Quanto dici, che non conoscevo, mi convince pienamente specie perchè giusto ieri ho ricevuto materiale vari dalla Germania acquistati via Internet e iltutto regolarmente. Non si tratta di materiale modellistico, ma la sostanza non cambia. - Francesco

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festina lente

intervengo per l'ultma volta perché mi sono stancato.
La normativa è complicata a seconda dei casi e delle opzioni scelte dal fornitore.
Io ho tentato, di tirare delle conseguenze. E guarda caso, mi è proprio capitato il caso di diniego che temevo.
Di link che esemplificano cosa succede ne troviamo a iosa.
Qui, ad esempio, ne metto due "abbastanza" chiari.
https://www.fedex.com/it-it/eu-vat-changes.html
https://www.ilsole24ore.com/art/e-comme ... io-AEaJsnS

Il concetto di "ricaduta" nel nostro settore, l'ho scritto fino alla nausea.
PRIMA, il venditore normalmente uso ai suoi adempimenti, poteva inserire tranquillamente ogni vendita nei libri del SUO regime IVA nazionale, come routine già collaudata, sia come costi amministrativi e di commercialista che come rischi di aver proceduto sempre correttamente.
Ora no, perché l'IVA gli viene obbligata VERSO il paese in cui ha effettuato la vendita.
A questo punto, il nostro venditore ha un doppio regime fiscale (e di controlli).
Quello standard, per le vendite che effettua nel suo paese, e quello EUROPEO, CHE AVRA' DUE VIE OPZIONABILI
A) farsi schedare all'IOSS, che è un nuovo organo di riscossione e controllo europeo, che poi "smisterà" l'IVA
B) diventare un soggetto IVA in ciascuno dei paesi in cui esporta.
Entrambi i casi lo pongono di fronte a nuovi adempimenti e a NUOVI ISPETTORATI DI CONTROLLO.
Morale, per importi occasionali e/o modesti (vedi nostro settore) a mio parere opterà per rinunciare alla vendita. Come mi è capitato e descritto.
E' vero, c'è il limite annuo di diecimila euro che, se osserva, gli consentirebbe di non aggiungere alla sua attività la nuova procedura e i nuovi adempimenti.
Ma questo, ovviamente, gli pone un nuovo impianto di controlli, di errori, di previsioni, e RISCHI di sanzioni.
I pratica, secondo me, saremo impossibilitati a comprare su molti fronti. E dove potremo comprare, avremo l'IVA nazionale, superiore agli altri paesi.

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Ancora una piccola "integrazione" avuta oggi da un'amica commercialista.
Premesso che NON sono un complottista, perché non credo a un "grande piano" misterioso, ma credo invece alle "combinazioni favorevoli" che guarda caso vengono gestite come "mission", da organizzazioni internazionali, ecco qua, come in altri settori, la comprova che nuove regole fatte per il "bene collettivo", guarda caso finiscono per favorire grosse organizzazioni "globali" che prendono loro in mano e ti risolvono tutto.
Non è che giorni fa facessi a caso l'esempio della demonizzazione dell'auto privata ... peccato mortale da cui potete "redimervi" usando lo "sharing" con l'obolo quotidiano.
Da sempre, chi ha avuto più potere ha potuto fare il bello e il cattivo tempo. La novità è che col "globale" dobbiamo METTERCI BENE IN TESTA CHE COSI' E' MEGLIO E PER IL NOSTRO BENE.
E, volere o volare, adeguarci alle "mission" di chi è così buono da volerti dare una mano, perché, fuori dalla ragnatela, non ti conviene avventurarti da solo.
https://merchantfaq.wish.com/hc/it/arti ... ll-UE-2021

