Se vi può essere utile, Giancarlo e Graziano, questa è stata la mia soluzione per la meccanica del Binato Breda TEE che presentai al Muzio del 2006:

carrelli motori e giunti cardanici ricavati dalla FA Alco De Agostini /Mehano come suggerito da Graziano; il motore putroppo no, perchè era ottimo ma troppo grande



Ho usato un motore Arnold ( che putroppo è molto rumoroso, ma oggi ci sono tante alternative) in posizione centrale coi giunti delle loco incollati in due tubetti di ottone

i carrelli hanno un perno centrale, tipo un chiodino, che ho incastrato a scatto alla piastrina di plastica bianca che poi ha fissato con una vite al telaio in legno

Ciao Carlo, ti ringrazio per il suggerimento però, mi e ti domando ma a questo punto potrei benissimo utilizzare un telaio Tomytec come feci a suo tempo per la realizzazione di una Aln 772 del Visentin che mi ripetei successivamente su una resina del Nalin se non ricordo male, se vai sul mio topic : "Trasformazione Tomytec17 per una 772" vi sono tutti i vari passaggi che ad occhio e croce non si discostano molto dal tuo esempio, oggi grazie alle possibilità della stampa 3D fare un carrello motorizzato ed un telaio specifico non mi costano nulla, quindi resto solo in attesa che l'amico Ugo mi stampi le scocche poi telaio e carrello sono praticamente già in cantiere quando inizierò il montaggio sarà mia premura mettervi a conoscenza postando le varie fasi.

Giancarlo

Copio qui una domanda dall'argomento "reed e magneti dei motori", per dare una risposta sugli appoggi isostatici.
Nella rimorchiata folle di Lo.Co. non ho modificato i carrelli, ma ho solo incollato delle striscioline di plasticard larghe circa 2-3 mm e di forse mezzo mm di spessore sotto il telaio, ai lati del perno. Sono anche un po' smussate per consentire un certo gioco.
Su un carrello sono disposte trasversalmente e quindi il carrello può oscillare longitudinalmente ma è piuttosto limitato lateralmente, sull'altro carrello è l'opposto.
Se non è chiaro devo andare a togliere la rimorchiata dal plastico, smontarne i carrelli e fare foto.

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salutoNi
Massimo

Ciao,
L'appoggio isostatico è un artifizio che il GraNde GraziaNo mi ha insegnato tempo fa e che applico con soddisfazione ogni volta che ho una carrozza che fa i capricci. Non essendo ingegnere in realtà però non ho mai capito fino in fondo il perchè funzioni, al di là della intuitiva spiegazione di Massimo sulla limitazione dei vincoli di oscillazione su ciascun carrello. Un approfondimento mi farebbe enorme piacere.

Ciao, grazie in anticipo

Ugo

Ciao Ugo dal momento che li hai realizzati anche tu potresti fare una foto o quantomeno darmi le dimensioni esatte? Massimo ha indicato la larghezza ed il possibile spessore ma la loro lunghezza ed il posizionamento sul telaio quale influenza dovrebbero avere sui carrelli?
Grazie

Giancarlo

Approfittando del fatto che ho portato in... officina il TEE Ligure LoCo per manutenzione alla trasmissione (oliatura), ho smontato per voi i carrelli dell'elemento folle per mostrare gli spessorini che realizzano l'appoggio isostatico sui due carrelli.Gli elementi in plasticard sono leggermente smussati per consentire l'oscillazione dei carrelli, e sui perni ho dovuto aggiungere delle generose rondelle per ottenere l'appoggio corretto.

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salutoNi
Massimo

Noto che anche il tuo telaio nel posteriore mostra una decisa curvatura... il mio addirittura teneva il carrello leggermente obliquo se lo stringevo del tutto (cosa che tra l'altro spesso bloccava il carrello stesso...)... ho rimediato rifacendo di sana pianta la parte postariore in plastica e poi attaccata al resto con delle robuste spine metalliche... mi son dovuto un po' dannare per ricostruire l'aggangio alla cassa ma pare che ora sia decisamente più in piano... una cosa, quanto sono spessi gli inserti in plastica? immagino un po' meno dello spessore della rondella in resina del telaio...

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Giacomo - Siena - free climber modellista

Immagini bene. Si deve far in modo che l'oscllazione nella stessa direzione degli inserti sia minima, e resti libera nel senso trasversale ad essa.

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salutoNi
Massimo

Per prima cosa mi scuso con Giancarlo per la mancata risposta, ma mi ero proprio perso la continuazione del discorso; poi una domanda: perchè un vincolo su un carrello e quello ortogonale sull'altro e non tutti su uno, o, addirittura, su entrambi i carrelli ?.
Grazie, ciao

Ugo

Ciao Ugo non ti devi scusare, può benissimo capitare
Credo di capire che le differenti configurazioni servano a bilanciare il movimento della cassa sul carrello se fossero tutti nello stesso senso si perderebbe questo effetto

Un Grazie al "Professò" per eesersi ricordato nel dare una risposta alla mia domanda, vedrò di apportare questo accorgimento sulle carrozze dove ho realizzato dei carrelli specifici ma senza il vincolo "isostatico"

Giancarlo

Se ricordo bene
Una sedia a 4 gambe se poggia su un pavimento sconnesso dondola
mentre uno sgabello a 3 gambe non oscilla
Credo sia questo il concetto dell'appoggio isostatico.
Massimo ha illustrato perfettamente l'elementare modifica.
Le vecchie carrozze RR di 50 anni fa avevano questo semplice dispositivo.

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Ciao, GraziaNo