
Nella foto qui sotto si vede il prendicorrente isolato avvitato sul corpo del carrello; dalle verifiche che ho eseguito col tester, tutti i prendicorrente modificati in modo da essere elettricamente isolati sia dal corpo in metallo del carrello sia dalla vite M1 di fissaggio ad esso hanno dimostrato il perfetto isolamento elettrico, soprattutto dalla vite M1, pur avendo giocato su una distanza di 1-2 decimi di millimentro.
E' mia opinione che LM abbia fatto un bel progetto con il prendicorrente, perché ha già il foro predisposto e aprendo sul corpo del carrello un foro filettato M1 esattamente alla mezzeria fra i fori degli assi delle due ruote del carrello, le lamelle vanno a cadere proprio ad una altezza che è in perfetta corrispondenza delle facce interne delle due ruote:
Allegato:
Modifica al prendicorrente LM - 8.JPG
Modifica al prendicorrente LM - 8.JPG [ 64.54 KiB | Osservato 1682 volte ]

Nelle tre foto qui sotto, dopo aver saldato i fili di contatto alla faccia posteriore dei due prendicorrente (uno isolato e uno no), si vede il risultato finale; da notare, nella vista dall'alto del carrello, che il fatto di aver saldato sopra al carrello originario LM (opportunamente spianato) un profilato di ottone 5 x 1,4 non è stato casuale: il carrello è largo 6 mm, mentre il profilato 5, quindi rimane uno spazio di 0,5 mm da ogni lato; questo spazio è essenziale in quanto permette di saldare i fili dal lato posteriore delle lamelle anziché dal lato anteriore, in questo modo i fili non intralciano la libera rotazione delle ruote (sono trattenuti distanti dalle lamelle stesse) e contribuiscono a mantenere le lamelle (dal lato isolato) staccate rispetto al corpo in ottone del carrello, garantendo l'isolamento elettrico.
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Veniamo alla parte finale del lavoro:
nelle prossime foto si può notare l'ultimo accorgimento che ho progettato: sempre allo scopo di poter facilmente manutenere la macchina e la sua motorizzazione se e quando necessario, da una piastra di vetronite ricoperta di rame, di quelle comuni per l'elettronica, ho tagliato due profilati larghi 2 mm e lunghi quanto la parte superiore della motorizzazione, e che ho fissato con delle viti M1 dopo aver filettato le due torrette superiori della motorizzazione.
Questi due profilati di vetronite, oltre a servire per la agevole saldatura/dissaldatura di tutti i fili su di essi, senza dover più intervenire sulle saldature in corrispondenza degli elettrodi del motore (in posizione alquanto difficile, una volta montato), né su quelle in corrispondenza delle lamelle prendicorrente (grazie al loro fissaggio con viti M1, sempre reversibile), svolgono un'altra funzione fondamentale: tengono "pressato" il motore contro il telaio in modo davvero efficace, in quanto questo altrimenti sarebbe libero di "sollevarsi", in quanto LM lo fornisce semplicemente "ad incastro" fra le due alette di ottone laterali, ma non è fissato in alcun modo al telaio; né (ho verificato) i due fori presenti su una testata di esso sono filettati, quindi utili al fissaggio dello stesso al telaio mediante una staffa da realizzare allo scopo.
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Test finale:
L'esito del test finale è stato un successo: nessun cortocircuito, segno che gli isolamenti sono stati realizzati bene, nessuna esitazione di marcia, segno che i prendicorrente fanno il loro dovere e i contatti del circuito elettrico sono eccellenti, nessuna delle ruote dei carrelli si blocca, tutte ruotano liberamente appena montate senza nemmeno una goccia d'olio, segno che le modifiche apportate alla corsa (aumentata) del perno dei carrelli esterni e il maggior gioco sono stati efficaci nel permettere ai carrelli di rimanere saldamente appoggiati sui binari, anche grazie al loro maggior peso, più che raddoppiato, e senza l'uso di alcuna molla (eliminate tutte: sono anzi dannose, perché tolgono aderenza al carrello centrale che è motore).
Unico neo: manca una sufficiente demoltiplica nella cascata di ingranaggi: in scala questo E626 corre a 300 km/h alla massima velocità.
Se mi viene in mente altro lo aggiungo.
Fine del tutorial sulla modifica alla motorizzazione LM.
Grazie
Sergio Pauluzzi

P.S.: grazie a Marco Camatarri che mi ha inviato delle foto, preciso che la motorizzazione che ho modificato è quella che avevo acquistato nel 2012, quindi fra le prime, quelle con i carrelli esterni più corti.
Ho visto dalle foto che mi ha inviato Marco che quelle attuali hanno i carrelli un po' più lunghi anteriormente, e superiormente (dove sono le sedi delle molle) il profilo rialzato è un po' più lungo rispetto ai miei, quindi i nuovi carrelli sono sicuramente un po' più pesanti rispetto ai primi.
Tuttavia posteriormente sono della stessa lunghezza, frontalmente non hanno la traversa che permette l'avvitamento dei respingenti e che regge i frontali dei carrelli fotoincisi di Mario, e inferiormente sono gli stessi.
Se avete la pazienza di leggere le modifiche da me apportate vi renderete conto che ho ottenuto dei carrelli dal corpo in ottone più lungo, più spesso sia sopra che sotto, più lungo ancora frontalmente ed in più con la aggiunta della traversa per i respingenti, con un ulteriore guadagno di peso.
Non so se nelle nuova versione della motorizzazione Linea Model abbia ridotto la...velocità che ho riscontrato sulla mia motorizzazione, del 2012; spero di sì; appena ho l'occasione glielo chiedo.
Con ciò ringrazio Linea Model per questa motorizzazione democratica (nel senso che è disponibile per tutti senza difficoltà), che mi ha dato lo spunto per migliorarla ulteriormente, con ulteriori benefici per la stabilità di marcia, per l'aderenza e per la forza di trazione.
Se il buon Vincenzo Pisano vorrà fare tesoro di questi suggerimenti e modifiche, sarò ben contento di fornirgli le misure, ecc... e sarà certamente un gioco per lui realizzarli grazie ai macchinari a controllo numerico di cui dispone; io ahimè ho solo mie mani che sono...a controllo manuale!

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Ultima modifica di Sergio Pauluzzi il 19/09/2016, 22:53, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
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Sergio Pauluzzi ha scritto:
Chiedo se c'è qualcuno che ha i disegni tecnici delle E626 con le misure verticali, cioè delle altezze.
So che c'è un tale disegno in fondo al libro di Mascherpa.
Se qualcuno lo vuol postare....

Se intendi ovviamente Locomotive da battaglia confermo, sul retro di copertina il disegno ha due quote verticali. Dal piano del ferro, una fino all'asse dei respingenti, e una fino al piano di calpestio del praticabile, ma sono talmente rimpicciolite da essere poco più che una macchia illeggibile!

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 Oggetto del messaggio: Re: E626.. CON FEDELTA' !
MessaggioInviato: 19/09/2016, 22:46 
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Giovanni grazie comunque!

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