Sono da poco passato alla stampa in resina di tipo LCD con una Photon Anycubic. Non avrei mai fattoi il salto se non avessi scoperto l'esistenza di resine a base vegetale che non emettono la caratteristica 'puzza' di quelle tradizionali: sarei stato cacciato di casa altrimenti!
Volevo chiedere se qualcun altro di voi ha fatto esperienza con questi materiali e come si e' trovato, soprattutto riguardo alla durata nel tempo.
Ho testato due tipi di materiale;
- a base di olio di soia
- a base di PLA ricavato dal mais
Entrambe le resine si comportano bene in stampa e basta uno sgrassatore casalingo o dell'alcool denaturato a 90° per pulire i pezzi-
La prima mi da dei leggeri problemi di eritema in caso di contatto con la pelle, ma potrebbe essere un mio problema.
Le resine a base di soia sono translucide e c'e' un ottimo tipo trasparente utile per fare vetri etc.
Ho notato che possono restare anche diversi giorni nel serbatoio senza particolari problemi.
Vi ringrazio in anticipo se vorrete scambiare qui le vostre esperienze
Antonello

Mi chiedo sempre:
le resine a base vegetale sono anche biodegradabili?
c'è il rischio che dopo tot tempo il modello si sfarini?

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salutoNi
Massimo

A mio avviso direi proprio di no!
Il fatto che siano biodegradabili è riferito allo stato liquido, quindi riferito alla questione di lavaggio della vaschetta e dei materiali della resina non utilizzata e catalizzata.
Nel momento che con l'UV catalizzi la resina la durata aumenta nel tempo e lo stato cambia.

però.... sarebbe interessante approfondirlo.

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Un saluto
Andrea

... Vorrei ma non posto ...
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Ciao Antonello,
io uso, praticamente dal giorno in cui sono uscite, le resine ECO della Anycubic.
Anche se sono molto molto meno 'reattive' di quelle non ECO vanno anche loro trattate con cautela. Come dici causano eritemi cutanei e probabilmente cose peggiori (le istruzioni dicono che 'possono danneggiare la vita acquatica').

Massimo, solo particolari resine che sono progettate specificatamente sono solubili in acqua, quelle che conosco io sono solo solubili in IPA.
Christian Corradi usa resine che sono solubili in acqua.

La solubilità esiste solo quando non sono ancora catalizzate. Entrambi i tipi di resina una volta catalizzati possono stare letteralmente a bagno per mesi nel solvente senza alterarsi.
Ciao
G.

Mi fa piacere che sia stata attivata questa discussione.
Come detto da Gianfranco io sto usando una resina lavabile con acqua; per la precisione la Elegoo gialla.

Puzza veramente poco ed è molto pratico il fatto di poterla lavare in acqua, soprattutto anche la vaschetta ed il supporto di stampa.

Ad oggi non mi ha dato problemi di crepe anche perchè stampo pezzi sottili (le casse delle loco).
Però le prime stampe risalgono solo a Gennaio.

Bisogna tuttavia misurare bene il tempo di cura: tempi troppo lunghi la rendono piuttosto fragile; tempi troppo brevi fanno si che nel tempo si deformi (basta un po' di acqua calda per farla ritornare in forma).

Christian,
cosa dicono le avvertenze sulla resina ELEGOO gialla? Richiede anche essa precauzioni?
Devo dire che la solubilità in acqua è un vantaggio ma mi preoccupa se la resina è anche essa reagente.
Se così fosse l'acqua dei lavaggi dovrebbe essere trattata prima di introdurla negli scarichi.
Io per passivare l'IPA usato nei lavaggi, lo metto in un vaso di vetro al sole. Dopo un paio di settimane l’alcool ritorna limpido e si forma al fondo un residuo di resina catalizzata.
Così lo posso riutilizzare molte volte.
Ciao
G.

Gianfranco probabilmente è corretto il tuo metodo.
Io solitamente lascio scolare bene il pezzo (almeno una 15 di minuti, grazie all'accessorio elegoo che lo mantiene inclinato sopra la vaschetta.
Poi passo la spatolina plastica in dotazione e faccio colare ancora tutta la resina rimasta.
Infine lavo sotto al rubinetto con acqua e detersivo.
Spero che il depuratore che c'è in città faccia il resto.

Confido anche nel fatto che da gennaio ho consumato circa 300g di resina (la maggior parte nei supporti).
Però la tua idea del contenitore al sole mi piace.... proverò ad adottarla!

Gianfranco mi interessa la tua cura su come liberarti dei prodotti di scarto della lavorazione.il fondo di resina he rimane in fondo al tuo secchio come lo smaltisci?
Vista la tua precauzione mi piacerebbe capire se posso fare meglio.

Grazie

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Un saluto
Andrea

... Vorrei ma non posto ...
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Le resine ad acqua e non e eco compatibili temo che entrambe abbiano un impatto con l’ambiente enorme. Sicuramente in un prossimo futuro non molto lontano saranno oggetto di discussione sia in termini di cura dell’ambiente e soprattutto tossicità per l’essere umano. Io sono iper sensibile a queste sostanze e investo cifre non indifferenti in guanti dedicati a prodotti chimici.
Su qualche gruppo fa ho sollevato il problema ma la risposta è la solita massima attenzione ma cosa accade sul lungo periodo lo scopriremo solo vivendo.
Alcuni produttori esempio phrozen comincia a dare alcuni consigli sullo smaltimento nell’ambiente abbastanza dettagliate evitando sciacqui in rete domestica.
Insomma tecnologia sicuramente di estrazione cinese e molte sottovalutazioni sulla scheda di sicurezza .
Insomma l’eternit sembrava la panacea di tutti i mali e sembrava soluzione eterna non vorrei che la storia si ripeti.
Boh ! Aspettiamo la California come si pronuncia stato americano super attento a questo tipo dì problematiche.
Per fare un esempio i trenini Bachmann è vietata la vendita per ragazzi con età inferiore ai 14 anni.
Solo perché non si fidano delle vernici utilizzate!
Comunque phrozen ad acqua eccezionali!

Io uso sempre mascherine ffp2 durante la stampa e la cura successiva.
Speriamo bene

Allora io uso un barattolo di vetro con il tappo. Senza tappo l'IPA evaporebbe.
Il processo è in due stadi. Quando l'IPA diventa limpido si sarà formato al fondo del barattolo una morchia biancastra gelatinosa.
Recuperato l'IPA limpido si lascia il barattolo al sole con il tappo aperto.
Dopo un po' di tempo la morchia si sarà trasformata in polvere bianca che è resina pienamente polimerizzata.

questa resina, come quella avanzata dai supporti e sfridi è inerte e può essere buttata nei rifiuti generali.
Purtroppo quasi tutte le resine (epossidiche, acriliche o poliuretaniche) come altri materiali termoindurenti non sono facilmente riciclabili.
Lo potrebbero essere se venissero raccolte selettivamente.

Ciao
G.

Giacche' ci siamo che tempi di esposizione utilizzate per i vari strati? Trovo da qualche parte i valori consigliati per le resine 'green'?
Antonello

Grazie!

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Un saluto
Andrea

... Vorrei ma non posto ...
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