Tutto fuorché banale come appariva il trasformare la più piccola loco in Z Marklin in una macchina industriale a scartamento ridotto.
E' la prima volta che smonto una Z e veramente occorre andare coi piedi di piombo. Biellismo tolto forzando leggermente con la punta del cutter il bullone (in realtà imperniato a pressione), girandogli intorno e facendo leva sempre e solo delicatamente sulla biella, NON sulla ruota! Respingenti, per non rovinarli li ho incapucciati con piccolo nastro di carta adesiva, e poi con la pinza, ruotando, li ho estratti a fatica.
Ma il blocco cilindri tiene assieme il tutto, agganciando a U rovescia sul telaio, quindi, a dispetto delle istruzioni, non si può eliminare.. ma i cilindri toccano il nuovo mantello e quindi dentro non ci stanno più. Morale, ora faccio la U in plasticard. Anche perché ogni pezzo che rimuovo è sacro, sono i primi pezzi che accantono per i prossimi futuri pasticci in scala Z
Intanto pulizia del tutto ad alcool con un vecchio pennellino.
posto queste notiziole se qualcuno volesse provarci, io ho questo bel modello in metallo bianco della Peco da decenni, ma ho visto che è ancora in produzione e vendita ...

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Ecco, coi nuovi pezzi di blocco, il telaio e il motore sono pronti

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Ieri poi la parte metallica non mi pareva né elegante né discreta per cui ho completato la staffa tipo monoblocco, comunque sarà completamente nascosta nel mantello. Ora il complessivo motore telaio son davvero pronti!

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Ora ci siamo!

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Sto tribolando perché la sede del mantello era stata calcolata non perfettamente, ma ora entra ed esce correttamente.
E meno male che avevo raffinato il blocco di fermo motore (bianco), sembra nato apposta che manco lo avevo provato, ero convinto di avere un mare di spazio...
La stampa dei pezzi è vecchissima, serve rifinirlo, denuncia l'età del prodotto, ma non mi spiace affatto.
Tra l'altro la lega è debolissima, si fonde già con lo stagno, e facendo acrobazie ho dovuto saldare una toccatina su un fianco, con lo stagno a mo' di stucco, ma mi è andata bene.
C'è ancora da lavorarci ma ora ho chiaro come lo finirò, facendo un test che avevo provato in principio su certe bielle di un'altra loco, con vernice micacea marrone scuro opacizzata, provo, vorrei ottenere l'effetto "ferrovecchio" generalizzato, ed eludere il discorso livrea.
Non ho pretese lo userò in impianto industriale.. anche i carri che ho preparato, saranno gialli, qui ne vedete uno accorciato e montato su telaio Z.

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Fine montaggio! Sudata perché odio saldare e sta malefica lega si scioglie, e poi non si incastrano più le parti a misura e e e ...
Quindi camino e sportello camera fumo incollati, e necessariamente aspetterò domani per lavarlo mordenzarlo e iniziare le mani di pittura

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la mia proverbiale lentezza non si smentisce mai.
La "stampa" di questo antico modello era già come dicevo un po' sommaria, come vedete dalle incisioni di finitura.
Ora, finito, mordenzato e con primer asciutto, ho trovato una foto con un bordino che mi affascina.
Ci provo ad aggiungerlo, almeno gli dà un po' di "movimento". Saldare manco sognarsi, a parte il primer già dato, a meno di disporre di sofisticati stagni a bassa temperatura (penso), il solo avvicinare il saldatore al bordino in lega me lo distruggerebbe.
Quindi "pasticcio". Filo d'ottone limato sul retro, attak a volontà (che a dispetto di ciò che favoleggiano, sul metallo, si dice a Milano, fa "Rosina", cioè niente), poi pulirò e imbriglierò con acciaio liquido, e con una bella passata di vernice molto appicicosa, come dicevo il micaceo marron che voglio testare.
Dopo aver messo le scritte originali (da altre foto, qui son targhette) che saranno corrose dalla ruggine, tutta bella uniforme e sporca. Me lo immagino importato in una azienda italiana mi è troppo simpatico questo giocattolo ...
Ps, in plastica, aggiungerò anche quei due cilindri (?) frontali, che nel Peco erano solo mal abbozzati sul fronte e ho asportato lisciando le due mezze conchiglie riunite...