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Aggiornamento su acquisti dall'estero.
Negli ultimi anni ho comprato molte volte (40, 50? non ho tenuto conto) dal giappone.
Una sola volta (a caso, evidentemente) mi era stata applicata la tassa e le spese di dogana.
All'incirca 20 euro (metà dazio e metà costo operazioni doganali) corrispondente a circa il 50% del prezzo dell'oggetto.
Un funzionario si vede molto zelante che (visto da tracking) mi aveva fatto rimbalzare più volte il pacchetto tra poste e dogana.
Impossibile opporsi, la scritta GIFT che doveva teoricamente liberarmi da questa procedura, benché normalmente accettata, è insostenibile al buon senso.. visto che il pacchetto era tramite Ebay
Sul web scoprivo che in genere solo acquisti più importanti (tipo obbiettivi fotografici) si beccavano legnate da 50%... cmq pace, extra zelante o no aveva ragione, ero sopra i 22 euro il concetto GIFT (regalo) era insostenibile.
Ora però rieccoli .....
Acquisto (appena appena sotto i 22 euro compreso trasporto) che tarda, sempre dal giappone. Per scrupolo lascio 10 euro alla vicina perché il tracking me lo dà in consegna proprio in mia assenza.
Rientro. Pacchetto arrivato e la vicina mi dice che ha pagato 5 Euro, tra l'altro stranamente tonde tonde, stranissimo per costi percentuali. Senza ricevuta né alcun documento giustificativo.
Per capire cosa succede scrivo alle poste che mi hanno appena risposto telefonicamente.
La ricevuta il postino non la dà, si ottine solo col ritiro in posta.
La novita dei conteggi, appena introdotta con la storia dell'IVA, sarebbe questa.
Da paesi extraeuropei:
2 Euro dazio sotto i 22 euro
5 euro dazio sopra i 22 euro.
SEMPRE: APPLICAZIONE IVA ( tanto per dirla agli entusiasti del pagamento IVA modificato, ora da pagare nel paese di consegna)
PS. i conti non mi tornano cmq... ma non son stato al telefono a farla lunga, staranno cominciando ad applicare a tentativi ...
Un fatto è certo, che il nuovo regime euro, col concetto di IVA da pagare al paese destinatario, è una LEGNATA. Poi ci può essere chi sia contento della novità, ma una legnata resta.

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AGGIORNAMENTO NUOVISSIMO 5 minuti fa
Questa volta molto chiaro.
£. 3,74 (costo oggetto) da UK
pagato al postino €. 2,95
Effettivamente mi dice che ha solo l'importo totale da versare e solo scritto sulla loro macchinetta informatica.
Ma torna il conto, questa volta.
Il dazio è da 2 euro (causa brexit), ma lo 0.95 è l'IVA... che l'Italia non fa che RIAPPLICARE sul bene.

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In pratica se non ho capito male, l'IVA si paga due volte? All'acquisto (al venditore) e alla ricezione (a chi)??? Oppure non ci ho capito un'emerita mazza (come spesso accade)?

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Giacomo - Siena - free climber modellista

tranquillo, non sei l'unico a non capirci, è tutto concepito apposta per complicare le cose. L'unica cosa è che lo stato italiano, per nulla sapere, visto che l'IVA gli va ora per legge, ce la rimette sopra... a meno che il venditore non abbia aderito a tutto il meccanismo di cui abbiamo parlato sopra, per poterla non esporla, se esporta, al suo paese.
Fino a che l'IVA la si pagava in patria era tutto chiaro e assolvibile senza ulteriori menate. Con la nuova norma chi vende ha due enti a cui rispondere, sottostare, o divincolarsi (ma divincolarsi costa) ... e il secondo ente (nel nostro caso le imposte italiane) allunga le mani sull'utente finale, perché è diventato facile.
La morale è quella che supponevo fin dall'inizio. Le grosse aziende possono atteezzarsi e scudarsi, riassorbendone i costi avendo grossi volumi di affari.. ai piccoli e medi invece non conviene. Quindi, come mi è capitato con Freudenreich, vendono solo al loro paese, oppure vanno alla cieca con l'utente finale che si trova nuovi costi.

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