Lo svantaggio di viaggiare in aereo di questi giorni è che tra maltempo pesante ed imprevisto, i soliti scioperi al Charles De Gaulle, ed attacchi terroristici, uno si deve rassegnare a passare molte ore in aeroporto.
Il vantaggio è che si possono fare modelli.
Così avendo la base dell' ABe 8/8 ho fatto l' ABe 6/6 che usa le stesse semicasse terminale con alcuni cambi delle finestre.

Ho pensato che si possa utilizzare per la motorizzazione la TM-TR-03

Che è sbagliata in passo ed interperno. Per l'interperno si rimedia (Sanguini docet) ma per il passo va ance bene così: con mezzi così stretti avere carrelli corti evita interferenze volumetriche in inscrizione in curva.

Commenti?
Ciao
G.

Bella anche questa

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Un salutoNe,
Antonio

"Creative work is serious play" (R. Fripp)

Wow...

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Ciao
Mario
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Ho letto sul libro di Albè che vi sono state 2 "versioni di 6/6:

- ABe 6/6 - proprietaria SSIF dal 1978 - in esercizio dal 1979 (già disegnata da Gianfranco)
- n.33 Sempione
- n.34 Piemonte
- n.35 Verbano

- ABDe 6/6 - proprietaria FART dal 1963
- n.31 Berna
- n.32 Vallese
Questa versione aveva uno scomparto bagagliaio lato Domodossola.
Dalle foto di Polier, mi sembra di capire che anche queste ultime due elettromotrici FART siano state convertite ad ABe...
Comunque potrebbe essere un'interessante variazione sul tema.

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Ciao
Mario
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Ho provato a fare i pantografi della ABe6/6.

È come al solito stampa piatta, tranne lo strisciante.
L' ho poi piegato e messo sulle due casse.



In attesa che ci siano i pantografi in fotoincisione mi sembra passabile.
Ciao
G.

Gianfranco,
da quanto ho capito, tu hai riprodotto la versione ABe 6/6 senza bagagliaio né ritirata.
Dal libro di Albè (fermo al 1988), questa versione di elettrotreni (numeri 33-34-35), ereditati della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa, avevano pantografi asimmetrici (=monobraccio).
I pantografi che hai disegnato tu andrebbero bene sulle ABDe 6/6 31-32...
O sbaglio?

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Ciao
Mario
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Mario,
io ho riprodotto la SSIF ABe 6/6 33 (non sono interessato alle cose non Italiane, quindi non ho fatto le FART ABDe)

Questa è visibile in tutte le pose nella serie fotografica di Bernhard Studer
http://www.polier.ch/page/bahnen/tessin/fart/301/21/010.htm
Come vedrai il pantografo è il classico a doppio braccio.
I pantografi Faiveley effettivamente visibili in foto vecchie vennero sostituiti con quelli a doppio braccio, probabilmente in concomitanza con il cambio di livrea (da crema/blu a con riga bianca a crema/blu con doppia riga), visto che non ho trovato una singola foto con livrea nuova e pantografo monobraccio.
Il pantografo che ho riprodotto in stampa è quello della ABe 8/8 che è molto simile a quello della AB 6/6 con l'eccezione che i bracci inferiori del pantografo sono composti da tre rebbi invece che una barra singola.

Ciao
G.

Accetto scommesse che non ci saranno.

Modellisticamente non ne sentirei il bisogno, li trovo accurati e bilanciati rispetto al modello, molto più che passabili.

Questa tecnica per realizzare i pantografi (ma vale anche per le ringhiere) ha anche il vantaggio di essere economica e poterne realizzare anche solo un pezzo senza investimenti in master, preserie ecc..
Un paio di piegature, volendo a caldo per favorire la plasticità dei materiali e ci si libera anche di saldature e montaggio.
In sintesi la mia opinione è che la fotoincisione per questi particolari in queste tirature sia ormai un non-senso sia tecnico che economico. Spostata nella storia da questa innovazione.

Un ammirato ringraziamento per aver illuminato anche questa strada.

Paolo

Grazie Gianfranco, in effetti mi mancava questo aggiornamento.
Ero rimasto al libro di Albè del 1988...

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Ciao
Mario
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Grazie Paolo,
per l'apprezzamento. Condivido la tua analisi anche in virtù del fatto che questa tecnica non solo è economica e flessibile ma anche migliorabile.
Per esempio ho realizzato i pantografi per le elettromotrici Stanga-TIBB Ale01-11 della ferrovia Sangritana

Sono anche più sottili e in plastica grigio/argento.
Ciao
F.

Complimenti per i modelli da te eseguiti!
La stampa la fai in 3d giusto?
Piacerebbe molto anche a me fare qualcosa in 3d e poi stamparla...
Premettendo che io parto da quasi zero per le misure come fai? C'è un sito o qualcosa dove prendere le varie misure (di locomotive, carri, ecc)
Come fai a calcolare poi le varie misure di distanza per i vari tipi di carrelli?
Fammi sapere più possibile perché penso che il futuro della scala enne sia fatto anche da quelli come te che intraprendono questa strada per diminuire i costi e per dare accessibilità magari a modelli mai prodotti.
Io uso freecad ma il primo scoglio che trovo è appunto quello delle misure!
Grazie mille Maurizio.

Grazie Maurizio e benvenuto nel forum.
SI io stampo tutto in 3D, o a casa o da stampatori professionali.
Il problema di fare modelli è proprio di trovare i disegni. Trovati quelli si fa tutto.
L'ASN ha notevoli esperti (presenti sul forum ma anche 'invisibili') che hanno biblioteche di pubblicazioni sulle ferrovie.
Spesso se chiedi ti verrà dato.
Ciao
G.

Arrivata anche lei...
Fantastico!

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Ciao
Mario
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Ciao Gianfranco,
se possibile, perchè non provi pure l’elettromotrici ex MUA.....oggi Centrale Umbra, visto che qualcosa di umbro hai giá fatto..?(È in arrivo una seconda cassa della Spoleto Norcia fatta in FUD )
Ciao e grazie.

Marco

Ciao Marco,
la bellezza della standardizzazione delle Stanga/TIBB è che con poco lavoro si ricavano tanti modelli:
- FAA (ALe01-11 fatte)
- STEFER (MR100 e 200 in opera)
- FCU (E.101-107 da fare)
- Ferrovie del Gargano ( ex FCU)
- FCE (ex FdG)
- LFI (EBiz.10 da fare)
- SFS (E.501-504 da fare)
- SV (ADn800 fatta)
Poi i si prestano tutte per le motorizzazione a modelli diversi di Tomytech.

Le farò tutte prima poi, ho cominciato con la SV per motivi affettivi, poi da quella ho derivato le FAA e le STEFER.
Sono lavoretti, trasformazioni per quando non si ha tempo di fare le cose ex-novo.
Se c`é tempo allora si fanno cose veramente nuove (come questa settimana con 6 ore di aereo).
Ciao
G.