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Anche questo "lavoretto" si sta complicando, ma penso per stasera di essere pronto a verniciare, ho voluto aggiungere delle parti che non c'erano nel kit, ed ora mi trovo a rifinire e soprattutto lisciare e rifare le incisioni. Purtroppo la verniciatura mostrava le imperfezioni e nascondeva i dettagli.
Del resto voglio sbarazzarmi una per una delle cose che ho a metà strada.. mi sto schiarendo le idee, ultimamente mi son disperso troppo. C'è troppa roba da seguire in N, e roba pronta troppo bella per avere un senso a farne altra in proprio che non sarà mai all'altezza..
Pertanto ho preso decisioni storiche (per me )
a- finire tutto ciò che ho in sospeso come rotabili in N (che saranno almeno 7-8 pezzi
b- pensare agli edifici in N, che mancano sul mercato come li intendo e bisogna farseli per forza
c- praticare la Z per i modelli (visto che in FS manca tutto) e lo scartamento ridotto N (idem)

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Ciao Giovanni,
innanzitutto complimenti, e anche un grazie - qualche macchina Peco dovrei averla anch'io da qualche parte, e mi hai fatto venire voglia di metterci le mani
E per quanto riguarda lo scartamento ridotto in N, mi fa piacere che ti stia appassionando

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

Le Peco son vecchissime ma hanno il loro fascino!
Comunque la costruzione del plastico non la mollo ... tra l'altro ha la sezione Biellese.
Ho molto materiale ripreso dal vero e un bel libro della ferrovia Oropa .. non dico altro

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ed eccoci finalmente alla stesura della prima mano di simulazione finale del "ferro da stiro" arruginito. Micaceo marrone, di lentissima essicazione ma che ha il vantaggio di poter essere dato anche sul metallo nudo e pulito. Seguiranno poi altre mani di colore. Scritte da sbiadire, ombreggiature, lumeggiature, opacizzare, unto d'olio di macchina etc etc. Comunque siamo in dirittura d'arrivo ...

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E' una maledizione, per ogni 3 passi avanti non c'è volta che non ne faccia due indietro ...

Ieri sera non ero affatto convinto del gran stuccare che avevo fatto a bicomponente per tenere assieme il profilato in ottone aggiunto sotto (non fa parte del kit ma lo si vede nelle foto al vero). Dava una smussatura che allargava il mantello alla base in modo posticcio che non mi piaceva.
A questo punto ho sverniciato tutto, lasciando in primis lo stucco bicomponente per avere i pezzi di ottone puntati al loro posto, poi, con ansia estrema, ho praticato da sotto 10 dicesi 10 ( 5 per parte), fresature alla cassa, e poi (visto che son bestia a saldare) ho tremato dando 10 punti di saldatura.
Ansia di sbucar fuori sul dritto con la fresa, e poi altrettanta di sfondare sciogliendo la lega ... ho perso 3 kili ma è andata bene.. ora le fascette sono ancorate come si deve e fanno il loro giro, che ho potuto pulire dalle stuccature, e mostrano la fascia applicata, e non conglobata malamente...
adesso si, che me lo vedo pulito ... cmq che palle

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che bel lavoro Giovanni, complimenti!

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Daniele
.....perfida H0 non mi avrai mai!

grazie! pianin pianino... stasera do il fondo aggrappante puravest. Poi vedo se diluire di più il micaceo che mi piaceva come effetto ma è un po' troppo granuloso, del resto però voglio usarlo perché le incisioni dei portelli sono un po' "rustiche" e le camuffa un po', non c'è verso, a mano non si riesce a precisarle meglio...

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basta, big ben ha detto stop.. la foto non rende molta giustizia del volume e delle sfumature, domattina la faccio a mantello calzato e ambientato.
Con questo, fine del lavoro. Primer toffano dato a pennello, talken ruggine la mia preferita (5740) e tempera acrilica nera, la cui unica accortezza è dare la prima mano quasi a immersione nel colore diluitissimo, e poi, lavandolo col pennello "caricare" il nero sempre meno diluito che si aggrapperà meglio dove vogliamo...
comunque l'effetto ferro da stiro arruginito, che è quello che volevo, mi pare arrivato ...

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